Pesto in gravidanza: si può mangiare?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 17 Gennaio, 2024

donna incinta mangia la pasta

Il pesto in gravidanza è considerato una preparazione sicura oppure ha dei rischi che possono compromettere la salute del feto? Quali sono gli aspetti a cui fare attenzione se si è incinte e si desidera mangiare il pesto? Scopriamolo insieme.

Si può mangiare il pesto in gravidanza oppure è meglio di no?

Quando si aspetta un bambino sono diversi i dubbi che si affollano nella mente di una futura mamma, a cominciare da quali alimenti è possibile consumare con tranquillità e quali, invece, presentano dei rischi per la salute del bimbo. Tra i cibi che presentano delle criticità a cui fare attenzione vi sono la carne, il pesce e le uova crude, che potrebbero contenere diversi batteri in grado di attraversare la barriera placentare e provocare danni di grave entità al feto

Anche la frutta e la verdura non accuratamente lavate rientrano in questa categoria, così come i salumi e gli affettati crudi, oltre che i formaggi prodotti utilizzando latte che non è stato sottoposto al processo di pastorizzazione.

E per quanto riguarda il pesto, invece? È possibile consumare questo condimento così apprezzato e diffuso? Il pesto viene realizzato utilizzando diversi ingredienti, fra cui il basilico fresco (responsabile del caratteristico colore verde intenso), i pinoli, l'olio extravergine d'oliva, l'aglio, il sale e il formaggio parmigiano, che, a seconda della ricetta a cui si fa riferimento, può essere sostituito dal pecorino. 

La maggior parte degli ingredienti che costituiscono il pesto sono sicuri per la donna incinta: l'olio extravergine di oliva, i pinoli, l'aglio e il formaggio (sia esso parmigiano che pecorino), sono infatti tutti alimenti che non presentano alcun problema relativo a una loro ipotetica contaminazione con batteri, e possono quindi essere consumati dalla gestante all'interno di una dieta bilanciata e sana. 

pesto

Vi è, tuttavia, un componente del pesto che potrebbero dare luogo a possibili criticità: si tratta delle foglie di basilico, le quali devono essere lavate in modo estremamente accurato per eliminare ogni possibile traccia di sporcizia, terra o impurità.

Quali sono i rischi legati al consumo di pesto in gravidanza

Il rischio principale legato al consumo di pesto in gravidanza è rappresentato dal fatto che le foglie di basilico vengono utilizzate crude e queste (come d'altronde altri tipi di verdure crude), potrebbero essere contaminate con il batterio del Toxoplasma, il quale a sua volta provoca un'infezione denominata toxoplasmosi

La toxoplasmosi è generalmente una patologia di lieve entità, che nelle persone sane non provoca altro che sintomi lievi; essa tuttavia diviene fonte di preoccupazione se a contrarla è una donna incinta che risulta negativa al test.

All'inizio della gravidanza la donna viene infatti sottoposta a una serie di esami del sangue volti a conoscere il suo stato di immunizzazione dei confronti di determinate malattie contratte in passato. Se essa risulta negativa alla toxoplasmosi (IgG negative), vuol dire che non ha mai sviluppato gli anticorpi necessari a debellare l'infezione e, pertanto, risulta a rischio. 

Quest'ultimo aspetto non riguarda tanto la madre (che svilupperà manifestazioni di lieve entità), quanto il bambino, in quanto il toxoplasma è un batterio che ha la capacità di provocare gravi danni allo sviluppo del feto. Fra queste rientrano alterazioni nello sviluppo e lesioni cerebrali, parto prematuro e addirittura la possibilità di incorrere in un aborto spontaneo.

Il batterio del toxoplasma può trovarsi in vari alimenti, tuttavia esso viene eliminato dalla cottura a più di 65°: per questo motivo la raccomandazione principale alle donne incinte è quella di mangiare solo carne, pesce e uova ben cotte. Per quanto riguarda la verdura cruda, tuttavia, essa va lavata molto bene proprio per evitare che possa recare traccia di questo batterio

Le foglie di basilico utilizzate nella preparazione del pesto rientrano in questa categoria, pertanto prima di realizzare è opportuno lavare accuratamente il basilico oppure, se si mangia un pesto già confezionato, accertarsi di come e dove è stato prodotto.

Pesto in gravidanza: i consigli per ridurre i rischi

Per ridurre i rischi legati al consumo di pesto in gravidanza è necessario prima di tutto lavare in modo accurato le foglie di basilico prima di utilizzarle. Un altro accorgimento utile, se si sceglie di utilizzare il pesto già pronto presente all'interno dei banchi gastronomia del supermercato, è quello di congelarlo per qualche giorno, in modo da ridurre (o abbattere del tutto) l'eventuale carica batterica presente all'interno del prodotto.

Infine, un'altra indicazione molto efficace è quella di privilegiare i pesti già confezionati proposti dall'industria alimentare. Essi, infatti, vengono sottoposti a numerosi controlli proprio per minimizzare al massimo il rischio che possano subentrare problematiche come le intossicazioni alimentari, quindi risultano mediamente più sicuri rispetto ai pesti fatti in casa

Per quanto riguarda il consumo di pesto alla genovese in gravidanza, esso si distingue per la presenza dell'aglio, il quale tuttavia non costituisce una fonte di infezione.

I benefici del pesto in gravidanza

Oltre agli inevitabili rischi associati al consumo di alimenti crudi in gravidanza, il pesto rimane una preparazione gustosa e, anche se apporta una notevole quantità di calorie, si distingue anche per numerosi benefici utili alla donna che aspetta un bambino.

Il pesto, che viene realizzato con foglie di basilico fresco, pinoli, aglio, sale, olio e parmigiano, è un condimento particolarmente calorico, infatti i suoi valori nutrizionali per 100 grammi sono pari a 491 kcal, con 47,50 grammi di grassi, 6,70 grammi di proteine e 8,70 grammi di carboidrati, a cui si devono aggiungere le calorie e i rispettivi apporti nutrizionali della pasta. 

Ne risulta quindi una preparazione molto nutriente, gustosa, ma anche calorica, adatta ad un consumo sporadico e inserita all'interno di una dieta sana e ben bilanciata.

Se consumato con moderazione, il pesto si caratterizza però anche per diverse proprietà benefiche, come ad esempio:

  • è un'ottima fonte di proteine, grazie alla presenza dei pinoli e del formaggio, le quali assicurano un corretto sviluppo del feto durante la gravidanza;
  • è ricco di vitamine;
  • il basilico, che è l'ingrediente principale del pesto, svolge un'azione positiva nei confronti dello stomaco;
  • apporta diverse sostanze fondamentali per la salute della donna e del bambino, come ad esempio la vitamina K, i sali minerali (in particolare il ferro) e il beta- carotene;
  • è ricco di acidi grassi monoinsaturi, vista la presenza dell'olio d'oliva e dei pinoli;
  • sembra che la vitamina D contenuta all'interno dei pinoli contribuisca a rinforzare le ossa e le articolazioni del bambino, mentre la vitamina C aiuta il sistema immunitario della madre e la vitamina A migliora la pelle;
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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