La disidratazione è una condizione comune che colpisce sia adulti che bambini, ma quando si tratta dei più piccoli può essere particolarmente pericolosa.
In questo articolo scopriamo cos'è la disidratazione nei bambini, quali sono i sintomi da tenere sotto controllo, come prevenirla e trattarla.
Cos’è la disidratazione
La disidratazione è una condizione in cui il corpo perde più liquidi di quelli che vengono introdotti, causando un bilancio idrico negativo.
Questa perdita di liquidi può derivare da una minore assunzione di acqua, da un’eccessiva sudorazione, episodi di vomito o diarrea, o da una combinazione di tutti i precedenti fattori.
La disidratazione nel neonato è invece una situazione più rara e, solitamente, la causa è una insufficiente assunzione di liquidi attraverso il latte materno.
I bambini più piccoli (già svezzati) sono i soggetti più a rischio di disidratazione poiché il loro organismo è costituito da una percentuale maggiore di acqua rispetto agli adulti (il 75% a fronte del 60%). Inoltre, a causa del loro metabolismo basale più veloce, il fabbisogno idrico nei bambini è maggiore rispetto a quello delle persone adulte. Infine, la pelle dei piccoli ha una traspirazione maggiore e pertanto viene espulso più sudore, causando una maggior perdita idrica.
In ragione di ciò, è importante che i bambini vengano idratati in abbondanza sia durante che al di fuori dei pasti principali.
Per quanto riguarda i neonati, invece, il solo latte materno è sufficiente per garantire un adeguato apporto idrico, poiché quest’ultimo è composto da acqua per l’88%.
La disidratazione nei bambini è una condizione grave che, se non viene trattata adeguatamente, può portare a seri problemi di salute, tanto da essere una delle principali cause di mortalità nei bambini in tutto il mondo.
Cause della disidratazione nei bambini
I bambini possono andare incontro a disidratazione in conseguenza a:
- Cospicua perdita di liquidi in conseguenza ad episodi diarroici o vomito.
- Più raramente a causa di un’eccessiva sudorazione derivante da attività sportiva intensa.
- Denutrizione.
- Febbre alta.
- Infezioni acute in atto (nella maggior parte dei casi si tratta di gastroenteriti di origine infettiva).
Altre cause decisamente più rare interessano:
- Ustioni.
- Fibrosi cistica.
- Diabete di tipo I.
- Diabete insipido (si tratta di una malattia metabolica rara che si caratterizza per una disfunzione nella regolazione dell’equilibrio idrico. Questa condiziona porta il soggetto a urinare spesso e avere una sete insaziabile. Le persone con diabete insipido presentano un fabbisogno idrico considerevolmente più alto del normale).
I neonati e i bambini piccoli, sono più predisposti a sviluppare uno stato di disidratazione a causa della loro fisiologia. Come anticipato infatti, i più piccoli hanno un dispendio calorico maggiore e una traspirazione più intensa della pelle. Inoltre faticano ad idratarsi a causa dell’incapacità di comunicare la sete e sono i più colpiti da infezioni gastrointestinali.
Può capitare che il bimbo rifiuti di assumere acqua e cibo. Questa situazione si verifica quando il piccolo avverte dolore alle mucose orali (mal di gola, afte, irritazioni varie, gengiviti, ecc.).
Gradi di disidratazione
Il parametro utilizzato per valutare il livello di disidratazione nel bambino è la percentuale di riduzione del peso corporeo rispetto al peso iniziale. Possiamo distinguere i seguenti livelli di disidratazione:
- Disidratazione grado lieve: con una percentuale di perdita di peso corporeo compresa tra il 3% e il 5% rispetto al peso iniziale.
- Disidratazione grado medio: con una percentuale di perdita di peso corporeo compresa tra il 6% e il 10% rispetto al peso iniziale.
- Disidratazione grave: con una percentuale di perdita di peso corporeo superiore al 10% rispetto al peso iniziale.
Segni di disidratazione nei bambini
I segnali di disidratazione spesso dipendono dall'età del bambino. È importante saperli riconoscere in modo da poter agire prontamente per prevenire complicazioni.
Ecco alcuni dei sintomi più comuni:
- Repentina perdita di peso.
- Minzione ridotta.
- Scarsa reattività.
- Urine scure e/o torbide.
