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Rosuvastatina Au 5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister pa/al/pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’ipercolesterolemia Adulti, adolescenti e bambini a partire da 6 anni di età,oltre con ipercolesterolemia primaria (tipo IIa, inclusa l’ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb), in aggiunta alla dieta quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (es., esercizio fisico, riduzione ponderale) risulti essere inadeguata. Ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote, in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad es., LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultano appropriati. Prevenzione degli eventi cardiovascolari Prevenzione di eventi cardiovascolari maggiori in pazienti ritenuti ad alto rischio di insorgenza di un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), come terapia aggiuntiva alla correzione di altri fattori di rischio.
2. Posologia
Prima di iniziare il trattamento, il paziente deve essere sottoposto ad una dieta ipolipidica standard, che deve essere mantenuta durante il trattamento. La dose deve essere personalizzata tenendo conto degli obiettivi della terapia e della risposta del paziente, utilizzando le linee guida terapeutiche attualmente in uso. Rosuvastatina Aurobindo può essere somministrato in qualsiasi momento della giornata, con o senza cibo. Trattamento dell’ipercolesterolemia La dose iniziale raccomandata è di 5 o 10 mg una volta al giorno per via orale, sia per i pazienti mai trattati in precedenza con statine, sia per quelli precedentemente trattati con altri inibitori della HMG–CoA reduttasi. La scelta della dose iniziale deve tenere in considerazione il livello di colesterolo del paziente e il rischio cardiovascolare futuro, così come il potenziale rischio di reazioni avverse (vedi sotto). Se necessario, un adattamento al dosaggio superiore può essere effettuato dopo 4 settimane (vedere paragrafo 5.1). Alla luce dell’aumento delle segnalazioni di reazioni avverse con la dose da 40 mg, rispetto alle dosi più basse (vedere paragrafo 4.8), il passaggio al dosaggio massimo di 40 mg deve essere considerato solo in pazienti con grave ipercolesterolemia e ad alto rischio cardiovascolare (in particolare quelli con ipercolesterolemia familiare) che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici con la dose da 20 mg e sui quali si effettueranno periodici controlli di monitoraggio (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda la supervisione di uno specialista in caso di somministrazione della dose da 40 mg. Prevenzione degli eventi cardiovascolari Nello studio sulla riduzione del rischio di eventi cardiovascolari, la dose utilizzata è stata di 20 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1) Popolazione pediatrica L’uso pediatrico deve essere seguito esclusivamente da uno specialista. Bambini e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni (stadio di Tanner II – V) Nei bambini e negli adolescenti affetti da ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote, la dose iniziale abituale è di 5 mg al giorno. • Nei bambini di età compresa fra 6 e 9 anni, con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l’intervallo di dose abituale è compreso fra 5 e 10 mg per via orale una volta al giorno. La sicurezza e l’efficacia di dosi superiori a 10 mg non sono state studiate in questa popolazione. • Nei bambini di età compresa fra 10 e 17 anni, con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l’intervallo di dose abituale è compreso fra 5 e 20 mg per via orale una volta al giorno. La sicurezza e l’efficacia di dosi superiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione. L’adeguamento del dosaggio deve essere effettuato sulla base della risposta individuale e della tollerabilità dei pazienti pediatrici, così come previsto dalle raccomandazioni per i trattamenti pediatrici (vedere paragrafo 4.4). Prima di iniziare il trattamento con rosuvastatina, i bambini e gli adolescenti devono seguire una dieta standard per ridurre i livelli di colesterolo; tale dieta deve essere proseguita durante l’assunzione di rosuvastatina. L’esperienza nei bambini con ipercolesterolemia familiare omozigote è limitata ad un piccolo numero di bambini di età compresa tra 8 e 17 anni. Le compresse da 40 mg non sono adatte per l’uso in pazienti pediatrici. Bambini di età inferiore a 6 