Come scegliere l'ospedale dove partorire: ecco una guida

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 21 Dicembre, 2023

Donna partorisce

La scelta dell’ospedale, o più correttamente del luogo dove partorire, è importante per le famiglie. 

Per capire dove partorire, e per una nascita consapevole e rispettosa, le famiglie si devono impegnare a ricercare e a ritrovare il luogo dove quello che desiderano nel travaglio/parto venga rispettato

Cerchiamo di capire come ricercare il luogo dove tutti i propri desideri e le loro condizioni vengano rispettate.

Livello di neonatologia

Quando si prende in considerazione la selezione dell'ospedale, tra le varie osservazione si può portare l’attenzione al livello di neonatologia (se per i genitori questo è importante), quindi informarsi sul tipo di cure specialistiche fornite ai neonati.

Il terzo livello rappresenta il grado più alto e garantisce un'assistenza specifica, particolarmente importante per i neonati prematuri o che presentano complicazioni alla nascita.

Il primo livello offre cure di base, mentre il secondo fornisce un livello di specializzazione maggiore, ma, in situazioni più critiche, dopo aver stabilizzato il neonato, potrebbe essere necessario il trasferimento in una struttura più adeguata.

In generale, se la gravidanza è a rischio e c'è la possibilità di un parto prematuro, è consigliabile rivolgersi a una struttura di terzo livello.

Se invece il parto è previsto a termine, è possibile optare per un ospedale con un livello di assistenza neonatale inferiore. Ascoltando sempre quelle che sono le esigenze e i desideri della coppia. 

Il numero di parti

Un’ altra osservazione che può essere fatta dalla famiglia è il numero di parti annui dell’ospedale.

Se la famiglia sente l’esigenza di andare in un ospedale dove vengono registrati tanti parti all’anno, andrà ad escludere quelle strutture che registrano pochi parti all’anno e cosi viceversa; se i genitori vogliono stare in un ambiente più riservato e rispettoso della fisiologia andranno ad escludere i grandi ospedali e andranno alla ricerca di un luogo più sicuro per il loro parto.

Corso preparto e possibilità di visitare il reparto

Molti centri ospedalieri offrono programmi preparto rivolti alle mamme a partire dalla 28esima settimana di gravidanza.

Partecipare a questi corsi è vantaggioso per discutere argomenti cruciali come:

  • travaglio;
  • parto;
  • cure iniziali per il neonato.

Inoltre, è possibile familiarizzare con l'ospedale e le ostetriche che vi lavorano

Verificare i cesarei

È noto che in Italia la percentuale di cesarei varia considerevolmente da una regione all'altra e da una struttura ospedaliera all'altra.

Ci sono situazioni in cui si abusa di questa flessibilità e sarebbe preferibile evitarle: se l'ospedale in cui si sta pensando di partorire presenta un tasso di cesarei del 40 o 50%, è opportuno cercare di comprendere il motivo, di questo tasso cosi elevato di taglio cesareo.  

Secondo le più alte autorità scientifiche e il SSN il tasso di TC dovrebbe essere non superiore al 10%.

Inoltre, per le donne che hanno avuto già un cesareo, vi è l’opportunità di un secondo parto vaginale, conosciuto come VBAC: in Italia, solo il 5% dei casi lo prevede, in contrasto con la media europea del 20%. Pertanto se il desiderio della donna è quello di eseguire un VBAC e la donna è motivata.

Si ricerca un ospedale dove ci viene data la possibilità di fare un VBAC.


Scopri qui tutto sul VBAC


Modernità delle tecniche di travaglio e parto

Nel corso del travaglio, ci sarà la possibilità di spostarsi liberamente o sarà necessario rimanere immobili sul lettino? Potrebbe sembrare una domanda scontata, ma in realtà è di fondamentale importanza.

Le strutture dovrebbero offrire alle future mamme la libertà di gestire il travaglio e il parto in base alle loro preferenze, consentendo loro di scegliere la posizione che ritengono più confortevole.

Questa libertà permette di:

  • camminare;
  • utilizzare la palla da ginnastica;
  • assumere posizioni inginocchiate;
  • trovare la postura più adatta per alleviare il dolore.
  • Essere libere di fare quello che più sentono giusto le donne in quel momento in sala parto

Analogamente, per quanto riguarda il parto: nelle strutture più tradizionali, il parto avviene solitamente mentre si è sdraiate sul lettino, mentre le strutture più aggiornate e che osservano le linee guida internazionali offrono una gamma di opzioni diverse, come il parto in acqua, garantendo alle donne la libertà di scegliere la modalità che preferiscono.

