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Ziprasidone San 40 mg capsule rigide 56 capsule

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Ziprasidone è indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti. Ziprasidone è indicato per il trattamento di episodi maniacali o misti di gravità moderata associati al disturbo bipolare negli adulti e nei bambini ed adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni (l’efficacia nella prevenzione di episodi di disturbo bipolare non è stata stabilita – vedere paragrafo 5.1).
2. Posologia
Posologia Adulti La dose raccomandata nel trattamento acuto della schizofrenia e della mania bipolare è di 40 mg due volte al giorno da assumere con il cibo. La dose giornaliera potrà essere successivamente modificata in base alle condizioni cliniche del paziente, fino ad un massimo di 80 mg due volte al giorno. Se indicato, la dose massima raccomandata potrà essere raggiunta già al 3° giorno di trattamento. È particolarmente importante non superare la dose massima in quanto il profilo di sicurezza con dosi superiori a 160 mg/die non è stato confermato e ziprasidone è associato a un prolungamento dell’intervallo QT correlato alla dose (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Nella terapia di mantenimento della schizofrenia, i pazienti devono essere trattati con la dose minima efficace di ziprasidone; in molti casi, può essere sufficiente una dose da 20 mg due volte al giorno. Anziani Una dose iniziale più bassa non è di solito indicata, ma deve essere considerata per quei pazienti di età pari o superiore a 65 anni quando necessario in base ai dati clinici. Compromissione renale Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica Nei pazienti con insufficienza epatica devono essere prese in considerazione dosi più basse (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).Popolazione pediatrica Mania Bipolare: La dose raccomandata nel trattamento degli episodi acuti della mania bipolare in pazienti pediatrici (età 10–17 anni) è una singola dose da 20 mg il 1° giorno di trattamento, da assumere ai pasti. Ziprasidone deve essere successivamente somministrato ai pasti in due dosi giornaliere separate e la dose deve essere titolata nell’arco di 1–2 settimane ad un regime posologico target di 120–160 mg/die nei pazienti con peso corporeo ≥45 kg oppure ad un regime posologico target di 60–80 mg/die per i pazienti con peso corporeo <45 kg. Le dosi successive devono essere aggiustate in base alle condizioni cliniche del singolo paziente nell’ambito di un regime posologico di 80–160 mg/die per i pazienti con peso corporeo ≥45 kg, o di un regime posologico di 40–80 mg/die per i pazienti di peso <45 kg. Nell’ambito degli studi clinici è stato consentito l’impiego di dosi asimmetriche, con dosi al mattino inferiori di 20 mg o 40 mg rispetto alle dosi serali (vedere paragrafi 4.4, 5.1 e 5.2). È di estrema importanza non superare la massima dose calcolata sulla base del peso corporeo perchè il profilo di sicurezza con dosi superiori alla massima dose raccomandata (160 mg/die per i bambini con peso corporeo ≥45 kg e 80 mg/die per i bambini di peso <45 kg) non è stato confermato e ziprasidone è associato ad un prolugamento dell’intervallo QT correlato alla dose (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Schizofrenia: La sicurezza e l’efficacia di ziprasidone in pazienti pediatrici affetti da schizofrenia non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione Le capsule devono essere prese una sola volta al giorno per il primo giorno nel caso di trattamento della mania bipolare acuta solo in pazienti pediatrici e due volte al giorno in tutti gli altri casi. Le capsule devono essere deglutite intere, con dell’acquadurante o subito dopo aver mangiato, senza essere masticate in quanto ciòpuò influenzare lamisura in cui ziprasidone viene assorbito dall’intestino.
