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Scenesse 16 mg impianto uso sottocutaneo flaconcino (vetro), 1 impianto

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
1. Indicazioni terapeutiche
SCENESSE è indicato per la prevenzione di fototossicità in pazienti adulti affetti da protoporfiria eritropoietica (Erythropoietic Protoporphyria, EPP).
2. Posologia
SCENESSE deve essere prescritto esclusivamente da medici specialisti, in centri riconosciuti per il trattamento delle porfirie, e l'inserimento deve essere eseguito da un medico esperto e accreditato dal titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio all'inserimento dell’impianto. Posologia. Un impianto viene inserito ogni 2 mesi prima di una prevista esposizione, e durante i periodi di aumentata esposizione, alla luce solare, ad es. dalla primavera all’inizio dell’autunno. Si raccomandano tre impianti l’anno, a seconda della durata della protezione richiesta. Il numero massimo di impianti raccomandato è quattro l’anno. La durata del trattamento complessiva è a discrezione dello specialista (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali. Per i pazienti con compromissione della funzione renale o epatica, vedere paragrafi 4.3 e 5.2. Popolazione anziana: A causa dei dati limitati, l’uso di afamelanotide nei pazienti anziani non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di afamelanotide nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: Per uso sottocutaneo. Istruzioni per l’uso. - Estrarre l’impianto confezionato dal frigorifero e lasciare riscaldare il medicinale a temperatura ambiente. - Fare sedere il paziente in una posizione comoda o farlo sdraiare con la parte superiore del corpo leggermente sollevata. - Disinfettare la cute al di sopra della cresta iliaca. - Anestetizzare la zona d’inserimento, se ritenuto necessario e dopo aver consultato il paziente. - Selezionare un catetere calibro 14 (diametro interno 1,6 mm) con ago. - Segnare da 1,5 a 2 cm sull’asta del catetere utilizzando inchiostro chirurgico. - Tenere il catetere alla base utilizzando una tecnica sterile, afferrare e tenere con due dita la pelle all'altezza o al di sopra della cresta iliaca del paziente. - Con lo smusso dell’ago rivolto verso l’alto, inserire il catetere lateralmente per 1,5-2 cm nello strato sottocutaneo, a un angolo di 30-45 gradi rispetto alla superficie cutanea, in un unico movimento fluido continuo. - Una volta posizionato il catetere, rimuovere in condizioni asettiche l’impianto dal flaconcino. - Rimuovere l’ago dall’interno del catetere utilizzando una tecnica sterile. - Trasferire l’impianto all’estremità del catetere. - Utilizzando un dispositivo idoneo (come un mandrino) spingere delicatamente l’impianto per l’intera lunghezza del lume del catetere. - Applicare una certa pressione con il dito sull’area di inserimento durante la rimozione del mandrino e del catetere. - Confermare l’inserimento dell’impianto palpando pelle e sottocute all'altezza o al di sopra della cresta iliaca fino a quando l’impianto non è localizzato. Verificare sempre la presenza dell’impianto; in caso di dubbio, controllare se l’impianto è rimasto nel catetere. Se l’impianto non è stato inserito durante le fasi della procedura sopra descritte, eliminare l’impianto e inserirne uno nuovo. Non inserire un nuovo impianto a meno che non sia stato inequivocabilmente confermato il mancato inserimento del primo. - Applicare una piccola medicazione compressiva sul sito d’iniezione. - Tenere sotto osservazione il paziente per 30 minuti per verificare che non sviluppi una reazione allergica o di ipersensibilità (di tipo immediato). L’impianto può essere rimosso chirurgicamente in caso di necessità.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Presenza di grave epatopatia • Compromissione della funzione epatica (vedere paragrafo 5.2) • Compromissione della funzione renale (vedere paragrafo 5.2)
4. Avvertenze
Patologie concomitanti non studiate. Non sono state valutate patologie clinicamente significative gastrointestinali, cardiovascolari, respiratorie, endocrine (inclusi diabete, malattia di Cushing, malattia di Addison, sindrome di PeutzJeghers), neurologiche (incluse crisi convulsive) ed ematologiche (in particolare anemia). La decisione di trattare con questo medicinale i pazienti affetti da una di queste condizioni cliniche deve essere attentamente valutata. In caso di trattamento, tali pazienti devono essere monitorati dopo l'inserimento di ciascun impianto, con controllo dei parametri vitali, esami ematologici e biochimici di routine. Protezione solare. Durante il trattamento con questo medicinale si raccomanda