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Valsartan Eg 40 mg compresse rivestite con film 14 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Ipertensione Trattamento dell’ipertensione nei bambini e negli adolescenti dai 6 ai 18 anni d’età. Infarto miocardico recente Trattamento di pazienti adulti clinicamente stabili con insufficienza cardiaca sintomatica o disfunzione sistolica ventricolare sinistra asintomatica a seguito di recente infarto miocardico (12 ore – 10 giorni) (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Insufficienza cardiaca Trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica nei pazienti adulti quando non possono essere utilizzati inibitori dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina (ACE), o come terapia aggiuntiva agli ACE inibitori quando non possono essere utilizzati beta–bloccanti (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
2. Posologia
Posologia Infarto miocardico recente Nei pazienti clinicamente stabili, la terapia può essere iniziata già 12 ore dopo un infarto miocardico. Dopo una dose iniziale di 20 mg due volte al giorno, la dose di valsartan deve essere aumentata a 40 mg, 80 mg e 160 mg due volte al giorno nelle settimane successive. La dose iniziale è ottenuta mediante la compressa divisibile da 40 mg. La dose massima da raggiungere è 160 mg due volte al giorno. In generale si raccomanda che i pazienti raggiungano una dose di 80 mg due volte al giorno entro 2 settimane dall’inizio della terapia e la dose massima, 160 mg due volte al giorno, entro 3 mesi, a seconda della tollerabilità del paziente. Nel caso si verifichi ipotensione sintomatica o disfunzione renale si deve considerare una riduzione del dosaggio. Il valsartan può essere utilizzato in pazienti trattati con altre terapie per il post–infarto, quali trombolitici, acido acetilsalicilico, beta–bloccanti, statine e diuretici. Il trattamento concomitante con ACE inibitori non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). La valutazione dei pazienti con infarto miocardico recente deve sempre includere un accertamento della funzionalità renale. Insufficienza cardiaca Il dosaggio iniziale raccomandato per valsartan è di 40 mg due volte al giorno. L’aumento della dose fino a 80 mg e 160 mg due volte al giorno, deve essere fatto ad intervalli di almeno due settimane, fino al massimo dosaggio tollerato dal paziente. Si deve considerare una riduzione della dose dei diuretici somministrati contemporaneamente. La dose massima giornaliera somministrata durante gli studi clinici è di 320 mg, suddivisa in due somministrazioni. Il valsartan può essere somministrato in concomitanza ad altre terapie per l’insufficienza cardiaca. Non è tuttavia raccomandata la tripla associazione di un ACE inibitore, un beta–bloccante e valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). La valutazione di pazienti con insufficienza cardiaca deve sempre includere un accertamento della funzionalità renale. Ulteriori informazioni su popolazioni speciali Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani. Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti adulti con clearance della creatinina >10 ml/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). L’uso concomitante di valsartan e aliskiren è controindicato nei pazienti con compromissione renale (VFG < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafo 4.3). Diabete mellito L’uso concomitante di valsartan e aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito (vedere paragrafo 4.3). Compromissione epatica L’uso di valsartan è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave, cirrosi biliare e nei pazienti con colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). In pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Popolazione pediatrica Ipertensione pediatrica Bambini e adolescenti dai 6 ai 18 anni di età La dose iniziale è di 40 mg una volta al giorno per bambini di peso inferiore a 35 kg e 80 mg una volta al giorno per quelli che pesano 35 kg o più. La dose deve essere aggiustata in base alla risposta della pressione sanguigna. Fare riferimento alla tabella sottostante per le dosi massime studiate durante la sperimentazione clinica. Dosi superiori a quelli elencate non sono state studiate e non sono pertanto raccomandate.
Peso Massima dose studiata negli studi clinici
≥ 18 kg a <35 kg 80 mg
≥ 35 kg a <80 kg 160 mg
≥ 80 kg a <160 kg 320 mg
Bambini con meno di 6 anni di età I dati disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2. Tuttavia la sicurezza e l’efficacia di valsartan nei bambini di età compresa tra 1 e 6 anni non sono state stabilite. Uso in pazienti pediatrici di età compresa tra 6 a 18 anni con compromissione renale L’utilizzo in pazienti pediatrici con una clearance della creatinina <30 ml/min e in pazienti pediatrici sottoposti a dialisi non è stata studiata, quindi valsartan non è raccomandato in questi pazienti. Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti pediatrici con una clearance della creatinina >30 ml/min. La funzionalità renale e il potassio sierico devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Uso in pazienti pediatrici di età compresa tra 6 a 18 anni con compromissione epatica Come negli adulti, valsartan è controindicato in pazienti pediatrici affetti da grave compromissione epatica, cirrosi biliare e nei pazienti con colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Vi è una limitata esperienza clinica con valsartan in pazienti pediatrici affetti da lieve a moderata compromissione epatica. La dose di valsartan non deve superare 80 mg in questi pazienti. Insufficienza cardiaca pediatrica e infarto miocardico recente Valsartan non è raccomandato per il trattamento di insufficienza cardiaca o infarto miocardico recente in bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia. Modo di somministrazione Valsartan può essere preso indipendentemente dai pasti e deve essere somministrato con acqua.
