1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento acuto della fase cefalalgica degli attacchi emicranici con o senza aura. Rizatriptan EG non deve essere usato come profilassi.
2. Posologia
Posologia Adulti dai 18 anni in su La dose raccomandata è di 10 mg. Dosi ulteriori Le dosi devono essere somministrate a distanza di almeno 2 ore l’una dall’altra; nelle 24 ore non devono essere assunte più di 2 dosi. – In caso di ricomparsa della cefalea entro 24 ore: se la cefalea si ripresenta dopo la risoluzione dell’attacco iniziale, può essere assunta un’ulteriore dose. Osservare i limiti di dosaggio summenzionati. – In caso di mancato effetto: negli studi controllati non è stata esaminata l’efficacia di una seconda dose per il trattamento dello stesso attacco, quando una dose iniziale è inefficace. Quindi, se un paziente non risponde alla prima dose, non deve essere assunta una seconda dose per il medesimo attacco. Gli studi clinici hanno mostrato che se un paziente non risponde al trattamento di un attacco, è ancora verosimile che risponda al trattamento per attacchi successivi. Popolazioni speciali Alcuni pazienti devono ricevere la dose più bassa (5 mg) di Rizatriptan compresse, in particolare i gruppi seguenti di pazienti: – pazienti in cura con propanololo. Rizatriptan deve essere somministrato a distanza di almeno 2 ore dalla somministrazione di propanololo (vedere paragrafo 4.5) – pazienti con compromissione renale da lieve a moderata – pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata Le dosi devono essere somministrate a distanza di almeno 2 ore l’una dall’altra; nelle 24 ore non devono essere assunte più di 2 dosi. Pazienti con più di 65 anni di età La sicurezza e l’efficacia del rizatriptan in pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state valutate in modo sistematico. Pazienti pediatrici Bambini (con meno di 12 anni) L’uso di Rizatriptan EG in pazienti di età inferiore a 12 anni non è raccomandato. Non sono disponibili dati riguardanti l’uso del rizatriptan nei bambini di età inferiore a 12 anni. Adolescenti (da 12 a 17 anni di età) L’uso di Rizatriptan EG in pazienti di età inferiore a 18 anni non è raccomandato. In uno studio controllato verso placebo, l’efficacia del rizatriptan compresse da 5 mg non si è rivelato superiore al placebo. L’efficacia di rizatriptan in pazienti di età inferiore a 18 anni non è stata valutata. Modo di somministrazione L’assunzione della compressa orodispersibile non prevede l’ingestione di liquidi. La compressa si scioglie sulla lingua e viene inghiottita con la saliva. Questa formulazione può essere usata nelle situazioni in cui non sono disponibili liquidi, o per evitare la nausea e il vomito che possono accompagnare l’ingestione delle compresse. Tuttavia, l’assorbimento di rizatriptan come compressa orodispersibile può essere ritardato e di conseguenza anche il suo effetto. Effetti del cibo L’assorbimento di rizatriptan è ritardato di circa 1 ora quando somministrato contemporaneamente al cibo. Pertanto, l’instaurarsi dell’effetto può essere ritardato quando rizatriptan viene somministrato a stomaco pieno (vedere anche paragrafo 5.2, Assorbimento).