di mantenere le misure di protezione solare adottate di routine da ciascun paziente per gestire la fotosensibilità correlata all’EPP e in conformità al fototipo (scala Fitzpatrick). Monitoraggio della cute. Afamelanotide può indurre uno scurimento delle lesioni pigmentarie dovuto al suo effetto farmacologico. Si raccomanda un esame regolare della cute sull’intero corpo (ogni 6 mesi), al fine di monitorare tutte le lesioni pigmentarie e altre anomalie cutanee. Se le alterazioni cutanee osservate sono compatibili con tumore cutaneo o suoi precursori, o sono ritenute ambigue dallo specialista delle porfirie, si deve consultare un dermatologo. I due esami totali della cute dell’intero corpo da eseguirsi ogni anno sono destinati a: - rilevare precocemente qualsiasi tumore cutaneo e suoi precursori indotti dall’esposizione UV, poiché si può prevedere che i pazienti con EPP aumentino significativamente l’esposizione alla luce solare e alla luce UV durante il trattamento con afamelanotide. I pazienti affetti da EPP con pelle chiara hanno una maggiore probabilità di richiedere un trattamento e sono più soggetti a sviluppare alterazioni cutanee associate alla luce UV, incluso il cancro; - rilevare e monitorare le alterazioni delle lesioni pigmentarie, consentendo così il rilevamento precoce del melanoma. Particolare cautela è giustificata in pazienti con - anamnesi individuale o familiare positiva per melanoma (compreso melanoma in situ, ad es. lentigo maligna) o sensibilità sospetta o accertata al melanoma cutaneo (CMM1, MIM #155600, sinonimi: sindrome familiare del nevo atipico-melanoma maligno, FAMMM; sindrome del nevo displastico, DNS; sindrome del nevo B-K; CMM2 MIM #155601) e/o - anamnesi individuale positiva per carcinoma basocellulare, carcinoma squamocellulare (incluso carcinoma in situ, ad es. malattia di Bowen), carcinoma a cellule di Merkel o altre lesioni cutanee maligne o pre-maligne. Uso a lungo termine. I dati sulla sicurezza a lungo termine per afamelanotide sono limitati. La sicurezza di questo medicinale non è stata valutata in sperimentazioni cliniche di durata superiore a 2 anni (vedere paragrafo 4.2). Anziani. Dal momento che i dati disponibili sul trattamento negli anziani sono limitati, afamelanotide non deve essere usato in pazienti di età superiore a 70 anni. In caso di trattamento, tali pazienti devono essere monitorati dopo l'inserimento di ogni impianto, con controllo dei parametri vitali, esami ematologici e biochimici di routine.
5. Interazioni
Non sono stati effettuati studi d’interazione specifici con questo medicinale. I dati di farmacocinetica per afamelanotide o i suoi metaboliti sono molto limitati. Essendo un oligopeptide con breve emivita, si prevede che afamelanotide sia rapidamente idrolizzato in frammenti peptidici più brevi e nei suoi singoli aminoacidi. Tuttavia, a causa dell’assenza di dati si raccomanda cautela. I pazienti in trattamento con sostanze che riducono la coagulazione, come antagonisti della vitamina K (ad es. warfarin), acido acetilsalicilico e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono manifestare un aumento della comparsa di lividi o sanguinamento nel sito d’impianto.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza. Il profilo di sicurezza si basa sui dati combinati derivati da studi clinici condotti in 425 pazienti. Le reazioni avverse più comunemente segnalate sono nausea, manifestata da circa il 19% dei soggetti trattati con questo medicinale, cefalea (20%) e reazioni in sede d’impianto (21%, principalmente cambiamento di colore, dolore, ematoma, eritema). Nella maggior parte dei casi, queste reazioni avverse sono state segnalate con grado di severità lieve. Tabella delle reazioni avverse. Le reazioni avverse segnalate durante le sperimentazioni cliniche condotte con afamelanotide sono elencate nella tabella seguente, in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla convenzione MedDRA sulla frequenza. La frequenza è definita come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune
Infezioni ed infestazioni   Infezione delle vie respiratorie superiori Influenza, Infezione gastrointestinale, Gastroenterite, Follicolite, Candidosi, Nasofaringite
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)     Emangioma
Patologie del sistema emolinfopoietico     Leucopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Diminuzione dell’appetito Ipercolesterolemia, Aumento dell’appetito
Disturbi psichiatrici     Depressione, Umore depresso, Insonnia
Patologie del sistema nervoso Cefalea Emicrania, Capogiri, Letargia, Sonnolenza Sincope, Sindrome delle gambe senza riposo, Iperestesia, Presincope, Cefalea post-traumatica, Sensazione di bruciore, Sonno di cattiva qualità, Disgeusia
