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Tepadina 15 mg - polvere per concentrato per soluzione per infusione - uso endovenoso - flaconcino(vetro) - 10mg/ml 1 flaconcino da 15mg

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
TEPADINA è indicata, in associazione con altri medicinali chemioterapici: – con o senza irradiazione corporea totale (TBI), come regime di condizionamento precedente al trapianto allogenico o autologo di cellule emopoietiche progenitrici (HPCT) in pazienti adulti e pediatrici con patologie ematologiche; – quando la chemioterapia ad alte dosi con il supporto di HPCT è adeguata al trattamento di tumori solidi in pazienti adulti e pediatrici.
2. Posologia
La somministrazione di TEPADINA dev’essere supervisionata da un medico esperto nel regime di condizionamento precedente al trapianto di cellule emopoietiche progenitrici. Posologia TEPADINA è somministrata a dosaggi diversi, in associazione con altri medicinali chemioterapici, prima dell’HPCT in pazienti con patologie ematologiche o tumori solidi. La posologia indicata di TEPADINA, nei pazienti adulti e pediatrici, dipende dal tipo di HPCT (autologo o allogenico) e dalla patologia. Adulti HPCT AUTOLOGO Patologie ematologiche La dose raccomandata nelle patologie ematologiche varia da 125 mg/m²/giorno (3,38 mg/kg/giorno) a 300 mg/m²/giorno (8,10 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata da 2 a 4 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo, a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 900 mg/m² (24,32 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. LINFOMA La dose raccomandata varia da 125 mg/m²/giorno (3,38 mg/kg/giorno) a 300 mg/m²/giorno (8,10 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata da 2 a 4 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo, a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa massima di 900 mg/m² (24,32 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. LINFOMA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE La dose raccomandata è 185 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 2 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo, senza superare la dose cumulativa totale massima di 370 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. MIELOMA MULTIPLO La dose raccomandata varia da 150 mg/m²/giorno (4,05 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 750 mg/m² (20,27 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. Tumori solidi La dose raccomandata nei tumori solidi varia da 120 mg/m²/giorno (3,24 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) suddivisa in una o due infusioni giornaliere, somministrate da 2 fino a 5 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo, a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 800 mg/m² (21,62 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. CARCINOMA MAMMARIO La dose raccomandata varia da 120 mg/m²/giorno (3,24 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata da 3 a 5 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 800 mg/m² (21,62 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. TUMORI CEREBRALI La dose raccomandata varia da 125 mg/m²/giorno (3,38 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) suddivisa in una o due infusioni giornaliere, somministrate da 3 a 4 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 750 mg/m² (20,27 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. CARCINOMA OVARICO La dose raccomandata è 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 2 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo, senza superare la dose cumulativa totale massima di 500 mg/m² (13,51 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. TUMORI A CELLULE GERMINALI La dose raccomandata varia da 150 mg/m²/giorno (4,05 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (6,76 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 750 mg/m² (20,27 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. HPCT ALLOGENICO Patologie ematologiche La dose raccomandata nelle patologie ematologiche varia da 185 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) a 481 mg/m²/giorno (13 mg/kg/giorno) suddivisa in una o due infusioni giornaliere, somministrate da 1 a 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT allogenico a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 555 mg/m² (15 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. LINFOMA La dose raccomandata nel linfoma è 370 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in due infusioni giornaliere prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 370 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. MIELOMA MULTIPLO La dose raccomandata è 185 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 185 mg/m² (5 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. LEUCEMIA La dose raccomandata varia da 185 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) a 481 mg/m²/giorno (13 mg/kg/giorno) suddivisa in una o due infusioni giornaliere, somministrate da 1 a 2 giorni consecutivi prima dell’HPCT allogenico a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 555 mg/m² (15 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. TALASSEMIA La