Ipermetropia nei bambini: come riconoscerla e curarla

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Gennaio, 2024

Bambina con occhiali da vista che sorride all'interno di un ottico

L'ipermetropia è considerata uno dei principali disturbi della vista, ed è molto diffusa anche in età pediatrica.

Come si riconosce e quali sono i trattamenti da mettere in campo nel caso di un bambino ipermetrope?

Scopriamolo insieme.

Che cosa si intende per ipermetropia nel bambino

L'ipermetropia nei bambini è uno dei difetti visivi più comuni e diffusi. Essa è sostanzialmente un difetto nella messa a fuoco ravvicinata, tuttavia in molti casi tale difficoltà di estende anche agli oggetti più distanti nello spazio.

Nei soggetti ipermetropi spesso la  lunghezza dell'asse antero-posteriore dell’occhio è inferiore rispetto al normale oppure la cornea non è abbastanza profonda, e questo ha come conseguenza il fatto che la messa a fuoco non avviene sulla retina, ma di dietro di essa.

Si stima che questo errore di rifrazione colpisca circa il 21% dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni e, sebbene la maggior parte dei neonati soffra di ipermetropia lieve a causa di uno sviluppo dell'occhio incompleto, le cose si complicano quando l'ipermetropia continua a peggiorare con il trascorrere dei mesi.

L'ipermetropia pediatrica si distingue per il fatto che gli occhi del bambino, vista la sua giovane età, sono in grado di mettere in atto delle strategie compensative; ciò significa che il cristallino ha la capacità di accomodare la visione, la quale si adatterà di volta in volta per mettere a fuoco gli oggetti nel miglior modo possibile.

Questo comporta una certa difficoltà nel riconoscerla tempestivamente e il rischio è che il bimbo possa, alla lunga, sviluppare un peggioramento del difetto visivo oppure una condizione denominata "occhio pigro" (o ambliopia).

Bambina con occhiali da vista che sorride all'interno di un ottico

In altri casi, invece, soprattutto quando l’ipermetropia nel bambino è di lieve entità, essa tende a guarire spontaneamente.

L'ipermetropia rimane comunque il principale disturbo della vista in età pediatrica, con un picco tra i sei mesi e i sei anni di età.

Per questo motivo è fondamentale tenere attentamente monitorata l'evoluzione della visione durante l'infanzia, programmando delle visite oculistiche a cadenza regolare, in modo da monitorare la presenza di un eventuale difetto e mettere in atto tutte le strategie per correggerlo.

Ipermetropia: i sintomi nei bambini

Sebbene l'ipermetropia sia uno dei disturbi della vista più diffusi in età pediatrica, molte volte non è semplice diagnosticarla, a causa della grande capacità del cristallino di accomodare la visione, andando a camuffare la problematica e impedendo di riconoscere il difetto visivo.

Proprio per questo motivo è consigliato sottoporre il bambino a regolari visite oculistiche, così da escludere la presenza di problematiche di questo tipo ed eventualmente agire per tempo.

Tra i sintomi principali che possono aiutare a capire che c'è qualcosa che non va livello della visione, vi sono:

  • visione sfocata da vicino;
  • tendenza a sfregarsi gli occhi di continuo;
  • strabismo (in particolare, tendenza ad incrociare gli occhi);
  • difficoltà visive;
  • mal di testa;
  • bruciore agli occhi;
  • nausea;
  • ipersensibilità alla luce;
  • lacrimazione abbondante;
  • anisometropia, anche detta "occhio pigro", che si presenta quando vi è una marcata differenza di visione tra i due occhi e il cervello sceglie in automatico l'occhio dove le immagini sono più nitide.

Una volta accertata la presenza di uno o più sintomi, l'ipermetropia infantile dev'essere diagnosticata e corretta il prima possibile, in quanto un bambino ipermetrope potrà presentare diversi problemi a leggere o a scrivere a causa del grande sforzo che viene richiesto ai suoi occhi.

Talvolta è proprio a causa di problemi nell'apprendimento scolastico che ci si accorge che il bimbo soffre di difetti visivi, tuttavia, qualora essi non dovessero essere risolti in tempo, il soggetto sarà destinato a portare le lenti a contatto o gli occhiali.