3. Controindicazioni
– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. – Prolungamento accertato dell’intervallo QT. – Sindrome congenita del QT lungo. – Recente infarto acuto del miocardio. – Scompenso cardiaco. – Aritmie trattate con medicinali antiaritmici di classe IA e III. – Trattamento concomitante con farmaci che prolungano l’intervallo QT, come antiaritmici di Classe IA e III, arsenico triossido, alofantrina, levomatidil acetato, mesoridazina, tioridazina, pimozide, sparfloxacina, gatifloxacina, moxifloxacina, dolasetron mesilato, meflochina, sertindolo o cisapride. (Vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
4. Avvertenze
Si deve effettuare l’anamnesi, inclusa la valutazione della storia familiare, ed un esame obiettivo al fine di identificare i pazienti per i quali il trattamento con ziprasidone non è raccomandato (vedere paragrafo 4.3). Intervallo QT Ziprasidone causa un prolungamento lieve–moderato dell’intervallo QT correlato alla dose (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Ziprasidone non deve essere somministrato insieme ai medicinali che notoriamente causano un prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Si consiglia cautela in pazienti con bradicardia significativa. Gli squilibri elettrolitici, come ipopotassiemia e ipomagnesiemia, aumentano il rischio di aritmie maligne e devono quindi essere corretti prima di avviare il trattamento con ziprasidone. Prima di iniziare il trattamento in pazienti con malattie cardiache stabili si raccomanda di effettuare un controllo ECG. Se si verificano sintomi cardiaci come palpitazioni, vertigini, sincope o convulsioni, si deve prendere in considerazione la possibilità di un’aritmia cardiaca maligna e deve essere effettuata una valutazione cardiaca, incluso un ECG. Se l’intervallo QTc è > 500 msec, allora si raccomanda di interrompere il trattamento (vedere paragrafo 4.3). Nella fase di commercializzazione del prodotto sono stati segnalati rari episodi di torsione di punta in pazienti con molteplici fattori di rischio confondenti che assumevano ziprasidone. Sindrome Maligna da Neurolettici (SMN) La SMN è una sindrome rara ma potenzialmente fatale che è stata segnalata in associazione ai medicinali antipsicotici, incluso ziprasidone. Il trattamento della SMN deve includere la sospensione immediata di tutti i medicinali antipsicotici. Gravi reazioni avverse cutanee Con l’esposizione a ziprasidone è stata riportata la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). La DRESS consiste nella combinazione di tre o più dei seguenti elementi: reazione cutanea (come rash o dermatite esfoliativa), eosinofilia, febbre, linfoadenopatia e uno o più complicazioni sistemiche come epatite, nefrite, polmonite, miocardite e pericardite. Altre reazioni avverse cutanee gravi, come la sindrome di Stevens–Johnson, sono state riportate con l’esposizione a ziprasidone. Le reazioni avverse cutanee gravi sono a volte fatali. E’ necessario interrompere ziprasidone qualora si manifestino gravi reazioni avverse cutanee. Discinesia Tardiva Esiste la possibilità che, dopo un trattamento a lungo termine con ziprasidone, si possano manifestare discinesia tardiva ed altre sindromi extrapiramidali ad insorgenza tardiva. È noto che i pazienti con disturbo bipolare sono particolarmente vulnerabili a questa categoria di sintomi. Ciò si verifica più frequentemente quando la durata del trattamento e l’età aumentano. Se compaiono segni e sintomi di discinesia tardiva, si dovrà prendere in considerazione una riduzione della dose o la sospensione del trattamento con ziprasidone. Convulsioni Si raccomanda cautela nel trattamento dei pazienti con anamnesi di convulsioni. Compromissione della funzionalità epatica L’esperienza sui pazienti con grave insufficienza epatica è limitata e pertanto ziprasidone deve essere impiegato con cautela in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari in pazienti affetti da demenza Negli studi clinici randomizzati controllati verso placebo in pazienti affetti da demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi avversi cerebrovascolari. Il meccanismo di questo aumento di rischio non è noto. Un aumento di rischio non può essere escluso per altri farmaci antipsicotici o per altre popolazioni di pazienti. Ziprasidone deve essere usato con cautela in pazienti che presentano fattori di rischio per l’ictus. Aumento della mortalità in pazienti anziani affetti da demenza I dati