3. Controindicazioni
– Ipersensibilità al rizatriptan, al mentolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. – Somministrazione contemporanea di inibitori delle monoaminossidasi (MAO) o l’uso entro le 2 settimane dalla sospensione della terapia con inibitori delle MAO (vedere paragrafo 4.5). – Rizatriptan EG è controindicato in pazienti con insufficienza epatica o renale di grado severo. – Rizatriptan EG è controindicato in pazienti con anamnesi positiva per accidente cerebrovascolare (ACV) o attacco ischemico transitorio (TIA). – Ipertensione moderatamente severa o severa, o ipertensione lieve non trattata. – Coronaropatia accertata, inclusa cardiopatia ischemica (angina pectoris, anamnesi di infarto del miocardio, o ischemia silente documentata), segni e sintomi di cardiopatia ischemica, o angina di Prinzmetal. – Vasculopatia periferica. – Uso contemporaneo di rizatriptan ed ergotamina, ergot derivati (inclusa la metisergide) o altri agonisti dei recettori 5–HT1B/1D (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
Rizatriptan EG deve essere somministrato solo a pazienti nei quali sia stata fatta una chiara diagnosi di emicrania. Non deve essere somministrato a pazienti con emicrania emiplegica o basilare. Rizatriptan EG non deve essere usato per trattare cefalee "atipiche", per esempio quelle che possono essere associate a condizioni mediche potenzialmente serie (come AVC, rottura di aneurisma) nelle quali la vasocostrizione cerebrovascolare può essere pericolosa. Rizatriptan può essere associato a sintomi transitori che comprendono dolore e oppressione toracica i quali possono essere intensi e interessare la gola (vedere paragrafo 4.8). Qualora si ritenga che tali sintomi indichino una cardiopatia ischemica, non devono essere assunte ulteriori dosi e deve essere effettuata un’appropriata valutazione clinica. Come con altri agonisti dei recettori 5–HT1B/1D, il rizatriptan non deve essere somministrato, senza una precedente valutazione, a pazienti nei quali è probabile una malattia cardiaca non diagnosticata o a pazienti a rischio per cardiopatia coronarica (CAD) [ad es. pazienti con ipertensione, diabete mellito, fumatori o coloro che fanno uso di terapia nicotinica sostitutiva, uomini di età superiore ai 40 anni, donne in età postmenopausale, pazienti con blocco di branca e coloro con un’importante anamnesi familiare di CAD]. Le valutazioni cardiologiche possono non identificare tutti i pazienti con patologia cardiaca e, in casi molto rari, si sono verificati seri eventi cardiaci in pazienti senza una cardiopatia di base dopo somministrazione di 5– HT1 agonisti. I pazienti con CAD accertata non devono essere trattati con rizatriptan (vedere paragrafo 4.3). Gli agonisti dei recettori 5–HT1B/1D sono stati associati a vasospasmo coronarico. In rari casi, con l’uso degli agonisti dei recettori 5–HT1B/1D, compreso rizatriptan, sono stati riportati ischemia o infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.8). È opportuno attendere almeno 6 ore dall’uso di rizatriptan prima di somministrare farmaci ergotamino–simili (ad es. ergotamina, diidroergotamina o metisergide). Prima che sia somministrato il rizatriptan devono trascorrere almeno 24 ore dalla somministrazione di una preparazione contenente ergotamina. Sebbene in uno studio di farmacologia clinica su 16 soggetti maschi sani trattati con rizatriptan per os ed ergotamina per via parenterale non siano stati osservati effetti vasospastici addizionali, questi sono teoricamente possibili (vedere paragrafo 4.3). La sindrome da serotonina (inclusi alterazione dello status psichico, instabilità autonomica e anormalità neuromuscolare) è stata segnalata a seguito di trattamento concomitante con triptani e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori della ricaptazione della serotonina–noradrenalina (SNRI). Queste reazioni possono essere gravi. Se il trattamento concomitante con rizatriptan e un SSRI o un SNRI è giustificato dal punto di vista clinico, si consiglia di tenere il paziente sotto appropriata osservazione, in particolare durante la fase iniziale del trattamento, in caso di aumento del dosaggio, o nel caso venga aggiunto alla terapia un altro farmaco serotoninergico (vedere paragrafo 4.5). In pazienti trattati con triptani, fra i quali rizatriptan, può verificarsi angioedema (per es. edema del volto, gonfiore della lingua ed edema faringeo). In caso di angioedema della lingua o della faringe, il paziente deve essere posto sotto osservazione medica fino a risoluzione dei sintomi. Il trattamento deve essere immediatamente interrotto e sostituito con un farmaco di classe diversa. Cefalea da uso eccessivo di farmaci (MOH) L’uso prolungato di qualsiasi antidolorifico per la cefalea può peggiorarla. Se si manifesta o si sospetta tale situazione rivolgersi al medico e sospendere il trattamento. Si deve sospettare una diagnosi di MOH (Cefalea da abuso di medicinali) in pazienti che manifestano cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o a causa) dell’uso regolare di farmaci anticefalici.
