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Takrozem 0,1% unguento 1 tubo in al/ldpe da 10 g

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Takrozem 0,1% unguento è indicato negli adulti e negli adolescenti (di età uguale o superiore ai 16 anni). Trattamento delle riacutizzazioni. Adulti e adolescenti (di età uguale o superiore ai 16 anni): Trattamento della dermatite atopica, da moderata a grave negli adulti che non rispondono adeguatamente o che sono intolleranti alle terapie convenzionali quali i corticosteroidi topici. Trattamento di mantenimento: Trattamento della dermatite atopica da moderata a grave per la prevenzione delle riacutizzazioni e per il prolungamento degli intervalli liberi da esacerbazioni in pazienti con riacutizzazioni molto frequenti (ad es.4 o più volte l’anno) che abbiano manifestato una risposta iniziale a un trattamento della durata massima di 6 settimane con tacrolimus unguento due volte al giorno (lesioni scomparse, quasi scomparse o presenti in forma lieve).
2. Posologia
Il trattamento con Takrozem deve essere iniziato da medici con esperienza nella diagnosi e nel trattamento della dermatite atopica. Tacrolimus è disponibile in due dosaggi, tacrolimus 0,03% e tacrolimus 0,1% unguento. Posologia. Trattamento delle riacutizzazioni: Takrozem può essere utilizzato per il trattamento a breve termine e per il trattamento intermittente a lungo termine. Il trattamento non deve essere continuo per lunghi periodi di tempo. Il trattamento con Takrozem deve iniziare alla prima comparsa dei segni e dei sintomi. Ciascuna zona della cute colpita deve essere trattata con Takrozem unguento fino a che le lesioni siano scomparse, quasi scomparse o presenti in forma lieve. Successivamente, i pazienti sono considerati idonei al trattamento di mantenimento (vedere sotto). Ai primi segni di ricomparsa (riacutizzazione) dei sintomi della malattia, il trattamento deve essere ricominciato. Adulti e negli adolescenti (di età uguale o superiore ai 16 anni): Il trattamento deve iniziare con Takrozem 0,1% due volte al giorno e deve continuare fino alla scomparsa della lesione. Se i sintomi si ripresentano, è necessario ricominciare il trattamento con Takrozem 0,1% due volte al giorno. Se le condizioni cliniche lo consentono, è opportuno tentare di ridurre la frequenza delle applicazioni o utilizzare il dosaggio inferiore, tacrolimus 0,03% unguento. Generalmente si osserva un miglioramento entro una settimana dall’inizio del trattamento. Se dopo due settimane di trattamento non si riscontrano segni di miglioramento, si dovranno considerare altre opzioni di trattamento. Popolazione anziana: Non sono stati condotti studi specifici nella popolazione anziana. Tuttavia, l’esperienza clinica disponibile per questa popolazione di pazienti non ha mostrato la necessità di modificare il dosaggio. Popolazione pediatrica: Nei bambini di età compresa fra i 2 e i 16 anni deve essere usato solo tacrolimus 0,03% unguento. Takrozem unguento non deve essere usato nei bambini al di sotto dei 2 anni fino a che non saranno disponibili ulteriori dati. Trattamento di mantenimento: I pazienti che rispondono fino a 6 settimane di trattamento con tacrolimus unguento due volte al giorno (lesioni scomparse, quasi scomparse o presenti in forma lieve) sono idonei al trattamento di mantenimento. Adulti e adolescenti (di età uguale o superiore ai 16 anni): I pazienti adulti (di età uguale o superiore ai 16 anni) devono usare Takrozem 0,1% unguento. Takrozem unguento deve essere applicato una volta al giorno due volte alla settimana (ad esempio, lunedì e giovedì) sulle zone generalmente colpite dalla dermatite atopica per prevenire le riacutizzazioni.Tra una applicazione e l’altra devono trascorrere 2-3 giorni di interruzione del trattamento con Takrozem. Dopo 12 mesi di trattamento, il medico deve rivalutare la condizione del paziente per decidere se continuare il trattamento di mantenimento, in assenza di dati sulla sicurezza del trattamento di mantenimento oltre i 12 mesi. Qualora si presentino nuovamente segni di riacutizzazione, dovrà essere ricominciato il trattamento due volte al giorno (vedere il paragrafo precedente sul trattamento delle riacutizzazioni). Popolazione