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Trecondi 1 g polvere per soluzione per infusione uso endovenoso flaconcino (vetro) 50 mg/ml 5 flaconcini

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Treosulfan in associazione con fludarabina è indicato nell’ambito di un regime di condizionamento, prima del trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (alloHSCT), in pazienti adulti con patologie maligne e non maligne e in pazienti pediatrici di età superiore a un mese con patologie maligne.
2. Posologia
La somministrazione di treosulfan deve essere eseguita sotto la supervisione di un medico esperto nel regime di condizionamento seguito da alloHSCT. Posologia Adulti con patologia maligna Treosulfan è somministrato in associazione con fludarabina. La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 10 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -4, -3, -2) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di treosulfan è 30 g/m²; • Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4, -3, -2) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina i giorni -4, -3, -2 (regime FT10). Adulti con patologia non maligna Treosulfan è somministrato in associazione con fludarabina, con o senza tiotepa. La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 14 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di treosulfan è 42 g/m²; • Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4, -3, -2) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina i giorni -6, -5, -4 (regime FT14). • Tiotepa 5 mg/kg due volte al giorno, somministrato in due infusioni endovenose nell’arco di 2-4 ore il giorno -2 prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). Anziani Non è necessario un aggiustamento della dose in alcun sottogruppo della popolazione anziana. Compromissione renale ed epatica Non è necessario un aggiustamento della dose in caso di compromissione lieve o moderata; tuttavia, treosulfan è controindicato in pazienti con compromissione severa (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica Treosulfan è somministrato in associazione con fludarabina, con tiotepa (regime intensificato; regime FT10-14TT) o senza tiotepa (regime FT10-14). La dose e lo schema di somministrazione raccomandati sono i seguenti: • Treosulfan 10-14 g/m² di superficie corporea (BSA) al giorno, come infusione endovenosa di due ore somministrata in tre giorni consecutivi (giorno -6, -5, -4) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di treosulfan è 30-42 g/m²; La dose di treosulfan deve essere adattata alla BSA del paziente, come riportato di seguito (vedere paragrafo 5.2):
Superficie corporea (m²) Dose di treosulfan (g/m²)
≤ 0,5 10,0
> 0,5 - 1,0 12,0
> 1,0 14,0
• Fludarabina 30 mg/m² di BSA al giorno, come infusione endovenosa di 0,5 ore somministrata in cinque giorni consecutivi (giorno -7, -6, -5, -4, -3) prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La dose totale di fludarabina è 150 mg/m²; • Treosulfan deve essere somministrato prima di fludarabina; • Tiotepa (regime intensificato 5 mg/kg due volte al giorno), somministrato in due infusioni endovenose nell’arco di 2-4 ore il giorno -2 prima dell’infusione di cellule staminali (giorno 0). La sicurezza e l’efficacia di treosulfan nei bambini al di sotto di 1 mese di età non sono state ancora stabilite. Modo di somministrazione Treosulfan è per uso endovenoso come infusione della durata di due ore. Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale Nella manipolazione di treosulfan, si devono evitare l’inalazione, il contatto cutaneo o il contatto con le mucose. Il personale in gravidanza deve essere escluso dalla manipolazione di citotossici. La somministrazione endovenosa deve essere eseguita mediante una tecnica sicura, per evitare lo stravaso (vedere paragrafo 4.4).Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo • Malattia infettiva attiva non controllata • Severa compromissione cardiaca, polmonare, epatica e renale concomitante • Anemia di Fanconi e altri disturbi della riparazione delle rotture del DNA • Gravidanza (vedere paragrafo 4.6) • Somministrazione di vaccini vivi
