La gravidanza è un periodo in cui è fondamentale prestare particolare attenzione alla salute della madre e dello sviluppo del feto.
Molti fattori possono influenzare il benessere di entrambi, tra cui l'assunzione di farmaci. Qualsiasi medicinale in questo periodo deve essere assunto sotto la stretta supervisione di un medico.
Vediamo alcuni farmaci generalmente considerati sicuri durante la gravidanza e quelli che dovrebbero essere evitati per minimizzare i rischi per il feto e prevenire complicanze durante il parto. È importante notare che anche i farmaci ritenuti sicuri devono essere prescritti da un medico, in quanto la sicurezza può variare in base allo stadio della gravidanza e alle condizioni individuali della madre.
Farmaci sicuri in gravidanza
Quali farmaci si possono prendere in gravidanza? Anche se l'uso dei medicinali in questo periodo della vita è sempre un argomento da trattare con molta cautela, ce ne sono alcuni generalmente ritenuti sicuri che possono essere prescritti per alleviare i disturbi più comuni.
Le seguenti informazioni sono basate sulle attuali linee guida e possono essere soggette a cambiamenti:
- Paracetamolo: comunemente prescritto per il dolore lieve e la febbre, deve essere assunto nelle dosi raccomandate e per periodi brevi, dopo aver consultato il proprio medico.
- Antiacidi a base di magnesio: utili per controllare il bruciore di stomaco e il reflusso gastroesofageo, condizioni comuni durante la gravidanza, ma è importante utilizzare formulazioni sicure per le donne incinte.
- Lassativi osmotici come lattulosio e macrogol: possono essere presi con precauzione per gestire la stitichezza, un problema frequente in gravidanza ma sempre con cautela e sotto consiglio medico.
- Metoclopramide: può essere prescritta per la gestione della nausea e del vomito, ma con un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.
- Gaviscon: non interferisce con lo sviluppo fetale, poiché agisce localmente e non a livello sistemico.
- Amitriptilina: per le donne che soffrono di emicrania cronica, l'amitriptilina può essere prescritta in gravidanza, sempre valutandone attentamente i rischi con il medico curante.
È fondamentale che l'assunzione delle medicine avvenga sempre sotto la supervisione di un medico, che valuterà il rapporto rischio-beneficio in base alle circostanze individuali.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, si raccomanda di consultare le linee guida ufficiali e di seguire le indicazioni del proprio medico.
Farmaci pericolosi in gravidanza
Durante la gravidanza è essenziale fare attenzione all'uso dei farmaci perché molti possono attraversare la placenta e potenzialmente causare danni al feto o influenzare negativamente la gravidanza:
- Aspirina e FANS (Farmaci Anti-Inflammatori Non Steroidei, come l'Oki): sebbene in certe condizioni possano essere prescritti sotto stretto controllo medico, generalmente si sconsiglia l'uso di questi farmaci, specialmente durante il terzo trimestre, a causa del rischio di complicazioni come la chiusura prematura del dotto arterioso nel feto e problemi di coagulazione.
- Decongestionanti: molti decongestionanti possono ridurre il flusso sanguigno nella placenta. È consigliabile evitarli, soprattutto se ad alto dosaggio, a meno che non siano esplicitamente approvati dal medico.
- Sonniferi e Ansiolitici: farmaci come le benzodiazepine e altri sedativi possono portare a sedazione nel feto e potenziali problemi post-nascita. L'uso di questi farmaci richiede una valutazione attenta dei rischi e dei benefici da parte del medico.
- Ace-inibitori e Sartani: questi farmaci per il trattamento dell'ipertensione sono controindicati durante la gravidanza, in particolare nel secondo e terzo trimestre, perché possono causare difetti di nascita o addirittura morte fetale.
- Retinoidi: i retinoidi, usati per trattare alcune condizioni dermatologiche, sono assolutamente da evitare durante la gravidanza per il loro alto rischio di teratogenicità (capacità di causare difetti congeniti nel feto).
- Daflon: farmaco utilizzato comunemente nel trattamento delle emorroidi i cui principi attivi sono costituiti dalla frazione flavonoica purificata micronizzata di diosmina ed esperidina.
- Estrogeni: l'uso di estrogeni non è raccomandato durante la gravidanza a causa del loro potenziale impatto sullo sviluppo sessuale del feto e altre possibili complicazioni.
