Le olive in gravidanza si possono mangiare senza problemi oppure andrebbero evitate? E se sì, quali sono i rischi legati a un loro consumo? Andiamo alla scoperta di tutto quello che bisogna sapere sull'argomento.
Mangiare olive in gravidanza si può oppure no?
Le olive sono un alimento molto diffuso e apprezzato, ma possono essere consumate se si aspetta un bambino? Oppure potrebbero provocare dei rischi per la salute o lo sviluppo del feto? Sono molti i dubbi che si affollano nella mente di una neo mamma durante la gestazione, a cominciare su quali alimenti possano essere mangiati tranquillamente e quali, invece, dovrebbero essere eliminati dalla dieta.
Per quanto riguarda le olive, si possono mangiare in gravidanza senza problemi, anzi, questo cibo particolarmente gustoso può apportare anche notevoli benefici per la salute, a patto di non esagerare con le quantità.
Esse, infatti si distinguono per l'apporto di polifenoli, di vitamina E e di betacarotene, che sono potenti antiossidanti utili per contrastare gli stati infiammatori e per ridurre l'invecchiamento cellulare; le olive, inoltre, contengono anche buone quantità di sodio, magnesio, potassio, ferro, calcio, vitamine C, A e tiamina.
Le olive sono ricche di grassi monoinsaturi, i quali costituiscono circa il 75% del totale, e che hanno la capacità di alzare il livello di colesterolo "buono" HDL.
Questo aspetto è importante in quanto l'HDL svolge un ruolo fondamentale nel preservare la funzionalità delle arterie e nel ridurre la formazione delle placche aterosclerotiche. Grazie all'abbondante presenza degli antiossidanti e della vitamina E, inoltre, le olive aiutano a mantenere la pelle elastica (riducendo, quindi, la possibilità che si formino delle smagliature) e migliorano la stato di salute del fegato.
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Come consumare le olive in gravidanza
Le olive possono essere mangiate anche dalle donne incinte, in quanto il rischio di toxoplasmosi è, per questo alimento, molto ridotto. La toxoplasmosi è un'infezione causata dal batterio del Toxoplasma che, se viene contratta da una donna in gravidanza, può essere molto pericolosa per la salute del bambino.
Le donne che sono negative all'esame del Toxoplasma (ovvero che non l'hanno mai preso in passato e, di conseguenza, non hanno sviluppato l'immunità), devono prestare particolare attenzione al consumo di determinati alimenti ed escluderne altri dalla propria alimentazione, al fine di ridurre il più possibile la possibilità di contagio.
I rischi maggiori legati alla Toxoplasmosi coinvolgono soprattutto la carne e il pesce crudi, le uova, gli insaccati e, più in generale, tutti quegli alimenti che vengono consumati crudi; la cottura eseguita a più di 65°, tuttavia, uccide i batteri e questa è la ragione per la quale in gravidanza si consiglia di mangiare solo carne e pesce ben cotti, oppure uova cotte o pastorizzate, evitando tutti gli altri.
Per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura crude, esse devono essere lavate molto bene per eliminare ogni possibile impurità che diventa un potenziale veicolo di batteri.
Ciò vale anche per le olive, le quali, prima di essere consumate da una donna incinta, vanno accuratamente deterse. Si possono disinfettare con specifici prodotti oppure con il bicarbonato, sebbene l'opzione più sicura sia sempre quella di cuocerle a più di 65°.
Olive in gravidanza: a cosa fare attenzione
Le olive rappresentano una buona fonte di sostanze nutritive e, se vengono lavate con attenzione, non c'è motivo di non consumarle anche durante la gestazione. L'unico accorgimento legato al consumo di questo alimento è quello legato alle quantità: è importante, infatti, non esagerare mai con le porzioni e inserirle all'interno di una dieta sana e bilanciata.
Esse poi, oltre al quantitativo calorico, si distinguono per l'abbondante presenza di sodio che le rende controindicate ai soggetti che soffrono di pressione alta e ipertensione. Le olive verdi in gravidanza apportano una percentuale di grassi pari al 15%, minore, quindi di quelle nere, che arrivano anche al 25%.
Viste le lori qualità nutritive e il loro quantitativo di calorie, risulta importante non esagerare con le quantità ed inserirle sempre all'interno di un'alimentazione bilanciata e normocalorica.
Per quanto riguarda le olive in salamoia in gravidanza, invece, esse devono essere limitate e il loro consumo dovrebbe mantenersi occasionale, in quanto presentano una percentuale di sodio doppia rispetto alle altre qualità, che le rendono sconsigliate per tutte quelle donne che soffrono di pressione alta o che sono a rischio di preeclampsia.