A quanti mesi stanno seduti i neonati? Quando capire se è arrivato il momento di far assumere questa posizione ad un bambino appena nato e cosa è importante sapere per non correre rischi?
Quando stanno seduti i neonati?
Una delle domande che i neo genitori si pongono più spesso è quando stanno seduti i bambini e a partire da quale mese è possibile far assumere al neonato questa posizione.
Sebbene non vi sia un riferimento temporale valido per tutti, si può affermare che in condizioni di sviluppo fisiologico, un bimbo comincia a mantenere questa posizione intorno ai sei-nove mesi di vita.
Tale tappa costituisce solo uno dei molti traguardi che il bambino raggiunge dal momento in cui viene al mondo, tuttavia rappresenta un passaggio estremamente importante che non va forzato in alcun modo.
Inizialmente il bimbo impara, infatti, a sostenere il peso del suo capo, poi a sorreggersi con le mani e con il busto, a strisciare, rotolarsi, gattonare e, infine, a stare seduto.
È importante tenere presente che nessun bambino, neppure il più dotato dal punto di vista psicomotorio, può stare seduto in modo autonomo e senza cuscini prima dei quattro mesi di vita, pertanto è consigliabile non sforzarlo, o il rischio è di far irrigidire la schiena provocandone un innaturale ingobbimento.
Neonati seduti: perché è importante non anticipare questa posizione
Far assumere una posizione seduta precoce del neonato è un rischio importante per il suo sviluppo motorio che compromette il raggiungimento di tappe motorie fondamentali come lo strisciamento e il gattonare.
Se fino a qualche anno fa si tendeva a far stare il neonato seduto forzandone la postura, ovvero sostenendolo con cuscini ed altri accorgimenti in modo che la testa si mantenesse eretta, oggi si preferisce attendere che il bimbo arrivi a raggiungere questo importante traguardo del suo sviluppo in modo totalmente autonomo.
Grazie alle conoscenze raggiunte nell'ambito degli studi sulla motricità infantile, e in particolare grazie agli studi di Emmi Pikler, si è visto come per un bambino sia essenziale sperimentare in modo autonomo le diverse fasi che poi, molto gradualmente, lo porteranno a sapersi sedere da solo.
Un neonato che assume la posizione seduta autonomamente lo fa perché ha compiuto un percorso che lo ha reso sicuro di sé e delle sue capacità, non perché viene sforzato a farlo in modo innaturale, senza rispettare i suoi tempi di maturazione fisica e cognitiva.
I bambini seduti prima del tempo da parte dell'adulto possono poi andare incontro a rigidità vertebrali, a problemi nel gattonamento e a un'errata curvatura della colonna vertebrale.
Questo rende poi molto più complesso per il neonato imparare a strisciare, a gattonare e rallenta di pari passo l'apprendimento del cammino.
Come aiutare un neonato a mettersi seduto
Una volta compreso quando sta seduto un neonato e perché è importante rispettare i suoi tempi, come fare per aiutarlo nel raggiungimento di tale tappa dello sviluppo motorio?
Fra le azioni più utili spicca l'abitudine di porre il neonato a pancia in giù, così da favorire il rinforzo dei muscoli del collo.
Il cosiddetto "tummy time" è molto importante in quanto favorisce il mantenimento della testa in posizione eretta e aiuta il bimbo a sviluppare le sue capacità motorie.
Da questa posizione egli potrà man mano cominciare ad esplorare il mondo da una nuova prospettiva e gradualmente sarà stimolato dapprima a rotolarsi di lato, e infine a gattonare.
In abbinamento al tummy time si possono prevedere dei piccoli giochi (magari con stimoli luminosi o sonori) che invoglino il bimbo a mantenere la testa eretta per più tempo.
Se trascorrere un certo periodo nell'arco della giornata a pancia in giù è considerato molto utile per stimolare le capacità motorie del bimbo, occorre però fare attenzione a non esagerare.
Per un neonato mantenere la posizione seduta per diverse decine di minuti al giorno è molto stancante e prima dei sei mesi di tempi potrebbe risultare controindicato per un corretto sviluppo della schiena, in quanto essa tende naturalmente ad inarcarsi in avanti o a cadere lateralmente.
Neonati seduti e svezzamento
Secondo le ultime linee guida in merito di svezzamento e auto svezzamento diramate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è preferibile attendere i sei mesi di vita del bambino per iniziare a proporre del cibo solido.
Uno dei segnali per capire se il neonato è pronto a iniziare questo nuovo capitolo della sua vita è rappresentato proprio dalla capacità di stare seduto da solo.
Se ci riesce senza particolari problemi e si mantiene in posizione eretta sul seggiolone per un certo periodo di tempo, allora è possibile intraprendere la fase dello svezzamento, se no è consigliabile rimandare di qualche settimana.
Tale posizione è fondamentale per avviare correttamente il processo digestivo ed in genere viene raggiunta a partire dai sei mesi di vita.
Cosa fare se il neonato non sta seduto
In linea generale, un neonato che segue un corretto sviluppo psico-motorio dovrebbe riuscire a mantenere la posizione seduta entro i nove mesi di vita.
Se ciò non avvenisse è utile parlarne con il proprio pediatra di riferimento, in modo da valutare l'andamento del percorso di crescita del bambino nella sua interezza.
I bambini, infatti, non seguono sempre un andamento uguale e talvolta possono sviluppare prima un'abilità piuttosto che un'altra.
La posizione seduta, tuttavia, costituisce una tappa importante in previsione del gattonamento e poi, più avanti, del camminare, pertanto è un traguardo da non sottovalutare.
In alcuni casi può essere che il neonato abbia un leggero ritardo nell'apprendere una nuova abilità, ma sarà solo il pediatra che saprà valutare la situazione e consigliare la strategia più adatta.
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Occorre tenere presente, inoltre, che nel caso di bambini prematuri le tappe dello sviluppo motorio vengono raggiunte più tardi.
Se tuttavia dopo i nove mesi di vita e in presenza di altri campanelli d'allarme, il bambino non dovesse riuscire a mantenersi seduti, è consigliabile consultare un professionista.
Fra i segnali a cui fare attenzione vi sono:
- l'assenza di lallazione.
- il non riconoscimento del proprio nome.
- la difficoltà nel manipolare gli oggetti con le mani.
- il non riconoscere i famigliari.
- il non riuscire a passare un oggetto da una mano all'altra.