anni La sicurezza e l’efficacia dell’uso nei bambini di età inferiore a 6 anni non sono state studiate. Pertanto va evitato l’uso di Rosuvastatina Aurobindo nei bambini di età inferiore a 6 anni. Uso negli anziani Nei pazienti con età superiore a 70 anni, la dose iniziale raccomandata è di 5 mg (vedere paragrafo 4.4). Non sono necessari altri adeguamenti posologici in relazione all’età. Dosaggio in pazienti con insufficienza renale Non è necessario alcun adattamento della dose in pazienti con danno renale da lieve a moderato. Nei pazienti con danno renale moderato (clearance della creatinina < 60 ml/min) la dose iniziale raccomandata è di 5 mg. La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti con danno renale moderato. L’uso di rosuvastatina in pazienti con grave danno renale è controindicato per tutte le dosi (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2). Dosaggio in pazienti con compromissione epatica In soggetti con punteggio Child–Pugh pari o inferiore a 7 non è stata osservata un’aumentata esposizione sistemica a rosuvastatina, comunque, una aumentata esposizione sistemica è stata invece evidenziata nei soggetti con punteggio Child–Pugh di 8 e 9 (vedere paragrafo 5.2). In questi pazienti deve essere effettuata una valutazione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4). Non vi è esperienza in soggetti con punteggio Child–Pugh superiore a 9. Rosuvastatina è controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3). Etnia Un’aumentata esposizione sistemica è stata osservata nei soggetti asiatici (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2). Nei pazienti di origine asiatica la dose iniziale raccomandata è di 5 mg. La dose da 40 mg è controindicata in questi pazienti. Polimorfismi genetici È noto che specifici tipi di polimorfismi genetici possono portare ad un aumento dell’esposizione a rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2). Per i pazienti che sono noti per avere tali specifici tipi di polimorfismi, è raccomandata una più bassa dose giornaliera di rosuvastatina. Dosaggio nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia La dose iniziale raccomandata per i pazienti con fattori predisponenti alla miopatia è di 5 mg (vedere paragrafo 4.4). La dose da 40 mg è controindicata in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.3). Terapia concomitante La rosuvastatina è un substrato per diverse proteine di trasporto (ad es., OATP1B1 e BCRP). Il rischio di miopatia (inclusa la rabdomiolisi) aumenta quando rosuvastatina viene somministrato contemporaneamente a determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa delle interazioni con questi trasportatori proteici (ad es., ciclosporina e certi inibitori delle proteasi che includono combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir, e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Quando possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi, e, se necessario, considerare anche la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina. In situazioni in cui la somministrazione contemporanea di questi medicinali con rosuvastatina sia inevitabile, devono essere considerati con attenzione il beneficio e il rischio del trattamento concomitante e gli adeguamenti del dosaggio di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.5).
3. Controindicazioni
Rosuvastatina è controindicato: – in pazienti con ipersensibilità a rosuvastatina o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1; – in pazienti con malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite normale superiore (ULN); – in pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min); – in pazienti con miopatia; – in pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina; – durante la gravidanza e l’allattamento e nelle donne in età fertile che non usano idonee misure contraccettive. La dose da 40 mg è controindicata nei pazienti portatori di fattori predisponenti per miopatia/rabdomiolisi. Questi fattori includono: – danno renale moderato (clearance della creatinina <60 ml/min); – ipotiroidismo; – storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; – storia pregressa di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG–CoA reduttasi o fibrati; – abuso di alcool; – condizioni che possono determinare un aumento dei livelli plasmatici del farmaco; – pazienti asiatici; – uso contemporaneo di fibrati; (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).
