L'inserimento al nido rappresenta un momento importante nello sviluppo del bambino, ma come funziona esattamente questo momento così importante e cosa occorre conoscere? Quali strategie adottare affinché l'ingresso all'asilo nido proceda nel migliore dei modi?
Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.
Cos'è l'inserimento al nido e come funziona
L'ingresso del bambino all'asilo nido costituisce una tappa importante per tutta la famiglia e segna il primo vero distacco dai genitori.
All'asilo, infatti, il bimbo sarà stimolato a stringere rapporti con gli altri bambini, a entrare in relazione con le figure adulte preposte al suo accudimento e a mettersi alla prova.
Un momento significativo nel percorso di adattamento al nuovo ambiente è rappresentato dal cosiddetto "inserimento", ovvero da quel periodo più o meno lungo, in cui il bimbo frequenta l'asilo accompagnato dalla presenza dei genitori; non ha una durata predefinita e può svolgersi in modalità differenti da struttura a struttura.
Di norma, le educatrici valutano giorno dopo giorno come reagisce il bambino alla nuova avventura, e suggeriscono come procedere; in genere il periodo di inserimento si conclude entro due settimane, tuttavia molto dipende dai bisogni del singolo bimbo e dalle (eventuali) problematiche che vengono riscontrate.
Come funziona esattamente l'inserimento al nido e cosa occorre sapere? I primi giorni prevedono la presenza all'asilo dei genitori secondo una tempistica che può variare dalle singole realtà educative.
Questo momento è fondamentale perché permette al piccolo di ambientarsi e di sperimentare pur contando sulla presenza rassicurante del genitore.
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Non appena il bambino si mostrerà sicuro e manifestare una chiara voglia di esplorare l'ambiente intorno a lui, le educatrici introdurranno il primo distacco, che sarà sempre e comunque graduale e scandito dalle necessità del singolo bimbo.
Inizialmente il lasso di tempo in cui i piccoli rimarranno senza genitori sarà non più lungo di mezz'ora, per poi aumentare se dovessero esserci i presupposti per farlo.
Se il bambino si mostra sufficientemente fiducioso e a suo agio con le educatrici, le ore senza la presenza dei genitori aumenteranno, fino ad arrivare a tutta la mattina; qualora, invece, i bambini necessitassero delle figure genitoriali, queste verranno richiamate in struttura.
Infine, se il percorso si rivela privo di ostacoli, il bimbo sarà pronto per il pasto di mezzogiorno e, solo successivamente, per la nanna del pomeriggio.
Secondo gli esperti in psicologia, l'inserimento all'asilo inserimento prevede un momento fondamentale, ovvero quello del saluto.
Il bambino deve essere messo nelle condizioni di capire che il genitore sta andando via e deve poterlo salutare con i suoi tempi, inoltre dev'essere reso consapevole del fatto che la mamma o il papà torneranno a breve.
Il distacco rappresenta ovviamente un momento critico per molti, tuttavia non deve essere evitato e il genitore non deve allontanarsi di soppiatto approfittando di un momento di distrazione del piccolo.
Inoltre, sebbene spesso l'inserimento richieda tempi piuttosto lunghi che, per alcune famiglie potrebbe non essere semplice rispettare, esso deve essere affrontato con gradualità e flessibilità; se il bimbo non è ancora pronto per lasciare le sue sicurezze, le sue emozioni devono essere accolte e comprese, fino ad accompagnarlo con calma a superare lo stress legato a questo nuovo evento.
Quando iscrivere il bambino al nido?
Non esiste un'indicazione temporale univoca riguardo all'età in cui iscrivere un bambino al nido.
Gli ultimi studi sullo sviluppo neonatale, tuttavia, indicano che nei primi tre anni di vita è fondamentale che il bimbo riceva cure prossimali adeguate e attenzione vero i suoi bisogni di sicurezza.
Esso deve quindi poter contare su figure educative presenti, stabili e disponibili ad accudirlo, preferibilmente in un rapporto il quanto più possibile vicino a quello di uno a uno.
Le esigenze della vita moderna, tuttavia, non sempre si conciliano con questa indicazione, pertanto sono moltissimi i genitori che decidono di iscrivere il proprio bambino al nido, sicuri di poter contare su un ambiente stimolante ma, al tempo stesso sicuro.