Patologie dell’occhio     Edema palpebrale, Iperemia oculare, Occhio secco, Presbiopia
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Tinnito
Patologie cardiache     Palpitazioni, Tachicardia
Patologie vascolari   Vampate di rossore, Vampate di calore Ematoma, Ipertensione diastolica, Ipertensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche     Disfonia, Congestione sinusale, Rinite, Congestione nasale
Patologie gastrointestinali Nausea Dolore addominale, Dolore addominale, superiore, Diarrea, Vomito Edema labiale, Tumefazione delle labbra, Malattia da reflusso gastroesofageo, Gastrite, Dispepsia, Cheilite, Distensione addominale, Dolore gengivale, Fastidio addominale, Mal di denti, Sintomo addominale, Movimenti intestinali irregolari, Flatulenza, Cambiamento di colore delle gengive, Ipoestesia orale, Cambiamento di colore delle labbra, Cambiamento di colore della lingua
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eritema, Nevo melanocitico, Disturbo della pigmentazione, Alterazione del colore della cute, Iperpigmentazione della cute, Efelidi, Prurito Lichen planus, Rash vescicolare, Prurito generalizzato, Rash, Rash eritematoso, Rash papulare, Rash pruriginoso, Irritazione cutanea, Vitiligine, Acne, Eczema, Pigmentazione del labbro, Alterazione della pigmentazione postinfiammatoria, Seborrea, Esfoliazione della cute, Ipopigmentazione cutanea, Cambiamento di colore dei capelli, Iperidrosi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Dolore dorsale Artralgia, Mialgia, Dolore alle estremità, Spasmo muscolare, Dolore muscoloscheletrico, Rigidità muscoloscheletrica, Rigidità articolare, Dolore inguinale, Sensazione di pesantezza
Patologie renali e urinarie     Cistite
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Menorragia, Dismenorrea, Dolorabilità mammaria, Mestruazioni irregolari, Secrezione vaginale, Diminuzione della libido
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Ipersensibilità in sede d’impianto, Reazione in sede d’impianto, Dolore in sede d’impianto, Ematoma in sede d’impianto, Eritema in sede d’impianto, Irritazione in sede d’impianto, Astenia, Affaticamento, Cambiamento di colore in sede d’impianto Sensazione di calore Edema periferico, Edema mucosale, Dolore, Edema in sede d’impianto, Piressia, Brividi, Ematoma nel sito d’iniezione Irritazione nel sito d’iniezione, Ipertrofia in sede d’impianto, Prurito in sede d’impianto, Espulsione del dispositivo, Cambiamento di colore nella sede di applicazione, Postumi, Malattia simil-influenzale
Esami diagnostici   Aumento della creatinfosfochinasi ematica Aumento dell’alanina aminotransferasi, Aumento dell’aspartato aminotransferasi, Anomalie dei test della funzione epatica, Aumento delle transaminasi, Diminuzione della saturazione della transferrina, Aumento della colesterolemia, Aumento della glicemia, Diminuzione della sideremia, Aumento della pressione arteriosa diastolica, Presenza di sangue nelle urine, Biopsia cutanea
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura     Complicazione di ferita, Ferita aperta, Caduta, Nausea procedurale
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
7. Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/contraccezione nelle donne: Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con SCENESSE e per i tre mesi successivi. Gravidanza: Non vi sono dati, o sono in numero limitato, relativi all’uso di afamelanotide in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali relativi alla tossicità dello sviluppo (vedere paragrafo 5.3) sono insufficienti. Non è possibile escludere rischi per i neonati/lattanti. SCENESSE non deve essere usato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usino misure contraccettive efficaci. Allattamento: Non è noto se afamelanotide/metaboliti siano escreti nel latte materno. Non sono disponibili dati clinici sull’uso di afamelanotide nelle donne che allattano. Non è possibile escludere rischi per i neonati/lattanti. SCENESSE non deve essere utilizzato durante l’allattamento. Fertilità: Non esistono dati clinici sugli effetti di afamelanotide sulla fertilità. Gli studi sugli animali non hanno dimostrato effetti dannosi sulla fertilità e sulla riproduzione.
8. Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C)
9. Principio attivo
L’impianto contiene 16 mg di afamelanotide. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Poli (DL-lactide-co-glicolide)
11. Sovradosaggio
Non sono disponibili dati sui sintomi o sul trattamento del sovradosaggio con afamelanotide.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).