Gli studi d’interazione sono stati condotti soltanto negli adulti.
Interazioni farmacodinamiche Interazioni con medicinali ipolipemizzanti che possono causare miopatia quando somministrati da soli Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, aumenta durante la somministrazione concomitante di fibrati. Vi è inoltre un’interazione farmacocinetica con il gemfibrozil risultante in un aumento dei livelli plasmatici di simvastatina (vedere sotto, Interazioni farmacocinetiche e paragrafi 4.2 e 4.4). Nella somministrazione concomitante di simvastatina e fenofibrato non vi è evidenza che il rischio di miopatia sia superiore alla somma dei rischi individuali connessi a ciascuno dei due farmaci. Per gli altri fibrati non sono disponibili dati adeguati di farmacovigilanza e farmacocinetica. Rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati alla somministrazione concomitante di simvastatina e dosi ipolipemizzanti (
≥1 g/die) di niacina (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni farmacocinetiche Le raccomandazioni per la prescrizione di agenti con possibili effetti di interazione sono riassunte nella tabella seguente (ulteriori dettagli sono indicati nel testo; vedere anche paragrafi 4.2, 4.3 e 4.4).
Interazioni tra farmaci associate a incremento del rischio di miopatia/rabdomiolisi |
Sostanze interagenti | Raccomandazioni per la prescrizione |
Potenti inibitori del CYP3A4: | Controindicati con la simvastatina. |
Itraconazolo |
Ketoconazolo |
Posaconazolo |
Eritromicina |
Claritromicina |
Telitromicina |
Inibitori della proteasi dell’HIV (ad es. nelfinavir) |
Nefazodone |
Gemfibrozil | Evitare ma, se necessario, non superare 10 mg di simvastatina al giorno. |
Ciclosporina | Non superare 10 mg di simvastatina al giorno. |
Danazolo |
Altri fibrati (eccetto il fenofibrato) |
Amiodarone | Non superare 20 mg di simvastatina al giorno. |
Verapamil |
Diltiazem Amlodipina | Non superare 40 mg di simvastatina al giorno. |
Acido fusidico | Simvastatina non deve essere co-somministrata con acido fusidico. |
Succo di pompelmo | Evitare l’assunzione di succo di pompelmo durante l’uso della simvastatina. |
Effetti di altri medicinali sulla simvastatina Interazioni che coinvolgono gli inibitori del CYP3A4 La simvastatina è un substrato del citocromo P450 3A4. Potenti inibitori del citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumentando la concentrazione dell’attività inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma durante la terapia con simvastatina. Questi inibitori comprendono itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell’HIV (ad es. nelfinavir) e nefazodone. La somministrazione concomitante di itraconazolo ha indotto un aumento dell’esposizione alla simvastatina acida (il metabolita beta-idrossiacido attivo) superiore a 10 volte. La telitromicina ha indotto un aumento dell’esposizione alla simvastatina acida pari a 11 volte. Pertanto, la combinazione con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell’HIV (ad es., nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone è controindicata. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina è inevitabile, la terapia con la simvastatina deve essere sospesa durante il corso di tali trattamenti. Si richiede cautela nella combinazione di simvastatina con altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil e diltiazem (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Fluconazolo Sono stati segnalati rari casi di rabdomiolisi associata alla somministrazione concomitante di simvastatina e fluconazolo (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina Il rischio di miopatia/rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di ciclosporina, in particolare con alte dosi di simvastatina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Quindi, la dose di simvastatina non deve superare 10 mg al giorno nei pazienti in terapia concomitante con ciclosporina. Sebbene il meccanismo non sia stato completamente compreso, la ciclosporina ha mostrato di aumentare l’AUC degli inibitori della HMG-CoA reduttasi. L’aumento dell’AUC per la simvastatina acida è presumibilmente dovuto, in parte, all’inibizione del CYP3A4.
Danazolo Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di danazolo ed alte dosi di simvastatina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Gemfibrozil Gemfibrozil aumenta l’AUC della simvastatina acida di 1,9 volte potenzialmente a causa dell’inibizione della via della glucuronidazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Amiodarone Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di amiodarone ed alte dosi di simvastatina (vedere paragrafo 4.4). In uno studio clinico, è stata segnalata miopatia nel 6% dei pazienti trattati con simvastatina 80 mg e amiodarone. La dose di simvastatina non deve pertanto superare 20 mg al giorno nei pazienti trattati contemporaneamente con amiodarone, a meno che i potenziali benefici clinici non siano superiori al rischio aumentato di miopatia e rabdomiolisi.