I neonati di età inferiore ai sei/sette mesi non manifestano ancora la paura dell'estraneo, pertanto è molto probabile che non avvertano timore nei confronti delle educatrici; fino almeno ai nove/dodici mesi, tuttavia, i bambini hanno necessità di contatto fisico, di protezione e di affetto: meglio allora privilegiare le strutture di piccole dimensioni, dove i piccoli sono seguiti da una figura stabile che possa assicurare una presenza continuativa e in gruppi ridotti.
Intorno ai 15 mesi i neonati cominciano a provare le prime avvisaglie dell'ansia da separazione, quindi il momento del distacco dai genitori si potrebbe presentare qualche difficoltà; un inserimento graduale che tenga conto delle necessità del piccolo, una figura educativa presente e affettuosa, oltre che alla presenza di altri bimbi con cui interagire, saranno tuttavia elementi positivi in grado di rendere il commiato dai genitori più sopportabile.
Inserimento all'asilo nido: come funziona il metodo svedese
Negli ultimi anni, oltre all'inserimento tradizionale, si sta diffondendo sempre di più il cosiddetto "metodo svedese", ovvero una modalità di attuare l'inserimento al nido più lunga e rispettosa delle necessità del bambino.
L'inserimento svedese, anche detto "dei tre giorni", prevede che i genitori rimangano al nido insieme al figlio per tre giorni pieni.
Il vantaggio principale di questa modalità alternativa consiste nel fatto che il bimbo ha la possibilità di vivere a pieno tutti i momenti della giornata con le sue figure di riferimento (pasti e nanna compresi), così da poter ricreare subito una nuova routine grazie all'aiuto di mamma e papà.
Rispetto all'inserimento tradizionale, quello svedese conta un monte ore maggiore, tuttavia sembra che aumenti le possibilità di successo e che infonda nei bimbi un senso di sicurezza maggiore.
A differenza del metodo classico, in quello svedese il bambino ha la possibilità di vivere anche momenti "critici" come il pasto o l'addormentamento insieme a mamma e papà, e comincia a conoscere gradualmente tutto ciò che succederà all'asilo.
Inserimento al nido: 8 consigli da mettere in pratica
Nell'ambito degli studi sull'età evolutiva, la psicologia si è occupata a lungo dell'inserimento all'asilo nido come tappa del percorso di crescita del bambino.
Per alcuni questo può rivelarsi un momento complicato, e i genitori devono essere pronti a rimettere in discussioni le tempistiche di tale scelta se ciò dovesse rendersi necessario.
L'obiettivo non è infatti quello di evitare che il bimbo pianga o che si adegui a quello che gli viene chiesto reprimendo le sue emozioni, bensì accompagnarlo in un percorso di crescita e di esplorazione, supportandolo nella costruzione di un rapporto di fiducia sia con le educatrici che con i suoi compagni.
Bisogna quindi evitare di sforzarlo, ma accogliere le sue difficoltà facendogli sentire la propria vicinanza.
Per aiutarlo a vivere con serenità il momento dell'inserimento al nido, ecco alcuni consigli pratici che possono rivelarsi utili:
- se il nido lo permette, suggerire al bimbo di portare con sé un oggetto che possa fungere da collegamento con la sfera domestica; in genere si tratta di un peluche, ma potrebbe essere anche il ciuccio o qualcosa che appartiene ai genitori;
- coinvolgere il bimbo nella scelta dei materiali, dai vestiti agli oggetti che potrebbero servire per cominciare questa nuova esperienza fuori casa (come ad esempio la borraccia o lo zainetto);
- leggere insieme dei libri che trattano dei primi giorni all'asilo nido, in modo che egli possa trovare conforto;
- aiutare il bimbo a verbalizzare le proprie emozioni;
- non sovraccaricarlo di stimoli e non pressarlo per portare a termine un numero eccessivo di attività;
- raccontare al bambino come si svolgerà la giornata, preparandolo per quello che avverrà;
- una volta rientrato dal nido, trascorrere insieme del tempo svolgendo delle attività riposanti;
- tra i consigli per l'inserimento all'asilo che, purtroppo, non sono sempre attuabili, vi è anche quello di organizzare un primo momento di avvicinamento all'ambiente del nido. Può essere utile, infatti, che i genitori parlino con le educatrici di quelli che sono i tratti salienti della personalità del piccolo, facendo luce su eventuali timori e preoccupazioni.