Presenza del partner in sala parto e visite dopo la nascita

Negli ultimi tempi, un numero crescente di ospedali offre la possibilità ai partner di partecipare attivamente alla nascita del loro bambino, consentendo loro di essere presenti in sala parto e, in alcuni casi, di tagliare il cordone ombelicale.

Pertanto, se il partner desidera essere al fianco della madre durante il parto, è consigliabile optare per un luogo del parto che consenta la sua presenza.

È consigliabile anche informarsi preventivamente riguardo agli esami necessari per assistere al parto: molti ospedali richiedono esami specifici, come il tampone per la salmonella, da effettuare nell'ultimo mese precedente alla presunta data del parto.

Infine, è utile chiedere se, dopo la nascita del bambino, i padri hanno la possibilità di visitare oltre agli orari di visita standard.

Verificare la possibilità di rooming in

Non tutte le strutture ospedaliere operano con la stessa modalità: esistono ospedali in cui i neonati vengono accuditi in un'area specifica, consentendo alle madri, durante il periodo di degenza, di visitarli in determinati orari per l'allattamento.

Questa modalità dovrebbe essere stata rimossa da tutti gli ospedali perché non più conforme a quelle che sono le linee guide del parto e del post parto. 

Ormai tutti gli ospedali dovrebbero praticare il rooming-in, ovvero stare 24 ore su 24 con il proprio bambino nella stanza. Questa pratica porta numerosi vantaggi e regala salute ai bambini. 

In altri casi, viene praticato il rooming in, dove il neonato rimane nella stessa stanza della madre giorno e notte.

Qui, il genitore si occuperà direttamente del neonato fin dall'inizio e avrà il bambino accanto a sé 24 ore su 24. Se la madre è molto stanca a causa del parto, potrebbe essere un po' impegnativo, ma sicuramente il personale dovrebbe portare supporto e sostegno alla mamma

Una soluzione di compromesso potrebbe essere scegliere un ospedale che incoraggi il rooming in, ma che permetta anche alle madri di usufruire dell'assistenza del nido in caso di necessità.

Poter tenere il neonato nella stessa stanza è considerato un vantaggio, poiché è ampiamente dimostrato che questa prassi:

  • favorisce e supporta l'avvio dell'allattamento al seno;
  • diminuisce il rischio di sviluppare infezioni importanti nei neonati;
  • aumenta la conoscenza e la consapevolezza della mamma e del bambino;
  • permette di creare i primi momenti di conoscenza mamma-bambino.

Pertanto, se possibile, sarebbe preferibile optare per una struttura che favorisce questa prassi.

Tuttavia, è importante avere un approccio flessibile da parte del personale sanitario; il rooming in è sicuramente un'opportunità significativa, ma se la mamma avverte esigenze particolari il personale sanitario deve aiutare la mamma. 

Le buone pratiche da conoscere

Le indicazioni fondamentali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l'assistenza durante il travaglio e il parto naturali si basano su evidenze scientifiche e includono:

  • gestione del dolore: gli operatori sanitari dovrebbero presentare alle donne in gravidanza le opzioni disponibili nel punto nascita per controllare il dolore, sia con metodi farmacologici che non, spiegandone i benefici e i limiti di ciascuno;
  • assistenza materna rispettosa: comprende tutte le cure fornite alle donne durante il travaglio e il parto per preservare la loro dignità, privacy e riservatezza, nel pieno rispetto dei loro bisogni. si tratta di evitare qualsiasi forma di abuso e garantire la possibilità di prendere decisioni informate, ricevendo un sostegno continuo;
  • mobilità durante il travaglio e libertà nella scelta della posizione per il parto: le donne devono avere la possibilità di muoversi o camminare durante il travaglio, se lo desiderano, e di scegliere liberamente la posizione più confortevole durante il parto;
  • comunicazione efficace: una comunicazione chiara, precisa e rispettosa delle diverse culture tra gli operatori sanitari e le donne in travaglio;
  • presenza di un accompagnatore scelto dalla donna durante il travaglio e il parto.
  • avere l’opportunità di fare lo skin to skin avere le due ore dopo il parto a disposizione per rimanere in tranquillità mamma e bambino, ritardando le prime cure neonati che possono essere tranquillamente posticipate alle due ore successive. 
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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