4. Avvertenze
Mielosoppressione Una profonda mielosoppressione con pancitopenia è l’effetto terapeutico desiderato del regime di condizionamento a base di treosulfan e si verifica in tutti i pazienti. Si raccomanda pertanto di monitorare frequentemente il quadro emocromocitometrico fino al recupero del sistema ematopoietico. Durante le fasi di neutropenia severa (la durata mediana del periodo neutropenico è 14-17,5 giorni negli adulti e 21-24 giorni nei pazienti pediatrici) aumenta il rischio of infezione. Si deve pertanto considerare un trattamento antinfettivo profilattico o empirico (infezioni batteriche, virali, micotiche). Una terapia di supporto con fattori di crescita (G-CSF, GM-CSF), piastrine e/o eritrociti deve essere somministrata come indicato. Tumori maligni secondari I tumori maligni secondari sono complicanze accertate nei sopravvissuti a lungo termine dopo alloHSCT. Non è nota la quantità di treosulfan che contribuisce alla loro comparsa. Il possibile rischio di tumori maligni secondari deve essere spiegato al paziente. Sulla base dei dati nell’uomo, treosulfan è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogeno per l’uomo. Mucosite La mucosite orale (anche di alto grado di severità) è un effetto indesiderato molto comune del regime di condizionamento a base di treosulfan seguito da alloHSCT (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda l'uso della profilassi per la mucosite (ad es. antimicrobici topici, protettivi con effetto barriera, ghiaccio e igiene orale adeguata). Vaccini L’uso concomitante di vaccini vivi attenuati non è raccomandato. Fertilità Treosulfan può compromettere la fertilità. Pertanto, si raccomanda agli uomini trattati con treosulfan di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di chiedere consulenza sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilità di infertilità irreversibile dovuta alla terapia con treosulfan. Soppressione ovarica e amenorrea con sintomi menopausali si verificano con frequenza comune nelle pazienti in premenopausa (vedere paragrafo 4.6). Popolazione pediatrica Crisi convulsive Vi sono state segnalazioni isolate di crisi convulsive in neonati (≤ 4 mesi d'età) con immunodeficienze primarie, dopo il regime di condizionamento con treosulfan in associazione a fludarabina o ciclofosfamide. Pertanto, i neonati di età ≤ 4 mesi devono essere monitorati per rilevare eventuali segni di reazioni avverse neurologiche. Sebbene non possa essere dimostrato un nesso causale con treosulfan, l'uso della profilassi con clonazepam per i bambini di età inferiore a 1 anno può essere considerato. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Vi è stata un'associazione significativa tra età e tossicità respiratoria nei pazienti pediatrici trattati con il condizionamento a base di treosulfan. I bambini di età inferiore a un anno (principalmente patologie non maligne, in particolare immunodeficienze) hanno manifestato maggiore tossicità respiratoria di grado III/IV, probabilmente dovuta a infezioni polmonari esistenti prima dell'inizio del regime di condizionamento. Dermatite da pannolino Dermatite da pannolino può verificarsi nei bambini piccoli a causa dell’escrezione di treosulfan nelle urine. Pertanto, i pannolini devono essere cambiati spesso fino a 6-8 ore dopo ogni infusione di treosulfan. Stravaso Treosulfan è considerato un irritante. La somministrazione endovenosa deve essere eseguita mediante una tecnica sicura. In caso di sospetto stravaso, adottare le misure di sicurezza generali. Nessuna misura specifica si è dimostrata raccomandabile.