anziana: Non sono stati condotti studi specifici nella popolazione anziana (vedere il paragrafo precedente sul trattamento delle riacutizzazioni). Popolazione pediatrica: Nei bambini di età compresa tra i 2 e i 16 anni deve essere usato solo tacrolimus 0,03% unguento. Takrozem unguento non deve essere usato nei bambini al di sotto dei 2 anni di età finché non saranno disponibili ulteriori dati. Modo di somministrazione: Si deve applicare un sottile strato di Takrozem unguento sulle zone della cute colpite o generalmente colpite. Takrozem unguento può essere applicato su tutte le parti del corpo, compresi il viso, il collo e le zone soggette a flessione, ad eccezione delle membrane mucose. Takrozem unguento non deve essere applicato con bendaggi occlusivi in quanto non sono stati condotti studi su questo modo di somministrazione (vedere paragrafo 4.4). I pazienti devono essere informati di non fare il bagno, la doccia o nuotare immediatamente dopo aver applicato l’unguento; l’acqua può lavare via il medicinale.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai macrolidi in generali o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Durante l’uso di Takrozem deve essere ridotta al minimo l’esposizione della cute alla luce del sole e deve essere evitato l’uso della luce ultravioletta (UV) dei solarium e della terapia con UVB o UVA in associazione con psoraleni (PUVA) (vedere paragrafo 5.3). Il medico deve suggerire ai pazienti un appropriato metodo di protezione solare, come la minimizzazione del tempo di esposizione al sole, l’uso di un prodotto con filtro di protezione solare e la copertura della cute con un indumento appropriato. Takrozem unguento non deve essere applicato su lesioni che sono considerate potenzialmente maligne o pre-maligne. Lo sviluppo all’interno dell’area trattata di un qualsiasi cambiamento che non sia l’eczema già esistente deve essere rivalutata dal medico. Non è raccomandato l’uso di tacrolimus unguento in pazienti con difetti della barriera cutanea come la sindrome di Netherton, l’ittiosi lamellare, l’eritroderma generalizzato o la malattia cutanea del Trapianto Contro l'Ospite (Graft Versus Host Disease). Queste condizioni della pelle possono aumentare l’assorbimento sistemico di tacrolimus. Anche la somministrazione orale di tacrolimus per il trattamento di queste condizioni della pelle non è raccomandata. Sono stati segnalati casi di aumentati livelli ematici di tacrolimus in presenza delle suddette condizioni nel post-marketing. È necessario prestare attenzione se si applica Takrozem per un lungo periodo di tempo nei pazienti con un interessamento cutaneo esteso, in particolar modo nei bambini (vedere paragrafo 4.2). I pazienti, in particolare i pazienti pediatrici, devono essere continuamente controllati durante il trattamento con Takrozem per valutare la risposta al trattamento e la necessità di continuarlo. Nei pazienti pediatrici, dopo 12 mesi tale rivalutazione deve includere la sospensione del trattamento con Takrozem (vedere paragrafo 4.2). Esiste la possibilità di immunosoppressione locale cutanea e può essere alla base dell’aumento dell’incidenza di infezioni batteriche e virali della pelle, in aggiunta ai casi di neoplasie maligne riportate in associazione al trattamento con tacrolimus unguento (vedere paragrafo 5.1). Il medico deve essere consapevole di questa possibilità e deve adottare misure appropriate di minimizzazione del rischio incluso l’uso della formulazione a dosaggio più basso, una frequenza di applicazione e una durata del trattamento sufficienti per tenere sotto controllo i sintomi. Takrozem contiene il principio attivo tacrolimus, un inibitore della calcineurina. Nei pazienti trapiantati la prolungata esposizione sistemica a una intensa immunosoppressione dopo somministrazione sistemica di inibitori della calcineurina è stata associata a un aumentato rischio di sviluppare linfomi e neoplasie maligne della pelle. In pazienti che utilizzavano tacrolimus unguento, sono stati riportati casi di neoplasie maligne, comprese neoplasie cutanee (ad es. linfomi cutanei a cellule T) e altri tipi di linfomi e cancro della cute (vedere paragrafo 4.8). Takrozem non deve essere utilizzato in pazienti