ottenuti da due grandi studi osservazionali hanno evidenziato un piccolo aumento del rischio di decesso negli anziani affetti da demenza in trattamento con antipsicotici rispetto a pazienti non trattati. Non vi sono dati sufficienti per dare una stima esatta della grandezza precisa di tale rischio e la causa dell’aumento del rischio non è nota. Ziprasidone Sandoz non è autorizzato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza. Tromboembolismo venoso Con l’uso di farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV). Prima e durante il trattamento con ziprasidone devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio di TEV e devono essere adottate misure di prevenzione poichè i pazienti trattati con antipsicotici spesso sviluppano fattori di rischio di tromboembolismo venoso. Priapismo Casi di priapismo sono stati riportati con l’uso di antipsicotici, incluso ziprasidone. Questa reazione avversa, come con altri medicinali psicotropi, non sembra essere dose–dipendente e non è correlata con la durata del trattamento. Iperprolattinemia Come con altri medicinali che antagonizzano i recettori D2 della dopamina, ziprasidone può aumentare i livelli di prolattina. Sono stati riportati disturbi quali galattorrea, amenorrea, ginecomastia e impotenza con i composti che aumentano la prolattina. L’iperprolattinemia di lunga data, quando associata a ipogonadismo può portare a una diminuzione della densità ossea. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ziprasidone nel trattamento della schizofrenia non sono state valutate nei bambini e negli adolescenti. Lattosio Ziprasidone Sandoz contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Non sono stati condotti studi di interazione farmacocinetica e farmacodinamica tra ziprasidone ed altri medicinali che prolungano l’intervallo QT. Non può essere escluso un effetto additivo di ziprasidone e questi medicinali; pertanto, ziprasidone non deve essere somministrato in associazione ai medicinali che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici di Classe IA e III, arsenico triossido, alofantrina, levacetilmetadolo, mesoridazina, tioridazina, pimozide, sparfloxacina, gatifloxacina, moxifloxacina, dolasetron mesilato, meflochina, sertindolo o cisapride (vedere paragrafo 4.3). Non sono stati condotti studi di interazione di ziprasidone con altri medicinali nei bambini. Medicinali che agiscono sul SNC/Alcol A causa degli effetti primari di ziprasidone, si deve fare attenzione quando il farmaco viene assunto insieme ad altri medicinali ad azione centrale ed agli alcolici. Effetti di ziprasidone su altri medicinali Uno studio in vivo con destrometorfano non ha evidenziato una marcata inibizione del CYP2D6 in corrispondenza di concentrazioni plasmatiche inferiori del 50% a quelle ottenute con la somministrazione di ziprasidone 40 mg due volte al giorno. I dati in vitro indicano che ziprasidone può essere un moderato inibitore del CYP2D6 e del CYP3A4. Tuttavia è improbabile che ziprasidone possa modificare in misura clinicamente rilevante la farmacocinetica dei medicinali metabolizzati da queste isoforme del citocromo P450. Contraccettivi orali: La somministrazione di ziprasidone non ha comportato alterazioni significative della farmacocinetica dei componenti degli estrogeni (etinilestradiolo, un substrato del CYP3A4) o del progesterone. Litio: La somministrazione concomitante di ziprasidone non ha causato alterazioni della farmacocinetica del litio. Poiché lo ziprasidone ed il litio sono associati ad alterazioni della conduzione cardiaca, la combinazione dei due medicinali può costituire un rischio di interazioni farmacodinamiche, incluse le aritmie, tuttavia in studi clinici controllati, la combinazione di ziprasidone con litio non ha dimostrato un aumento del rischio clinico, rispetto al solo litio. Carbamazepina e valproato: Vi sono limitati dati sulla somministrazione concomitante con stabilizzanti dell’umore quali carbamazepina. L’interazione farmacocinetica tra ziprasidone e valproato è improbabile a causa della mancanza di vie metaboliche comuni per i due farmaci. In uno studio su pazienti, la somministrazione concomitante di ziprasidone e valproato ha mostrato che le concentrazioni medie di valproato erano entro il range terapeutico rispetto al valproato somministrato con placebo. Effetti di altri medicinali su ziprasidone Il ketoconazolo (400 mg/die), inibitore del CYP3A4, ha aumentato le concentrazioni sieriche