Nel trattamento a lungo termine gli effetti collaterali segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono attribuibili all’azione antiestrogenica del farmaco: - vampate di calore, - perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale, nausea, vomito, prurito vulvare. In alcune pazienti in pre-menopausa tamoxifene sopprime il flusso mestruale. Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da: - intolleranza gastro-intestinale, - confusione della mente, capogiro, - rash cutaneo, cute secca - in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia. Quando tali effetti collaterali sono gravi, è possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. È necessario consultare lo specialista per valutare l’opportunità del proseguimento o della sospensione del trattamento o di eventuali modifiche dello stesso. Sono stati riportati rash cutaneo (incluse rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, vasculiti cutanee e pemfigoide bolloso) e comunemente reazioni di ipersensibilità, incluso angioedema. Lupus eritematoso cutaneo è stato osservato molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di pazienti con lesioni ossee si è sviluppata ipercalcemia. All’inizio della terapia con tamoxifene si possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia. Sono stati segnalati alcuni casi di visione annebbiata, perdita di acuità visiva, disturbi visivi, tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta (inclusa formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta) e retinopatia. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati segnalati casi di neuropatia ottica e di neurite ottica e, in un limitato numero di casi, si è verificata cecità. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati riportati comunemente disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia).Reazione da rievocazione di irradiazione è stata osservata molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali inclusi iperplasia e polipi. In pazienti trattate con tamoxifene si è osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm³, ma a volte anche inferiori. Nel corso di terapia con tamoxifene è stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, è stata segnalata raramente e casi di agranulocitosi sono stati riportati raramente. Vi è evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari e tromboembolici, inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare, che si manifestano comunemente nel corso della terapia con tamoxifene. Poiché l’incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con tamoxifene. Quando tamoxifene è somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato. Tamoxifene è stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e in rari casi a un quadro di più gravi anormalità epatiche, in alcuni casi fatali, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Raramente è stato osservato un aumento di volume di cisti ovariche in pazienti trattate con tamoxifene. Nelle donne in trattamento con tamoxifene sono stati raramente osservati polipi della vagina. Comunemente, può essere associato all’impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi in alcuni casi con pancreatite. Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono: - vertigini, - cefalea, - depressione, - confusione, stanchezza, - crampi muscolari. Molto raramente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale. Sono stati riportati anche dolore addominale, aumento del dolore osseo e tumorale, tosse, anoressia e costipazione. In pazienti che ricevono tamoxifene sono stati riportati comunemente crampi alla gamba e mialgia. In associazione al trattamento con tamoxifene è stata riportata un’incidenza non comune di carcinoma dell’endometrio e rari casi di sarcomi del corpo dell’utero (per lo più tumori maligni mulleriani misti). Porfiria cutanea tarda è stata osservata molto raramente in pazienti trattate con tamoxifene. Fatica è stata riportata molto comunemente in pazienti trattati con tamoxifene. Dai risultati dello studio clinico NSABP P-1, un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno che hanno assunto tamoxifene o placebo, è emerso nelle donne trattate con tamoxifene, un aumento dell’incidenza delle seguenti reazioni avverse, rispetto al gruppo di controllo: - cancro dell’utero: adenocarcinoma endometriale (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 2,20 nel gruppo delle donne trattate contro 0,71 nel gruppo di controllo), - sarcoma uterino, incluso il sarcoma misto di tipo mulleriano (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0,17 nel gruppo delle donne trattate contro 0,00 nel gruppo di controllo), - stroke (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1,43 nel gruppo delle donne trattate contro 1,00 nel gruppo di controllo), - embolia polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0,75 nel gruppo delle donne trattate contro 0,25 nel gruppo di controllo). Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Nello stesso studio è stato rilevato anche un aumento dell’incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta. Gli effetti indesiderati di tamoxifene sono elencati in tabella 1. Se non diversamente specificato, le seguenti categorie di frequenza sono state calcolate in base al numero degli effetti indesiderati riportati in uno studio di Fase III condotto su 9.366 pazienti in post-menopausa, con carcinoma mammario operabile, trattate per 5 anni e se non specificato, non si è tenuto conto della frequenza all'interno del gruppo di trattamento comparativo o del fatto che il ricercatore l’abbia considerata collegata al farmaco in studio. Tabella 1 Effetti indesiderati mostrati da tamoxifene:
Frequenza | Classificazione per sistemi e organi | Effetto indesiderato |
Molto comune (≥ 10%) | Patologie gastrointestinali | - Nausea |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | - Ritenzione dei fluidi |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | - Perdite ematiche vaginali - Secrezione vaginale |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | - Rash cutaneo |
Patologie vascolari | - Vampate di calore |
Patologie sistematiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | - Fatica |
Comune (≥ 1% e < 10%) | Patologie del sistema emolinfopoietico | - Anemia |
Patologie dell’occhio | - Cataratta - Retinopatia |
Disturbi del sistema immunitario | - Reazioni di ipersensibilità |
Esami diagnostici | - Trigliceridi elevati |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | - Crampi alle gambe - Mialgia |
Tumori benigni, maligni e non specificati | - Fibromi uterini |
Patologie del sistema nervoso | - Eventi cerebrovascolari ischemici - Mal di testa - Capogiri - Disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | - Prurito vulvare - Alterazioni endometriali (inclusi iperplasia e polipi) |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | - Alopecia |
Patologie gastrointestinali | - Vomito - Diarrea - Costipazione |
Patologie epatobiliari | - Variazioni dei livelli degli enzimi epatici - Fegato steatosico |
Patologie vascolari | - Eventi tromboembolici (inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare) |
Non comune (≥ 0,1% e < 1%) | Patologie del sistema emolinfopoietico | - Trombocitopenia - Leucopenia |
Patologie dell’occhio | - Disturbi visivi |
Patologie gastrointestinali | - Pancreatite |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | - Ipercalcemia (in pazienti con metastasi ossee) |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | - Cancro endometriale |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | - Polmonite interstiziale |
Patologie epatobiliari | - Cirrosi al fegato |
Raro (≥ 0,01% e < 0,1%) | Patologie del sistema emolinfopoietico | - Neutropenia a - Agranulocitosi a |
Patologie dell’occhio | - Alterazioni corneali - Neuropatia ottica a |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | - Sarcoma uterino (per lo più tumori maligni mulleriani misti) a - Polipi della vagina |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | - Recrudescenza tumorale a - Endometriosi - Gonfiamento delle cisti ovariche a |
Patologie del sistema nervoso | - Neurite ottica |
Patologie epatobiliari | - Epatite - Colestasi a - Anomalie epatiche a - Danno epatocellulare a - Necrosi epatica a |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | - Angioedema - Sindrome di Stevens-Johnson a - Vasculiti cutanee a - Pemfigoide bolloso a - Eritema multiforme a |
Molto raro (< 0,01%) | Tessuto cutaneo e sottocutaneo | - Lupus eritematoso cutaneo b |
Patologie congenite, familiari e genetiche | - Porfiria cutanea tarda b |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | - Reazione da rievocazione di irradiazione b |
a Questo effetto indesiderato non è stato riportato nei soggetti trattati con tamoxifene (n = 3094) nel suddetto studio. Tuttavia è stato riportato in altri studi o è stato tratto da altre fonti. La frequenza è stata calcolata usando il limite superiore dell’intervallo di confidenza al 95% per la stima puntuale (basato su 3/X, dove X rappresenta il totale del campione, ad es. 3094). Questa è calcolata come 3/3094 che equivale alla categoria di frequenza “raro”.
b L’evento non è stato osservato in altri studi clinici principali. La frequenza è stata calcolata usando il limite superiore dell’intervallo di confidenza al 95% per la stima puntuale (basato su 3/X, dove X rappresenta il totale del campione di 13.357 pazienti negli studi clinici principali). Questa è calcolata come 3/13.357 che equivale alla categoria di frequenza “molto raro”.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.