Annunciare a proprio figlio la separazione dal partner non è mai un momento facile, ma come farlo nel migliore dei modi? Come aiutare il bimbo a metabolizzare l'avvenimento e a viverlo con serenità?
Ecco alcuni consigli utili sul tema bambini e divorzio dei genitori.
Bambini e divorzio dei genitori: come gestirlo al meglio
Quando una coppia decide di divorziare si verifica all'interno della famiglia una situazione più o meno traumatica che può incidere sul benessere del bambino con diversi gradi di intensità.
La separazione tra coniugi, infatti, porta necessariamente con sé dell'instabilità, sia emotiva che organizzativa, con la conseguenza che alcuni bambini sono portati a vivere il divorzio provando ansia, paura e timore verso il futuro.
Qualora poi fossero presenti anche numerosi litigi e ostilità reciproche nella coppia, l'evento della separazione può divenire ancora più traumatico; per questo motivo è importante che i genitori siano in grado di affrontare il loro divorzio senza creare un clima eccessivamente teso, ma scegliendo le parole giuste per comunicare al proprio figlio il nuovo corso degli eventi.
In seguito alla decisione di divorziare, solitamente la famiglia attraversa tre fasi differenti: quella acuta, in cui il nervosismo e l'incertezza nei confronti del futuro raggiungono il massimo livello, la fase transitoria, che è periodo di assestamento ed adeguamento alla nuova condizione.
È una sorta di adattamento alla nuova condizione non ancora del tutto delineata, infatti, è il periodo in cui la famiglia cerca di ricostruire un assetto differente, e infine la fase finale, in cui sono stati finalmente raggiunti dei nuovi equilibri e per il bambino è possibile trovare una certa stabilità.
Già a partire dagli anni '70 del secolo scorso sono stati realizzati i primi studi sui possibili risvolti in chiave psicologica di un evento traumatico come quello del divorzio sui bambini.
Le ricerche hanno dimostrato come le risposte emotive differiscano in modo significativo a seconda di come viene gestita la separazione da parte dei genitori.
Qualora in famiglia fosse presente un'alta carica di tensione, di conflitto, di ostilità e di recriminazione, allora le ricadute possono venire notevolmente amplificate, mentre quando gli adulti sono in grado di gestire l'evento in modo consapevole, allora il bambino è in grado di sopportare e gestire lo stress senza particolari problemi.
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Si stima che circa il 70%-80% dei bambini figli di genitori divorziati non abbiano sviluppato problematiche di natura psicologica come conseguenza al divorzio, e dopo circa due anni dall'evento la maggior parte di essi riesce a trovare un nuovo equilibrio.
Le conseguenze più negative si notano, tuttavia, su quei bambini che sono stati esposti a una separazione piuttosto traumatica e che hanno dovuto subire un clima di forte tensione.
Diversi studi hanno poi dimostrato come i problemi comportamentali ed emotivi dei bambini figli di genitori divorziati fossero presenti già prima della separazione, spesso causati proprio dal perdurare di conflitti famigliari e di un ambiente caotico, poco sereno determinato proprio dalla tensione e conflittualità fra i coniugi.
Gli effetti del divorzio sui bambini
Gli effetti del divorzio dei genitori sul bambino dipendono molto da come esso viene gestito.
Meno ostilità e conflitti vi sono, infatti, più è probabile che le ricadute possano essere superate in modo sereno dal bimbo.
È normale, tuttavia, che in seguito alla separazione fra mamma e papà, il bambino possa sviluppare la tendenza a darsi la colpa per quello che è successo, oppure pensare che, con impegno e determinazione da parte sua, i suoi genitori possano tornare insieme.
Non solo, ulteriormente può accadere che i figli non vogliano “separarsi” dai genitori per una paura della perdita di questi ultimi.