dose raccomandata è 370 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in due infusioni giornaliere, somministrate prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 370 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. Popolazione pediatrica HPCT AUTOLOGO Tumori solidi La dose raccomandata nei tumori solidi varia da 150 mg/m²/giorno (6 mg/kg/giorno) a 350 mg/m²/giorno (14 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata da 2 a 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 1050 mg/m² (42 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. TUMORI CEREBRALI La dose raccomandata varia da 250 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) a 350 mg/m²/giorno (14 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT autologo a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 1050 mg/m² (42 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. HPCT ALLOGENICO Patologie ematologiche La dose raccomandata nelle patologie ematologiche varia da 125 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in una o due infusioni giornaliere, somministrate da 1 a 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT allogenico, a seconda dell’associazione con altri medicinali chemioterapici, senza superare la dose cumulativa totale massima di 375 mg/m² (15 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. LEUCEMIA La dose raccomandata è 250 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in due infusioni giornaliere, somministrate prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 250 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. TALASSEMIA La dose raccomandata varia da 200 mg/m²/giorno (8 mg/kg/giorno) a 250 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in due infusioni giornaliere, somministrate prima dell’HPCT allogenico senza superare la dose cumulativa totale massima di 250 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. CITOPENIA REFRATTARIA La dose raccomandata è 125 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 3 giorni consecutivi prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 375 mg/m² (15 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. MALATTIE GENETICHE La dose raccomandata è 125 mg/m²/giorno (5 mg/kg/giorno) in un’unica infusione giornaliera, somministrata per 2 giorni consecutivi prima dell’HPCT allogenico, senza superare la dose cumulativa totale massima di 250 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. ANEMIA DREPANOCITICA La dose raccomandata è 250 mg/m²/giorno (10 mg/kg/giorno) suddivisa in due infusioni giornaliere, somministrate prima dell’HPCT allogenico senza superare la dose cumulativa totale massima di 250 mg/m² (10 mg/kg), per tutto il periodo del regime di condizionamento. Popolazioni speciali Insufficienza renale Non è stato effettuato alcuno studio su pazienti con insufficienza renale. A causa della ridotta escrezione urinaria di tiotepa e dei suoi metaboliti, non si consiglia di modificare il dosaggio nei pazienti con lieve o moderata insufficienza renale. Si raccomanda comunque cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Insufficienza epatica Tiotepa non è stato studiato nei pazienti con insufficienza epatica. Poiché tiotepa viene principalmente metabolizzato attraverso il fegato, si raccomanda cautela al momento di usare tiotepa in pazienti con pregressa alterazione della funzionalità epatica, in particolare in quelli con insufficienza grave. Non si consiglia di modificare il dosaggio nel caso di alterazioni transitorie dei parametri epatici (vedere paragrafo 4.4). Anziani La somministrazione di tiotepa non è stata specificamente studiata nei pazienti anziani. Negli studi clinici, tuttavia, a pazienti di età superiore ai 65 anni è stata somministrata la stessa dose cumulativa degli altri pazienti. Non è stato ritenuto necessario modificare il dosaggio. Modo di somministrazione TEPADINA dev’essere somministrata da un operatore sanitario qualificato per infusione endovenosa della durata di 2–4 ore attraverso un catetere venoso centrale. Ogni flaconcino di TEPADINA dev’essere ricostituito con 1,5 ml di acqua per preparazioni iniettabili. Il volume totale da somministrare, contenuto nei flaconcini ricostituiti, dev’essere ulteriormente diluito in 500 ml di soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) per iniezioni prima della somministrazione (1000 ml se la dose è maggiore di 500 mg). Nei bambini, se la dose è inferiore a 250 mg, dev’essere utilizzato un volume appropriato di soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) per iniezioni al fine di ottenere una concentrazione finale di TEPADINA tra 0,5 e 1 mg/ml. Per istruzioni sulla ricostituzione e successiva diluizione prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale. Possono verificarsi reazioni topiche associate all’esposizione accidentale a tiotepa. Si consiglia quindi di indossare guanti prima di preparare la soluzione per infusione. Se la soluzione con tiotepa entra in contatto accidentalmente con la pelle, lavare accuratamente e immediatamente l’area esposta con acqua e sapone. In caso di contatto accidentale con le membrane della mucosa si raccomanda di lavare abbondantemente le stesse con acqua (vedere paragrafo 6.6).
