1. Indicazioni terapeutiche
La vinorelbina è indicata nel trattamento di: • cancro del polmone non–a piccole cellule (stadio 3 o 4). • In monoterapia, nelle pazienti con cancro della mammella metastatico (stadio 4), dove il trattamento chemioterapico a base di antracicline o di taxani non ha avuto successo o non è appropriato.
2. Posologia
Esclusivamente per somministrazione endovenosa dopo idonea diluizione. Vinorelbina Sandoz va somministrata con la collaborazione di un medico che abbia grande esperienza nella terapia con citostatici. La somministrazione intratecale di vinorelbina può essere fatale. Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Vinorelbina Sandoz può essere somministrata solo in bolo lento (5–10 minuti) dopo diluizione in 20–50 mL di soluzione fisiologica normale o di soluzione di glucosio 50 mg/mL (5%), o per infusione di breve durata (20–30 minuti) dopo diluizione in 125 mL di soluzione fisiologica normale o di soluzione di glucosio 50 mg/mL (5%). La somministrazione deve essere seguita sempre dalla infusione di almeno 250 ml di soluzione isotonica per il lavaggio della vena Cancro del polmone non a piccole cellule: in monoterapia, la dose normale è di 25–30 mg/m², somministrati una volta la settimana. Nella polichemioterapia, il regime posologico è in funzione del protocollo. Può essere usato il dosaggio normale (25–30 mg/m²), ma la frequenza della somministrazione può essere ridotta, ad esempio ai giorni 1 e 5 ogni terza settimana o ai giorni 1 e 8 ogni terza settimana, a seconda del regime. Cancro della mammella metastatico: la dose normale è di 25–30 mg/m², somministrati una volta la settimana. La dose massima tollerata per ogni somministrazione è di 35,4 mg/m² di superficie corporea Utilizzo in pazienti anziani Nell’esperienza clinica non si sono osservate differenze significative nei pazienti anziani (riguardo al tasso di risposta), ma non si può escludere una maggiore sensibilità in alcuni di questi pazienti. L’età non modifica la farmacocinetica di vinorelbina. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia nei bambini non è stata stabilita e pertanto la somministrazione non è raccomandata. Pazienti con compromissione epatica La farmacocinetica di vinorelbina non è modificata in pazienti con moderata o grave compromissione epatica. Ciononostante come misura precauzionale si raccomanda di ridurre la dose a 20 mg/m² e di monitorare con attenzione i parametri ematologici in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Pazienti con danno renale Nei pazienti con ridotta funzione renale, non è necessario alcun aggiustamento posologico (vedere paragrafo 5.2).
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità alla vinorelbina o altri alcalodi della vinca o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Granulociti neutrofili <1500/mm³ o grave infezione in atto o recente (nelle ultime 2 settimane). • Piastrine ≤100.000/mm³. • Durante il trattamento con vinorelbina va interrotto l’allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6). • In combinazione con il vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
Avvertenze speciali Vinorelbina deve essere usata sotto la supervisione di un medico esperto in chemioterapia antitumorale. Strettamente per solo uso endovenoso. Durante il trattamento va eseguito uno stretto monitoraggio ematologico (determinazione del livello di emoglobina e del numero di leucociti, neutrofili e piastrine prima di ogni nuova infusione), poiché l’inibizione del sistema ematopoietico è il principale rischio nel corso del trattamento con vinorelbina. • La neutropenia, che non è cumulativa a ha il suo nadir tra il 7° e il 14° giorno dopo la somministrazione ed è rapidamente reversibile nel giro di 5–7 giorni, è la principale reazione avversa dose–limitante. Se il numero dei granulociti neutrofili è inferiore a 1500/mm³ e/o quello delle piastrine inferiore a 100.000/mm³, il trattamento va rimandato fino a recupero. • Se il paziente presenta segni o sintomi suggestivi di infezione, vanno eseguite immediate ricerche. • malattia polmonare interstiziale è stata riportata più frequentemente nella popolazione giapponese. Particolare attenzione dovrebbe essere esercitata per questa specifica popolazione. Precauzioni particolari di impiego • Particolare cautela va usata nei pazienti con storia di cardiopatia ischemica (vedere paragrafo 4.8). • La farmacocinetica di vinorelbina non è modificata in pazienti con moderata o grave insufficienza epatica. Per l’adattamento del dosaggio in questo specifico gruppo di pazienti, vedere paragrafo 4.2. • Non sussiste alcun razionale farmacocinetico per la riduzione della dose di vinorelbina in pazienti con danno renale, dato il basso livello di escrezione renale (vedere paragrafo 4.2). • Vinorelbina Sandoz non va somministrata contemporaneamente alla radioterapia, se il campo di trattamento include il fegato. • Vinorelbina Sandoz non deve entrare in contatto con gli occhi; può esserci il rischio di grave irritazione, e perfino di ulcerazioni corneali se esso avviene sotto pressione. Qualora ciò si verifichi, lavare immediatamente gli occhi con soluzione fisiologica normale e contattare un oftalmologo. • I forti inibitori o induttori del CYP3A4 possono influenzare la concentrazione della vinorelbina, e pertanto va usata cautela (vedere paragrafo 4.5 Interazioni specifiche di vinorelbina), e l’associazione con fenitoina (come per tutti i citotossici) e con itraconazolo (come per tutti gli alcaloidi della vinca) non è raccomandata. • Questo farmaco è in genere sconsigliato in combinazione con vaccini vivi attenuati e in particolare è controindicato con i vaccini contro la febbre gialla. • Per le informazioni riguardo a gravidanza, allattamento con latte materno e fertilità, si rinvia al paragrafo 4.6.