Farmaci per stitichezza in gravidanza
La stitichezza è un disturbo frequente durante la gravidanza, poiché gli ormoni e i cambiamenti fisici rallentano il transito intestinale.
I sintomi includono feci dure, difficoltà ad evacuare e una ridotta frequenza delle evacuazioni (meno di tre volte a settimana).
Prima di considerare l'uso di farmaci, è consigliabile modificare l'alimentazione introducendo più fibre e bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno. L’attività fisica regolare può altresì migliorare la stitichezza.
Se i rimedi naturali non dovessero bastare, in gravidanza l'assunzione di sali di magnesio e lassativi dovrebbe avvenire solo sotto stretto controllo medico. Quelli considerati più sicuri sono i lassativi formatori di massa, come il psyllium o il macrogol.
Anche i lassativi osmotici, come il lattulosio, sono indicati. È invece sconsigliato l'uso di lassativi stimolanti contenenti aloe, rabarbaro o senna, perché possono causare contrazioni uterine.
Farmaci per sciatalgia in gravidanza
La sciatalgia, caratterizzata da dolore lungo il percorso del nervo sciatico a causa di infiammazione, può insorgere in gravidanza a causa di cambiamenti posturali e compressione vertebrale operata dal peso del bambino. Il dolore si può estendere dalla coscia al gluteo o alla gamba.
Per alleviare il disturbo, si possono impiegare metodi non farmacologici come fisioterapia, cinture di sostegno, agopuntura e tecniche di rilassamento. In caso di dolore acuto e persistente, il paracetamolo è il farmaco di prima scelta durante la gravidanza e l'allattamento.
Gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene e indometacina, sono considerati di seconda scelta e dovrebbero essere usati solo quando il paracetamolo non è sufficiente, per brevi periodi e ai dosaggi minimi.
Questi farmaci vanno evitati nel terzo trimestre per i rischi di effetti sul feto. In allattamento, sono controindicati l'uso di acido acetilsalicilico ad alte dosi, nimesulide e piroxicam.
Farmaci per il raffreddore in gravidanza
Il raffreddore è un'infiammazione del naso e della faringe molto comune anche in gravidanza.
Si manifesta con starnuti, naso chiuso, mal di gola, tosse e malessere generale. È causato da virus e si trasmette per via aerea.
Non esistono farmaci specifici, quindi si agisce solo sui sintomi. Gli antibiotici vanno assunti solo se prescritti dal medico per complicanze batteriche come bronchiti.
Gli spray nasali e decongestionanti orali possono essere usati per brevi periodi, ma ad alte dosi possono avere effetti vasocostrittori sulla circolazione utero-placentare.
In gravidanza, il paracetamolo è il farmaco migliore per il raffreddore. Vanno evitati l'acido acetilsalicilico, l'ibuprofene e altri FANS nel terzo trimestre.
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È sconsigliato anche un uso cronico di decongestionanti.
In allattamento, oltre all'acido acetilsalicilico ad alte dosi, sono controindicati nimesulide e piroxicam. Gli antistaminici di prima generazione causano sonnolenza nel neonato.
Decongestionanti e antistaminici di seconda generazione sono possibili per brevi periodi.
Farmaci per il mal di testa in gravidanza
In gravidanza possono manifestarsi cefalea tensiva, con dolore diffuso e gravativo, o emicrania, con forti dolori pulsanti associati a nausea, fotofobia e fonofobia.
Di solito l'emicrania migliora dopo il primo trimestre, quindi la terapia può essere ridotta. Per il mal di testa, le prime scelte sono rimedi non farmacologici come agopuntura, massaggi, tecniche di rilassamento ed evitare fattori scatenanti.
Per gli attacchi acuti, il farmaco d'elezione è il paracetamolo, sia in gravidanza che allattamento. Se si verificano almeno 3 attacchi invalidanti al mese, il medico può prescrivere una terapia preventiva con amitriptilina.
Se i rimedi naturali non bastano, in casi di emicrania senza aura si possono usare beta-bloccanti a basse dosi; se è presente l'aura, è indicata l'amitriptilina. L'uso dei farmaci va sempre prescritto e monitorato dal medico.
