Neonati e sole, precauzioni e consigli per evitare i rischi delle scottature

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 04 Settembre, 2024

neonato con cappello da sole

Con l’arrivo dell’estate, le giornate sempre più lunghe e soleggiate, si trasformano in un'occasione per trascorrere del tempo all'aria aperta con la famiglia, organizzando gite fuori porta, al mare oppure in montagna. 
 
 Quando si tratta, però, di muoversi con neonati e bambini, è necessario conoscere e prendere le giuste precauzioni, per godersi il sole in modo sicuro. 

L'importanza del sole per bambini e adulti

Il sole rappresenta una delle fonti naturali di vitamina D sia per i bambini che per gli adulti. Esporsi a questo "elemento naturale", ne stimola la produzione da parte del corpo.

I pediatri solitamente ne raccomandano l'integrazione ma stare al sole, in modo corretto, può contribuire a farne salire i livelli, contribuendo allo sviluppo sano di ossa e denti e a prevenire il rachitismo, causato dalla carenza di vitamina D. 
 
Il sole, inoltre, favorisce anche la produzione di serotonina, conosciuta come "ormone del buonumore", che va a intervenire in modo positivo sul benessere psicofisico anche dei più piccoli. 

Va comunque ricordato che la pelle dei bambini è molto sensibile alle scottature solari e che, quindi, è fondamentale prendere diverse precauzioni, evitando il sole diretto e l'esposizione non protetta negli orari più caldi della giornata. 

I rischi del sole per i bambini

Esporre i bambini al sole troppo a lungo può causare alcuni danni: scottature, colpi di calore, problemi più seri come i disturbi oculari o i tumori della pelle, che possono sopraggiungere in età più adulta.

La pelle dei bambini produce poca melanina

La pelle dei bambini è delicata, sensibile e vulnerabile alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole, anche nei giorni nuvolosi o coperti, e produce poca melanina, il pigmento che protegge la pelle. I raggi ultravioletti raggiungono le cellule pigmentarie della pelle, producono cellule di melanina chiamate melanociti, e causano danni al DNA della pelle.

L'esposizione ai raggi UV può causare malattie oculari nei bambini

I neonati e i bambini sotto i 10 anni sono particolarmente esposti a rischio di malattie oculari causate dai raggi UV. La pelle delle palpebre e intorno agli occhi è più sottile e più suscettibile ai danni rispetto a quella degli adulti.

Fino a circa 10 anni, il cristallino dell'occhio di un bambino è trasparente e lascia penetrare energia solare esponendo la retina al maggior rischio di cambiamenti oculari indotti dai raggi UV collegati a problemi quali cataratta e degenerazione maculare, entrambe cause di compromissione della vista.

Dunque, è molto importante adottare alcune precauzioni. La crema solare è solo uno dei modi con cui proteggersi dagli effetti dannosi delle radiazioni UV. Altre misure sono necessarie per non esporre i bimbi ai rischi del sole.

Neonati e sole: precauzioni fondamentali

L'esposizione diretta al sole va evitata nella fascia oraria 10.00-16.00, considerata la più calda della giornata. In questa finestra temporale, infatti, l'intensità delle radiazioni ultraviolette è più forte.

Se si sta all'aperto durante questi orari, è preferibile cercare riparo sotto agli alberi o in altre zone ombreggiate, dove i bambini possono giocare o riposare al fresco. Se possibile, in mancanza di ombra, è bene usare un ombrello per ripararsi dal sole. Ma in ogni caso, non è prudente trascorrere troppe ore in climi molto caldi, con neonati di pochi mesi.
 
Il consiglio è quello di vestire i bambini piccoli con abiti coprenti ma allo stesso tempo leggeri, in tessuto di cotone ma non trasparente, preferendo i colori più chiari che riflettono i raggi solari. Raccomandato è anche l'uso di cappellini, soprattutto a tesa larga, e degli occhiali da sole per proteggere viso e occhi. Il capellino a tesa larga, senza lacci, dovrebbe coprire anche orecchie e collo.


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Protezione solare e tempo d'esposizione

Va ricordato che per i neonati sotto i sei mesi è preferibile evitare l'utilizzo di creme solari, preferendo invece una protezione da abbigliamento e riparo (ombrelloni, alberi, ecc.), anche se questi rappresentano uno "scudo" parziale.

