1. Indicazioni terapeutiche
L'indicazione principale di STEMETIL è il trattamento e la prevenzione del vomito e della nausea di ogni tipo.
2. Posologia
Uso intramuscolare: 1-2 fiale al giorno, regolarmente distanziate, per via intramuscolare profonda. La preparazione iniettabile è particolarmente indicata nella nausea e vomito della gravidanza, nel trattamento pre e post-operatorio e quando non è possibile la somministrazione orale e rettale. Uso orale: 3 compresse al giorno (15 mg) regolarmente distanziate. Quando il farmaco viene somministrato a scopo preventivo o anche nei casi lievi, una dose unica di 1-2 compresse (5-10 mg) è spesso sufficiente. Uso rettale: due supposte al giorno (una al mattino e una alla sera). In alcuni casi, come ad esempio nel vomito incoercibile, si possono somministrare inizialmente 1 o 2 supposte e proseguire poi il trattamento per via orale.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità nota verso i componenti; stati comatosi, particolarmente quelli indotti da depressori del SNC (alcool, barbiturici, narcotici, etc.); depressione del midollo osseo; i fenotiazinici pertanto non dovrebbero essere associati a fenilbutazone, derivati tiouracilici, o ad altri farmaci potenzialmente leucopenizzanti. Non utilizzare sotto i due anni e in età pediatrica in caso di intervento chirurgico.
4. Avvertenze
Speciale attenzione richiede l'impiego negli anziani e nei bambini specie in certe condizioni nelle quali più elevato è il rischio di reazioni extrapiramidali. I fenotiazinici debbono essere usati con grande prudenza nelle seguenti condizioni: affezioni cardiovascolari, feocromocitoma, broncopneumopatie croniche, insufficienza epato-renale, glaucoma, ipertrofia prostatica o altre malattie stenosanti dell'apparato digerente ed urinario. Durante la terapia specie se prolungata o ad alte dosi bisogna sempre tenere presente la possibilità di effetti collaterali a carico del SNC, del fegato, del midollo osseo e dell'apparato cardiovascolare ed è quindi necessario eseguire periodici controlli clinici e di laboratorio. Usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia famigliare di prolungamento QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Con l'uso di neurolettici (in genere in corso di trattamento antipsicotico) è stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato sindrome neurolettica maligna. Manifestazioni cliniche di tale sindrome sono: iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, disturbi vegetativi (irregolarità del polso e della pressione arteriosa, sudorazione, tachicardia, aritmie), alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allo stupore e al coma. Il trattamento della SNM consiste nel sospendere immediatamente la somministrazione di farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisse ritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici, il paziente deve essere attentamente monitorato. L'azione antiemetica dei fenotiazinici può mascherare i segni di iperdosaggio di altri farmaci o può rendere difficile la diagnosi di concomitanti affezioni specialmente del tratto digerente o del SNC, come ostruzione intestinale, tumori cerebrali o sindrome di Reye. Per tale motivo queste sostanze debbono essere usate con cautela in associazione a farmaci chemioterapici ad azione antiblastica che a dosi tossiche possono provocare vomito. Per la depressione del centro della tosse è possibile l'aspirazione del vomito. Dosi protratte nel tempo determinano un aumento del livello sierico della prolattina con possibili effetti su organi bersaglio. Le fiale di STEMETIL contengono sodio solfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Con proclorperazina, come con altri neurolettici, sono stati riportati, molto raramente, casi di allungamento dell’intervallo QT. In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Stemetil deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke.
5. Interazioni
I fenotiazinici potenziano gli effetti delle sostanze che deprimono il SNC come anestetici, narcotici, sedativi, etc; essi, tuttavia, non svolgono azione antiepilettica e possono abbassare la soglia convulsiva. Pertanto in soggetti epilettici può rendersi necessario un aggiustamento della terapia specifica. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con i farmaci che prolungano il QT, il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. Cautela richiede l'impiego di fenotiazinici in associazione con anticolinergici o in persone esposte ad alte temperature o all'inalazione di organo-fosforici. Tenuto conto degli effetti delle fenotiazine sul sistema nervoso autonomo e sulla pressione, l'interazione con farmaci usati nella terapia dell'ipertensione è variabile. Gli effetti collaterali dei fenotiazinici vengono facilitati dall'assunzione di alcool o dalla somministrazione a scopo terapeutico di propanolo che ne innalza il loro livello plasmatico. La terapia con fenotiazinici deve essere sospesa 48 ore prima di un esame mielografico con metrizamide e non dovrebbe essere ripresa prima di 24 ore dall'esecuzione di questo. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi indesiderati effetti da interazione.