Spesso, inoltre, in concomitanza e/o nei mesi immediatamente successivi al divorzio possono emergere alcuni comportamenti più o meno anomali rispetto a prima, come ad esempio:
- i disturbi del sonno, particolarmente frequenti nei bambini di età compresa tra i due e i cinque anni;
- l'emergere di emozioni, che sono già difficili da gestire normalmente, in maniera copiosa e dirompente quali la rabbia, l'angoscia, la tristezza, la paura, la frustrazione;
- una maggior ansia da separazione;
- l'emergere di fobie specifiche, in particolare tra i cinque e i dodici anni di età;
- lo sviluppo di atteggiamenti insicuri o di stati depressivi, frequenti soprattutto negli adolescenti.
Bambini e divorzio dei genitori: come annunciarlo?
Il divorzio è un evento traumatico che può mettere a dura prova la stabilità emotiva di un bambino, tuttavia per minimizzare il più possibile le ricadute negative di tale situazione, è essenziale che i genitori trovino il modo adatto per comunicare con lui.
Molto spesso, infatti, i bambini temono di essere abbandonati dalle figure genitoriali, hanno paura di perdere la loro stabilità, inoltre possono sentirsi in colpa ritenendo erroneamente di essere loro stessi una delle cause che hanno condotto i loro genitori a separarsi.
È quindi fondamentale che i genitori mantengano una comunicazione aperta e sincera, che trovino le parole (ovviamente adeguate all'età del bimbo) per metterlo al corrente della situazione, e che non ignorino le sue manifestazioni di malessere e le sue richieste di rassicurazione.
I bambini devono poter trovare un ambiente adatto per parlare dei loro sentimenti e non devono mai essere utilizzati come pedine all'interno di un gioco di potere fra i due coniugi.
Un dialogo aperto e maturo rimane la condizione fondamentale per aiutare il bambino a vivere con serenità la separazione, inoltre è altrettanto importante coltivare rapporti affettuosi e distesi con lui, senza scaricare ulteriori tensioni.
Se il divorzio viene gestito con serenità e maturità, entro uno-due anni il bambino riacquista la propria stabilità emotiva e non va incontro a particolari problematiche comportamentali o emotive.
8 consigli per aiutare il bambino quando i genitori divorziano
Come aiutare il proprio bambino a vivere con più serenità il divorzio dei propri genitori?
Ecco otto utili consigli da mettere in pratica:
- fare in modo che il bambino abbia a disposizione una persona fidata (in genere una zia, un amico di famiglia, etc.) per poter parlare dei propri sentimenti;
- mantenere sempre aperto il dialogo e ascoltare le difficoltà del bimbo senza giudicarlo;
- non avere timore nel rivolgersi a un professionista, se questo dovesse essere d'aiuto. Lo psicologo infantile può essere la figura professionale più indicata per supportare i genitori e il bambino nel difficile percorso di ricostruzione di nuovi equilibri;
- non accusare mai l'altro genitore apertamente di essere la causa della rottura del matrimonio e, se possibile, cercare sempre di mantenere un atteggiamento neutro;
- non chiedere mai al bambino di schierarsi con un genitore piuttosto che con l'altro;
- evitare spiegazioni troppo dettagliate e ricche di sfumature che i bambini, a causa della loro età ridotta, non potrebbero capire;
- cercare sempre delle soluzioni condivise con l'ex partner e fare in modo di ricostruire una nuova stabilità, organizzando differenti routine e orari. Il fatto che i genitori abbiano divorziato non significa che non esistono più regole per il bambino, né tantomeno che egli è legittimato a comportarsi come vuole. È compito dei genitori trovare un equilibrio nuovo che tenga in considerazione le necessità educative;
- non fargli mai mancare il proprio affetto genitoriale e ricordargli sempre (sia a parole che con gesti concreti) che è un bambino amato.
Imprescindibile ricordare, infatti, che, anche se non si è più una coppia amorosa, si resterà coppia genitoriale a vita.