Ipilimumab in monoterapia (vedere paragrafo 4.2) a. Riassunto del profilo di sicurezza Ipilimumab è stato somministrato approssimativamente a 10.000 pazienti in un programma clinico finalizzato a valutare l'utilizzo del farmaco a varie dosi ed in vari tipi di tumore. Salvo che sia specificato diversamente, i dati riportati sotto si riferiscono all'esposizione a 3 mg/kg di ipilimumab negli studi clinici sul melanoma. Nello studio MDX010-20 di Fase 3 (vedere paragrafo 5.1), i pazienti hanno ricevuto una mediana di 4 dosi (range 1-4). Ipilimumab è più comunemente associato a reazioni avverse derivanti da un'attività aumentata o eccessiva del sistema immunitario. Gran parte delle reazioni, anche severe, si sono risolte dopo l'inizio di un'appropriata terapia medica o dopo la sospensione di ipilimumab (per la gestione delle reazioni avverse immuno-correlate, vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti che hanno ricevuto 3 mg/kg di ipilimumab in monoterapia nello studio MDX010-20, le reazioni avverse riferite più frequentemente (≥ 10% dei pazienti) sono state: diarrea, rash, prurito, stanchezza, nausea, vomito, appetito ridotto e dolore addominale e sono state, per la maggior parte, da lievi a moderate (Grado 1 o 2). La terapia con
ipilimumab è stata interrotta a causa delle reazioni avverse nel 10% dei pazienti.
b. Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate nei pazienti con melanoma avanzato e trattati con 3 mg/kg di ipilimumab negli studi clinici (n= 767) e nella sorveglianza post-commercializzazione sono elencate nella Tabella 4. Queste reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati post-commercializzazione disponibili). All'interno di ogni raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità. Le percentuali di reazioni avverse immuno-correlate in pazienti HLA-A2*0201 positivi che hanno ricevuto ipilimumab nello Studio MDX010-20 sono risultate simili a quelle osservate nel programma clinico generale. Il profilo di sicurezza di ipilimumab 3 mg/kg nei pazienti naive alla chemioterapia, derivante da studi clinici di fase 2 e 3 (N=75; trattati), nei pazienti naive al trattamento in due studi osservazionali retrospettivi (N= 273 e N= 157) e nello studio CA184-169 (N= 362) è stato simile a quello osservato nel melanoma avanzato precedentemente trattato. I dati di sicurezza relativi ai pazienti con melanoma non resecabile o metastatico, trattati con ipilimumab (3 mg/kg, con un follow-up minimo di 3 anni) ed arruolati nello studio osservazionale multi-nazionale, prospettico, CA184143 (N= 1151) sono stati simili a quelli riportati negli studi clinici con ipilimumab nel melanoma avanzato.
Tabella 4: Reazioni avverse nei pazienti con melanoma avanzato trattati con ipilimumab 3 mg/kg |
(n= 767)a |
Infezioni ed infestazioni |
Non comune | sepsib, shock setticob, infezione delle vie urinarie, infezione delle vie respiratorie |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) |
Comune | dolore tumorale |
Non comune | sindrome paraneoplastica |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Comune | anemia, linfopenia |
Non comune | anemia emoliticab, trombocitopenia, eosinofilia, neutropenia |
Non nota | istiocitosi emofagociticae |
Disturbi del sistema immunitario |
Non comune | ipersensibilità |
Molto raro | reazione anafilattica |
Patologie endocrine |
Comune | ipopituitarismo (inclusa ipofisite)c, ipotiroidismoc |
Non comune | insufficienza surrenalicac, insufficienza corticosurrenalica secondariad, ipertiroidismoc, ipogonadismo |
Raro | tiroidite autoimmuned, tiroidited |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune | appetito ridotto |
Comune | disidratazione, ipokaliemia |
Non comune | iponatriemia, alcalosi, ipofosfatemia, sindrome da lisi tumorale, ipocalcemiad |
Disturbi psichiatrici |
Comune | stato confusionale |
Non comune | alterazioni dello stato mentale, depressione, libido diminuita |
Patologie del sistema nervoso |
Comune | neuropatia sensitiva periferica, capogiro, cefalea, letargia |
Non comune | sindrome di Guillain-Barréb,c, meningite (asettica), neuropatia centrale autoimmune (encefalite)d, sincope, neuropatia cranica, edema cerebrale, neuropatia periferica, atassia, tremore, mioclono, disartria |
Raro | miastenia gravisd |
Patologie dell'occhio |
Comune | visione offuscata, dolore oculare |
Non comune | uveitec, emorragia vitreale, iritec, edema oculared, blefarited, acuità visiva ridotta, sensazione di corpo estraneo negli occhi, congiuntivite |
Raro | Sindrome di Vogt-Koyanagi-Haradae, distacco sieroso della retina |
Patologie cardiache |
Non comune | aritmia, fibrillazione atriale |
Patologie vascolari |
Comune | ipotensione, rossore, vampata di calore |
Non comune | vasculite, angiopatiab, ischemia periferica, ipotensione ortostatica |
Raro | arterite temporaled |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune | dispnea, tosse |
Non comune | insufficienza respiratoria, sindrome da distress respiratorio acutob, infiltrazione polmonare, edema polmonare, polmonite, rinite allergica |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | diarreac, vomito, nausea |
Comune | emorragia gastrointestinale, coliteb,c, stipsi, malattia da reflusso gastroesofageo, dolore addominale, infiammazione mucosaled |
