Fibrinogeno alto in gravidanza: che cosa comporta?

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Febbraio, 2024

Dottoressa e donna incinta durante un controllo medico

Durante il periodo della gravidanza si eseguono alcuni controlli medici e ginecologici di routine per assicurarsi che tutto proceda per il meglio. 

Uno dei valori che viene controllato è il livello di fibrinogeno, una proteina importante per la coagulazione del sangue. È comune riscontrare un livello di fibrinogeno alto in gravidanza

Ma come si fa a sapere quando questo aumento è normale e quando invece potrebbe essere motivo di preoccupazione? 

Lo vediamo in questo articolo. 

Cos'è il fibrinogeno e quale funzione svolge

Il fibrinogeno è una glicoproteina che si trova nel plasma del sangue e viene prodotta dal fegato. È anche noto come fattore I, fibrinogeno attivo o antigene del fibrinogeno.

A cosa serve il fibrinogeno

Questa proteina del sangue, insieme ad altre, lavora per creare un coagulo che funge da barriera bloccando il flusso di sangue e fermando l'emorragia. Dunque, il fibrinogeno è fondamentale per il corretto processo che aiuta a fermare il sanguinamento

Gioca un ruolo essenziale in caso di lesioni fisiche come traumi o tagli, poiché si muove rapidamente verso il sito della lesione per aiutare nella formazione di coaguli di sangue contribuendo, così, alla riparazione dei tessuti danneggiati e alla guarigione delle ferite.

In pratica, quando si verifica una ferita e si inizia a sanguinare, il corpo mette in moto un meccanismo di difesa chiamato coagulazione. 


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Il fibrinogeno si trasforma in fibrina, una sostanza fibrosa. Questa fibrina forma una rete o una matrice nella quale le piastrine si aggregano e aderiscono, e insieme possono anche intrappolare i globuli rossi

Questa formazione di un coagulo aiuta a fermare il sanguinamento e costituisce anche una base per la ricostruzione del tessuto danneggiato, favorendo così il processo di guarigione.

Il fibrinogeno ricopre due ruoli fondamentali per il processo di omeostasi, ossia nell'arresto delle emorragie:

  • favorisce l'aderenza delle piastrine alle pareti dei vasi sanguigni;
  • trasforma la fibrina per favorire la coagulazione.

Il fibrinogeno lavora per arrestare il sanguinamento (emostasi) in due fasi distinte fasi: 

  • emostasi primaria: quando un vaso sanguigno si danneggia, il fibrinogeno aiuta le piastrine (le cellule del sangue che iniziano il processo di coagulazione) ad "attaccarsi" alla parete interna del vaso sanguigno lesionato. Le piastrine si legano tra loro e alla parete del vaso in corrispondenza del punto dove il tessuto interno del vaso, detto endotelio, è stato danneggiato e dove il collagene (una proteina strutturale) è diventato visibile. Questo legame crea una sorta di tappo provvisorio che aiuta a ridurre il flusso di sangue dalla ferita;
  • emostasi secondaria: dopo questa fase iniziale, il fibrinogeno ha un altro compito molto importante. Entra in gioco in una serie di reazioni a catena, chiamata cascata coagulativa, che porta alla formazione di fibrina, un'altra proteina. La fibrina forma una rete solida che rinforza e stabilizza il tappo piastrinico, trasformandolo in un coagulo di sangue più robusto e duraturo che blocca definitivamente il sanguinamento.

Se per qualche motivo non ce n'è abbastanza nel sangue, o se il processo di coagulazione non procede come dovrebbe, i coaguli si formano con difficoltà. 

Di conseguenza, il sanguinamento può continuare più a lungo del normale causando una perdita di sangue eccessiva.

Fibrinogeno e gravidanza

In gravidanza il fibrinogeno risulta fisiologicamente più elevato rispetto al normale perché nel momento del parto andrebbe a bloccare le importanti perdite di sangue. 

Durante questo periodo, infatti, il corpo di una donna subisce molte trasformazioni, una di queste è l'aumento dei livelli di fibrinogeno nel sangue come normale risposta fisiologica che prepara il corpo della donna al parto. 

Valori del fibrinogeno in gravidanza

Durante la gestazione, come parte della risposta fisiologica dell'organismo che innesca una funzione protettiva, i livelli di fibrinogeno si attestano tra i 200 e i 400 mg/dl, ma questo valore di riferimento può variare a seconda della persona e possono anche arrivare a 700 mg/dl. Oltre questo valore, si parla di fibrinogeno alto

La funzione protettiva avviene in quanto il corpo si prepara per affrontare il rischio di problemi alla placenta o emorragie post parto che possono verificarsi durante il parto, situazioni in cui il rischio di perdite di sangue può essere significativo. 