Calcioantagonisti • Verapamil Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di verapamil e simvastatina 40 mg o 80 mg (vedere paragrafo 4.4). In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di verapamil ha dato luogo a un incremento dell’esposizione alla simvastatina acida pari a 2,3 volte, presumibilmente a causa, in parte, dell’inibizione del CYP3A4. La dose di simvastatina non deve pertanto superare 20 mg al giorno nei pazienti trattati contemporaneamente con verapamil, a meno che i benefici potenziali non siano superiori al rischio aumentato di miopatia e rabdomiolisi. • Diltiazem Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di diltiazem e simvastatina 80 mg (vedere paragrafo 4.4). Il rischio di miopatia nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg non è aumentato con la somministrazione concomitante di diltiazem (vedere paragrafo 4.4). In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di diltiazem ha dato luogo a un incremento dell’esposizione alla simvastatina acida pari a 2,7 volte, presumibilmente a causa dell’inibizione del CYP3A4. La dose di simvastatina non deve pertanto superare 40 mg al giorno nei pazienti trattati contemporaneamente con diltiazem, a meno che i benefici potenziali non siano superiori al rischio aumentato di miopatia e rabdomiolisi. • Amlodipina I pazienti che assumono amlodipina trattati in concomitanza con simvastatina 80 mg presentano un rischio aumentato di miopatia. Il rischio di miopatia nei pazienti trattati con simvastatina 40 mg non è aumentato con la somministrazione concomitante di amlodipina. In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di amlodipina ha dato luogo a un incremento dell’esposizione alla simvastatina acida pari a 1,6 volte. La dose di simvastatina non deve pertanto superare 40 mg al giorno nei pazienti trattati contemporaneamente con amlodipina, a meno che i benefici potenziali non siano superiori al rischio aumentato di miopatia e rabdomiolisi.
Niacina (acido nicotinico) Rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati alla somministrazione concomitante di simvastatina e dosi ipolipemizzanti (
≥1 g/die) di niacina (acido nicotinico). In uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di una singola dose da 2 g di acido nicotinico a rilascio prolungato e simvastatina 20 mg ha provocato un modesto aumento dell’AUC della simvastatina e della simvastatina acida e della C
max delle concentrazioni plasmatiche della simvastatina acida.
Acido fusidico Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico e statine. Il meccanismo di questa interazione (farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) è ancora sconosciuto. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) nei pazienti trattati con questa associazione. Se il trattamento con acido fusidico sistemico è necessario, il trattamento con simvastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Vedere anche paragrafo “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”.
Succo di pompelmo Il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. L’assunzione concomitante di grandi quantità (più di 1 litro al giorno) di succo di pompelmo e simvastatina ha indotto un aumento dell’esposizione alla simvastatina acida pari a 7 volte. Anche l’assunzione di 240 ml di succo di pompelmo al mattino e simvastatina alla sera ha dato luogo a un aumento di 1,9 volte. L’assunzione di succo di pompelmo durante il trattamento con simvastatina deve pertanto essere evitata.
Colchicina Sono stati riportati casi di miopatia e rabdomiolisi con la somministrazione concomitante di colchicina e simvastatina in pazienti con insufficienza renale. Nei pazienti di questo tipo che assumono tale combinazione, si consiglia un attento monitoraggio clinico.
Rifampicina Poiché la rifampicina è un potente induttore di CYP3A4, i pazienti sottoposti a terapia con rifampicina a lungo termine (ad es., trattamento della tubercolosi) possono incorrere in una perdita di efficacia della simvastatina. In uno studio di farmacocinetica su volontari sani, l’area sotto la curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) per la simvastatina acida risultava diminuita del 93% in caso di somministrazione concomitante di rifampicina.
Effetti della simvastatina sulla farmacocinetica di altri medicinali La simvastatina non ha un effetto inibitorio sul citocromo P450 3A4. Non è pertanto attesa un’influenza della simvastatina sulle concentrazioni plasmatiche delle sostanze metabolizzate attraverso il citocromo P450 3A4.
Anticoagulanti orali In due studi clinici, uno su volontari sani e l'altro su pazienti ipercolesterolemici, la simvastatina 20-40 mg/die ha causato un modesto potenziamento degli effetti degli anticoagulanti cumarinici: il tempo di protrombina, riferito come International Normalized Ratio (INR) è aumentato rispettivamente da un basale di 1,7 a 1,8 e da un basale di 2,6 a 3,4 negli studi sui volontari e sui pazienti. Sono stati segnalati casi molto rari di INR elevata. Nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici, il tempo di protrombina deve essere determinato prima di iniziare il trattamento con simvastatina e, nel corso delle prime fasi della terapia, con frequenza sufficiente ad assicurare che non si verifichi alcuna alterazione significativa del tempo di protrombina. Una volta documentato un tempo di protrombina stabile, i tempi di protrombina possono essere monitorati agli intervalli raccomandati abitualmente per i pazienti in terapia con anticoagulanti cumarinici. Se la dose di simvastatina viene modificata o interrotta, si deve ripetere la medesima procedura. La terapia con simvastatina non è stata associata a sanguinamento o ad alterazioni del tempo di protrombina in pazienti non in terapia con anticoagulanti.