Non comune | perforazione gastrointestinaleb,c, perforazione dell'intestino crassob,c, perforazione intestinaleb,c, peritoniteb, gastroenterite, diverticolite, pancreatite, enterocolite, ulcera gastrica, ulcera dell'intestino crasso, stomatite, esofagite, ileod |
Raro | proctited |
Patologie epatobiliari |
Comune | funzione epatica anormale |
Non comune | insufficienza epaticab,c, epatite, epatomegalia, ittero |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | rashc, pruritoc |
Comune | dermatite, eritema, vitiligine, orticaria, eczemad, alopecia, sudorazioni notturne, cute secca |
Non comune | necrolisi epidermica tossicab,c, vasculite leucocitoclastica, esfoliazione cutanea, cambiamento del colore dei capellid |
Raro | eritema multiformed, psoriasid, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)d |
Non nota | pemfigoide |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune | artralgia, mialgia, dolore muscoloscheletricof, spasmi muscolari |
Non comune | polimialgia reumatica, miosited, artrite, debolezza muscolared |
Raro | polimiosited |
Patologie renali e urinarie |
Non comune | insufficienza renaleb, glomerulonefritec, nefrite autoimmuned, acidosi renale tubulare, ematuriad |
Raro | proteinuriad |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella |
Non comune | amenorrea |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | stanchezza, reazione in sede di iniezione, piressia |
Comune | brividi, astenia, edema, dolore, malattia simil influenzaled |
Non comune | insufficienza multiorganob,c, sindrome da risposta infiammatoria sistemicad, reazione correlata a infusione |
Esami diagnostici |
Comune | alanina aminotransferasi aumentatac, aspartato aminotransferasi aumentatac, fosfatasi alcalina ematica aumentatad, bilirubina ematica aumentata, peso diminuito |
Non comune | gamma-glutamiltransferasi aumentatad, creatinina ematica aumentata, ormone tireostimolante ematico aumentato, cortisolo ematico diminuito, corticotropina ematica diminuita, lipasi aumentatac, amilasi ematica aumentatac, anticorpi antinucleo positivid, testosterone ematico diminuito |
Raro | ormone tireostimolante ematico diminuitod, tiroxina diminuitad, prolattina ematica anormaled |
a Le frequenze si basano su dati aggregati derivanti da 9 studi clinici che valutavano ipilimumab alla dose di 3 mg/kg nel melanoma.
b Incluso esito fatale.
c Informazioni aggiuntive su queste potenziali reazioni avverse infiammatorie sono fornite in "Descrizione di reazioni avverse selezionate" e nel paragrafo 4.4. I dati presentati in questi paragrafi rispecchiano in gran parte l'esperienza in uno Studio di Fase 3, MDX010-20.
d Nella determinazione delle frequenze sono stati inclusi dati al di fuori dei 9 studi clinici completati nel melanoma.
e Evento occorso dopo la commercializzazione (vedere anche paragrafo 4.4).
f Dolore muscolo scheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscolo scheletrico, fastidio muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, dolore a un arto e dolore spinale. Alcune reazioni avverse aggiuntive non elencate nella Tabella 4 sono state riportate nei pazienti che hanno ricevuto dosi diverse di ipilimumab (< o > 3 mg/kg) negli studi clinici sul melanoma. Queste reazioni aggiuntive si sono verificate con una frequenza < 1%, se non diversamente indicato: meningismo, miocardite, effusione pericardica, cardiomiopatia, epatite autoimmune, eritema nodoso, pancreatite autoimmune, iperpituitarismo, ipoparatiroidismo, peritonite infettiva, episclerite, sclerite, fenomeno di Raynaud, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, sindrome da rilascio di citochine, sarcoidosi, gonadotropina ematica ridotta, leucopenia, policitemia, linfocitosi, miosite oculare e ipoacusia neurosensoriale. Il profilo di sicurezza di ipilimumab 3 mg/kg nello studio clinico CA184-169 (N=362) è stato coerente con quello stabilito per ipilimumab nei pazienti trattati per il melanoma avanzato.
Ipilimumab in associazione con nivolumab (vedere paragrafo 4.2) a. Riassunto del profilo di sicurezza Quando ipilimumab è somministrato in associazione con nivolumab, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di nivolumab prima di iniziare il trattamento. Per ulteriori informazioni sulle avvertenze e le precauzioni associate al trattamento con nivolumab, si prega di fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di nivolumab.
Melanoma Nei dati aggregati di ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg nel melanoma (n = 448), con un follow-up minimo compreso tra 6 e 28 mesi, le reazioni avverse più frequenti (≥ 10%) sono state rash (52%), stanchezza (46%), diarrea (43%), prurito (36%), nausea (26%), piressia (19%), appetito ridotto (16%), ipotiroidismo (16%), colite (15%), vomito (14%), artralgia (13%), dolore addominale (13%), cefalea (11%) e dispnea (10%). La maggior parte delle reazioni era da lieve a moderata (grado 1 o 2). Tra i pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg nello studio CA209067, 154/313 (49%) hanno presentato il primo episodio di reazioni avverse di grado 3 o 4 durante la fase iniziale di associazione. Dei 147 pazienti di questo gruppo che hanno continuato il trattamento nella fase di monoterapia, 47 (32%) hanno manifestato almeno una reazione avversa di grado 3 o 4 durante la fase di monoterapia. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza con un follow-up minimo di 60 mesi dallo studio CA209067.