5. Interazioni
Ergotamina, ergot derivati (inclusa la metisergide), altri agonisti del recettore 5 HT1B/1D: A causa di un effetto additivo, l’uso concomitante di rizatriptan e di ergotamina, di ergot derivati (inclusa la metisergide), o di altri agonisti del recettore 5 HT1B/1D (per es.: sumatriptan, zolmitriptan, naratriptan) aumenta il rischio di vasocostrizione delle arterie coronarie e di effetti ipertensivi. Questa associazione è controindicata (vedi paragrafo 4.3). Inibitori della monoaminossidasi Il rizatriptan è metabolizzato principalmente tramite la monoaminossidasi sottotipo "A" (MAO–A). Le concentrazioni plasmatiche del rizatriptan e del suo metabolita attivo N–monodesmetile venivano incrementate dalla somministrazione contemporanea di un inibitore della MAO–A selettivo e reversibile. Con inibitori delle MAO non selettivi, reversibili (per es. linezolid) e irreversibili sono previsti effetti simili o maggiori. A causa del rischio di vasocostrizione delle arterie coronarie e di episodi ipertensivi, la somministrazione di rizatriptan a pazienti che assumono inibitori delle MAO è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Beta–bloccanti Le concentrazioni plasmatiche del rizatriptan possono essere aumentate dalla contemporanea somministrazione di propranololo. Questo incremento è per lo più dovuto all’interazione nel metabolismo di primo passaggio tra i due farmaci, poiché la MAO–A gioca un ruolo nel metabolismo sia del rizatriptan che del propranololo. Questa interazione porta ad un incremento medio dell’AUC e della Cmax del 70–80%. In pazienti in terapia con propranololo, deve essere usata la dose da 5 mg di Rizatriptan EG (vedere paragrafo 4.2).In uno studio sull’interazione fra farmaci, nadololo e metoprololo non hanno alterato le concentrazioni plasmatiche del rizatriptan. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)/Inibitori della ricaptazione della serotoninanoradrenalina (SNRI) e sindrome da serotonina Vi sono state segnalazioni di pazienti con sintomi compatibili con la sindrome da serotonina (inclusi alterazione dello status psichico, instabilità autonomica e anormalità neuromuscolari) dopo l’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori della ricaptazione della serotonina–noradrenalina (SNRI) e triptani. Se il trattamento concomitante con rizatriptan e un SSRI o un SNRI è giustificato dal punto di vista clinico, si consiglia di tenere il paziente sotto appropriata osservazione, in particolare durante la fase iniziale del trattamento, in caso di aumento del dosaggio, o nel caso venga aggiunto alla terapia un altro farmaco serotonergico. Studi in vitro indicano che il rizatriptan inibisce il citocromo P450 2D6 (CYP 2D6). Non sono disponibili dati sull’interazione clinica. Quando il rizatriptan è somministrato a pazienti che assumono substrati del CYP 2D6, deve essere considerata la potenziale interazione. Erba di San Giovanni È possibile l’insorgenza di effetti indesiderati più frequenti durante l’uso concomitante di triptani (agonisti dei recettori 5–HT1B/1D) e preparati erboristici contenenti l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).
6. Effetti indesiderati
Rizatriptan (sia in compressa che in liofilizzato orale) è stato valutato in oltre 3600 pazienti fino ad un anno in studi clinici controllati. Gli effetti indesiderati più comuni valutati negli studi clinici sono stati capogiro, sonnolenza e astenia/affaticamento. Nel corso di studi clinici e/o nella fase post–marketing sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune: (da ≥1/1000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario Non nota: reazioni di ipersensibilità, anafilassi/reazioni anafilattoidi. Disturbi psichiatrici Non comune: disorientamento, insonnia, nervosismo. Patologie del sistema nervoso Comune: capogiro, sonnolenza, parestesie, cefalea, ipoestesia, diminuzione dell’acutezza mentale, tremore. Non comune: atassia, vertigini. Raro: sincope, disgeusia/alterazione del gusto, sindrome da serotonina. Non nota: convulsioni. Patologie dell’occhio Non comune: visione offuscata. Patologie cardiache Comune: palpitazioni, tachicardia. Raro: ischemia del miocardio o infarto, accidente cerebrovascolare. La maggior parte di queste reazioni avverse sono state segnalate in pazienti con fattori di rischio predittivi di coronaropatia. Patologie vascolari Comune: vampate di calore/arrossamenti. Non comune: ipertensione. Non nota: ischemia vascolare periferica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: disturbi faringei, dispnea. Raro: respiro ansimante. Patologie gastrointestinali Comune: nausea, bocca secca, vomito, diarrea. Non comune: sete, dispesia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: arrossamento, sudorazione. Non comune: prurito, orticaria. Raro: angioedema (per es. edema del volto, gonfiore della lingua, edema faringeo), rash, necrolisi epidermica tossica (per l’angioedema, vedere anche paragrafo 4.4). Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo Comune: pesantezza locale. Non comune: dolore al collo, irrigidimento locale, rigidità, debolezza muscolare. Raro: dolore al viso. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: astenia/affaticamento, dolore addominale o toracico.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza La sicurezza dell’uso del rizatriptan durante la gravidanza nella specie umana non è stata accertata. Gli studi su animali, a livelli di dosaggio superiori a quelli terapeutici, non indicano effetti dannosi rispetto allo sviluppo dell’embrione o del feto, sul corso della gestazione, del parto e dello sviluppo postnatale. Poiché studi di riproduzione e sviluppo nell’animale non sono sempre predittivi della risposta nell’uomo, Rizatriptan EG deve essere usato durante la gravidanza solo in caso di effettiva necessità. Allattamento Studi nei ratti hanno indicato che si è verificato un passaggio molto elevato di rizatriptan nel latte materno. Riduzioni transitorie e molto scarse dei pesi corporei dei cuccioli prima dello svezzamento, sono state osservate solo quando l’esposizione sistemica materna eccedeva molto rispetto ai livelli di esposizione massima per l’uomo. Non esistono dati nell’uomo. Quindi, deve essere esercitata cautela quando si somministra il rizatriptan a donne che allattano. L’esposizione dei neonati deve essere minimizzata evitando l’allattamento nelle 24 ore successive al trattamento.
8. Conservazione
Conservare il medicinale nella confezione originale per proteggerlo dall’umidità.
9. Principio attivo
Rizatriptan EG 5 mg compresse orodispersibili Una compressa orodispersibile contiene 5 mg di rizatriptan pari a 7,265 mg di rizatriptan benzoato. Rizatriptan EG 10 mg compresse orodispersibili Ogni compressa orodispersibile contiene 10 mg di rizatriptan pari a 14,53 mg di rizatriptan benzoato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Mannitolo Maltodestrina Cellulosa microcristallina Crospovidone tipo A Saccarina sodica Silice colloidale anidra Magnesio stearato Aroma di mentolo (maltodestrine, mentolo naturale, amido di mais modificato)
11. Sovradosaggio
Rizatriptan 40 mg (somministrato o in singola dose o in due dosi con un intervallo di 2 ore) è stato somministrato in più di 300 pazienti; capogiro e sonnolenza sono stati gli effetti indesiderati correlati al farmaco più comuni. In uno studio di farmacologia clinica, dove 12 soggetti hanno ricevuto rizatriptan a dosi cumulative totali di 80 mg (somministrate nell’arco di 4 ore), due soggetti hanno riportato sincope e/o bradicardia. Un soggetto, una donna di 29 anni, ha sviluppato vomito, bradicardia e capogiro 3 ore dopo aver ricevuto un totale di 80 mg di rizatriptan (somministrato nell’arco di 2 ore). Un blocco AV di terzo grado, responsivo all’atropina, è stato osservato un’ora dopo l’inizio degli altri sintomi. Il secondo soggetto, un uomo di 25 anni, ha accusato transitori capogiri, sincope, incontinenza, e una pausa sistolica della durata di 5 secondi (registrata mediante ECG) immediatamente dopo una veno–puntura dolorosa. La veno–puntura era stata effettuata 2 ore dopo che il soggetto aveva ricevuto un totale di 80 mg di rizatriptan (somministrato nell’arco di 4 ore). Inoltre, sulla base della farmacologia del rizatriptan, dopo un sovradosaggio potrebbero verificarsi ipertensione o altri sintomi cardiovascolari più seri. Nel caso si sospetti un sovradosaggio di rizatriptan, si deve prendere in considerazione la disintossicazione gastrointestinale (ad es. lavanda gastrica seguita da carbone attivo). Il monitoraggio clinico ed elettrocardiografico deve durare almeno 12 ore, anche in assenza di sintomi clinici. Gli effetti dell’emodialisi o della dialisi peritoneale sulle concentrazioni sieriche di rizatriptan sono sconosciuti.