di ziprasidone in misura < 40%. Le concentrazioni sieriche di S–metil–diidroziprasidone e ziprasidone sulfossido, in corrispondenza del Tmax previsto di ziprasidone, sono aumentate rispettivamente del 55% e del 8%. Non è stato osservato un ulteriore prolungamento dell’intervallo QTc. È improbabile che le alterazioni farmacocinetiche dovute alla somministrazione concomitante di inibitori potenti del CYP3A4 possano avere un’importanza clinica e pertanto non è necessario un aggiustamento della dose. I dati in vitro indicano che ziprasidone è un substrato della glicoproteina P (P–gp). La rilevanza in vivo non è nota, tuttavia la somministrazione concomitante con noti inibitori della P–gp, come verapamil, antibiotici macrolidi, chinidina, itraconazolo e ritonavir può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di ziprasidone. La somministrazione concomitante con induttori della P–gp come la rifampicina e erba di San Giovanni può causare una diminuzione delle concentrazioni di ziprasidone. Ciò deve essere tenuto in considerazione in caso di somministrazione concomitante. Carbamazepina: La terapia con carbamazepina 200 mg b.i.d. per 21 giorni ha causato una riduzione di circa il 35% nell’esposizione a ziprasidone. Antiacidi: La somministrazione di dosi multiple di antiacidi contenenti alluminio e magnesio o di cimetidina non ha alterato in maniera clinicamente significativa la farmacocinetica di ziprasidone a stomaco pieno. Medicinali serotoninergici In casi isolati sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica associati dal punto di vista temporale all’uso terapeutico di ziprasidone in combinazione con altri medicinali serotoninergici come gli SSRI (vedere paragrafo 4.8). La sindrome serotoninergica può essere caratterizzata da: confusione, agitazione, febbre, sudorazione, atassia, iperreflessia, mioclono e diarrea. Legame proteico Ziprasidone si lega ampiamente alle proteine plasmatiche. Il legame di ziprasidone alle proteine plasmatiche in vitro non è risultato alterato da warfarin o propranololo, due farmaci altamente legati alle proteine, né ziprasidone ha alterato il legame di questi farmaci nel plasma umano. Pertanto, la potenziale interazione di spiazzamento tra farmaci con ziprasidone è improbabile.
6. Effetti indesiderati
Lo ziprasidone orale è stato somministrato negli studi clinici (vedere paragrafo 5.1) a circa 6.500 soggetti adulti. Le reazioni avverse più comuni negli studi clinici sulla schizofrenia sono state sedazione e acatisia. Negli studi clinici sulla mania bipolare le reazioni avverse più comuni sono state sedazione, acatisia, disturbi extrapiramidali e capogiri. Nella tabella sottostante sono riportati gli eventi avversi che si sono verificati negli studi a breve termine sulla schizofrenia (4–6 settimane) condotti con dose fissa e negli studi a breve termine sulla mania bipolare (3 settimane) condotti con dose flessibile e per i quali è stata stabilita una correlazione probabile o possibile con ziprasidone e che si sono verificati con un’incidenza superiore al placebo. Ulteriori effetti indesiderati riportati nella fase di commercializzazione del prodotto sono riportati in corsivo nella lista seguente come frequenza "non nota". Tutte le reazioni avverse sono classificate per classe e frequenza, come definito di seguito: molto comune (≥ 1/10) comune (≥1/100 < 1/10) non comune (≥1/1.000 < 1/100) raro (≥ 1/10.000 < 1/1.000) molto raro (< 1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Le reazioni avverse elencate di seguito possono anche essere associate alla malattia di base e/o all’impiego di farmaci concomitanti. Elenco in forma tabulare delle reazioni avverse:
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse
Infezioni e infestazioni  
Raro Rinite
Patologie del sistema emolinfopoietico  
Raro Linfopenia, aumento della conta degli eosinofili
Disturbi del sistema immunitario  
Non nota Reazioni anafilattiche
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
Non comune Aumento dell’appetito
Raro Ipocalcemia
Disturbi psichiatrici  
Comune Irrequietezza
Non comune Agitazione, ansia, senso di soffocamento, incubi
Raro Attacchi di panico, sintomi depressivi, bradifrenia, appiattimento dell’affettività, anorgasmia
Non nota Insonnia; mania/ipomania
Patologie del sistema nervoso  
Comune Distonia, acatisia, disturbi extrapiramidali, parkinsonismo (inclusi rigidità a ruota dentata, bradicinesia, ipocinesia), tremori, capogiri, sedazione, sonnolenza, cefalea