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo. Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6). Uso concomitante con il vaccino contro la febbre gialla e con vaccini a virus vivi o vaccini batterici (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
L’effetto del trattamento con tiotepa al dosaggio e secondo la posologia consigliati è una profonda mielosoppressione osservabile in tutti i pazienti. Potrebbero quindi svilupparsi grave granulocitopenia, trombocitopenia, anemia o una combinazione delle stesse. Durante il trattamento e fino al recupero, deve essere monitorata frequentemente la conta completa delle cellule ematiche, inclusi la conta leucocitaria differenziale e i conteggi piastrinici. Effettuare la terapia di supporto (piastrine e ed eritrociti) e utilizzare fattori di crescita come il fattore stimolante le colonie dei granulociti (G–CSF) secondo le indicazioni mediche. Si raccomanda di effettuare giornalmente il conteggio dei leucociti e delle piastrine durante la terapia con tiotepa e dopo il trapianto per almeno 30 giorni. Deve essere considerato l’impiego profilattico o empirico di anti–infettivi (batterici, micotici, virali) per la prevenzione e il trattamento delle infezioni durante il periodo neutropenico. Tiotepa non è stato studiato in pazienti con insufficienza epatica. Poiché tiotepa è metabolizzato soprattutto attraverso il fegato, si raccomanda particolare attenzione nel trattamento con tiotepa in pazienti con pregressa alterazione della funzionalità epatica, soprattutto in quelli con insufficienza grave. Nel trattamento di questi pazienti si raccomanda di monitorare regolarmente i livelli sierici delle transaminasi, della fosfatasi alcalina e della bilirubina nei giorni successivi al trapianto, per rilevare precocemente un’epatotossicità. I pazienti sottoposti precedentemente a radioterapia, superiore o pari a tre cicli di chemioterapia, o a un precedente trapianto di cellule progenitrici, potrebbero presentare un fattore di rischio maggiore di sindromi veno–occlusive epatiche (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela nei pazienti con anamnesi di malattia cardiaca, e di monitorare regolarmente la funzionalità cardiaca nei pazienti trattati con tiotepa. Durante la terapia con tiotepa, si raccomanda cautela nei pazienti con anamnesi di patologie renali ed è opportuno considerare un monitoraggio periodico della funzionalità renale. Tiotepa potrebbe indurre tossicità polmonare, che può essere additiva agli effetti prodotti da altri agenti citotossici (busulfan, fludarabina e ciclofosfamide) (vedere paragrafo 4.8). Pazienti trattati in precedenza con irradiazione cerebrale o cranio spinale sono a rischio di gravi reazioni tossiche (per es. encefalopatia). Il paziente deve essere informato dell’aumentato rischio di induzione di un secondo tumore maligno provocato dall’uso di tiotepa, noto carcinogeno per l’uomo. L’uso concomitante con vaccini vivi attenuati (eccezion fatta per i vaccini contro la febbre gialla), fenitoina e fosfenitoina non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Tiotepa non dev’essere somministrato in concomitanza a ciclofosfamide se entrambi i medicinali sono presenti nello stesso regime di condizionamento. TEPADINA dev’essere somministrata dopo il completamento di ogni infusione di ciclofosfamide (vedere paragrafo 4.5). Durante l’uso concomitante di tiotepa e degli inibitori di CYP2B6 oppure CYP3A4, è necessario effettuare un accurato monitoraggio clinico dei pazienti (vedere paragrafo 4.5). Come gran parte degli agenti alchilanti, tiotepa può compromettere la fertilità maschile o femminile. Si raccomanda ai pazienti uomini di effettuare la crioconservazione dello sperma prima di iniziare la terapia, e di non procreare durante il trattamento e nell’anno successivo alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.6).