4. Avvertenze
Effetti a carico del rene In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con strisce reattive (dipstick test) e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria e intermittente. La proteinuria non è risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8). Nella fase successiva alla commercializzazione, la frequenza degli eventi renali gravi è più elevata con la dose da 40 mg. Nei pazienti trattati con una dose di 40 mg, durante i controlli di routine deve essere presa in considerazione la valutazione della funzionalità renale. Effetti a carico della muscolatura scheletrica Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi maggiori di 20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es., mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi. In casi molto rari è stata osservata rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con altri inibitori della HMG–CoA reduttasi. Non si può escludere una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di questa associazione. Come per altri inibitori della HMG–CoA reduttasi, nella fase successiva alla commercializzazione la frequenza di rabdomiolisi associata a rosuvastatina è più elevata con la dose da 40 mg. Dosaggio di creatinchinasi Il dosaggio di creatinchinasi (CK) non deve essere misurato dopo intensa attività fisica o in presenza di un’altra plausibile causa di aumento di CK che possa confondere l’interpretazione del risultato. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN/Limite Normale Superiore), deve essere effettuato un test di conferma entro 5–7 giorni. Se tale test conferma un valore basale di CK>5xULN, il trattamento non deve essere iniziato. Prima del trattamento Come per gli altri inibitori della HMG–CoA reduttasi, rosuvastatina deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti per miopatia/rabdomiolisi. Tali fattori includono: • danno renale; • ipotiroidismo; • storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; • storia pregressa di tossicità muscolare con un altro inibitore della HMG–CoA reduttasi o fibrato; • abuso di alcool; • età > 70 anni; • casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafo 5.2); • uso concomitante di fibrati. In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN/Limite Normale Superiore), il trattamento non deve essere iniziato. Durante il trattamento Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre. In tali pazienti devono essere misurati i livelli di CK. Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono ≤ 5xULN). La ripresa della terapia con rosuvastatina o con altri inibitori della HMG–CoA reduttasi, deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalità, utilizzando la dose più bassa e sotto stretto controllo medico. Nei pazienti asintomatici non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK. Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno–mediata (IMNM), durante o dopo il trattamento con statine, incluso rosuvastatina. L’IMNM è clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale e da creatinchinasi sierica elevata, che persistono nonostante l’interruzione del trattamento con statina. In studi clinici che hanno coinvolto un piccolo numero di pazienti, la somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed altri farmaci, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG–CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, inclusi gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si è osservato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia. Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato concomitanza contemporaneamente ad alcuni inibitori della HMG–CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di rosuvastatina e gemfibrozil va evitata. Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di rosuvastatina con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano. E’ controindicato l’uso contemporaneo della dose da 40 mg con fibrati (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). L’associazione di rosuvastatina e acido fusidico va evitata. Sono stati registrati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni casi fatali) in pazienti trattati con tale associazione (vedere paragrafo 4.5). Rosuvastatina non deve essere somministrato a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per es., sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate). Rosuvastatina non deve essere somministrato contemporaneamente a formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti nei quali l’uso di acido fusidico è considerato essenziale, il trattamento con statina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati segnalati casi di rabdomiliosi (inclusi alcuni casi fatali) in pazienti trattati con acido fusidico e statine in associazione (vedere paragrafo 4.5). I pazienti devono essere avvertiti di richiedere immediatamente assistenza medica se manifestano sintomi di debolezza, dolore o dolorabilità muscolare. La terapia con statina deve essere reintrodotta 7 giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, quando è necessaria la