3. Controindicazioni
– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. – Compromissione epatica grave, cirrosi biliare e colestasi. – Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). – Uso concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina (ARBs) – incluso valsartan – o di inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE–inibitori) e aliskiren nei pazienti con diabete mellito o insufficienza renale (VFG < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
4. Avvertenze
Iperkaliemia L’uso concomitante con integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato. Si deve effettuare un appropriato monitoraggio del potassio. Compromissione della funzione renale Non esiste attualmente alcuna esperienza sulla sicurezza d’uso in pazienti con una clearance della creatinina <10 ml/min e pazienti sottoposti a dialisi, pertanto valsartan deve essere usato con cautela in questi pazienti. Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti adulti con clearance della creatinina > 10 ml/min (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).L’uso concomitante di ARBs – incluso valsartan – o di ACE–inibitori e aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito o compromissione renale (VFG < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Compromissione epatica Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata, senza colestasi, valsartan deve essere usato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Pazienti sodio e/o volume depleti In pazienti con grave deplezione di sodio e/o volume depleti, come coloro che ricevono elevate dosi di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con valsartan. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con valsartan, ad es. riducendo la dose di diuretico. Stenosi dell’arteria renale Non è stata stabilita la sicurezza di impiego di VALSARTAN EG in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi di rene unico. La somministrazione a breve termine di VALSARTAN EG a dodici pazienti affetti da ipertensione renovascolare secondaria a stenosi unilaterale dell’arteria renale non ha indotto alcuna alterazione significativa dell’emodinamica renale, della creatinina sierica o dell’azoto ureico ematico (BUN). Tuttavia, altre sostanze che agiscono sul sistema renina–angiotensina possono aumentare l’azoto ureico ematico e la creatinina sierica nei pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale, perciò quando i pazienti sono trattati con valsartan si raccomanda il monitoraggio della funzionalità renale. Trapianto renale Attualmente non vi è esperienza sulla sicurezza di impiego di valsartan in pazienti sottoposti a trapianto renale recente. Iperaldosteronismo primario I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con valsartan in quanto il loro sistema renina–angiotensina non è attivato. Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva Come per tutti gli altri vasodilatatori, è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (HOCM). Gravidanza La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRAs) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con AIIRAs. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con AIIRAs deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Anamnesi di angioedema È stato riportato angioedema in pazienti trattati con valsartan, incluso gonfiore della laringe e della glottide, con ostruzione delle vie aeree e/o gonfiore del viso, labbra, faringe, e/o della lingua; alcuni di questi pazienti hanno avuto esperienze precedenti di angioedema con altri medicinali, inclusi gli ACE inibitori. La somministrazione di valsartan deve essere immediatamente interrotta in pazienti che sviluppino angioedema, valsartan non deve essere ri–somministrato. Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS) Sono stati riportati ipotensione, sincope, ictus, iperkaliemia e alterazioni della funzionalità renale (compreso disfunzione renale acuta) in pazienti sensibili, soprattutto in caso di associazione di medicinali che influenzano questo sistema. È richiesta cautela durante la co–somministrazione di ARBs, incluso valsartan, con altri agenti in grado di bloccare il RAAS come gli ACE–inibitori o aliskiren (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). È controindicato l’uso concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina (ARBs) – incluso valsartan – o degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE–inibitori) con aliskiren in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (VFG <60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Eccipienti I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale (vedere paragrafo 6.1). Infarto miocardico recente La somministrazione combinata di captopril e valsartan non ha evidenziato alcun beneficio clinico addizionale, mentre il rischio di effetti indesiderati è aumentato, in confronto al trattamento con le rispettive monoterapie (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). L’associazione di valsartan con un ACE inibitore non è pertanto raccomandata. Quando si inizia una terapia in pazienti post–infartuati si deve procedere con cautela. La valutazione dei pazienti post–infartuati deve sempre includere un accertamento della