con immunodeficienze congenite o acquisite o in pazienti sottoposti a terapie che causano immunosoppressione. I pazienti con dermatite atopica trattati con tacrolimus non hanno mostrato concentrazioni sistemiche significative di tacrolimus. Le linfoadenopatie riportate negli studi clinici erano non comuni (0,8%). La maggior parte di questi casi era correlata a infezioni (cute, tratto respiratorio, denti) e si era risolta con un’appropriata terapia antibiotica. I pazienti trapiantati in trattamento con una terapia immunosoppressiva (ad es. tacrolimus sistemico) presentano un maggior rischio di sviluppo di linfomi; quindi i pazienti che ricevono Takrozem e che sviluppano linfoadenopatie devono essere controllati per assicurare che le linfoadenopatie si risolvano. Le linfoadenopatie presenti all’inizio della terapia devono essere valutate e tenute sotto osservazione. In caso di linfoadenopatie persistenti ne deve essere studiata l’eziologia. In assenza di una chiara eziologia delle linfoadenopatie o in presenza di mononucleosi infettiva acuta si deve considerare l’interruzione del trattamento con Takrozem. Tacrolimus unguento non è stato valutato per la sua efficacia e sicurezza nel trattamento di dermatiti atopiche infette. Prima di iniziare il trattamento con Takrozem unguento, le zone infette presenti nell’area del trattamento devono essere trattate. I pazienti con dermatite atopica sono predisposti a infezioni superficiali della cute. Il trattamento con Takrozem può essere associato con un aumento del rischio di follicolite e di infezioni virali da herpes [dermatite da herpes simplex (eczema erpetico), herpes simplex (herpes labiale), eruzione varicelliforme di Kaposi] (vedere paragrafo 4.8). In presenza di queste infezioni, deve essere valutato il rapporto tra rischio e beneficio associato all’uso di Takrozem. Non devono essere applicati emollienti sulla stessa area nelle 2 ore precedenti o successive all’applicazione di Takrozem unguento. L’utilizzo contemporaneo di altri preparati per uso topico non è stato studiato. Non ci sono esperienze sull’uso concomitante di steroidi sistemici o di agenti immunosoppressivi. Si deve prestare attenzione per evitare il contatto con gli occhi e con le membrane mucose. Se dovesse essere accidentalmente applicato su queste zone, l’unguento deve essere meticolosamente rimosso e/o lavato via con acqua. Non è stato studiato l’uso di tacrolimus unguento in pazienti con bendaggi occlusivi. Non è raccomandato l’uso di bendaggi occlusivi. Come per tutti i prodotti medicinali per uso topico, i pazienti si devono lavare le mani dopo l’applicazione, a meno che le mani non rientrino anch’esse nell’area da trattare. Tacrolimus è ampiamente metabolizzato dal fegato e sebbene le concentrazioni ematiche siano basse a seguito della terapia topica, l’unguento deve essere usato con prudenza nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 5.2).
5. Interazioni
Non sono stati condotti studi formali di interazione di medicinali per uso topico con tacrolimus unguento. Tacrolimus non è metabolizzato a livello della cute umana; ciò indica che non sussistono interazioni percutanee potenziali, che potrebbero interessare il metabolismo di tacrolimus. Tacrolimus, quando disponibile per via sistemica, è metabolizzato dal citocromo epatico P450 3A4 (CYP3A4). L’esposizione sistemica a seguito dell’applicazione topica dell’unguento di tacrolimus unguento è bassa (< 1,0 ng/ml) ed è improbabile che sia influenzata dall’uso concomitante di sostanze note per essere inibitori di CYP3A4. Tuttavia, la possibilità di interazioni non può essere esclusa e la concomitante somministrazione sistemica di inibitori noti del CYP3A4 (ad es. eritromicina, itraconazolo, ketoconazolo e diltiazem) nei pazienti con patologia diffusa e/o eritrodermica deve essere fatta con cautela. Popolazione pediatrica: È stato condotto uno studio di interazione con il vaccino proteina-coniugato contro il sierogruppo C della Neisseria meningitidis in bambini di età compresa tra i 2 e gli 11 anni. Non si sono riscontrati effetti sulla risposta immediata al vaccino, sull’instaurazione della memoria immunitaria o sull’immunità cellulo-mediata e umorale (vedere paragrafo 5.1).
