Prosciutto cotto in gravidanza: si può mangiare oppure no?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 02 Dicembre, 2024

Donna incinta si prepara un panino

Durante la gravidanza una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per il benessere della madre e per favorire uno sviluppo sano del bambino, ma una delle domande più comuni riguarda il consumo dei salumi: alcuni, infatti, come quelli crudi o poco stagionati, possono essere contaminati da diversi microrganismi patogeni. 

Vediamo, quindi, se il prosciutto cotto rientra tra gli alimenti consigliati in gravidanza e come consumarlo in sicurezza.

Si può mangiare il prosciutto cotto in gravidanza? Ecco le proprietà nutrizionali 

I salumi non sono tra gli alimenti più sani in assoluto, a prescindere dall'essere incinta o meno, ma tra tutti il prosciutto cotto è quello che si può mangiare senza correre alcun rischio, anche durante la gravidanza; la cottura, infatti, garantisce l'eliminazione di eventuali batteri pericolosi.

Oltre a essere un salume privo di rischi, il prosciutto cotto è una buona fonte di proteine, essenziali per lo sviluppo del feto. 

In 100 grammi di prodotto si trovano:

  • 215 calorie;
  • 15 g di grassi;
  • 1 g di carboidrati;
  • 20 g di proteine.

Consigli per il consumo del prosciutto cotto in gravidanza

Sebbene il prosciutto cotto non sia rischioso per le donne incinte, se ne consiglia un consumo che non superi le due volte a settimana.

Per fare un pasto più equilibrato, il prosciutto può essere abbinato a verdure o a frutta: un'accortezza per chi soffre di pressione alta è quella di non eccedere con questo alimento per via dell'elevato contenuto di sodio.

Anche se il prosciutto cotto è considerato sicuro, è bene adottare alcune precauzioni:

  • assicurarsi che il prodotto sia fresco e conservato correttamente;
  • preferire il prosciutto cotto affettato al momento piuttosto che quello preconfezionato;
  • consumarlo entro la data di scadenza.

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Salumi da evitare in gravidanza

Durante la gravidanza è sconsigliato consumare alcuni salumi sottoposti a un processo di stagionatura, ma che non subiscono un processo di cottura e che per questa ragione potrebbero contenere batteri pericolosi tra questi:

  • prosciutto crudo;
  • salame;
  • pancetta;
  • speck;
  • bresaola.

I salumi crudi o poco stagionati sono considerati rischiosi in gravidanza principalmente per due ragioni:

  • rischio di contaminazione batterica;
  • elevato contenuto di conservanti.

Il consumo di salumi crudi o poco stagionati durante la gravidanza può esporre la donna incinta a diversi rischi:

I principali microrganismi patogeni che potrebbero essere presenti nei salumi crudi e provocare patologie potenzialmente pericolose per l'esito della gravidanza e per lo sviluppo del feto sono:

Le linee guida nazionali e internazionali sul consumo dei salumi

Diverse istituzioni nazionali e internazionali hanno emanato linee guida specifiche riguardanti l'alimentazione durante questa fase della vita, con particolare attenzione al consumo di salumi.

In Italia, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Ministero della Salute sono concordi nel consigliare alle donne in gravidanza di evitare il consumo di salumi crudi o poco stagionati; questa raccomandazione è motivata dal rischio di contrarre la toxoplasmosi, un'infezione che può avere gravi conseguenze per il feto.

Anche a livello internazionale, diverse istituzioni sanitarie autorevoli hanno preso posizione sul tema dei salumi in gravidanza: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) include i salumi tra gli alimenti che richiedono particolare attenzione durante la gestazione e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti consiglia alle donne in gravidanza di evitare i salumi a meno che non siano riscaldati ad alta temperatura immediatamente prima del consumo.


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La Food and Drug Administration (FDA) statunitense, inoltre, inserisce i salumi nella lista degli alimenti potenzialmente rischiosi per le donne incinte, e l'European Food Safety Authority (EFSA) fornisce linee guida specifiche sulla sicurezza alimentare in gravidanza, con raccomandazioni mirate sui salumi.

Perché è importante mangiare bene in gravidanza

Seguire una dieta equilibrata è sempre importante per i benefici che ha sulla salute e a maggior ragione lo è durante la gravidanza. 

In questo periodo, infatti, un'alimentazione corretta sostiene la crescita fetale e fornisce tutti i nutrienti necessari per lo sviluppo sano degli organi e del cervello del bambino. 

In particolare, le proteine sono fondamentali per la formazione dei tessuti, i carboidrati complessi per un'energia costante e i grassi sani, specialmente gli omega-3, per lo sviluppo neurologico; inoltre, mangiare sano aiuta a prevenire le carenze nutrizionali, un aspetto particolarmente rilevante in gravidanza.

L'acido folico, ad esempio, è fondamentale nelle prime settimane per prevenire difetti del tubo neurale, mentre il ferro supporta la produzione di globuli rossi, prevenendo l'anemia; il calcio e la vitamina D sono indispensabili per la formazione delle ossa del bambino e per mantenere la salute della madre.

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Mangiare cibi che contengono questi nutrienti, insieme agli integratori che il medico potrebbe consigliare, aiuta a proteggere la salute della mamma e del bambino durante la gravidanza.

Mantenere livelli energetici stabili attraverso pasti regolari e nutrienti aiuta la donna incinta a gestire la stanchezza tipica della gravidanza e a mantenere le energie necessarie per le attività quotidiane.

Inoltre, una dieta varia e completa, associata a uno stile di vita attivo nei limiti consentiti, ha una funzione preventiva importante: riduce il rischio di sviluppare complicazioni come il diabete gestazionale, l'ipertensione gravidica e sovrappeso o obesità: tutti fattori che possono influenzare l'esito della gravidanza.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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