5. Interazioni
Interazioni comuni a tutti i citotossici : A causa dell’aumento di rischio di trombosi in caso di patologia tumorale, è frequente l’impiego di un trattamento anticoagulante. La grande variabilità intra–individuale della coagulazione durante la malattia e l’eventualità di interazioni fra anticoagulanti orali e chemioterapia antitumorale richiedono, qualora si decidesse di trattare il paziente con anticoagulanti orali, un aumento della frequenza del monitoraggio dell’INR (International Normalized Ratio). • Uso concomitante controindicato: Vaccino per la febbre gialla: rischio di malattia generalizzata da vaccino ad esito fatale (vedere paragrafo 4.3). • Uso concomitante non raccomandato: L’uso concomitante di vaccini vivi attenuati (per il vaccino per la febbre gialla, vedere l’uso concomitante controindicato) non è raccomandato a causa del rischio di malattia da vaccino generalizzata, che può essere fatale. Questo rischio è aumentato in pazienti già immunodepressi per la loro malattia. Si raccomanda l’uso di un vaccino inattivato, se esiste (poliomielite) (vedere paragrafo 4.4). Fenitoina: rischio di aggravamento delle convulsioni derivanti dalla riduzione dell’assorbimento intestinale di fenitoina causata dai farmaci citotossici o perdita di efficacia dei farmaci citotossici per l’aumentato metabolismo epatico causato dalla fenitoina. • Uso concomitante da prendere in considerazione: Ciclosporina, tacrolimus: eccessiva immunodepressione con rischio di linfoproliferazione. Interazioni specifiche degli alcaloidi della vinca: • Uso concomitante non raccomandato: Itraconazolo: aumento della neurotossicità degli alcaloidi della vinca, a causa della diminuzione del loro metabolismo epatico. • Uso concomitante da considerare con attenzione: La somministrazione concomitante di alcaloidi della vinca e mitomicina C aumenta il rischio di broncospasmo e dispnea, in rari casi si è osservata polmonite interstiziale. Poiché gli alcaloidi della vinca sono noti come substrati per la glicoproteina P e dal momento che non esistono studi specifici, si deve usare particolare cautela quando vinorelbina viene associata con forti modulatori di questo trasportatore di membrana. Interazioni specifiche di vinorelbina: È probabile che la combinazione della vinorelbina con altri farmaci con tossicità nota per il midollo osseo aumenti le reazioni avverse mielodepressive. Il CYP3A4 è il principale enzima coinvolto nel metabolismo della vinorelbina, e la combinazione con un farmaco che induce (come fenitoina, fenobarbital, rifampicina, carbamazepina, Hypericum perforatum) o inibisce (come itraconazolo, ketoconazolo, inibitori delle proteasi HIV, eritromicina, claritromicina, telitromicina, nefazodone) questo isoenzima può diminuire o aumentare la concentrazione della vinorelbina nel sangue. La combinazione vinorelbina–cisplatino (una combinazione molto comune) non presenta interazioni per quanto riguarda i parametri farmacologici della vinorelbina per diversi cicli di trattamento. Tuttavia, nei pazienti trattati con la terapia di combinazione vinorelbina–cisplatino è stata riportata una incidenza di granulocitopenia più alta di quella osservata nei pazienti trattati con la sola vinorelbina. Un aumento dell’incidenza della neutropenia di grado 3/4 è stato suggerito da uno studio clinico di fase I in cui vinorelbina somministrata per via endovenosa era stata associata a lapatinib. In questo studio la dose raccomandata di vinorelbina al giorno 1 e al giorno 8 era di 22,5 mg/m² in uno schema posologico di 3 settimane in associazione con una somministrazione giornaliera di 1.000 mg di lapatinib. Questo tipo di associazione deve essere somministrato con cautela.