RCC Nei dati aggregati di ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg nel RCC (n = 547), con un follow-up minimo di 17,5 mesi, le reazioni avverse più frequenti (≥10%) sono state stanchezza (48%), rash (34%), prurito (28%), diarrea (27%), nausea (20%), ipotiroidismo (16%), dolore muscolo-scheletrico (15%), artralgia (14%), appetito ridotto (14%), piressia (14%), vomito (11%), ipertiroidismo (11%). La maggior parte delle reazioni era da lieve a moderata (grado 1 o 2). Tra i pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg nello studio CA209214, 169/547 (31%) hanno presentato il primo episodio di reazioni avverse di grado 3 o 4 durante la fase iniziale di associazione. Dei 382 pazienti di questo gruppo che hanno continuato il trattamento nella fase di monoterapia, 144 (38%) hanno manifestato almeno una reazione avversa di grado 3 o 4 durante la fase di monoterapia.
b. Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate nei dati aggregati relativi a pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg (n = 448) sono elencate nella Tabella 5. Queste reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati post-commercializzazione disponibili). All'interno di ogni raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 5: Reazioni avverse con ipilimumab in associazione con nivolumab | Ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg* | Ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg** |
Infezioni ed infestazioni |
Comune | polmonite, infezione delle vie respiratorie superiori | polmonite, infezione delle vie respiratorie superiori, congiuntivite |
Non comune | bronchite | bronchite, meningite asettica |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Comune | eosinofilia | |
Non comune | | eosinofilia |
Disturbi del sistema immunitario |
Comune | reazione correlata a infusione, ipersensibilità | reazione correlate a infusione, ipersensibilità |
Non comune | sarcoidosi | |
Non nota | rigetto del trapianto di organo solidoh | |
Patologie endocrine |
Molto comune | ipotiroidismo | ipotiroidismo, ipertiroidismo |
Comune | insufficienza surrenalica, ipopituitarismo, ipofisite, ipertiroidismo, tiroidite | insufficienza surrenalicac, ipofisitec, tiroidite, diabete mellitoc |
Non comune | chetoacidosi diabeticac, diabete mellitoc | chetoacidosi diabeticac, ipopituitarismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune | appetito ridotto | appetito ridotto |
Comune | disidratazione | disidratazione |
Non comune | | acidosi metabolica |
Non nota | sindrome da lisi tumoralei | |
Patologie epatobiliari |
Comune | epatitec | epatitec |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune | cefalea | |
Comune | neuropatia periferica, capogiro | cefalea, neuropatia periferica, capogiro |
Non comune | sindrome di Guillain Barré, polineuropatia, neurite, paralisi del nervo peroneo, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente), encefalitec | polineuropatia, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente), miastenia gravisc |
Patologie dell'occhio |
Comune | uveite, visione offuscata | visione offuscata |
Non comune | | uveite |
Non nota | Sindrome di Vogt-Koyanagi-Haradah | |
Raro | distacco sieroso della retina | distacco sieroso della retina |
Patologie cardiache |
Comune | tachicardia | tachicardia |
Non comune | aritmia (inclusa aritmia ventricolare)a,d, fibrillazione atriale, miocarditea,f | aritmia (inclusa aritmia ventricolare), miocarditec |
Non nota | malattie del pericardioj | |
Patologie vascolari |
Comune | ipertensione | ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Molto comune | dispnea | |
Comune | polmonitea,c, embolia polmonarea, tosse | polmonite, dispnea, versamento della pleura, tosse |
Non comune | versamento della pleura | |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | colitea, diarrea, vomito, nausea, dolore addominale | diarrea, vomito, nausea |
Comune | stomatite, pancreatite, stipsi, bocca secca | colite, stomatite, pancreatite, dolore addominale, stipsi, bocca secca |
Non comune | perforazione intestinalea, gastrite, duodenite | gastrite |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | rashe, prurito | rashe, prurito |
Comune | vitiligine, cute secca, eritema, alopecia, orticaria | cute secca, eritema, orticaria |
Non comune | psoriasi | sindrome di Stevens-Johnson, vitiligine, eritema multiforme, alopecia, psoriasi |
Raro | necrolisi epidermica tossicaa,f , sindrome di Stevens-Johnsonf | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Molto comune | artralgia | dolore muscoloscheletricog, artralgia |
Comune | dolore muscoloscheletricog | artrite, spasmi muscolari, debolezza muscolare |
Non comune | spondiloartropatia, sindrome di Sjogren, artrite, miopatia, miosite (inclusa polimiosite)a,e, rabdomiolisia,f | polimialgia reumatica, miosite (inclusa polimiosite), rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie |
Comune | insufficienza renale (inclusa lesione traumatica renale acuta)a,c | insufficienza renale (inclusa lesione traumatica renale acuta)c |
Non comune | nefrite tubulointerstiziale | nefrite tubulointerstiziale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | stanchezza, piressia | stanchezza, piressia |
Comune | edema (incluso edema periferico), dolore | edema (incluso edema periferico), dolore, dolore toracico, brividi |
Non comune | dolore toracico | |
Esami diagnosticib |
Molto comune | AST aumentata, ALT aumentata, bilirubina totale aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, creatinina aumentata, iperglicemiac, ipoglicemia, linfopenia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, anemia, ipocalcemia, iperpotassiemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, iponatremia | AST aumentata, ALT aumentata, bilirubina totale aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, creatinina aumentata, iperglicemiac, ipoglicemia, linfopenia, leucopenia, neutropeniac, trombocitopenia, anemia, ipercalcemia, ipocalcemia, iperpotassiemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, iponatremia |
Comune | ipercalcemia, ipermagnesiemia, ipernatremia, peso diminuito | ipermagnesiemia, ipernatremia, peso diminuito |
* ipilimumab in associazione con nivolumab per le prime 4 dosi seguito poi da nivolumab in monoterapia nel melanoma. ** ipilimumab in associazione con nivolumab per le prime 4 dosi seguito poi da nivolumab in monoterapia nel RCC.
a Negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi ad esito fatale
b Le frequenze degli esami di laboratorio riflettono la proporzione di pazienti che hanno presentato un peggioramento dei valori di laboratorio rispetto al basale. Vedere di seguito "Descrizione di reazioni avverse selezionate; alterazioni dei valori di laboratorio"
c Negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi pericolosi per la vita.
d La frequenza delle reazioni avverse nella categoria patologie cardiache, secondo la classificazione per sistemi ed organi indipendentemente dalla casualità, è stata più alta nel gruppo nivolumab che nel gruppo chemioterapia, nella popolazione con melanoma metastatico dopo CTLA4/BRAF inibitore. I tassi di incidenza per 100 persone-anno di esposizione sono stati 9,3 vs 0; eventi cardiaci gravi sono stati riportati dal 4,9% dei pazienti nel gruppo nivolumab vs 0 pazienti nel gruppo di trattamento a scelta dello sperimentatore. Nella popolazione con melanoma metastatico non precedentemente trattato, la frequenza delle reazioni avverse cardiache è stata più bassa nel gruppo nivolumab rispetto al gruppo dacarbazina. Tutte le reazioni sono state considerate dagli sperimentatori non correlate a nivolumab ad eccezione dell'aritmia (fibrillazione atriale, tachicardia, ed aritmia ventricolare).
e Rash è un termine composito che include, rash maculopapulare, rash eritematoso, rash pruriginoso, rash follicolare, rash maculare, rash morbilliforme, rash papulare, rash pustulare, rash papulosquamoso, rash vescicolare, rash generalizzato, rash esfoliativo, dermatite, dermatite acneiforme, dermatite allergica, dermatite atopica, dermatite bollosa, dermatite esfoliativa, dermatite psoriasiforme, eruzione da farmaci e pemfigoide.
f Riportato anche in studi al di fuori dei dati aggregati. La frequenza è basata su un programma di esposizione estesa.
g Dolore muscolo scheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscolo scheletrico, fastidio muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, dolore a un arto e dolore spinale.
h Evento successivo alla commercializzazione (vedere anche paragrafo 4.4)
i Riportato negli studi clinici e nella fase successiva all’immissione in commercio.
j Malattie del pericardio è un termine composto che include pericarditi, versamento pericardico, tamponamento cardiaco e sindrome di Dressler.
c. Descrizione di reazioni avverse selezionate Salvo quando specificamente indicato, i dati relativi ad ipilimumab in monoterapia sono basati su pazienti che hanno ricevuto 3 mg/kg di ipilimumab in monoterapia (n= 131) o 3 mg/kg di ipilimumab in combinazione con gp100 (n= 380) in uno studio di Fase 3 sul melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) (MDX010 20, vedere paragrafo 5.1). Ipilimumab in associazione con nivolumab è associato a reazioni avverse immuno-correlate. Nella gran parte dei casi, le reazioni avverse immuno-correlate si sono risolte con una terapia medica appropriata. L'interruzione permanente del trattamento è stata necessaria in una percentuale più elevata di pazienti trattati con ipilimumab in associazione con nivolumab rispetto ai pazienti trattati con nivolumab in monoterapia. La Tabella 6 mostra la percentuale di pazienti con reazioni avverse immuno-correlate che hanno interrotto permanentemente il trattamento con ipilimumab in associazione con nivolumab. Inoltre, per i pazienti che hanno riportato una reazione, la Tabella 6 presenta la percentuale di pazienti che hanno richiesto alte dosi di corticosteroidi (equivalenti ad almeno 40 mg/die di prednisone). Le linee guida per la gestione di queste reazioni avverse sono descritte nel paragrafo 4.4.