somministrazione prolungata di acido fusidico, ad es., per il trattamento di gravi infezioni, la necessità della contemporanea somministrazione di rosuvastatina e acido fusidico deve essere considerata solo su base individuale e sotto stretta supervisione del medico. Effetti a carico del fegato Come per gli altri inibitori di HMG–CoA reduttasi, rosuvastatina deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano eccessive quantità di alcool e/o con una storia di malattia epatica. Si raccomanda di effettuare i tests di funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento e di ripeterli dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento. Se il livello delle transaminasi sieriche è di oltre 3 volte il limite normale superiore, il trattamento deve essere interrotto o la dose deve essere ridotta. Nella fase successiva alla commercializzazione, la frequenza di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg. Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o da sindrome nefrotica, la sottostante patologia deve essere trattata prima di iniziare la terapia con rosuvastatina. Etnia Gli studi di farmacocinetica evidenziano un aumento dell’esposizione nei soggetti asiatici confrontati con i caucasici (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 5.2). Inibitori delle proteasi È stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica a rosuvastatina nei soggetti trattati contemporaneamente con rosuvastatina e diversi inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir. Nei pazienti affetti da HIV trattati con inibitori delle proteasi, occorre valutare sia il beneficio della riduzione dei lipidi con l’uso di rosuvastatina, sia la possibilità di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia la terapia con rosuvastatina o se ne aumenta il dosaggio nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi. Va evitato l’uso contemporaneo di inibitori delle proteasi a meno di adeguare la dose di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.5). Malattia polmonare interstiziale Sono stati riportati casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale con alcune statine, specialmente durante terapie a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Questa si può manifestare con dispnea, tosse non produttiva e generale peggioramento dello stato di salute (astenia, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente stia sviluppando malattia polmonare interstiziale, la terapia con statine deve essere interrotta. Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono produrre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso alla terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 – 6,9 mmol/l, BMI >30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che biochimico, in accordo con le linee guida nazionali. Nello studio JUPITER ("Justification for the Use of Statins in Primary Prevention: An Intervention Trial Evaluating Rosuvastatin"), nel gruppo trattato con rosuvastatina, la frequenza complessiva di diabete mellito registrata è stata del 2,8% e del 2,3% nel gruppo trattato con placebo, soprattutto nei pazienti con valori di glicemia a digiuno 5,6 – 6,9 mmol/l. Popolazione pediatrica Nella popolazione pediatrica di età compresa tra 6 e 17 anni, trattata con rosuvastatina, la valutazione della crescita lineare (altezza), peso, indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) e dei caratteri secondari della maturazione sessuale,secondo gli stadi di Tanner, è limitata ad un periodo di due anni. Dopo due anni di trattamento, non sono stati osservati effetti su crescita, peso corporeo, indice di massa corporea o sulla maturazione sessuale (vedere paragrafo 5.1). In uno studio clinico condotto su bambini e adolescenti trattati con rosuvastatina per 52 settimane, sono stati osservati più frequentemente incrementi di creatinchinasi (CK) > 10 volte il limite normale superiore e sintomi muscolari, in seguito ad esercizio fisico o aumento dell’attività fisica, rispetto a quanto osservato nelle sperimentazioni cliniche sugli adulti (vedere paragrafo 4.8). Lattosio: Questo prodotto contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza a galattosio, di deficit di Lapp lattasi o di malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale. Coloranti azoici: Questo prodotto contiene inoltre i coloranti azoici rosso allura AC (E129) e giallo tramonto FCF (E110) che possono causare reazioni allergiche.
5. Interazioni