6. Effetti indesiderati
Durante gli studi clinici circa il 50% dei pazienti ha riscontrato, quale reazione avversa, un qualche tipo di irritazione cutanea nella zona di applicazione. Sensazioni di bruciore e prurito sono state molto comuni, solitamente di gravità da lieve a moderata e con tendenza a risolversi entro una settimana dall’inizio del trattamento. Un’altra comune reazione avversa di irritazione cutanea è stato l’eritema. Sono stati anche comunemente osservati, nella zona di applicazione, sensazione di calore, dolore, parestesia ed eruzione cutanea. L’intolleranza all’alcool è stata comune (vampate alla faccia o irritazioni della cute dopo il consumo di bevande alcoliche). I pazienti possono essere maggiormente a rischio di follicoliti, acne e infezioni virali da herpes. Reazioni avverse con sospetta relazione al trattamento sono elencate di seguito e suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi. Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10) e non comune (≥ 1/1.000, < 1/100). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1.000, <1/100 Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni e infestazioni   Infezione cutanea locale indipendentemente da un’eziologia specifica, compresa, ma non limitata a: Eczema erpetico, Follicolite, Herpes simplex, Infezione da Herpes virus, Eruzione varicelliforme di Kaposi*   Infezione oftalmica da Herpes*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Intolleranza all’alcool (vampate alla faccia o irritazione della cute dopo il consumo di bevande alcoliche)    
Patologie del sistema nervoso   Parestesie e disestesie (iperestesia, sensazione di bruciore)    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Prurito Irritazione della cute$ Acne* Rosacea* Lentiggine*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Bruciore in sede di applicazione, prurito in sede di applicazione Calore in sede di applicazione, eritema in sede di applicazione, dolore in sede di applicazione, irritazione in sede di applicazione, parestesia in sede di applicazione, eruzione in sede di applicazione, ipersensibilità in sede di applicazione$   Edema in sede di applicazione*
Esami diagnostici       Livello di farmaco aumentato* (vedere paragrafo 4.4)
* La reazione avversa è stata riportata durante la fase post-commercializzazione. $ La reazione avversa è stata segnalata durante uno studio di Fase III con Takrozem 0,1% unguento Post-commercializzazione: Sono stati segnalati casi di tumori maligni, comprese forme cutanee (ad esempio linfoma cutaneo a cellule T) e altri tipi di linfomi, e carcinomi della cute, in pazienti che usavano tacrolimus unguento (vedere paragrafo 4.4). Trattamento di mantenimento: In uno studio sul trattamento di mantenimento (trattamento due volte alla settimana) in adulti e bambini con dermatite atopica moderata e grave, è stato rilevato che i seguenti eventi avversi si sono manifestati più frequentemente rispetto al gruppo controllo: impetigine in sede di applicazione (7,7% nei bambini) e infezioni in sede di applicazione (6,4% nei bambini e 6,3% negli adulti). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzowww.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnal are-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Fertilità: Non ci sono dati disponibili sulla fertilità. Gravidanza: I dati relativi all’uso di tacrolimus unguento in donne in gravidanza non sono adeguati. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva dopo somministrazione sistemica (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Takrozem unguento non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Allattamento: I dati sugli esseri umani indicano che, in seguito a somministrazione sistemica, tacrolimus è escreto nel latte materno. Benché i dati clinici abbiano mostrato che l’esposizione sistemica dovuta all’applicazione di tacrolimus unguento sia minima, il trattamento con tacrolimus unguento non è raccomandato durante l’allattamento.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
9. Principio attivo
1 g di unguento contiene 1,0 mg di tacrolimus come tacrolimus monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Vaselina bianca, Paraffina liquida, Carbonato di propilene, Cera bianca, Paraffina solida.
11. Sovradosaggio
Il sovradosaggio in seguito ad applicazione topica è improbabile. In caso di ingestione, possono essere richieste misure di supporto generiche, fra cui il monitoraggio dei segni vitali e l’osservazione dello stato clinico. A causa della natura del veicolo dell’unguento, l’induzione del vomito e la lavanda gastrica non sono raccomandati.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).