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati, segnalati più spesso che in casi isolati, sono elencati qui di seguito, a seconda del sistema d’organo e della frequenza. La frequenza è definita usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, < 1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse al farmaco più comunemente riportate sono: depressione del midollo osseo con neutropenia, anemia, disturbi neurologici, tossicità gastrointestinale con nausea, vomito, stomatite e stitichezza, aumenti transitori dei test di funzionalità epatica, alopecia e flebite locale. Ulteriori reazioni avverse derivate dall’esperienza dopo la commercializzazione sono state aggiunte, in accordo alla Classificazione MedDRA, con frequenza Non nota. Informazioni dettagliate sulle reazioni avverse :Le reazioni sono descritte utilizzando la classificazione WHO (grado 1=G1; grado 2=G2; grado 3=G3; grado 4=G4; grado 1–4= G 1–4; grado 1–2=G1–2; grado 3–4=G3–4). Infezioni e infestazioni: Comune: Infezioni batteriche, virali o fungine a diversa localizzazione (respiratoria, urinaria, tratto gastrointestinale) di intensità da lieve a moderata e di solito reversibili con un appropriato trattamento Non comune: grave sepsi con altre patologie viscerali. Setticemia. Molto raro: Setticemia complicata e talvolta fatale. Non nota: Sepsi neutropenica Patologie del sistema emolinfopoietico: Molto comune: Depressione midollare che si manifesta principalmente come neutropenia (G3: 24,3%; G4: 27,8%) reversibile in 5–7 giorni e non cumulabile nel tempo, anemia (G3–4: 7.4%) Comune: trombocitopenia (G3–4: 2,5%) può manifestarsi ma raramente di intensità grave, sepsi neutropenica in alcuni casi (1,2%) con esito potenzialmente fatale Non nota: neutropenia febbrile, pancitopenia Disturbi del sistema immunitario: Comune reazioni allergiche (reazioni cutanee, reazioni respiratorie) Non nota: Reazioni allergiche sistemiche come anafilassi, shock anafilattico o reazione di tipo anafilattoide Patologie endocrine: Molto raro: Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Raro: grave iponatriemia Non nota. anoressia Patologie del sistema nervoso: Molto comune: stipsi (vedere anche "Patologie gastrointestinali"), Disturbi neurologici (G 3–4: 2.7%) che includono perdita dei riflessi tendinei. Dopo trattamenti prolungati è stata riportata debolezza agli arti inferiori. Non comune: gravi parestesie con sintomi sensitivi e motori (G3–4: < 3%) sono infrequenti. Questi effetti sono generalmente reversibili quando il trattamento viene interrotto. Raro: Effetti sul sistema nervoso autonomo che causano paresi intestinale e stipsi. Raramente questo progredisce a ileo paralitico (<3%). (vedere anche "Patologie gastrointestinali") Molto raro: sindrome di Guillain–Barré Patologie cardiache: Raro: cardiopatia ischemica come angina pectoris, alterazioni elettrocardiografiche, infarto miocardico, talvolta fatale Molto raro: Tachicardia, palpitazioni e disturbi del ritmo cardiaco Patologie vascolari: Non comune: Ipotensione, ipertensione, rossore e freddo alle estremità Raro: grave ipotensione, collasso Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Non comune: dispnea, broncospasmo possono manifestarsi in associazione al trattamento con vinorelbina, così come con altri alcaloidi della vinca Raro: è stata riportata pneumopatia interstiziale talvolta fatale, in particolare in pazienti in trattamento con vinorelbina in combinazione con mitomicina Patologie gastrointestinali: Molto comune: stipsi (vedere anche "Patologie del sistema nervoso") è il sintomo principale (G3–4: 2,7%) che raramente progredisce fino ad ileo paralitico con vinorelbina in monoterapia e (G3–4: 4,1%) con la combinazione di vinorelbina e altri agenti chemioterapici, nausea, vomito (G 1–2: 30,4% e G3–4: 2,2%). Una terapia con antiemetici può ridurne la comparsa, stomatite (G1–4:15% con vinorelbina in monoterapia), esofagite, anoressia (G1–2:14%, G3:1%) Comune: diarrea (di norma da lieve a moderata) Raro: pancreatite ileo paralitico (vedere anche "Patologie del sistema nervoso"); il trattamento può essere ricominciato dopo il recupero della normale funzionalità intestinale Patologie epatobiliari: Molto comune: test di funzione epatica anormali (aumento della bilirubina totale, aumento della fosfatasi alcalina, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento della alanina aminotransferasi) (G 1–2) senza sintomatologia clinica (Bilirubina, fosfatasi alcalina, ASAT in 27,6% e ALAT in 29,3%) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Molto comune: può verificarsi alopecia solitamente di natura lieve (G3–4: 4,1% con vinorelbina in monoterapia) Raro: reazioni cutanee (reazioni cutanee generali) come eruzione cutanea, prurito, orticaria Non nota: Sindrome da eritrodisestesia palmo–plantare Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Comune: mialgia, artralgia incluso dolori alle mascelle Patologie renali e urinarie: Comune: aumento della creatinina Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Molto comune: Come altri alcaloidi della vinca vinorelbina ha un moderato potere vescicante. Reazioni nel sito di iniezione come eritema nel sito di iniezione, dolore urticante nel sito di iniezione, discromia nel sito di iniezione, flebite nel sito di iniezione (G3–4: 3,7% con vinorelbina in monoterapia) Comune: affaticamento, febbre, dolori in diverse sedi inclusi dolori al petto e in sede tumorale, astenia Raro: necrosi nel sito di iniezione. L’accurato posizionamento dell’ago o del catetere e l’infusione in bolo seguita da un lavaggio abbondante della vena possono ridurre questi effetti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza I dati sull’uso della vinorelbina nelle gestanti sono insufficienti. In studi sulla riproduzione condotti nell’animale, la vinorelbina è risultata embriotossica e letale e teratogena per il feto (vedere paragrafo 5.3). Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e dell’azione farmacologica del medicinale vi è un potenziale rischio di anomalie embrionali e fetali. Durante il trattamento con vinorelbina la gravidanza va evitata, a meno che il beneficio individuale atteso superi chiaramente il rischio potenziale. In caso di gravidanza nel corso del trattamento, la paziente deve essere informata dei rischi per il feto ed essere attentamente controllata. Va anche presa in considerazione la possibilità della consulenza genetica. Donne potenzialmente fertili: Le donne potenzialmente fertili devono usare un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento e fino a tre mesi dopo il trattamento con Vinorelbina Sandoz e devono informare il medico se entrano in gravidanza. Allattamento Non è noto se la vinorelbina passi nel latte umano. L’escrezione di vinorelbina nel latte non è stata studiata negli animali da laboratorio. Non si può escludere un rischio per il neonato e pertanto l’allattamento con latte materno va interrotto prima di iniziare il trattamento con Vinorelbina Sandoz (vedere paragrafo 4.3). Fertilità La vinorelbina può avere effetti genotossici. Pertanto, si consiglia agli uomini trattati con vinorelbina di non concepire figli fino a un minimo 3 mesi dopo la cessazione del trattamento. Il consiglio sulla conservazione dello sperma va chiesto prima del trattamento, a causa della possibilità di una infertilità irreversibile dovuta alla terapia con vinorelbina.
8. Conservazione
Confezione per la vendita: conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C). Non congelare. Conservare il flaconcino nella confezione esterna, al riparo dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Vinorelbina 10 mg/mL (come tartrato). Ogni mL di concentrato per soluzione per infusione contiene 10 mg di vinorelbina (come tartrato) Ogni 5 mL di concentrato per soluzione per infusione contiene 50 mg di vinorelbina (come tartrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
11. Sovradosaggio
Il sovradosaggio può provocare grave mielodepressione con febbre e infezioni. È stato segnalato anche ileo paralitico Si consiglia il trattamento sintomatico con trasfusioni di sangue e antibiotici a largo spettro. Non si conosce alcun antidoto specifico. Poiché non esistono antidoti specifici per il sovradosaggio della vinorelbina somministrata endovena, qualora questo si verifichi sono necessarie misure sintomatiche, ad es.: • controllo continuo dei segni vitali e accurato monitoraggio del paziente • controllo quotidiano dell’esame emocromocitometrico per valutare la necessità di trasfusioni di sangue, fattori di crescita e cure intensive, e per ridurre al minimo il rischio di infezioni • misure per la prevenzione o la terapia dell’ileo paralitico • controllo del sistema circolatorio e della funzione epatica • in caso di complicanze infettive può essere necessaria una terapia con antibiotici a largo spettro