Avere una quantità maggiore di questa proteina coagulante aiuta a garantire che qualsiasi ferita o lacerazione, soprattutto nell'area uterina dove la placenta si stacca dopo il parto, possa essere rapidamente gestita attraverso la formazione di coaguli in grado di minimizzare il sanguinamento.

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È importante monitorare i livelli di fibrinogeno in gravidanza perché, sebbene un incremento sia normale e atteso, livelli eccessivamente alti o bassi possono essere indicativi di condizioni patologiche. 

Livelli troppo alti possono essere associati a complicazioni come la preeclampsia o la trombosi, mentre livelli troppo bassi possono aumentare il rischio di sanguinamenti problematici.

Di conseguenza, controllare questo parametro fa parte degli esami di routine durante la gravidanza per assicurarsi che rimanga entro un intervallo sicuro, garantendo così la salute sia della madre sia del bambino. 

Fibrinogeno alto in gravidanza

Come accennato poco sopra, un livello di fibrinogeno eccessivamente alto può essere associato a un rischio aumentato di complicanze, come:

  • preeclampsia: una condizione caratterizzata da ipertensione e spesso proteinuria che può avere ripercussioni serie sia per la madre che per il feto;
  • trombosi: un alto livello di fibrinogeno può aumentare il rischio di formazione di coaguli di sangue, che possono essere pericolosi se si verificano in vene o arterie cruciali;
  • distacco di placenta: un'eccessiva coagulazione potrebbe contribuire a questo serio problema in cui la placenta si stacca dalla parete uterina prima del parto.

Cause di fibrinogeno alto in gravidanza

Il fibrinogeno, noto anche come Fattore I della coagulazione, può presentare livelli elevati nel sangue a causa di vari fattori. 

Tra questi, il sovrappeso e l'obesità possono influenzare i livelli di fibrinogeno a causa degli stati infiammatori cronici che spesso accompagnano l'eccesso di peso. 

Altre condizioni che possono portare a un incremento del Fattore I includono:

  • infezioni: durante la risposta acuta di fase a un'infezione, il corpo può aumentare la produzione di fibrinogeno come parte del suo meccanismo di difesa;
  • ustioni: lesioni gravi, come le ustioni, possono attivare i meccanismi di coagulazione e infiammazione del corpo, portando a un aumento di fibrinogeno;
  • guarigione delle ferite: il processo di riparazione tissutale può implicare un incremento dei fattori della coagulazione, inclusi elevati livelli di fibrinogeno;
  • malattie infiammatorie: condizioni croniche come l'artrite reumatoide possono causare livelli più alti di fibrinogeno a causa dell'infiammazione persistente;
  • tabagismo: il fumo di sigaretta è associato a un aumento dei livelli di fibrinogeno nel sangue;
  • malattie cardiovascolari: condizioni che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni, come aterosclerosi o ipertensione, possono influenzare i livelli di fibrinogeno;
  • patologie epatiche: malattie del fegato, come l'epatite, possono alterare la produzione di fattori della coagulazione, poiché il fegato è l'organo preposto alla loro sintesi.

Il valore alto di fibrinogeno non è una malattia di per sé, ma può essere un indicatore di uno stato di infiammazione o di altri problemi di salute che richiedono attenzione medica.

Test per misurare il fibrinogeno

Per determinare la concentrazione di fibrinogeno nel sangue, vengono impiegati test specifici. Il metodo di Clauss è il più comune per la misurazione quantitativa del fibrinogeno che fornisce un valore esatto della sua concentrazione nel plasma. 

Questo test si basa sulla capacità del fibrinogeno di convertirsi in fibrina in presenza di trombina ed è considerato un metodo standard fondamentale per valutare il rischio di complicanze durante la gravidanza, come il distacco di placenta.

Oltre al metodo di Clauss, vi sono altri esami che valutano il sistema coagulativo nel suo complesso, i quali possono essere indirettamente influenzati dai livelli di fibrinogeno. 

Il Tempo di Protrombina (PT) e il Tempo di Tromboplastina Parziale (PTT) sono tra questi test, che sebbene non forniscano una misurazione diretta del fibrinogeno, possono riflettere anomalie nel sistema coagulativo che includono livelli di fibrinogeno alterati.

È fondamentale effettuare questi test in gravidanza, poiché un livello elevato di fibrinogeno può non produrre sintomi e può essere identificato solo attraverso analisi del sangue. 

Sebbene non vi siano farmaci specifici per abbassare il fibrinogeno, adottare uno stile di vita sano—come seguire una dieta equilibrata, svolgere regolare attività fisica, mantenere una buona idratazione e non fumare—può contribuire al benessere generale e alla gestione del rischio di sviluppare complicanze.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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