Le donne, di certo, lo sanno: l’allattamento al seno è un momento molto speciale.
Non è solo un momento in cui la madre nutre il suo bambino con amore, ma rappresenta un’occasione per creare un legame molto speciale tra questa ultima e figlio.
Proprio come ogni gravidanza è unica a suo modo, anche l’esperienza dell’allattamento al seno varia da madre a madre, da situazione a situazione.
Per alcune mamme, infatti, l’allattamento al seno avviene in modo del tutto naturale, mentre per altre è molto più complesso. Inoltre, ci sono alcune madri che faticano a produrre latte: ciò, ovviamente, implica il desiderio di incrementarne la produzione.
Chi rientra in questa categoria sarà ben felice di sapere che il finocchio può favorire l’allattamento al seno. Vediamo perché e se esistono degli effetti collaterali.
Come favorire l’allattamento al seno: prova con il finocchio
Il finocchio è una spezia piuttosto comune, principalmente utilizzata in cucina e per le sue numerose proprietà curative. Questa verdura molto aromatica, che ha un sapore molto simile alla liquirizia, è originaria dell’Europa.
Uno dei primi utilizzi del finocchio mirava a curare i disturbi digestivi e ad alleviare i dolori mestruali, mentre nell’antica Roma, il finocchio era utilizzato per migliorare la vista.
Per secoli, però, il finocchio è stato anche utilizzato come metodo naturale per favorire l’allattamento al seno. Infatti, era considerato un galattagogo, perché si pensava che desse l’impulso e incrementasse la produzione di latte dopo la nascita. Il termine galattagogo deriva del greco ed è formata dall’unione di “gala” cioè latte, e “agogos”, cioè “che conduce”.
Il finocchio ha infatti determinate proprietà che sono estremamente simili agli estrogeni, l’ormone responsabile della produzione di latte. Infatti, contiene l’anetolo.
Ecco perché consumare il finocchio, in dosi moderate, permette di aumentare la produzione di latte.
Come utilizzare il finocchio in fase di allattamento
Prima di cominciare ad assumere il finocchio con regolarità, è consigliabile parlare con il proprio medico curante, per avere la conferma di poterlo utilizzare. Il finocchio si presta a essere consumato in vari modi, per esempio:
- infuso di semi di finocchio;
- semi di finocchio essiccati, mangiati crudi oppure ridotti in polvere e mescolati con acqua calda;
- finocchio fresco dopo i pasti;
- finocchio sbollentato con un po’ di sale e olio a crudo a piacere;
- come spezia in aggiunta a vari piatti.
Oltre ad aumentare la produzione di latte per le donne in fase di allattamento, i semi di finocchio hanno numerosi effetti benefici sull’organismo.
Per esempio, riduce il bruciore di stomaco e i gas intestinali, migliora la digestione e incrementa la libido nelle donne che hanno da poco partorito. In alcuni casi, però, potrebbero esserci fastidiosi effetti collaterali, sia per la mamma sia per il bambino.
Sebbene il finocchio sia molto utile se assunto in modo regolare, in alcuni casi, può avere diversi effetti collaterali. Prima di utilizzarlo in fase di allattamento, è infatti consigliabile parlarne con il proprio medico curante.
Alcuni effetti collaterali legati al consumo eccessivo di finocchio comprendono il fatto che:
- può indurre stanchezza e sonno nel bambino, dopo essere stato allattato;
- riduce i livelli di zuccheri nel sangue;
- aumenta il rischio di attacchi epilettici, ma se si è sofferto in passato di epilessia;
- può causare reazioni allergiche.
Stai allattando? Ecco cosa evitare
L’alimentazione durante l’allattamento è sicuramente molto importante, poiché incide direttamente sulla produzione di latte e sul nutrimento del bambino.
Questo aspetto è ancora più importante se si pensa che molte mamme hanno difficoltà a produrre latte a sufficienza e quindi devono seguire una dieta per l’allattamento al seno che indichi in modo specifico cosa mangiare.
In generale (e come sempre!) è necessario seguire una dieta sana ed equilibrata, bere molta acqua, circa 700 ml in più del solito, e aumentare anche il consumo di verdure. Infine, l’unica cosa da escludere completamente è l’alcol, mentre per quanto riguarda le sostanze eccitanti come tè e caffè è sufficiente ridurre il consumo al minimo.
Prestate attenzione anche alle varie tisane: possono infatti contenere dei principi attivi che potrebbero ostacolare l’allattamento o dare fastidio al bambino!
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