Tabella 6: Reazioni avverse immuno-correlate che hanno portato ad una interruzione permanente del trattamento o che hanno richiesto alte dosi di corticosteroidi per regime di dosaggio | Ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg | Ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg |
% | % |
Reazioni avverse immuno-correlate che hanno portato ad una interruzione permanente del trattamento | | |
Polmonite | 2,0 | 2,2 |
Colite | 16 | 4,0 |
Epatite | 9 | 4,4 |
Nefrite e disfunzione renale | 1,1 | 1,3 |
Endocrinopatie | 2,7 | 2,9 |
Cute | 0,9 | 1,5 |
Ipersensibilità/Reazione all'infusione | 0 | 0 |
Reazioni avverse immuno-correlate chehanno richiesto alte dosi di corticosteroidia,b | | |
Polmonite | 63 | 59 |
Colite | 46 | 26 |
Epatite | 46 | 35 |
Nefrite e disfunzione renale | 17 | 27 |
Endocrinopatie | 27 | 25 |
Cute | 7 | 7 |
Ipersensibilità/Reazione all'infusione | 6 | 9 |
a almeno equivalenti a 40 mg/die di prednisone
b La frequenza è basata sul numero di pazienti che hanno riportato la reazione avversa immuno-correlata
Reazioni gastrointestinali immuno-correlate Ipilimumab è associato a reazioni gastrointestinali gravi immuno-correlate. I decessi dovuti alla perforazione gastrointestinale sono stati riferiti in <1% dei pazienti che hanno ricevuto ipilimumab 3 mg/kg in combinazione con gp100. Nel gruppo trattato con 3 mg/kg di ipilimumab in monoterapia, diarrea e colite di qualsiasi severità sono state riportate rispettivamente nel 27% e nell'8% dei pazienti. La frequenza di diarrea severa (Grado 3 o 4) e di colite severa (Grado 3 o 4) è stata per entrambe del 5%. Il tempo mediano all'insorgenza di reazioni gastrointestinali immuno-correlate severe o fatali (Grado da 3 a 5) è stato di 8 settimane (range 5-13 settimane) dall'inizio del trattamento. Con le linee guida di gestione specificate nel protocollo, la risoluzione (definita come miglioramento fino alla forma lieve [Grado 1] o inferiore oppure fino alla severità al basale) si è verificata in gran parte dei casi (90%) con un tempo mediano dall'insorgenza alla risoluzione di 4 settimane (range 0,6-22 settimane). Negli studi clinici, la colite immuno-correlata è stata associata ad evidenze di infiammazione delle mucose, con o senza ulcerazioni, e di infiltrazione di linfociti e neutrofili.
Colite immuno-correlata Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di diarrea o colite è stata del 46,7% (209/448). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 13,6% (61/448), 15,8% (71/448) e 0,4% (2/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,2 mesi (range: 0,022,6). La risoluzione si è verificata in 186 pazienti (89,4%) con un tempo mediano alla risoluzione di 3,0 settimane (range: 0,1-159,4
+). Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC l'incidenza di diarrea o colite è stata del 28,2% (154/547). I casi di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 10,4% (57/547) e nel 4,9% (27/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,2 mesi (range: 0,0-24,7). La risoluzione si è verificata in 140 pazienti (91,5%) con un tempo mediano alla risoluzione di 2,4 settimane (range: 0,1-103,1
+).
Polmonite immuno-correlata Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di polmonite, inclusa la malattia polmonare interstiziale, è stata del 7,8% (35/448). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,7% (21/448), 1,1% (5/448) e 0,2% (1/448) dei pazienti. Uno dei casi di polmonite di grado 3 è peggiorato in un periodo di 11 giorni ed ha avuto un esito fatale. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,7-12,6). La risoluzione si è verificata in 33 pazienti (94,3%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,3-35,1). Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC, l'incidenza di polmonite, inclusa la malattia polmonare interstiziale, è stata del 6,2% (34/547). I casi di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 3,1% (17/547) e nel 1,1% (6/547) dei pazienti. In questo studio non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,25-20,6). La risoluzione si è verificata in 31 pazienti (91,2%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,7-85,9
+).
Epatotossicità immuno-correlata Ipilimumab è associato ad un’epatotossicità grave immuno-correlata. Un'insufficienza epatica ad esito fatale è stata riportata in < 1% dei pazienti che hanno ricevuto ipilimumab 3 mg/kg in monoterapia. Aumenti di AST e ALT di qualsiasi severità sono stati riportati rispettivamente nell'1% e nel 2% dei pazienti. Non sono stati riportati aumenti severi (Grado 3 o 4) di AST o ALT. Il tempo all'insorgenza di un'epatotossicità immuno-correlata da moderata a severa o fatale (Grado da 2 a 5) è risultato compreso tra 3 e 9 settimane dall'inizio del trattamento. Con le linee guida di gestione specificate nel protocollo, il tempo alla risoluzione è risultato essere compreso tra 0,7 e 2 settimane. Negli studi clinici, le biopsie epatiche di pazienti che presentavano epatotossicità immuno-correlata hanno mostrato evidenze di infiammazione acuta (neutrofili, linfociti e macrofagi). Nei pazienti che hanno ricevuto ipilimumab ad un dosaggio più alto di quello raccomandato in combinazione con dacarbazina, si è verificata tossicità epatica più frequentemente rispetto ai pazienti che hanno ricevuto ipilimumab 3 mg/kg in monoterapia. Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di anomalie delle prove di funzionalità epatica è stata del 29,5% (132/448). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 6,7% (30/448), 15,4% (69/448) e 1,8% (8/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,5 mesi (range: 0,0-30,1). La risoluzione si è verificata in 124 pazienti (93,9%) con un tempo mediano alla risoluzione di 5,1 settimane (range: 0,1-106,9). Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC, l'incidenza di anomalie delle prove di funzionalità epatica è stata del 18,5% (101/547). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,8% (26/547), 6,6% (36/547) e 1,6% (9/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,0 mesi (range: 0,4-26,8). La risoluzione si è verificata in 86 pazienti (85,1%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,1
+-82,9
+).