5. Interazioni
Specifiche interazioni con tiotepa I vaccini a virus vivi e i vaccini batterici non devono essere somministrati a un paziente trattato con agenti chemioterapici immunosoppressori, e devono passare almeno tre mesi tra la sospensione della terapia e la vaccinazione. Tiotepa sembra essere metabolizzato attraverso CYP2B6 e CYP3A4. La somministrazione in concomitanza a inibitori di CYP2B6 (per esempio clopidogrel e ticlopidina) oppure CYP3A4 (per esempio antimicotici azolici, macrolidi come l’eritromicina, la claritromicina, la telitromicina e gli inibitori della proteasi) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di tiotepa e potenzialmente ridurre le concentrazioni del metabolita attivo TEPA. La somministrazione in concomitanza a induttori del citocromo P450 (come la rifampicina, la carbamazepina e il fenobarbital) può aumentare il metabolismo di tiotepa producendo un incremento delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo. Quindi è necessario un attento monitoraggio clinico dei pazienti durante l’uso concomitante di tiotepa e di questi medicinali. Tiotepa è un debole inibitore di CYP2B6 e quindi potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso CYP2B6, come l’ifosfamide, il tamoxifen, il bupropione, l’efavirenz e la ciclofosfamide. CYP2B6 catalizza la conversione metabolica della ciclofosfamide nella sua forma attiva 4–idrossiciclofosfamide (4–OHCP) e la somministrazione in concomitanza a tiotepa potrebbe quindi ridurre le concentrazioni della 4–OCHP attiva. E’ perciò necessario svolgere un monitoraggio clinico durante l’uso concomitante di tiotepa e di questi medicinali. Controindicazioni sull’uso concomitante Vaccino contro la febbre gialla: rischio di malattia generalizzata ad esito fatale indotta da vaccino. Più in generale, i vaccini a virus vivi e i vaccini batterici non devono essere somministrati a un paziente trattato con agenti chemioterapici immunosoppressori, e devono passare almeno tre mesi tra la sospensione della terapia e la vaccinazione. Impiego concomitante controindicato Vaccini vivi attenuati (eccezion fatta per il vaccino contro la febbre gialla): rischio di malattia sistemica, potenzialmente fatale. Il rischio è più alto nei pazienti già immunocompromessi a causa della malattia di base. In alternativa usare un vaccino inattivato ove disponibile (poliomielite). Fenitoina: rischio di esacerbazione delle convulsioni dovuto ad un minor assorbimento gastrointestinale della fenitoina indotto da medicinali citotossici oppure rischio di potenziamento della tossicità e di perdita di efficacia dei medicinali citotossici a causa del maggiore metabolismo epatico indotto dalla fenitoina. Impiego concomitante da valutare Ciclosporina, tacrolimus: eccessiva immunosoppressione con rischio di malattia linfoproliferativa. Gli agenti chemioterapici alchilanti, tiotepa compreso, inibiscono le pseudocolinesterasi plasmatiche del 35%–70%. L’azione della succinilcolina può essere prolungata da 5 a 15 minuti. Tiotepa non dev’essere somministrato in concomitanza a ciclofosfamide se entrambi i medicinali sono presenti nello stesso regime di condizionamento. TEPADINA dev’essere somministrata dopo il completamento di ogni infusione di ciclofosfamide. L’impiego concomitante di tiotepa e altri agenti mielosoppressori o mielotossici (cioè ciclofosfamide, melfalan, busulfan, fludarabina, treosulfan) può potenziare il rischio di reazioni ematologiche avverse a causa della sovrapposizione dei profili di tossicità di questi medicinali. Interazioni comuni a tutti gli agenti citotossici Visto l’aumento del rischio di trombosi nei pazienti con malattie maligne, l’impiego di trattamenti anticoagulanti è piuttosto frequente. L’alta variabilità interindividuale dello stato di coagulazione nel corso di malattie maligne, e la potenziale interazione tra anticoagulanti orali e chemioterapia antitumorale richiedono, se si decide di trattare il paziente con anticoagulanti orali, un più frequente monitoraggio dell’INR (Rapporto internazionale normalizzato).