Non comune Convulsioni tonico–cloniche generalizzate, discinesia tardiva, discinesia, scialorrea, atassia, disartria, crisi oculogire, disturbi dell’attenzione, ipersonnia, ipoestesia, parestesia, letargia
Raro Torcicollo, paresi, acinesia, ipertonia, sindrome delle gambe senza riposo
Non nota Sindrome neurolettica maligna; sindrome da serotonina (vedere paragrafo 4.5); caduta muscolare del viso
Patologie dell’occhio  
Comune Non comune Offuscamento della vista Fotofobia
Raro Ambliopia, disturbi della vista, prurito agli occhi, secchezza oculare
Patologie dell’orecchio e del labirinto  
Non comune Vertigini, tinnito
Raro Dolore alle orecchie
Patologie cardiache  
Non comune Palpitazioni, tachicardia
Raro Prolungamento dell’intervallo QT corretto rilevato all’elettrocardiogramma
Non nota Torsione di punta (vedere paragrafo 4.4)
Patologie vascolari  
Non comune Crisi ipertensive, ipertensione, ipotensione ortostatica, ipotensione
Raro Ipertensione sistolica, ipertensione diastolica, pressione arteriosa instabile
Non nota Sincope, tromboembolismo venoso (inclusa embolia polmonare e trombosi venosa profonda)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  
Non comune Dispnea, mal di gola
Raro Singhiozzo
Patologie gastrointestinali  
Comune Nausea, vomito, stipsi, dispepsia, secchezza delle fauci, ipersecrezione salivare
Non comune Diarrea, disfagia, gastrite, disturbi gastrointestinali, edema della lingua, lingua spessa, flatulenza
Raro Reflusso gastroesofageo, feci molli
Patologie epatobiliari  
Non comune Aumento degli enzimi epatici
Raro Alterazione dei test di funzionalità epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
Non comune Orticaria, eruzione cutanea, eruzione maculo–papulare, acne
Raro Psoriasi, dermatite allergica, alopecia, edema del viso, eritema, eruzione papulare, irritazione cutanea
Non nota Ipersensibilità, angioedema, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  
Comune Rigidità muscoloscheletrica
Non comune Disturbi muscoloscheletrici, crampi muscolari, dolore delle estremità, rigidità delle articolazioni
Raro Trisma
Patologie renali e urinarie  
Raro Incontinenza urinaria, disuria
Non nota Enuresi
Gravidanza, puerperio e condizioni prenatali  
Non nota Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  
Raro Disfunzione erettile, aumento dell’erezione, galattorrea, ginecomastia
Non nota Priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  
Comune Astenia, stanchezza
Non comune Disturbi al torace, andatura alterata, dolore, sete
Raro Piressia, sensazione di caldo
Esami diagnostici  
Raro Aumento della lattato deidrogenasi nel sangue
Negli studi clinici a breve termine e a lungo termine con ziprasidone sulla schizofrenia e la mania bipolare, l’incidenza dei casi di convulsioni tonico–cloniche e di ipotensione è stata non comune, e questi eventi si sono verificati in meno del 1% dei pazienti trattati con ziprasidone. Ziprasidone causa un prolungamento da lieve a moderato e dose–correlato dell’intervallo QT (vedere paragrafo 5.1). Negli studi clinici sulla schizofrenia è stato osservato un incremento di 30–60 msec nel 12,3% (976/7941) dei tracciati ECG dei pazienti trattati con ziprasidone e nel 7,5% (73/975) dei tracciati ECG dei pazienti in trattamento con placebo. Un prolungamento >60 msec è stato osservato nell’1,6% (128/7941) e nell’1,2% (12/975) dei tracciati dei pazienti trattati rispettivamente con ziprasidone e placebo. L’incidenza del prolungamento dell’intervallo QTc al di sopra di 500 msec è stato rilevato in 3 pazienti su un totale di 3266 pazienti (0,1%) trattati con ziprasidone ed in 1 paziente su un totale di 538 pazienti (0,2%) in trattamento con placebo. Dati sovrapponibili sono stati osservati negli studi clinici sulla mania bipolare. Nel corso degli studi clinici sulla schizofrenia sulla terapia di mantenimento a lungo termine, i livelli di prolattina nei pazienti in trattamento con ziprasidone sono talvolta aumentati, ma nella maggior parte dei casi si sono normalizzati senza interrompere il trattamento. Inoltre, le possibili manifestazioni cliniche (per es. ginecomastia e ingrossamento del seno) si sono verificate solo raramente. Effetti Popolazione pediatrica e adolescenziale affetta da mania bipolare e adolescenti con schizofrenia In uno studio sul disturbo bipolare controllato con placebo (età 10–17 anni), le reazioni avverse più frequenti (segnalate con una frequenza> 10%) sono state