5. Interazioni
Non è stata osservata alcuna interazione di treosulfan nella chemioterapia ad alto dosaggio. Dettagliati studi in vitro non hanno completamente escluso potenziali interazioni tra elevate concentrazioni plasmatiche di treosulfan e substrati del CYP3A4, CYP2C19 o della P-gp. Pertanto, i medicinali con un indice terapeutico ristretto (ad es. digossina) che sono substrati del CYP3A4, CYP2C19 o della P-gp non devono essere somministrati durante il trattamento con treosulfan. Non è noto l’effetto di treosulfan sulla farmacocinetica di fludarabina.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Una profonda mielosoppressione/pancitopenia è l’effetto terapeutico desiderato del regime di condizionamento e si verifica in tutti i pazienti. Il quadro emocromocitometrico viene di solito ripristinato dopo HSCT. Le reazioni avverse più comunemente osservate (adulti/pazienti pediatrici) dopo il condizionamento a base di treosulfan seguito da alloHSCT comprendono: infezioni (13,1%/11,4%), patologie gastrointestinali (nausea [39,5%/30,7%], stomatite [36,0%/69,3%], vomito [22,5%/43,2%], diarrea [15,6%/33,0%], dolore addominale [10,4%/17%]), stanchezza (15,1%/2,3%), neutropenia febbrile (11,3%/1,1%), edema (7,8%/0%), eruzione cutanea (7,2%/12,5%) e aumenti di alanina transaminasi (ALT [5,1%/9,1%]), aspartato transaminasi (AST [4,4%/8,0%]), gammaglutamiltransferasi (γGT [3,7%/2,3%]) e bilirubina (18,8%/5,7%). Adulti Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse riportate nella tabella seguente è derivata da 5 sperimentazioni cliniche (comprendenti in totale 564 pazienti), in cui treosulfan in associazione a fludarabina è stato studiato come regime di condizionamento prima di alloHSCT in pazienti adulti. Treosulfan è stato somministrato in un intervallo di dosi di 10-14 g/m² di BSA in 3 giorni consecutivi. Le reazioni avverse sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Tutte le reazioni avverse /Frequenza Reazioni avverse di grado 3-4 / Frequenza
Infezioni ed infestazioni* Molto comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche) Comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche), sepsia
Comune Sepsia Non nota Shock setticoc
Non nota Shock setticoc
Tumori benigni, maligni e nonspecificati (cisti e polipi compresi)* Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamento Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamento
Patologie del sistema emolinfopoietico* Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia, neutropenia febbrile Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia, neutropenia febbrile
Disturbi del sistema immunitario* Comune Ipersensibilità  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Appetito ridotto Comune Appetito ridotto
Non comune Iperglicemia Non comune Iperglicemia
Non nota Acidosib, tolleranza al glucosio alterata, squilibrio elettrolitico Non nota Acidosib, tolleranza al glucosio alterata, squilibrio elettrolitico
Disturbi psichiatrici Comune Insonnia Raro Stato confusionale
Non comune Stato confusionale
Non nota Agitazione
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, capogiro Raro Cefalea, neuropatia sensitiva periferica
Non comune Neuropatia sensitiva periferica Non nota Encefalopatia, emorragia intracranica, sincope
Non nota Encefalopatia, emorragia intracranica, disturbo extrapiramidale, sincope, parestesia
Patologie dell'occhio Non nota Occhio secco  
Patologie cardiache* Comune Aritmie cardiache (ad es. fibrillazione atriale, aritmia sinusale) Non comune Aritmie cardiache (ad es. fibrillazione atriale, aritmia sinusale)
Non nota Arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, effusione pericardica Non nota Arresto cardiaco, infarto miocardico
Patologie vascolari Comune Ipertensione, rossore Non comune Ipertensione
Non comune Ematoma, ipotensione Non nota Embolia, emorragia
Non nota Embolia, emorragia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea, epistassi Non comune Dispnea, versamento della pleura, infiammazione faringea o laringea
Non comune Polmonite, versamento della pleura, infiammazione faringea o laringea, tosse, dolore della laringe, singhiozzo Raro Epistassi, polmonite