Reazioni avverse cutanee immuno-correlate Ipilimumab è associato a reazioni avverse cutanee gravi che possono essere immuno-correlate. La necrolisi epidermica tossica ad esito fatale (inclusa la SJS) è stata riportata in <1% dei pazienti che hanno ricevuto ipilimumab in combinazione con gp100 (vedere paragrafo 5.1). Negli studi clinici e nell'esperienza post-commercializzazione con ipilimumab è stata raramente riportata reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Casi occasionali di pemfigoide sono stati riportati durante l'uso post-commercializzazione. Nel gruppo trattato con 3 mg/kg di ipilimumab in monoterapia, il rash ed il prurito di qualsiasi severità sono stati riportati ciascuno nel 26% dei pazienti. Il rash ed il prurito indotti da ipilimumab sono stati prevalentemente lievi (Grado 1) o moderati (Grado 2) ed hanno risposto alla terapia sintomatica. Il tempo mediano all'insorgenza di reazioni avverse cutanee da moderate a severe o fatali (Grado da 2 a 5) è stato di 3 settimane dall'inizio del trattamento (range 0,9-16 settimane). Con le linee guida di gestione specificate nel protocollo, la risoluzione si è verificata in gran parte dei casi (87%) con un tempo mediano dall'insorgenza alla risoluzione di 5 settimane (range 0,6-29 settimane). Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di rash è stata del 65,0% (291/448). I casi di rash di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 20,3% (91/448) e 7,6% (34/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 0,5 mesi (range: 0,0-19,4). La risoluzione si è verificata in 191 pazienti (65,9%) con un tempo mediano alla risoluzione di 11,4 settimane (range: 0,1-150,1
+). Sono stati osservati rari casi di SJS e TEN alcuni dei quali ad esito fatale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC, l'incidenza di rash è stata del 48,8% (267/547). I casi di rash di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 13,7% (75/547) e 3,7% (20/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 0,9 mesi (range: 0,0-17,9). La risoluzione si è verificata in 192 pazienti (72,2%) con un tempo mediano alla risoluzione di 11,6 settimane (range: 0,1-126,7
+).
Reazioni avverse neurologiche immuno-correlate Ipilimumab è associato a reazioni neurologiche gravi immuno-correlate. La sindrome di Guillain-Barré ad esito fatale è stata riportata in <1% dei pazienti che hanno ricevuto ipilimumab 3 mg/kg in combinazione con gp100. Sono stati inoltre riportati sintomi simili alla miastenia gravis in <1% dei pazienti che hanno ricevuto dosi più elevate di ipilimumab negli studi clinici.
Nefrite e disfunzione renale immuno-correlate Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata del 5,1% (23/448). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 1,6% (7/448), 0,9% (4/448) e 0,7% (3/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,5-21,8). La risoluzione si è verificata in 21 pazienti (91,3%) con un tempo mediano alla risoluzione di 2,1 settimane (range: 0,1-125,1)
+. Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata del 8,8% (48/547). I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,4% (24/547), 0,7% (4/547) e 0,5% (3/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,1 mesi (range: 0,0-16,1). La risoluzione si è verificata in 37 pazienti (77,1%) con un tempo mediano alla risoluzione di 13,2 settimane (range: 0,1
+-106,0
+).
Endocrinopatia immuno-correlata Nel gruppo trattato con 3 mg/kg di ipilimumab in monoterapia, l'ipopituitarismo di qualsiasi severità è stato riportato nel 4% dei pazienti. L'insufficienza surrenalica, l'ipertiroidismo e l'ipotiroidismo di qualsiasi severità sono stati riportati ciascuno nel 2% dei pazienti. La frequenza dell'ipopituitarismo severo (Grado 3 o 4) è stata riportata nel 3% dei pazienti. Non sono stati segnalati casi di insufficienza surrenalica, ipertiroidismo o ipotiroidismo severi o molto severi (Grado 3 o 4). Il tempo all'insorgenza di un'endocrinopatia immuno-correlata da moderata a molto severa (Grado da 2 a 4) è risultato essere compreso tra 7 e quasi 20 settimane dall'inizio del trattamento. L'endocrinopatia immuno-correlata osservata negli studi clinici è stata generalmente controllata con una terapia ormonale sostitutiva. Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, l'incidenza di disturbi alla tiroide è stata del 25,2% (113/448). Disturbi alla tiroide di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 14,5% (65/448) e 1,3% (6/448) dei pazienti. Ipofisite (inclusa ipofisite linfocitaria) di grado 2 e di grado 3 si è manifestata, rispettivamente, nel 5,8% (26/448) e nel 2,0% (9/448) dei pazienti. Ipopituitarismo di grado 2 e grado 3 si è manifestato, rispettivamente, nello 0,4% (2/448) e nello 0,7% (3/448) dei pazienti. Insufficienza surrenalica (inclusa insufficienza surrenalica secondaria) di grado 2, di grado 3 e di grado 4 si è manifestata, rispettivamente, nel 1,6% (7/448), 1,3% (6/448) e 0,2% (1/448) dei pazienti. Diabete mellito di grado 1, di grado 2, di grado 3 e di grado 4 e chetoacidosi diabetica di grado 4 sono stati riportati ciascuno nello 0,2% (1/448) dei pazienti. Non sono state riferite endocrinopatie di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 1,9 mesi (range: 0,0-28,1). La risoluzione si è verificata in 64 pazienti (45,4%). Il tempo alla risoluzione è variato da 0,4 a 155,4
+ settimane. Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC, l'incidenza di disturbi alla tiroide è stata del 27,2% (149/547). Disturbi alla tiroide di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 15,7% (86/547) e nell’1,3% (7/547) dei pazienti. L’ipofisite si è verificata nel 4,0% (22/547) dei pazienti. I casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 0,5% (3/547), 2,4% (13/547) e 0,4% (2/547) dei pazienti. Casi di ipopituitarismo di grado 2 sono stati riportati nello 0,4% (2/547) dei pazienti. Insufficienza surrenalica (inclusa insufficienza surrenalica secondaria) di grado 2, di grado 3 e di grado 4 si è manifestata, rispettivamente, nel 2,9% (16/547), 2,2% (12/547) e 0,4% (2/547) dei pazienti. Sono stati riportati diabete mellito, incluso diabete mellito Tipo 1 (3 di grado 2, 2 di grado 3, e 3 di grado 4), e chetoacidosi diabetica (1 di grado 4). Non sono state riferite endocrinopatie di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 1,9 mesi (range: 0,0-22,3). La risoluzione si è verificata in 76 pazienti (42,7%). Il tempo alla risoluzione è variato da 0,4 a 130,3
+ settimane.
