Il periodo fertile è quel momento in cui la donna può rimanere incinta.
Ogni donna, durante la sua età fertile ha, ogni mese, le mestruazioni, dall’età puberale fino alla menopausa.
In quest’arco di tempo, però, non sempre si è fertili, e non per tutto il mese.
Infatti, non solo la donna non è fertile nei giorni del ciclo, ma anche in molti altri giorni del mese. Dunque, cos’è precisamente il periodo fertile?
Vediamolo subito!
Cosa è il periodo fertile
Come accennato, il periodo fertile corrisponde a una determinata finestra temporale (alcuni giorni) in cui la donna può rimanere incinta: pertanto, non è possibile rimanere incinta in qualsiasi momento del mese.
Diversamente dell’uomo (che produce spermatozoi in qualsiasi momento, da quando è fertile fino all’andropausa), attraverso le ovaie, una donna non produce continuamente ovociti, ma solo uno al mese, nel periodo compreso tra il menarca (la prima mestruazione) e la menopausa (che letteralmente corrisponde all’ultima mestruazione).
Dunque, è possibile rimanere incinta a partire dalla prima mestruazione ed anche la prima volta che si ha un rapporto sessuale non protetto.
Il ciclo mestruale dura circa 28 giorni e si divide in tre fasi:
- quella pre-ovulatoria che dura circa 14 giorni;
- quella ovulatoria che dura grossomodo 23 ore;
- quella post-ovulatoria o luteinica (altri 14 giorni circa).
Il periodo fertile, pertanto, è quella finestra temporale in cui lo spermatozoo riesce a fecondare l’ovocita e dare inizio alla gravidanza.
Infatti, è sbagliato dire che si può concepire solo in due giorni per ciascun ciclo. Il periodo fertile può durare fino ai sei giorni.
Come si calcola il periodo fertile
Per calcolare il periodo fertile esistono diversi metodi tra cui scegliere:
- calendario: con questo metodo si predice il periodo fertile in base alla data in cui sono arrivate le ultime mestruazioni;
- temperatura basale: tale sistema è molto utilizzato, ma è anche molto fallace e non privo di errori, e prevede la misurazione della temperatura basale, che aumenta, dopo l’ovulazione, di circa 0,2-0,5°C, salendo, in genere, sopra i 37°C, a causa del progesterone. La temperatura, leggermente innalzata, rimane così per alcuni giorni, fino anche alla successiva mestruazione;
- muco cervicale: osservando la consistenza e il colore del muco prodotto dal collo dell’utero, che fuoriesce naturalmente dalla vagina, si può determinare il periodo fertile. In questa finestra temporale, esso è, infatti: più fluido, viscoso ed elastico;
- stick ovulatori: consistono nell'utilizzo di stick urinari da eseguire intorno al 10-12 giorno del ciclo e individuano il picco dell'ormone LH che precede di circa 24 ore l'ovulazione.
In linea di massima, il periodo fertile si calcola togliendo 18 giorni dalla durata più breve dei 12 cicli mestruali precedenti (per il primo giorno utile) e 11 giorni dal più lungo (per ottenere l’ultimo giorno fertile).
Un esempio? Se il ciclo oscilla tra i 26 e i 29 giorni, il concepimento potrà avvenire tra l’8° e il 18° giorno di ogni ciclo.
Il calcolo del periodo fertile, dunque, può aiutare a rimanere incinte, ma per aumentare le probabilità è meglio avere rapporti sessuali frequenti, poiché possono esservi delle difficoltà nel rimanere incinta, attribuibili ad uno dei due partner.
Il calcolo, coadiuvato da rapporti frequenti, può essere dunque un mix vincente per ottenere la gravidanza desiderata.
Ad esso, poi, si può aggiungere il monitoraggio follicolare ecografico: un’ecografia transvaginale da eseguire a partire dall'8 giorno del ciclo (su un ciclo regolare di 28 giorni) a giorni alterni fino al 16-18 giorno. Può aiutare ad osservare l'ingrandimento del follicolo che sta per rilasciare l’ovocita, fino ad osservare lo scoppio, trovando così il momento migliore e ideale per la sua fecondazione.
Inoltre, il calcolo del periodo fertile è utile anche in gravidanza, poiché aiuta a ricostruire con una certa esattezza la data del concepimento e quindi anche la data del termine gravidanza ai fini del parto.
Quando inizia il periodo fertile dopo il ciclo?
Il periodo fertile inizia dopo 14 giorni dal primo giorno di mestruazione.
Togliendo quindi le eccezioni individuali, di norma i giorni in cui l’ovulazione è più probabile sono il 14° e il 15° giorno.
Il rapporto sessuale completo, effettuato anche qualche giorno prima di questa data, può essere comunque efficace ai fini della fecondazione.
Difatti, gli spermatozoi possono resistere diverse ore (fino a 5 giorni) nell’ambiente vaginale ed uterino, arrivando dunque a fecondare l’uovo quando esso è pronto ad accoglierlo.
Se, dunque, di media, il periodo fertile comincia attorno al 14° giorno, c’è da tenere in conto che non tutte le donne hanno un ciclo ugualmente lungo e non tutte lo hanno regolare.
La mestruazione può durare dai 4 ai 10 giorni, e il ciclo può avere una durata da un minimo di 21 a un massimo di 40 giorni, mediamente; dunque, per sapere con esattezza il proprio periodo fertile, occorre attenersi ai calcoli di cui sopra.
Quali sono i giorni in cui una donna non è fertile?
Stando ai calcoli sopra, la donna non è fertile al di fuori di quella finestra temporale (7/12 giorni) chiamata periodo fertile.
Riprendendo l’esempio sopra descritto, una donna con ciclo che varia tra i 26 e i 29 giorni, non sarà fertile tra il 1° e il 7° giorno di mestruazioni e tra il 19° e l’arrivo delle prossime mestruazioni.
C’è chi utilizza il calcolo del periodo fertile come metodo contraccettivo. L’efficacia di questo metodo è comunque inferiore rispetto ai classici metodi contraccettivi (preservativo, pillola, ecc.).
Stessa cosa si può dire del coito interrotto nel periodo fertile: non garantisce un effetto anticoncezionale perché, anche se il rapporto si interrompe prima dell’eiaculazione, una piccola quantità di sperma potrebbe comunque fuoriuscire e raggiungere la cavità uterina.