Per i bambini un po’ più grandi è possibile scegliere una crema con SPF 50+ formulata appositamente per rispettare anche le pelli più delicate. 
 
Un altro elemento importante da tenere in considerazione è il tempo d'esposizione. Anche se si sceglie una crema con un fattore di protezione alto, va sempre ricordato che una singola applicazione non è sufficiente a coprire tutta la giornata, e che il suo tempo d'azione viene ridotto, oltre che per la durata del filtro, anche dall'azione di sudore, acqua e sabbia.

In linea generale, si raccomanda di applicare la crema almeno 15 minuti prima dell'esposizione (anche se non diretta), e di rinnovare l'applicazione in media ogni due ore, tempo che si riduce, se c'è stato contatto con acqua o sabbia. 

Come scegliere la crema solare per i piccoli

Come premesso poco sopra, si consiglia di scegliere protezioni solari per la pelle e per le labbra con un fattore di protezione solare (SPF) di 30-50+, formule ipoallergeniche e senza profumi , formulate per l'epidermide delicata e sensibile dei bambini. 

Per prevenire irritazioni cutanee, possono essere indicate creme solari minerali contenenti zinco o titanio. Ma è sempre consigliabile fare dei test per verificarne l'effetto su piccole porzioni di pelle.
 
Un efficace schermo solare dovrebbe integrare principi attivi in grado di offrire una duplice protezione contro le radiazioni ultraviolette di tipo B (UVB) e di tipo A (UVA). Le prime, caratterizzate da una lunghezza d'onda inferiore, sono ritenute particolarmente nocive, essendo associate a scottature solari e a potenziali neoplasie cutanee.

I raggi UVA, invece, sono i raggi ultravioletti ad alta lunghezza d'onda, sono i raggi che abbronzano e sono ritenuti i responsabili del fenomeno di fotoinvecchiamento e dei danni alla pelle nel lungo periodo. 

Bambini e sole: consigli pratici per godersi il sole in sicurezza

Tra gli accorgimenti necessari per tener lontani i rischi del sole, bisogna innanzitutto accertarsi che la crema sia ancora valida, perché ha una "durata di scadenza" e diventa meno efficace nel tempo. 

La protezione andrebbe applicata 30 minuti prima dell'esposizione al sole per lasciarle il tempo di essere assorbita dalla pelle. Va ri-applicata ogni poche ore, dopo eventuale doccia o bagno al mare. Nello spargere la crema, è bene prestare attenzione alle zone "nascoste" e trascurate: orecchie, alla nuca, ai piedi e alla parte posteriore delle ginocchia.

Come premesso poco sopra, ma ripetere aiuta a non dimenticare, per proteggere al meglio i neonati nella stagione estiva, se si decide di stare all'aperto è bene creare delle zone d'ombra usando ombrelloni, cappelli o tende da sole.

In ogni caso, la pelle del bambino andrebbe sempre controllata per accorgersi subito se compaiono  eventuali segni di arrossamento o scottature. È importante anche assicurarsi che vi sia una corretta idratazione durante la giornata, che sia con latte materno, succhi naturali o acqua (a seconda dell'età del bambino), da bere ogni ora circa.

Cosa fare in caso di scottatura solare nei bambini

I bambini esposti al sole per troppo tempo possono riportare scottature solari. La scottatura solare provoca alcuni sintomi che tendono a diventare più acuti poche ore dopo l'esposizione al sole, tra cui:

  • brividi;
  • dolore, bruciore, prurito;
  • pelle tesa.

Trascorsa una settimana dopo la scottatura, la pelle inizia a spellarsi. Il rischio è quello che il bambino gratti via la pelle morta lasciando quella viva, sottostante, esposta a potenziali infezioni.

Alcuni rimedi per le scottature nei bambini:

  • bagni o impacchi freschi e umidi sulla pelle ne alleviano dolore e surriscaldamento;
  • gel di aloe vera puro;
  • farmaci antinfiammatori come ibuprofene o paracetamolo agiscono su dolore e prurito;
  • crema idratante per reidratare la pelle e ridurre il prurito.

Se la scottatura produce vesciche, è bene far visitare il bambino da un medico. Le vesciche non vanno mai grattate o rotte perché possono causare infezioni e cicatrici. Inoltre, ma è abbastanza ovvio, il piccolo non deve esporsi al sole fino a quando la scottatura non sia guarita.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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