Non nota Dolore orofaringeo, ipossia, disfonia Non nota Ipossia
Patologie gastrointestinali* Molto comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale Comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, dolore addominale
Comune Dolore orale, gastrite, dispepsia, stipsi, disfagia Non comune Vomito, dolore orale, disfagia, emorragia dalla bocca, dolore esofageo o gastrointestinale
Non comune Emorragia dalla bocca, distensione dell’addome, dolore esofageo o gastrointestinale, bocca secca Non nota Emorragia gastrointestinale, colite neutropenica
Non nota Emorragia gastrointestinale, colite neutropenica, esofagite, infiammazione anale, ulcerazione della bocca
Patologie epatobiliari* Non comune Malattia veno-occlusiva epatica, epatotossicità Raro Malattia veno-occlusiva epatica, epatotossicità
Non nota Insufficienza epatica, epatomegalia, dolore epatico Non nota Insufficienza epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione maculo-papulosa, porpora, eritema, eritrodisestesia palmoplantare, prurito, alopecia Non comune Eruzione maculo-papulosa, porpora, eritema
Non comune Eritema multiforme, dermatite acneiforme, eruzione cutanea, iperidrosi Non nota Necrosi cutanea
Non nota Eritema generalizzato, dermatite, necrosi o ulcera cutanea, iperpigmentazione cutanead, cute secca
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Dolore agli arti, dolore dorsale, dolore osseo, artralgia, mialgia Raro Dolore agli arti, dolore osseo
Non nota Debolezza muscolare
Patologie renali e urinarie Comune Lesione traumatica renale acuta, ematuria Non comune Lesione traumatica renale acuta, ematuria
Non nota Insufficienza renale, cistitec, disuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Condizioni asteniche (stanchezza, astenia, letargia) Comune Stanchezza
Comune Edema, piressiae, brividi Raro Dolore toracico non cardiaco, edema, piressiae
Non comune Dolore toracico non cardiaco, dolore
Non nota Reazione in sede di iniezione, sensazione di freddo
Esami diagnostici Molto comune Bilirubina aumentata Comune Bilirubina aumentata, transaminasi (ALT/AST) aumentate, γGT aumentata
Comune Transaminasi (ALT/AST) aumentate, γGT aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, proteina C-reattiva aumentata, peso diminuito, peso aumentato Non comune Fosfatasi alcalina ematica aumentata, proteina C-reattiva aumentata
Non nota Creatinina ematica aumentata, latticodeidrogenasi ematica (LDH) aumentata Non nota LDH ematica aumentata
* Vedere paragrafi dettagliati di seguito a Infezione clinicamente o microbiologicamente documentata con neutropenia di grado 3 o 4 (conta assoluta dei neutrofili [ANC] < 1,0 x 109/L) e sepsi b L'acidosi può essere una conseguenza del rilascio di acido metansolfonico attraverso l’attivazione/scissione di treosulfan nel plasma c Casi clinici (> 2) dopo condizionamento a base di treosulfan ottenuti da altre fonti d Pigmentazione bronzea e Febbre in assenza di neutropenia, dove la neutropenia è definita come ANC < 1,0 x 109/L Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni L'incidenza complessiva di infezioni è stata del 13,1% (74/564). Il tipo più frequente è stata l'infezione polmonare (12/74 [16,2%]). I patogeni comprendevano batteri (ad es. Staphylococcus, Enterococcus, Corynebacterium), virus (ad es. citomegalovirus [CMV], virus di Epstein-Barr [EBV], herpes) e funghi (ad es. candida). Il tasso di infezione inferiore è stato osservato nei pazienti trattati con il regime posologico di 10 g/m² di treosulfan al giorno, dal giorno -4 a -2 (7,7%). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Uno dei 564 pazienti adulti (0,2%) ha sviluppato un tumore maligno secondario (cancro della mammella). Alcuni ulteriori casi di tumori maligni secondari dopo condizionamento a base di treosulfan sono stati segnalati da altri sperimentatori. Dopo la terapia a lungo termine con dosi convenzionali di treosulfan per via orale in pazienti con tumori solidi, leucemia mieloide acuta è stata osservata nell’1,4% dei 553 pazienti. Patologie del sistema emolinfopoietico Patologie ematologiche sono state osservate in 67 dei 564 pazienti adulti (11,9%). La reazione avversa più frequente è stata