- Sete intensa.
- Mal di testa.
- Capogiri.
- Debolezza.
- Perdita di elasticità della pelle, fino ad apparire secca (se si prova a sollevare la pelle del bambino e questa non ritorna rapidamente alla sua posizione originale, potrebbe essere in atto una disidratazione).
- Cute fredda.
- Labbra screpolate.
- Bocca asciutta.
- Alterazioni del ritmo cardiaco (tachicardia o bradicardia).
- Eccessiva sonnolenza.
- Irritabilità e nervosismo.
- Apatia (il bimbo mostra uno scarso interesse per le attività che di solito lo appassionano).
- Occhi infossati.
- Nei neonati, infossamento della fontanella.
- Assenza di lacrime durante il pianto.
Man mano che la disidratazione progredisce, possono comparire altri sintomi come:
- Confusione mentale.
- Debolezza muscolare.
- Letargia.
Nei casi più gravi di disidratazione possono manifestarsi anche:
- Convulsioni.
- Collasso.
- Danno cerebrale.
- Coma.
- Morte.
Se un bambino presenta questi sintomi, è fondamentale contattare immediatamente il medico o recarsi in pronto soccorso, in modo tale che venga curato immediatamente al fine di prevenire eventuali complicazioni.
Bambino disidratato: ecco cosa fare
Se viene diagnosticata in tempo, la disidratazione nell'infanzia può essere trattata con successo.
La terapia consiste nell’integrazione di liquidi e Sali per via orale o endovenosa.
Nei casi più lievi è possibile trattare il bambino in casa con opportune soluzioni reidratanti orali (SRO) reperibili in farmacia anche senza necessità di prescrizione medica.
Queste soluzioni contengono acqua addizionata a zuccheri e minerali nelle proporzioni corrette per supportare il bambino nella ripresa delle normali funzioni.
La somministrazione del liquido reidratante deve avvenire in modo graduale, con dosi di 5-10 ml (circa 1-2 cucchiaini da caffè) ogni cinque minuti. Se il bambino sta perdendo liquidi a causa di frequenti episodi di vomito, si consiglia di aumentare gradualmente la quantità di liquido introdotto, per evitare che lo rigurgiti nuovamente.
Nei casi di disidratazione moderata, è possibile aumentare le dosi, sempre in accordo con il medico di riferimento e rispettando le indicazioni riportate sulla confezione.
Se non è possibile somministrare le soluzioni di reidratazione oralmente (perché il bimbo accusa forti dolori addominali oppure rigetta il liquido) o se si manifestano segni severi di disidratazione, sarà indispensabile adottare un trattamento più intensivo mediante l'infusione di liquidi tramite via endovenosa o tramite l'utilizzo di soluzioni elettrolitiche attraverso l'impiego di un sondino naso-gastrico. Questi trattamenti vengono eseguiti direttamente dal personale sanitario in pronto soccorso.
Una volta che il bimbo ha ripristinato il corretto equilibrio idrico, oltre alla corretta idratazione, è importante anche porre attenzione all’alimentazione. È pertanto indicato evitare cibi grassi o zuccherati, succhi di frutta o bevande gassate. È invece opportuno che il bimbo segua una dieta ricca di frutta e verdura, carboidrati complessi (pane, pasta, patate) e che proceda con una corretta integrazione di Sali minerali. Questo tipo di alimentazione, ad alto contenuto di fibre, consente al piccolo di ristabilire pian piano la corretta funzione intestinale.
Come si previene la disidratazione nei bambini
Per prevenire la disidratazione del bambino, è importante seguire queste accortezze:
- Garantire al bambino una corretta quantità di acqua, sia durante i pasti, sia fuori.
- Dopo una corsa o il gioco, fornire al bambino una borraccia contenente acqua o altra bevanda non zuccherata per consentirgli di riequilibrare i liquidi persi attraverso la sudorazione.
- Far seguire al bambino una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, soprattutto in estate.
- Se il bambino ha mal di gola, è importante alleviare il disagio per evitare che rifiuti cibo e bevande a causa del dolore.
Infine, è sempre opportuno tenere in casa una scorta di soluzione reidratante da utilizzare nei casi di emergenza, quando il bimbo manifesta febbre, diarrea o vomito, per prevenire una progressione verso stati di disidratazione più severi.