I valori dell'ipermetropia nei bambini

Intorno ai 3-4 anni è raccomandabile sottoporre il bambino a una visita oculistica, in modo da identificare tempestivamente la presenza di eventuali problemi nella visione.

L'ipermetropia è una condizione molto diffusa e, anche a seconda del suo livello di gravità, potranno essere messi in atto trattamenti diversificati.

I valori a cui si fa riferimento sono espressi in diottrie e il difetto viene generalmente suddiviso in tre categorie:

  • ipermetropia lieve: +1/+2 diottrie;
  • ipermetropia moderata: +2/+4 diottrie;
  • ipermetropia elevata: più di +4 diottrie.

Come prevenire l'ipermetropia del bambino

L'ipermetropia nei bimbi non è un difetto grave, tuttavia può essere evitata adottando delle semplici accortezze, a cominciare dalla programmazione di visite oculistiche regolari e dal monitoraggio attento dei sintomi esposti in precedenza.

Si consiglia di far eseguire al bambino delle valutazioni della vista a sei mesi, al compimento del primo anno di età, a tre anni e a sei anni, tuttavia, qualora dovessero insorgere dei campanelli d'allarme, è buona norma eseguire le visite dall'oculista con frequenza annuale o biennale.

La diagnosi precoce è, infatti, fondamentale, in quanto nel periodo che va dai sei mesi ai dieci anni avviene lo sviluppo della vista.

Qualora vi fossero dei casi di ereditarietà in famiglia, come ad esempio un genitore o uno zio ipermetrope, è consigliabile effettuare una visita oculistica già durante i primi mesi di vita; qualora invece non vi fosse una particolare correlazione genetica con l'ipermetropia, è comunque raccomandabile sottoporre il bambino a una visita oculistica intorno ai tre- quattro anni.


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Proprio in questa fascia d'età, infatti, la visione è ancora caratterizzata da una forte malleabilità, quindi è possibile intervenire con successo e ridurre (se non eliminare), il difetto.

Ciò risulta particolarmente importante se vi è una correlazione a livello famigliare, visto che la principale causa dell'ipermetropia è proprio legata alla genetica; meno frequente è, invece, la possibilità che tale difetto si sviluppi a causa di malattie durante la crescita, in risposta a traumi, a malnutrizione o come conseguenza di alcune complicazioni durante il periodo della gravidanza.

Come correggere l'ipermetropia infantile

L'ipermetropia nei bambini di 4 anni o più, rappresenta la principale forma di difetto visivo in età pediatrica, tuttavia esistono diverse tipologie di trattamento per migliorare la situazione.

Una volta accertata la presenza dell'ipermetropia infantile, l'oculista consiglierà la strategia più adatta alla singola situazione.

In alcuni casi può essere necessario far indossare al bambino degli occhiali, mentre in altri si consiglia l'adozione di una benda da indossare su un occhio, in modo da diminuire la differenza di visione.

L'occhio pigro, infatti, può essere curato facilmente durante questa fase della crescita, tuttavia è fondamentale che il bambino indossi sempre la benda e che sia collaborativo.

In genere se il difetto visivo è di lieve entità, è probabile che esso tenderà a risolversi spontaneamente. Diverso è invece il caso di ipermetropie elevate, in cui l'uso degli occhiali è fortemente consigliato.

In questo caso gli occhiali per bambini ipermetropi saranno prescritti dall'oculista basandosi sulla gravità del problema e andranno indossati per tutto il tempo indicato dal professionista.

Nei casi più gravi  è anche possibile il ricorso alla chirurgia refrattiva; in questo caso solitamente si utilizzano le tecniche LASIK o PRK, tuttavia esse, a differenza di quanto accade in età adulta, non fanno ottenere un risultato definitivo ma andranno ripetute nel corso del tempo al variare del difetto visivo.

Proprio per questo motivo si tende a sconsigliare la soluzione chirurgica in età infantile e a puntare soprattutto sull'adozione di occhiali per ipermetropia nei bambini.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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