neutropenia febbrile (11,3%). L'incidenza minima è stata notata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (4,1%). La durata mediana (percentili 25%/75%) della neutropenia è stata di 14 (12, 20) giorni con la dose di treosulfan 10 g/m² e 17,5 (14, 21) giorni con la dose di treosulfan 14 g/m². Patologie cardiache Patologie cardiache sono state osservate in 25 pazienti (4,4%). Le reazioni avverse più frequenti sono state aritmie cardiache, ad es. fibrillazione atriale (1,2%), tachicardia sinusale (0,9%), tachicardia sopraventricolare (0,4%) ed extrasistole ventricolare (0,4%). Si sono verificati casi isolati di arresto cardiaco, insufficienza cardiaca e infarto miocardico. La frequenza minima di patologie cardiache è stata osservata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (2,7%). Patologie gastrointestinali Patologie gastrointestinali sono state osservate in 357 pazienti (63,3%). Le reazioni avverse più frequenti segnalate sono state nausea (39,5%), stomatite (36%), vomito (22,5%), diarrea (15,6%) e dolore addominale (10,4%). La frequenza minima di queste reazioni avverse è stata osservata con il regime posologico di 10 g/m²/die, dal giorno -4 a -2 (rispettivamente 20,4%, 30,3%, 13,1%, 5,0% e 5,5%). Patologie epatobiliari L'incidenza complessiva di malattia veno-occlusiva epatica (VOD) è stata dello 0,9% (5/564). VOD si è verificata solo con il regime posologico di 14 g/m²/die di treosulfan. Nessuno di questi casi è stato fatale o potenzialmente letale. Popolazione pediatrica Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse riportate nella tabella seguente è derivata da due sperimentazioni cliniche (comprendenti in totale 88 pazienti; età mediana 8 anni [intervallo 0-17 anni), in cui treosulfan in associazione a fludarabina (e per lo più con tiotepa supplementare) è stato somministrato come regime di condizionamento prima di alloHSCT in pazienti pediatrici con patologie maligne o non maligne. Treosulfan è stato somministrato in un intervallo di dosi di 10-14 g/m² di BSA in tre giorni consecutivi. Le reazioni avverse sono elencate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Tutte le reazioni avverse /Frequenza Reazioni avverse di grado 3-4 / Frequenza
Infezioni ed infestazioni* Molto comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche) Comune Infezioni (batteriche, virali, micotiche)
Tumori benigni, maligni e nonspecificati (cisti e polipicompresi)* Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamentoa Non nota Tumore maligno secondario correlato al trattamentoa
Patologie del sistema emolinfopoietico* Molto comune Mielosoppressione, pancitopenia Molto comuneMielosoppressione, pancitopenia
Non nota Neutropenia febbrile Non nota Neutropenia febbrile
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non nota Alcalosi, squilibrio elettrolitico, ipomagnesiemia Non nota Alcalosi
Patologie del sistema nervoso* Non nota Cefalea, parestesia, crisi convulsiva Non nota Parestesia
Patologie dell'occhio Non nota Emorragia della congiuntiva, occhio secco  
Patologie vascolari Non nota Sindrome da perdita capillare, ipertensione, ipotensione Non nota Sindrome da perdita capillare, ipertensione, ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dolore orofaringeo, epistassi Non nota Ipossia
Non nota Ipossia
Patologie gastrointestinali* Molto comune Stomatite/mucosite, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale Molto comuneStomatite/mucosite, nausea
Comune Disfagia, dolore orale Comune Disfagia, diarrea, vomito, dolore addominale
Non nota Colite neutropenica, infiammazione anale, dispepsia, proctite, dolore gastrointestinale, stipsi Non nota Colite neutropenica
Patologie epatobiliari Non nota Malattia veno-occlusiva epatica, epatomegalia, epatotossicità Non nota Malattia veno-occlusiva epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Prurito Comune Dermatite esfoliativa, eruzione maculo-papulosa, eritema
Comune Dermatite esfoliativa, eruzione maculo-papulosa, eruzione cutanea, eritema, dolore cutaneo, iperpigmentazione cutaneab, alopecia
Non nota Ulcera cutanea, eritema multiforme, orticaria, dermatite bollosa, dermatite acneiforme, eritrodisestesia palmo-plantare, dermatite da pannolinoa