funzione renale (vedere paragrafo 4.2). L’uso di VALSARTAN EG nei pazienti con post–infarto del miocardio induce generalmente una certa riduzione della pressione sanguigna, ma di solito non è necessario interrompere la terapia a causa di ipotensione sintomatica persistente, purché vengano seguite le istruzioni sul dosaggio (vedere paragrafo 4.2). Insufficienza cardiaca Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l’associazione tripla di un ACE inibitore, un beta–bloccante e VALSARTAN EG non ha dimostrato alcun beneficio clinico (vedere paragrafo 5.1). Questa associazione sembra aumentare il rischio di eventi avversi e non è pertanto raccomandata. Si deve procedere con cautela quando si inizia una terapia in pazienti con insufficienza cardiaca. La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca deve sempre includere un accertamento della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2). L’uso di VALSARTAN EG in pazienti con insufficienza cardiaca induce generalmente una certa riduzione della pressione arteriosa, ma di solito non è necessario interrompere la terapia a causa di ipotensione sintomatica persistente, purché vengano seguite le istruzioni sul dosaggio (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensina (ad es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e, in rari casi, a insufficienza renale acuta e/o decesso. Poiché valsartan è un antagonista dei recettori dell’angiotensina II, non può essere escluso che l’uso di valsartan possa essere associato a compromissione della funzionalità renale. Popolazione pediatrica Compromissione della funzione renale Non è stato studiato l’uso in pazienti pediatrici con una clearance della creatinina <30 ml/min e in pazienti pediatrici sottoposti a dialisi, quindi valsartan non è raccomandato in questi pazienti. Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti pediatrici con clearance della creatinina >30 ml/min (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). La funzione renale e il potassio sierico devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con valsartan. Ciò vale in particolare quando valsartan è somministrato in presenza di altre condizioni (febbre, disidratazione) che possono compromettere la funzionalità renale. L’uso concomitante di ARBs – incluso valsartan – o ACE – inibitori con aliskiren è controindicato in pazienti con compromissione della funzione renale (VFG<60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Compromissione della funzione epatica Come negli adulti, valsartan è controindicato in pazienti pediatrici affetti da grave compromissione epatica, cirrosi biliare e nei pazienti con colestasi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Vi è una limitata esperienza clinica con valsartan in pazienti pediatrici affetti da lieve a moderata compromissione epatica. La dose di valsartan non deve superare 80 mg in questi pazienti.
5. Interazioni
Duplice blocco del sistema renina–angiotensina (RAAS) con ARBs, ACEI o aliskiren È controindicato l’uso concomitante degli antagonisti del recettore dell’angiotensina (ARBs) – incluso valsartan – o degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE–inibitori) con aliskiren in pazienti con diabete mellito o compromissione renale (VFG <60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Uso concomitante non raccomandato Litio In caso di uso concomitante di ACE inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio. A causa della mancanza di esperienza sull’impiego contemporaneo di valsartan e litio, tale associazione non è raccomandata. Nel caso l’uso della combinazione risultasse necessaria, si raccomanda di controllare attentamente i livelli sierici del litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio e altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio Qualora fosse necessario l’uso della combinazione di valsartan e di un medicinale che altera i livelli del potassio, si raccomanda di controllare i livelli sierici del potassio. Uso concomitante che richiede cautela Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della COX–2, acido acetilsalicilico >3 g/die), e FANS non selettivi Quando gli antagonisti dell’angiotensina II sono somministrati in concomitanza a FANS, può verificarsi un’attenuazione dell’effetto antipertensivo. Inoltre, l’uso concomitante di antagonisti dell’angiotensina II e FANS può aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale e indurre un aumento del potassio sierico. All’inizio del trattamento è pertanto raccomandato il controllo della funzionalità renale, nonché un’adeguata idratazione del paziente. Altre Negli studi di interazione con valsartan, non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche aventi rilevanza clinica con valsartan o con qualcuno dei seguenti medicinali: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. Popolazione pediatrica Nell’ipertensione dei bambini e degli adolescenti, nei quali sono comuni alterazioni renali di base, si raccomanda cautela con l’uso contemporaneo di valsartan e altre sostanze che inibiscono il sistema renina angiotensina aldosterone, che possono aumentare i livelli sierici di potassio. La funzionalità renale e il potassio sierico devono essere attentamente monitorati.