sedazione, sonnolenza, mal di testa, stanchezza, nausea e vertigini. In uno studio sulla schizofrenia controllato con placebo (età 13–17 anni), le reazioni avverse più frequenti (segnalate con una frequenza> 10%) sono state sonnolenza e disturbi extrapiramidali. La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse in questi soggetti erano generalmente simili a quelli negli adulti con disturbo bipolare o schizofrenia che erano stati trattati con ziprasidone. Negli studi clinici sul disturbo bipolare e schizofrenia condotti in pazienti pediatrici, ziprasidone è stato associato ad un prolungamento dell’intervallo QT da lieve a moderato, correlato alla dose, simile a quello osservato nella popolazione adulta. Convulsioni tonico–cloniche e ipotensione non sono state riportate negli studi clinici sui pazienti pediatrici con disturbo bipolare trattati con placebo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni–reazioni–avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gli studi sulla tossicità riproduttiva hanno evidenziato effetti avversi a carico del processo riproduttivo ai dosaggi associati a tossicità materna e/o sedazione. Non sono stati riscontrati segni di teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Gravidanza Non sono stati effettuati studi sulle donne in gravidanza. Pertanto, si deve consigliare alle donne in età fertile in trattamento con ziprasidone di fare uso di un adeguato metodo di contraccezione. Poiché l’esperienza clinica è limitata, si raccomanda di non somministrare ziprasidone durante la gravidanza a meno che i benefici previsti per la madre giustifichino i potenziali rischi per il feto. Classe degli antipsicotici I neonati esposti agli antipsicotici (incluso ziprasidone) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati. Ziprasidone non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. Se è necessaria l’interruzione durante la gravidanza, non deve essere improvvisa. Allattamento Non è noto se ziprasidone venga escreto nel latte materno. Pertanto, le pazienti in trattamento con ziprasidone non devono allattare. Se il trattamento è necessario, l’allattamento deve essere sospeso.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 30° C Per le condizioni di conservazione dopo prima apertura del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Ogni capsula rigida contiene 20 mg di ziprasidone (come ziprasidone cloridrato monoidrato) Ogni capsula rigida contiene 40 mg di ziprasidone (come ziprasidone cloridrato monoidrato) Ogni capsula rigida contiene 60 mg di ziprasidone (come ziprasidone cloridrato monoidrato) Ogni capsula rigida contiene 80 mg di ziprasidone (come ziprasidone cloridrato monoidrato) Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni capsula rigida da 20 mg contiene 50,81 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni capsula rigida da 40 mg contiene 101,61 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni capsula rigida da 60 mg contiene 152,42 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Ogni capsula rigida da 80 mg contiene 203,22 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Contenuto della capsula: Lattosio monoidrato Amido pregelatinizzato Magnesio stearato Rivestimento della capsula Capsule rigide da 20 mg Indaco carminio (E132) Titanio diossido (E171) Gelatina Acqua Capsule rigide da 40 mg Indaco carminio (E132) Titanio diossido (E171) Gelatina Acqua Capsule rigide da 60 mg Titanio diossido (E171) Gelatina Acqua Capsule rigide da 80 mg Indaco carminio (E132) Titanio diossido (E171) Gelatina Acqua
11. Sovradosaggio
L’esperienza con casi di sovradosaggio di ziprasidone è limitata. L’assunzione della massima dose singola accertata di ziprasidone orale è pari a 12.800 mg. In questo caso, sono stati segnalati sintomi extrapiramidali ed un intervallo QTc di 446 msec (senza conseguenze a livello cardiaco). In generale, i sintomi segnalati con maggiore frequenza a seguito di sovradosaggio sono sintomi extrapiramidali, sonnolenza, tremore ed ansia. La possibilità di ottundimento, convulsioni o reazione distonica del capo e del collo in seguito a sovradosaggio può comportare un rischio di aspirazione con l’emesi indotta. Il monitoraggio cardiovascolare deve iniziare immediatamente ed includere il monitoraggio elettrocardiografico continuo per poter rilevare le eventuali aritmie. Non è disponibile un antidoto specifico per ziprasidone.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).