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di tiotepa è stata esaminata analizzando gli eventi avversi segnalati dai dati pubblicati in studi clinici. In questi studi, a un totale di 6588 pazienti adulti e 902 pazienti pediatrici è stato somministrato tiotepa per il regime di condizionamento precedente al trapianto di cellule emopoietiche progenitrici. Sono state prese in considerazione gravi tossicità a livello ematologico, epatico e respiratorio come previste conseguenze del regime di condizionamento e del processo di trapianto. Queste comprendono infezioni e Graft Versus Host Disease (GVHD) che, pur non essendo strettamente correlate, sono state le cause principali di morbilità e mortalità, soprattutto nell’HPCT allogenico. Le reazioni avverse più frequentemente segnalate nei vari regimi di condizionamento con tiotepa sono: infezioni, citopenia, GvHD acuta e GvHD cronica, patologie gastrointestinali, cistite emorragica, infiammazione delle mucose. Leucoencefalopatia In seguito a trattamento con tiotepa sono stati osservati casi di leucoencefalopatia sia nel paziente adulto che nel paziente pediatrico precedentemente sottoposto a multiple linee di chemioterapia, inclusi il metotressato e la radioterapia. Alcuni casi hanno avuto esito fatale. Elenco delle reazioni avverse in forma tabellare Adulti Le reazioni avverse considerate almeno potenzialmente correlate al regime di condizionamento con tiotepa, segnalate nei pazienti adulti in più di un caso isolato, sono elencate di seguito attraverso la classificazione per sistemi e organi e la loro frequenza. Nell’ambito di ogni categoria di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine di gravità decrescente. Le frequenze sono classificate come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Non nota
Infezioni ed infestazioni Maggiore predisposizione alle infezioni Sepsi   Sindrome da shock tossico  
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)   Tumori secondari al trattamento    
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia Trombocitopenia Neutropenia febbrile Anemia Pancitopenia Granulocitopenia      
Disturbi del sistema immunitario Malattia acuta del trapianto contro l’ospite Malattia cronica del trapianto contro l’ospite Ipersensibilità    
Patologie endocrine   Ipopituitarismo    
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Calo dell’appetito Iperglicemia      
Disturbi psichiatrici Stato confusionale Alterazione dello stato mentale Ansia Delirio Nervosismo Allucinazioni Agitazione  
Patologie del sistema nervoso Vertigini Cefalea Visione offuscata Encefalopatia Convulsioni Parestesia Aneurisma intracranico Disturbi extrapiramidali Disturbi cognitivi Emorragia cerebrale   Leucoencefalopatia
Patologie dell’occhio Congiuntivite Cataratta    
Patologie dell’orecchio e del labirinto Diminuzione dell’udito Ototossicità Tinnito      
Patologie cardiache Aritmia Tachicardia Insufficienza cardiaca Cardiomiopatia Miocardite  
Patologie vascolari Linfedema Ipertensione Emorragia Embolia    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Sindrome idiopatica di polmonite Epistassi Edema polmonare Tosse Polmonite Ipossia  
Patologie gastrointestinali Nausea Stomatite Esofagite Vomito Diarrea Dispepsia Dolori addominali Enterite Colite Stipsi Perforazione gastrointestinale Ileo Ulcera gastrointestinale  
Patologie epatobiliari Malattia epatica veno–occlusiva Epatomegalia Ittero      
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Prurito Alopecia Eritema Disturbi della pigmentazione Psoriasi eritrodermica Gravi reazioni cutanee tossiche compresi casi di sindrome di Stevens Johnson e necrolisi tossica epidermica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dorsopatia Mialgia Artralgia      
Patologie renali e urinarie Cistite emorragica Disuria Oliguria Insufficienza renale Cistite Ematuria    
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Azoospermia Amenorrea Emorragia vaginale Sintomi di menopausa Infertilità femminile Infertilità maschile    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Astenia Brividi Edema generalizzato Infiammazione al sito di iniezione Dolore al sito di iniezione Infiammazione delle mucose Insufficienza multipla d’organo Dolore    
Esami diagnostici Aumento ponderale Iperbilirubinemia Aumento della transaminasi Aumento dell’amilasi ematica Aumento della creatinina ematica Aumento dell’urea ematica Aumento della gammaglutamiltransferasi Aumento della fosfatasi alcalina ematica Aumento dell’aspartato aminotransferasi    