6. Effetti indesiderati
Negli studi clinici controllati in pazienti adulti ipertesi, l’incidenza complessiva delle reazioni avverse (ADR) era sovrapponibile a quella riscontrata con il placebo ed è consistente con la farmacologia di valsartan. L’incidenza delle reazioni avverse non è sembrata correlata alla dose o alla durata del trattamento né è stata osservata alcuna associazione con il sesso, l’età o l’etnia. Le reazioni avverse riportate negli studi clinici, nell’esperienza post–marketing e nei risultati degli esami di laboratorio sono elencate nella tabella che segue secondo la classificazione per sistemi e organi. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, secondo la seguente definizione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Non è possibile attribuire una frequenza alle reazioni avverse segnalate nel corso dell’esperienza postmarketing e nei risultati degli esami di laboratorio e pertanto queste sono riportate con frequenza "non nota". Ipertensione
Classificazione per sistemi e organi Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico   Riduzione dell’emoglobina, riduzione dell’ematocrito, neutropenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità inclusa malattia da siero
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Aumento del potassio sierico, iponatriemia
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini  
Patologie vascolari   Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse  
Patologie gastrointestinali Dolore addominale  
Patologie epatobiliari   Aumento dei valori di funzionalità epatica compreso l’aumento dei valori di bilirubina sierica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Angioedema, eruzione cutanea, prurito
Patologie del sistema muscolo– scheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia
Patologie renali e urinarie   Compromissione e insufficienza renale, aumento della creatinina sierica
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento  
Popolazione pediatrica Ipertensione L’effetto antipertensivo del valsartan è stato valutato in due studi randomizzati, in doppio cieco su 561 pazienti in età pediatrica di età compresa tra 6 e 18 anni. Con l’eccezione di isolati disturbi gastrointestinali (dolori addominali, nausea, vomito) e capogiri, non sono state identificate rilevanti differenze in termini di tipologia, frequenza e gravità delle reazioni avverse tra il profilo di sicurezza per i pazienti pediatrici dai 6 ai 18 anni e quello precedentemente riportato per i pazienti adulti. Valutazioni neurocognitive e di sviluppo di pazienti pediatrici dai 6 ai 16 anni non hanno rivelato un impatto avverso clinicamente rilevante dopo il trattamento con valsartan per un massimo di un anno. In uno studio randomizzato in doppio cieco su 90 bambini di età compresa tra 1 e 6 anni, che è stato seguito da una proroga di un anno in aperto, sono state osservate due morti e casi isolati di marcato aumento delle transaminasi epatiche. Questi casi si sono verificati in una popolazione che aveva comorbidità significative. Non è stata stabilita una relazione causale con valsartan. In un secondo studio in cui 75 bambini di età compresa tra 1 e 6 anni sono stati randomizzati, non si sono verificati né alcun significativo aumento delle transaminasi epatiche né morte con il trattamento con valsartan. L’iperkaliemia è stata osservata più frequentemente nei bambini e negli adolescenti dai 6 ai 18 anni con sottostante malattia renale cronica. Il profilo di sicurezza osservato negli studi clinici controllati nei pazienti adulti post–infartuati e/o con insufficienza cardiaca differisce dal profilo di sicurezza generale osservato nei pazienti con ipertensione. Questa osservazione può essere correlata alla patologia sottostante. Le reazioni avverse osservate nei pazienti adulti con post–infarto del miocardio e/o con insufficienza cardiaca sono riportate di seguito: Post–infarto miocardico e/o insufficienza cardiaca (studi effettuati solo su pazienti adulti)
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico     Trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità inclusa malattia da siero
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Iperkaliemia Aumento del potassio sierico, iponatriemia
Patologie del sistema nervoso Capogiri, vertigine posturale Sincope, mal di testa  
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Vertigini  
Patologie cardiache   Insufficienza cardiaca  
Patologie vascolari Ipotensione, ipotensione ortostatica   Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Tosse  
Patologie gastrointestinali   Nausea, diarrea  
Patologie epatobiliari     Aumento dei valori di funzionalità epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Angioedema Eruzione cutanea, prurito
Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo     Mialgia
Patologie renali e urinarie Compromissione e insufficienza renale Insufficienza renale acuta, aumento della creatinina sierica Aumento dell’azoto ureico nel sangue
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Astenia, affaticamento  
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRAs) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di AIIRAs è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con valsartan. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. È noto che l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi esposizione ad AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto valsartan devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di valsartan durante l’allattamento, l’uso di valsartan non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri. Fertilità Il valsartan non ha avuto effetti negativi sulla capacità riproduttiva di ratti maschi o femmine a dosi orali fino a 200 mg/kg/die. Questa dose è 6 volte superiore alla dose massima raccomandata nell’uomo in mg/m² (i calcoli si riferiscono ad un paziente di 60 kg che assume una dose orale di 320 mg/die).
8. Conservazione
Non conservare temperatura superiore ai 30° C.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di valsartan Eccipienti con effetto noto: 1 compressa contiene 18,87 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo: Lattosio monoidrato Cellulosa in polvere Ipromellosa Croscarmellosa sodica Silice colloidale anidra Magnesio stearato Rivestimento Ipromellosa Macrogol 8000 Titanio diossido (E 171) Talco Ossido di ferro giallo (E 172)
11. Sovradosaggio
Sintomi Il sovradosaggio di valsartan può provocare una marcata ipotensione, che può portare ad un ridotto livello di coscienza, collasso circolatorio e/o shock. Trattamento Le misure terapeutiche dipendono dal momento dell’ingestione e dal tipo e dalla gravità dei sintomi, dando priorità alla normalizzazione delle condizioni circolatorie. In caso di ipotensione il paziente deve essere posto in posizione supina e si deve correggere il volume del sangue. È improbabile che valsartan possa essere rimosso mediante emodialisi.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).