Reazione all'infusione Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 3,8% (17/448); tutte le reazioni erano di grado di severità 1 o 2. Casi di grado 2 sono stati riportati nel 2,2% (10/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 3-5. Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 4,0% (22/547); tutte le reazioni erano di grado di severità 1 o 2. Casi di grado 2 sono stati riportati nel 2,4% (13/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 3-5.
Immunogenicità Meno del 2% dei pazienti con melanoma avanzato che hanno ricevuto ipilimumab negli studi clinici di Fase 2 e 3 ha sviluppato anticorpi contro ipilimumab. Nessun paziente ha presentato reazioni di ipersensibilità o anafilattiche correlate all'infusione o peri-infusionali. Non sono stati rilevati anticorpi neutralizzanti verso ipilimumab. Nel complesso, non è stata osservata alcuna associazione apparente tra lo sviluppo degli anticorpi e le reazioni avverse. Tra i pazienti trattati con ipilimumab in associazione con nivolumab e valutabili per la presenza di anticorpi anti-ipilimumab, l’incidenza di anticorpi anti-ipilimumab variava tra 6,3 e 8,4%. Gli anticorpi neutralizzanti contro ipilimumab variavano tra 0 e 0,3%. Tra i pazienti valutabili per la presenza di anticorpi anti-nivolumab, l'incidenza di anticorpi anti-nivolumab è stata del 26,0% con nivolumab 3 mg/kg ed ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane e del 37,8% con nivolumab 1 mg/kg ed ipilimumab 3 mg/kg ogni 3 settimane. L'incidenza di anticorpi neutralizzanti contro nivolumab è stata dello 0,5% con nivolumab 3 mg/kg ed ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane e del 4,6% con nivolumab 1 mg/kg ed ipilimumab 3 mg/kg ogni 3 settimane. La CL di ipilimumab, quando è stato somministrato in associazione con nivolumab, in presenza di anticorpi anti-ipilimumab, è rimasta invariata e non ci sono state evidenze di alterato profilo di tossicità.
Alterazione dei valori di laboratorio con ipilimumab in associazione con nivolumab Nei pazienti trattati con ipilimumab 3 mg/kg in associazione con nivolumab 1 mg/kg, nel melanoma, la proporzione di pazienti che ha presentato un peggioramento dal valore basale ad un’anomalia dei valori di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 2,8% per l'anemia (tutti casi di grado 3), 1,2% per la trombocitopenia, 0,5% per la leucopenia, 6,7% per la linfopenia, 0,7% per la neutropenia, 4,3% per fosfatasi alcalina aumentata, 12,4% per AST aumentata, 15,3% per ALT aumentata, 1,2% per bilirubina totale aumentata, 2,4% per creatinina aumentata, 5,3% per l'iperglicemia, 8,7% per amilasi aumentata, 19,5% per lipasi aumentata, 1,2% per l'ipocalcemia, 0,2% ciascuno per l'iponatremia e l'ipercalcemia, 0,5% per l'iperpotassiemia, 0,3% per l'ipermagnesiemia, 4,8% per l'ipopotassiemia e 9,5% per l'iponatremia. Nei pazienti trattati con ipilimumab 1 mg/kg in associazione con nivolumab 3 mg/kg, nel RCC, la proporzione di pazienti che ha presentato un peggioramento dal valore basale ad un'anomalia di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 3,0% per l'anemia (tutti casi di grado 3), 0,7% per la trombocitopenia, 0,6% per la leucopenia, 5,1% per la linfopenia, 1,1% per la neutropenia, 2,0% per fosfatasi alcalina aumentata, 4,8% per AST aumentata, 6,5% per ALT aumentata, 1,1% per bilirubina totale aumentata, 2,1% per creatinina aumentata, 7,2% per l'iperglicemia, 1,8% per l’ipoglicemia, 12,2% per amilasi aumentata, 20,1% per lipasi aumentata, 0,4% per l'ipocalcemia, 1,3% per l’ipercalcemia, 2,4% per l'iperpotassiemia, 1,1% per l'ipermagnesiemia, 0,4% per l'ipomagnesiemia, 1,9% per l'ipopotassiemia e 9,9% per l'iponatremia.