Farmaci per mal di stomaco in gravidanza
Il bruciore di stomaco, o pirosi gastrica, è comune in gravidanza e può essere dovuto alla pressione che l’utero esercita sugli organi interni, favorendo la risalita dei succhi gastrici.
Per alleviare i sintomi, è utile modificare l'alimentazione optando per cibi digeribili, frazionare i pasti, bere più liquidi e evitare caffè, alcolici e fumo. Dormire con il busto sollevato può essere d'aiuto.
Quando i sintomi sono lievi e passeggeri, spesso non è necessario un intervento farmacologico. Se il disagio persiste, il medico può prescrivere antiacidi, prediligendo quelli a base di magnesio a causa del loro minor contenuto di sodio.
In casi più gravi, è possibile ricorrere a farmaci più specifici come la ranitidina o l'omeprazolo.
Durante l'allattamento, si dovrebbero preferire antiacidi privi di alluminio. Farmaci più moderni come omeprazolo, pantoprazolo, famotidina e nizatidina sono generalmente considerati sicuri poiché passano in minima parte nel latte materno.
Farmaci per reflusso in gravidanza
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo frequente in gravidanza, causato dal rilassamento dei muscoli dello sfintere esofageo e dalla pressione esercitata dall'utero in crescita.
Per prevenirlo, è consigliabile consumare pasti piccoli e frequenti, mantenere un peso nella norma e evitare alimenti che possono scatenare il bruciore, come quelli grassi, speziati, il caffè e il cioccolato
Quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti, il medico può raccomandare antiacidi a base di magnesio o calcio. Questi farmaci sono considerati sicuri in gravidanza e possono fornire sollievo rapido dai sintomi.
È importante evitare antiacidi contenenti alluminio o grandi quantità di sodio. In alcuni casi, con monitoraggio medico, possono essere prescritti inibitori della pompa protonica come omeprazolo o H2 antagonisti come ranitidina, sebbene il loro uso sia meno comune e più cautelativo.
Farmaci per nausea in gravidanza
La nausea è un disturbo molto comune, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, noto anche come "morning sickness". Tra i consigli pratici vi sono:
- mangiare poco e spesso
- preferire cibi freddi o a temperatura ambiente
- bere piccole quantità di liquidi durante il giorno.
Se i cambiamenti nello stile di vita non sono sufficienti, il medico può suggerire l'uso di farmaci antinausea sicuri in gravidanza. La vitamina B6 (piridossina) da sola o in combinazione con doxilamina è spesso la prima linea di trattamento raccomandata.
Questi farmaci hanno dimostrato sicurezza nel trattamento della nausea e del vomito in gravidanza e possono essere presi sotto la guida del medico.
Tra i farmaci antinausea sicuri e comunemente prescritti in gravidanza, troviamo la metoclopramide, che può essere utilizzata per brevi periodi sotto stretto controllo medico. Anche lo zenzero viene spesso raccomandato come rimedio naturale per alleviare la nausea.
Farmaci per dormire in gravidanza
I disturbi del sonno sono frequenti in gravidanza a causa dei cambiamenti ormonali, dello stress e del disagio fisico. Prima di considerare qualsiasi farmaco, è bene adottare pratiche di igiene del sonno, come
- stabilire una routine regolare.
- creare un ambiente confortevole per dormire.
- limitare l'esposizione alla luce blu prima di coricarsi.
Se necessario, il medico può suggerire l'uso di farmaci per dormire che siano considerati sicuri, come gli antistaminici come la difenidramina (utilizzata con cautela e per brevi periodi).
Tuttavia, è meglio evitare farmaci ipnotici e sedativi a meno che non siano esplicitamente prescritti da un medico, data la loro potenziale capacità di attraversare la placenta e influenzare il neonato.
Farmaci per ferro in gravidanza
L'anemia da carenza di ferro è comune in gravidanza e può essere trattata con l'integrazione di ferro, preferibilmente con preparazioni orali. È importante assumere il ferro secondo le indicazioni del medico, perché un sovradosaggio può avere effetti collaterali.
Il ferro è meglio assorbito a stomaco vuoto, ma può causare disturbi gastrointestinali; in tal caso, può essere assunto con il cibo.
La vitamina C può aumentare l'assorbimento del ferro, mentre il calcio e alcuni farmaci possono ridurlo. Se l'anemia è grave, il medico può valutare altre forme di trattamento, come la somministrazione endovenosa di ferro.