Effetto su rosuvastatina della contemporanea somministrazione di medicinali Inibitori dei trasportatori di proteine: Rosuvastatina è un substrato per determinati trasportatori proteici inclusi il trasportatore di captazione epatico OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP. La contemporanea somministrazione di rosuvastatina con medicinali che sono inibitori di tali trasportatori di proteine può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e 4.5 Tabella 1). Ciclosporina: durante il contemporaneo trattamento con rosuvastatina e ciclosporina i valori di AUC di rosuvastatina sono stati, in media, 7 volte superiori a quelli osservati nei volontari sani (vedere Tabella 1). Rosuvastatina è controindicato nei pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3). La contemporanea somministrazione non ha avuto effetti sulla concentrazione plasmatica di ciclosporina. Inibitori delle proteasi: sebbene non sia noto l’esatto meccanismo dell’interazione, l’uso contemporaneo degli inibitori delle proteasi può aumentare fortemente l’esposizione a rosuvastatina (vedere Tabella 1). Per esempio, in uno studio di farmacocinetica effettuato su volontari sani, la somministrazione contemporanea di 10 mg di rosuvastatina ed la combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir) è stata associata, approssimativamente, ad un aumento rispettivamente di tre volte e sette volte diAUC e di Cmax di rosuvastatina. L’usocontemporaneo di rosuvastatina con alcune combinazioni di inibitori delle proteasi può essere preso in considerazione dopo un’attenta valutazione degli adeguamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumentata esposizione prevista alla rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e 4.5 Tabella 1). Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: l’uso contemporaneo di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento di 2 volte di Cmax e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4). Sulla base di dati ottenuti da studi di interazione specifici, non sono attese, con fenofibrato, interazioni farmacocinetiche rilevanti, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche. Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1gr/die) di niacina (acido nicotinico), aumentano il rischio di miopatia quando somministrati contemporaneamente con inibitori della HMG–CoA reduttasi, probabilmente perché possono provocare miopatia anche quando somministrati da soli. E’ controindicato l’uso contemporaneo della dose da 40 mg con fibrati (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.4). Anche questi pazienti devono iniziare la terapia con la dose da 5 mg. Ezetimibe: nei soggetti ipercolesterolemici, l’uso concomitante di rosuvastatina 10 mg ed ezetimibe 10 mg ha determinato un aumento di 1,2 volte dell’AUC di rosuvastatina (Tabella 1). Un’interazione farmacodinamica, in termini di effetti indesiderati, tra rosuvastatina ed ezetimibe, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4). Antiacidi: la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una sospensione di antiacidi contenente alluminio e idrossido di magnesio, ha provocato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%. Questo effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo rosuvastatina. La rilevanza clinica di tale interazione non è stata studiata. Eritromicina: l’uso contemporaneo di rosuvastatina e di eritromicina provoca una diminuzione dell’AUC del 20% e una diminuzione della Cmax del 30% di rosuvastatina. Tale interazione può essere causata dall’aumento della motilità intestinale provocata dall’eritromicina. Enzimi del citocromo P450: I risultati degli studi condotti in vitro e in vivo evidenziano che rosuvastatina non è né un inibitore, né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450. Inoltre, rosuvastatina non è un buon substrato per questi isoenzimi. Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450. Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4). Interazioni che richiedono adattamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1): Quando è necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l’esposizione alla rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate. Iniziare con una dose giornaliera di rosuvastatina da 5 mg se la prevista aumentata esposizione (AUC) è approssimativamente di 2 volte o superiore. La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l’esposizione attesa di rosuvastatina non superi quella che, verosimilmente, si avrebbe con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina, assunta senza che ci siano interazioni con altri medicinali, ad es., una dose da 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1,9 volte), e una dose da 10 mg di rosuvastatina con combinazione di ritonavir/atazanavir (aumento di 3,1 volte).
Tabella 1. Effetto della contemporanea somministrazione di medicinali sull’esposizione a rosuvastatina (AUC; in ordine decrescente di grandezza), da studi clinici pubblicati
Regime posologico per l’interazione farmacologica Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina
Ciclosporina 75 mg BID fino a 200 mg BID, 6 mesi 10 mg OD, 10 giorni 7,1–volte↑
Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni 10 mg, dose singola 3,1– volte ↑
Simeprevir 150 mg OD, 7 giorni 10 mg, dose singola 2,8– volte ↑
Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni 20 mg OD, 7 giorni 2,1– volte ↑
Clopidogrel 300 mg dose da carico, seguita da 75 mg alle 24 ore 20 mg, dose singola 2 – volte ↑
Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola 1,9– volte ↑
Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1,6– volte ↑
Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni 10 mg OD, 7 giorni 1,5– volte ↑
Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni 10 mg, dose singola 1,4– volte ↑
Dronedarone 400 mg BID Non disponibile 1,4– volte ↑
Itraconazolo 200 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola **1,4– volte ↑
Ezetimibe 10 mg OD, 14 giorni 10 mg, OD, 14 giorni **1,2– volte ↑
Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg BID, 8 giorni 10 mg, dose singola
Aleglitazar 0,3 mg, 7 giorni 40 mg, 7 giorni
Silimarina 140 mg TID, 5 giorni 10 mg, dose singola
Fenofibrato 67 mg TID, 7 giorni 10 mg, 7 giorni
Rifampina 450 mg OD, 7 giorni 20 mg, dose singola
Ketoconazolo 200 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola
Fluconazolo 200 mg OD, 11 giorni 80 mg, dose singola
Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni 80 mg, dose singola 20% ↓
Baicalin 50 mg TID, 14 giorni 20 mg, dose singola 47% ↓
* I dati riportati come modifica di x volte rappresentano un semplice rapporto tra co–somministrazione e rosuvastatina da sola. I dati riportati come % di modifica rappresentano la differenza % relativa a rosuvastatina da sola. L’aumento è indicato come "↑", nessuna modifica come "↔", la diminuzione come "↓". ** Diversi studi di interazione sono stati condotti a differenti dosaggi di rosuvastatina, la tabella mostra il rapporto più significativo OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno Effetto di rosuvastatina sulla contemporanea somministrazione di altri medicinali Antagonisti della vitamina K: come per gli altri inibitori della HMG–CoA reduttasi, l’inizio del trattamento o un aumento del dosaggio di rosuvastatina in pazienti sottoposti contemporaneamente a terapia con antagonisti della vitamina K (ad es., warfarin o altri anticoagulanti cumarinici) può provocare un aumento dei valori di INR (International Normalized Ratio/Tempo di Protrombina). L’interruzione del trattamento o una riduzione del dosaggio di rosuvastatina può comportare una diminuzione di INR. In queste situazioni, è opportuno effettuare un appropriato monitoraggio di INR. Contraccettivi orali/terapia ormonale sostitutiva (TOS): l’uso contemporaneo di rosuvastatina e di contraccettivi orali ha causato un aumento delle concentrazioni plasmatiche (AUC) di etinil–estradiolo e di norgestrel rispettivamente del 26% e del 34%. Tale aumento dei livelli plasmatici deve essere tenuto in considerazione quando vengono stabilite le dosi di un contraccettivo orale. Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti che assumono contemporaneamente rosuvastatina e TOS e pertanto un effetto simile non può essere escluso. Tuttavia, negli studi clinici tale combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne ed è risultata ben tollerata. Altri farmaci: Digossina: sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, con digossina non sono attese interazioni clinicamente rilevanti. Acido Fusidico: Il rischio di miopatia inclusa rabdomiolisi può essere aumentato dalla contemporanea somministrazione di acido fusidico per via sistemica e statine. Il meccanismo di questa interazione (farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) è ancora sconosciuto. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni casi fatali) in pazienti in trattamento con tale associazione. Se il trattamento con acido fusidico per via sistemica è necessario, il trattamento con rosuvastatina deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Vedere anche paragrafo 4.4. Popolazione pediatrica: Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. L’entità delle interazioni nella popolazione pediatrica non è nota.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse osservate con rosuvastatina, sono generalmente lievi e transitorie. Durante gli studi clinici controllati, meno del 4% dei pazienti trattati con rosuvastatina ha interrotto lo studio a causa di reazioni avverse. Elenco tabellare delle reazioni avverse La seguente tabella riporta il profilo delle reazioni avverse per rosuvastatina, sulla base dei dati provenienti da studi clinici e da un’ampia esperienza successiva alla commercializzazione. Le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi (SOC). Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate in base alla seguente convenzione: comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazio ne per organi e sistemi Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico     Trombocitopenia    
Disturbi del Sistema immunitario     Reazioni di ipersensibilità incluso angioedema    
Patologie endocrine Diabete mellito1        
Disturbi psichiatrici         Depressione
Patologie del Sistema nervoso Cefalea, Capogiri     Polineuropatia, Perdita di memoria Neuropatia periferica, Disturbi del sonno (compresi insonnia e incubi)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche         Tosse, Dispnea
Patologie gastrointestinali Stitichezza, Nausea, Dolore addominale   Pancreatite   Diarrea
Patologie epatobiliari     Aumento delle transaminasi epatiche Ittero, Epatite  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Prurito, Esantema, Orticaria     Sindrome di Stevens–Johnson