Popolazione pediatrica Le reazioni avverse considerate almeno potenzialmente correlate al regime di condizionamento con tiotepa, segnalate nei pazienti pediatrici in più di un caso isolato, sono elencate di seguito attraverso la classificazione per sistemi e organi e la loro frequenza. Nell’ambito di ogni categoria di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine di gravità decrescente. Le frequenze sono classificate come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1.000,<1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non nota
Infezioni ed infestazioni Maggiore predisposizione alle infezioni Sepsi Porpora trombocitopenica  
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)   Tumori secondari al trattamento  
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Neutropenia febbrile Anemia Pancitopenia Granulocitopenia    
Disturbi del sistema immunitario Malattia acuta del trapianto contro l’ospite Malattia cronica del trapianto contro l’ospite    
Patologie endocrine Ipopituitarismo Ipogonadismo Ipotiroidismo    
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Iperglicemia    
Disturbi psichiatrici Alterazione dello stato mentale Disturbi mentali dovuti alla condizione medica generale  
Patologie del sistema nervoso Cefalea Encefalopatia Convulsioni Emorragia cerebrale Compromissione della memoria Paresi Atassia Leucoencefalopat ia
Patologie dell’orecchio e del labirinto Diminuzione dell’udito    
Patologie cardiache Arresto cardiaco Insufficienza cardiovascolare Insufficienza cardiaca  
Patologie vascolari Emorragia Ipertensione  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Polmonite Sindrome idiopatica di polmonite Emorragia polmonare Edema polmonare Epistassi Ipossia Arresto respiratorio Ipertensione arteriosa polmonare
Patologie gastrointestinali Nausea Stomatite Vomito Diarrea Dolori addominali Enterite Ostruzione intestinale  
Patologie epatobiliari Malattia epatica veno–occlusiva Insufficienza epatica  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Eritema Desquamazione Disturbi della pigmentazione   Gravi reazioni cutanee tossiche compresi casi di sindrome di Stevens Johnson e necrolisi tossica epidermica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Ritardo di crescita    
Patologie renali e urinarie Disturbi della vescica Insufficienza renale Cistite emorragica  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Infiammazione delle mucose Dolore Insufficienza multipla d’organo    
Esami diagnostici Iperbilirubinemia Aumento della transaminasi Aumento della creatinina ematica Aumento dell’aspartato aminotransferasi Aumento dell’alanina aminotransferasi Aumento dell’urea ematica Livelli anormali di elettroliti ematici Aumento del rapporto del tempo di protrombina  
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni–reazioni–avverse
7. Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento; è necessario effettuare un test di gravidanza prima di cominciare il trattamento. Gravidanza Non vi sono dati riguardanti l’uso di tiotepa in gravidanza. Negli studi preclinici, come gran parte degli agenti alchilanti, tiotepa ha dimostrato di provocare letalità embriofetale e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza, tiotepa è controindicato in gravidanza. Allattamento Non è noto se tiotepa sia secreto nel latte materno. A causa delle sue proprietà farmacologiche e della sua potenziale tossicità nei neonati/nei bambini allattati al seno, l’allattamento al seno è controindicato durante il trattamento con tiotepa. Fertilità Come gran parte degli agenti alchilanti, tiotepa può compromettere la fertilità maschile o femminile. Si raccomanda ai pazienti uomini di effettuare la crioconservazione dello sperma prima di iniziare la terapia, e di non procreare durante il trattamento e nell’anno successivo alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Flaconcino non aperto Conservare e trasportare in frigorifero (2° C – 8° C). Non congelare. Dopo la ricostituzione e la diluizione Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Un flaconcino di polvere contiene 15 mg di tiotepa. Dopo la ricostituzione con 1,5 ml d’acqua per preparazioni iniettabili, ogni ml di soluzione contiene 10 mg di tiotepa (10 mg/ml). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Non presenti.
11. Sovradosaggio
Non vi è esperienza di sovradosaggio con tiotepa. Le reazioni avverse più importanti attese in caso di sovradosaggio sono la mieloablazione e la pancitopenia. Non esiste antidoto noto per tiotepa. Effettuare un attento monitoraggio dello situazione ematologica e adottare efficaci misure di supporto secondo le indicazioni mediche.
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