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Dolore agli arti  
Patologie renali e urinarie Non nota Lesione traumatica renale acuta, insufficienza renale, cistite non infettiva Non nota Lesione traumatica renale acuta, insufficienza renale
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non nota Eritema dello scroto  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressiac  
Non nota Brividi, stanchezza, dolore
Esami diagnostici Comune Transaminasi (ALT/AST) aumentate, bilirubina aumentata Comune Bilirubina aumentata
Non nota γGT aumentata Non comune Transaminasi (ALT/AST) aumentate
Non nota γGT aumentata
* Vedere paragrafi dettagliati di seguito a Casi clinici (> 1) dopo condizionamento a base di treosulfan ottenuti da altre fonti b Pigmentazione bronzea c Febbre in assenza di neutropenia, dove la neutropenia è definita come ANC < 1,0 x 109/L Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni L'incidenza complessiva di infezioni in 88 pazienti pediatrici è stata dell’11,4% (10/88) e quindi paragonabile a quella osservata negli adulti. La frequenza è stata più elevata nella fascia di età pediatrica 12-17 anni (6/35 [17,1%]) rispetto ai bambini più piccoli (4/53 [7,5%]). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Cinque casi di tumore maligno secondario (sindrome mielodisplastica, leucemia linfoblastica acuta, sarcoma di Ewing) sono stati segnalati da altri sperimentatori dopo il condizionamento a base di treosulfan. Tutti i cinque pazienti pediatrici erano stati sottoposti ad alloHSCT per immunodeficienze primarie, ossia malattie che comportano di per sé un maggiore rischio di neoplasie. Patologie del sistema emolinfopoietico La durata mediana (percentili 25%/75%) della neutropenia è stata di 21 (16, 26) giorni nei pazienti pediatrici con patologie maligne e di 24 (17, 26) giorni nei pazienti con patologie non maligne. Patologie del sistema nervoso Crisi convulsiva nel contesto di un'infezione dell’encefalo è stata segnalata in uno degli 88 pazienti pediatrici. Una segnalazione derivata da uno studio avviato da sperimentatore, eseguito nei bambini con immunodeficienze primarie, riporta quattro casi di crisi convulsive verificatisi dopo altri regimi di condizionamento a base di treosulfan (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne Gli uomini e le donne in età fertile sessualmente attivi devono usare misure contraccettive efficaci durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento. Gravidanza I dati relativi all’uso di treosulfan in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Treosulfan è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento Non è noto se treosulfan sia escreto nel latte materno. L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con treosulfan. Fertilità Treosulfan può compromettere la fertilità negli uomini e nelle donne. Gli uomini devono chiedere consulenza sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilità di infertilità irreversibile. Come noto per altri agenti di condizionamento alchilanti, treosulfan può causare soppressione ovarica e amenorrea con sintomi menopausali nelle donne in premenopausa.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Trecondi 1 g polvere per soluzione per infusione Un flaconcino contiene 1 g di treosulfan. Trecondi 5 g polvere per soluzione per infusione Un flaconcino contiene 5 g di treosulfan. Dopo la ricostituzione secondo il paragrafo 6.6, 1 mL della soluzione per infusione contiene 50 mg di treosulfan.
10. Eccipienti
Non presenti.
11. Sovradosaggio
Il principale effetto tossico di treosulfan è costituito da profonda mieloablazione e pancitopenia. Inoltre, possono verificarsi acidosi, tossicità cutanea, nausea, vomito e gastrite. In assenza di trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la dose raccomandata di treosulfan costituisce un sovradosaggio. Non è noto alcun antidoto specifico al sovradosaggio treosulfan. Lo stato ematologico deve essere attentamente monitorato e devono essere istituite energiche misure di supporto, come indicato dal punto di vista medico.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).