Patologie del sistema muscolosche letrico e del tessuto connettivo Mialgia   Miopatia (comprese miosite), Rabdomiolisi Artralgia Patologie dei tendini, a volte complicate da rottura, Miopatia necrotizzante immuno–mediata
Patologie renali e urinarie       Ematuria  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella       Ginecomastia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia       Edema
1 La frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5,6 mmol/l, BMI >30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Come con gli altri inibitori di HMG–CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose–dipendente. Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con strisce reattive (dipstick test). Il passaggio delle proteine nelle urine, da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre, è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg. Un minore aumento nel passaggio, da assenza o tracce a +, è stato osservato con la dose di 20 mg. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguimento della terapia. Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici o dall’esperienza successiva alla commercializzazione non è stato identificato alcun nesso di causalità tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva. Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati ottenuti da studi clinici evidenziano che il numero di eventi è basso. Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es., mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta. Un aumento dose–correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori. In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4). Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori di HMGCoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina, è stato osservato un aumento dose–correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi questo è stato lieve, asintomatico e transitorio. Con alcune statine sono stati riportati i seguenti eventi avversi: Disfunzioni sessuali. Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4) La frequenza delle segnalazioni relative a rabdomiolisi, eventi renali gravi ed eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche), è più elevata con la dose da 40 mg. Popolazione pediatrica: Incrementi di creatinchinasi > 10 volte il Limite Normale superiore –ULN–) di e sintomi muscolari a seguito di esercizio o aumento dell’attività fisica sono stati osservati più frequentemente in uno studio clinico della durata di 52 settimane condotto su bambini ed adolescenti confrontati con gli adulti (vedere paragrafo 4.4). Su altri aspetti, il profilo di sicurezza di rosuvastatina è stato simile nei bambini e adolescenti confrontati con gli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Rosuvastatina Aurobindo è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento. Le donne in età fertile devono adottare idonee misure contraccettive. Dal momento che colesterolo e altri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione di HMG–CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza. Gli studi sull’animale hanno fornito evidenze di una limitata tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Se una paziente in terapia con questo prodotto si accorge di essere in stato di gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto. Rosuvastatina è escreta nel latte di ratto. Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte materno umano (vedere paragrafo 4.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg, 10 mg, 20 mg o 40 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa da 5 mg contiene 22,939 mg di lattosio monoidrato, 0,007 mg di rosso allura AC (E129) e 0,006 mg di giallo tramonto FCF (E110). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa da 10 mg contiene 45,878 mg di lattosio monoidrato, 0,015 mg di rosso allura AC (E129) e 0,013 mg di giallo tramonto FCF (E110). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa da 20 mg contiene 91,755 mg di lattosio monoidrato, 0,029 mg di rosso allura AC (E129)e 0,025 mg di giallo tramonto FCF (E110). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa da 40 mg contiene 183,510 mg di lattosio monoidrato, 0,059 mg di rosso allura AC (E129) e 0,051 mg di giallo tramonto FCF (E110). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa Lattosio monoidrato Calcio fosfato dibasico anidro Cellulosa microcristallina Crospovidone (tipo B) Magnesio stearato. Rivestimento della compressa Ipromellosa (15cP) (E464) Lattosio monoidrato Titanio diossido (E171) Pigmento di Alluminio, Rosso allura AC (E129) Pigmento di Alluminio, Giallo tramonto FCF (E110) Pigmento di Alluminio, Indigotina (E132) Triacetina
11. Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, non è disponibile un trattamento specifico. In caso di sovradosaggio, per il paziente si deve instaurare un trattamento sintomatico e necessarie misure di supporto. La funzionalità epatica e i livelli di CK devono essere monitorati. L’emodialisi non è ritenuta essere di utilità.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).