d. Popolazione pediatrica Non sono state riportate nuove reazioni avverse al farmaco negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni. Nello studio CA184070, per l'unico paziente di età pari o superiore a 12 anni trattato con 3 mg/kg di ipilimumab non sono state riportate reazioni avverse immunocorrelate (irAR) di grado ≥3. Due (25,0%) degli 8 pazienti trattati con 5 mg/kg ed 1 (11,1%) dei 9 pazienti trattati con 10 mg/kg hanno riportati eventi di grado 3-4. Nessuno degli eventi ha avuto esito fatale. La tipologia di irAR è stata consistente con quella sperimentata negli adulti, con le irAR riportate più comunemente in tutti i gruppi nelle categorie delle reazioni gastrointestinali (0 [3 mg/kg], 62,5% [5 mg/kg], e 44,4% [10 mg/kg]), di funzionalità epatica (0 [3 mg/kg], 75,0% [5 mg/kg], 33,3% [10 mg/kg]), e cutanee (0 [3 mg/kg], 25,0% [5 mg/kg], 33,3% [10 mg/kg]). In questo studio non sono state riportate nuove irAR. Non sono state evidenziate differenze nello spettro di irAR riportate negli adulti e nella popolazione pediatrica. Nello studio CA184178 non sono state riportate irAR nuove od inattese e le irAR osservate sono state simili per frequenza, intensità e organo impattato a quelle riportate negli studi sugli adulti. Due pazienti nel gruppo 10 mg/kg hanno riportato durante lo studio una irAR endocrina di grado 1 e di grado 3 quale l'iperglicemia. Non sono state riportate altre anomalie endocrine. Un riassunto delle reazioni avverse negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni, così come negli adulti, è riportato nella tabella 7.
Tabella 7: Riassunto delle reazioni avverse fino a dopo 4 dosi pari a 3, 5 e 10 mg/kg, Tutti i pazienti trattati | Numero di pazienti (%) |
| Età da≥ 12 a 21 anni | Età da 12 a < 18 anni | Adulti |
Melanoma avanzato e tumori solidi diversi dal melanoma | Melanoma avanzato | Melanoma avanzato |
CA184070 | CA184178 | CA184004/ 022 aggregati | CA184004/007 /008/022 aggregati |
3 mg/kg | 5 mg/kg | 10 mg/kg | 3 mg/kg | 10 mg/kg | 3 mg/kg | 10 mg/kg |
| n = 1 | n = 8 | n = 9 | n = 4 | n = 8 | n = 111 | n = 325 |
Tutte le morti, n (%) | 1 (100,0) | 4 (50,0) | 2 (22,2) | 2 (50,0) | 3 (37,5) | 26 (23,4) | 71 (21,8) |
Morti correlate al trattamento, n (%) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 (1,8) | 6 (1,8) |
SAEs, n (%) | 1 (100,0) | 7 (87,5) | 4 (44,4) | 1 (25,0) | 6 (75,0) | 50 (45,0) | 168 (51,7) |
SAEs, correlate al farmaco, n (%) | 1 (100,0) | 5 (62,5) | 4 (44,4) | 1 (25,0) | 5 (62,5) | 19 (17,1) | 95 (29,2) |
AEs che hanno portato all'interruzione del farmaco in studio, n (%) | 0 | 3 (37,5) | 2 (22,2) | 1 (25,0) | 5 (62,5) | 12 (10,8) | 88 (27,1) |
AEs correlate al farmaco che hanno portato all'interruzione del farmaco in studio, n (%) | 0 | 3 (37,5) | 2 (22,2) | 1 (25,0) | 5 (62,5) | 9 (8,1) | 61 (18,8) |
irAEs, n (%) | 1 (100,0) | 7 (87,5) | 7 (77,8) | 2 (50,0) | 4 (50,0) | 68 (61,3) | 234 (72,0) |
AE, n (%) | 1 (100,0) | 8 (100,0) | 9 (100,0) | 4 (100,0) | 8 (100,0) | 108 (97,3) | 315 (96,9) |
AEs, correlate al farmaco n (%) | 1 (100,0) | 7 (87,5) | 9 (100,0) | 2 (50,0) | 7 (87,5) | 88 (79,3) | 274 (84,3) |
MedDRA v.17.0 per lo studio CA184070, v.19.0 per lo studio CA184178, e V.12.1 per i dati aggregati di sicurezza negli adulti. NA = non valutata Per gli adulti, le morti riportate in questa tabella sono avvenute entro 70 giorni dall'ultima dose, indipendentemente da una correlazione. Per i pazienti pediatrici le morti sono quelle relative ad eventi verificatisi nello studio entro 30 giorni dall'ultima dose, ad eccezione di "Tutte le morti" che si sono verificate più di 30 giorni dopo l'ultima dose. Nello studio CA184178, le morti sono state riportate almeno 90 giorni dall'ultima dose. Attribuzione ad ipilimumab riportata come Possibile, Probabile, Definita, o Mancante per lo studio CA184178 e per i dati aggregati di sicurezza negli adulti e Correlati o Mancanti per lo studio CA184070. Abbreviazioni: SAEs = reazione avversa grave; AEs = reazione avversa; irAEs = reazione avversa immuno-correlata
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.