6. Effetti indesiderati
Con l'uso del prodotto, specie all'inizio della terapia, si possono verificare sedazione e sonnolenza che per lo più scompaiono con la prosecuzione delle cure e con opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comportamentali che si sono manifestati con varia frequenza sono: l'irrequietezza, l'insonnia, l'euforia, l'agitazione psicomotoria e la depressione dell'umore. All'attività anticolinergica delle fenotiazine è dovuta l'eventuale comparsa di secchezza delle fauci, turbe della vista, stipsi, costipazione e anche ileo paralitico, ritenzione urinaria ed altri segni di ridotta attività parasimpatica. Sono inoltre possibili convulsioni e iperpiressia. Un aumento significativo della temperatura corporea, non altrimenti spiegabile, può essere dovuto ad intolleranza verso il prodotto e richiede la sospensione della terapia. Le reazioni extrapiramidali sono comuni durante la terapia con fenotiazine sebbene la loro frequenza e intensità sono state correlate al dosaggio e alla durata del trattamento. Esse comprendono: discinesia, acatisia, sindromi pseudoparkinson e le discinesie persistenti tardive. Le prime talora regrediscono spontaneamente o sono controllabili con anticolinergici antiparkinson o con la sospensione della terapia. Non si conosce invece una vera e propria terapia per le discinesie persistenti tardive. Specialmente con l'uso parenterale, sono reazioni abbastanza frequenti l'ipotensione, la tachicardia, le vertigini, le crisi sincopali. Gli effetti sulla crasi ematica sono rari, ma gravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, porpora e anemia emolitica. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati con altri farmaci della stessa classe: casi rari prolungamento del QT. aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. A livello cutaneo sono possibili reazioni di ipersensibilità (generale o da contatto) e fotosensibilità che per lo più sono rappresentate da eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative, reazioni tipo lupus eritematoso sistemico. Oltre a quelle cutanee ed ematologiche si possono verificare altre reazioni di ipersensibilità, tra queste: ittero colestatico, edema laringeo, laringo e broncospasmo, reazioni di tipo anafilattico. In tali casi la terapia deve essere immediatamente sospesa. Gli effetti del prodotto sul sistema endocrino e sul metabolismo sono possibili ma correlati al dosaggio e alla durata della terapia. I più frequenti sono: galattorrea e turbe mestruali nella donna, ginecomastia e deficit della libido nell'uomo, iperglicemia e glicosuria, edemi periferici, etc.
7. Gravidanza e allattamento
Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza; nel periodo successivo il prodotto deve essere usato solo in caso di sintomatologia conclamata e per la quale non sia possibile un intervento alternativo e non nei semplici e frequenti casi di emesi gravidica e tanto meno con fini preventivi di essa.
8. Conservazione
Compresse: Conservare al riparo dalla luce, ad una temperatura non superiore a 25° C. Supposte: Qualora le supposte apparissero rammollite, immergere il contenitore, prima di aprirlo, in acqua fredda.
9. Principio attivo
Ogni fiala contiene: Principio attivo: proclorperazina metansolfonato 15,14 mg pari a proclorperazina 10 mg. Ogni compressa contiene: Principio attivo: proclorperazina maleato 8,25 mg pari a proclorperazina 5 mg. Ogni supposta contiene: Principio attivo: proclorperazina 10 mg. Per gli eccipienti, vedere 6.1.
10. Eccipienti
Soluzione iniettabile: Sodio cloruro; sodio citrato tribasico biidrato; acido citrico; sodio solfito; acqua per preparazioni iniettabili. Compresse: Lattosio; polivinilpirrolidone; magnesio stearato; amido di mais; zeina; olio di ricino. Supposte: Gliceridi semisintetici solidi.
11. Sovradosaggio
Al fine di aumentare la sicurezza d'uso del prodotto, si consigliano alcune norme da tenere presenti qualora venissero assunte erroneamente dosi molto superiori a quelle terapeutiche. I sintomi più comuni da sovradosaggio sono di tipo extrapiramidale accompagnati in genere da irrequietezza, agitazione e da depressione del SNC. Il trattamento è sintomatico e di appoggio. Importante è procedere al più presto alla lavanda gastrica; particolare attenzione deve porsi nel mantenere attiva la respirazione. In caso di ipotensione, la ventilazione e la posizione supina, del paziente generalmente portano al recupero; in caso contrario è opportuno procedere alla somministrazione di noradrenalina in infusione endovenosa o alternativamente di metaraminolo i.m. o di altri farmaci attivi sulla pressione arteriosa. Non usare adrenalina.