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Quetiapina Ahcl 300 mg compresse rivestite con film 60 compresse in blister pvc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Quetiapina AHCL è indicata per: • Trattamento della schizofrenia. • Trattamento del disturbo bipolare. • Per il trattamento degli episodi maniacali associati a bipolarismo da moderati a severi. • Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare. • Per la prevenzione delle ricadute nei pazienti il cui episodio maniacale o depressivo ha risposto al trattamento con quetiapina.
2. Posologia
Per ciascuna indicazione esistono schemi posologici diversi. È perciò necessario assicurarsi che i pazienti ricevano chiare informazioni sul dosaggio appropriato per la loro patologia. Quetiapina può essere assunta con o senza cibo. Adulti. Per il trattamento della schizofrenia: Per il trattamento della schizofrenia, Quetiapina AHCL deve essere somministrata due volte al giorno. La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4). Dal 4° giorno in poi, la dose deve essere aggiustata fino al consueto intervallo posologico efficace compreso tra 300 e 450 mg/die. La dose può essere variata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente entro un intervallo di 150-750 mg/die. Per il trattamento degli episodi maniacali associati al disturbo bipolare da moderati a severi: Per il trattamento degli episodi maniacali associati al disturbo bipolare, Quetiapina AHCL deve essere somministrata due volte al giorno. Come monoterapia o terapia aggiuntiva ai farmaci stabilizzatori dell’umore, la dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 100 mg (Giorno 1), 200 mg (Giorno 2), 300 mg (Giorno 3) e 400 mg (Giorno 4). Ulteriori adattamenti della dose fino a 800 mg al giorno possono essere effettuati dal 6° giorno con incrementi di dose non superiori a 200 mg al giorno. La dose può essere variata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità individuale, entro un intervallo di 200-800 mg al giorno. La dose efficace usuale è in un intervallo di 400-800 mg al giorno. Per il trattamento degli episodi depressivi associati a disturbo bipolare: Quetiapina AHCL deve essere somministrata una volta al giorno, alla sera prima di coricarsi. La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4). La dose giornaliera raccomandata è 300 mg. Negli studi clinici, non è stato osservato alcun ulteriore beneficio nel gruppo trattato con 600 mg rispetto al gruppo trattato con 300 mg (vedere paragrafo 5.1). Singoli pazienti potrebbero trarre beneficio da una dose di 600 mg. Le dosi superiori a 300 mg devono essere somministrate da medici con esperienza nel trattamento del disturbo bipolare. In singoli pazienti, nel caso manifestassero problemi di tollerabilità, studi clinici hanno indicato che può essere considerata una riduzione della dose a un minimo di 200 mg. Per prevenire le ricadute nel disturbo bipolare: Per la prevenzione delle ricadute degli episodi maniacali, depressivi e misti associati a disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto alla quetiapina per il trattamento acuto del disturbo bipolare devono continuare la terapia con la stessa dose. La dose può essere poi variata secondo la risposta clinica e la tollerabilità del singolo paziente, entro un intervallo di 300-800 mg/die, somministrati due volte al giorno. Per la terapia di mantenimento è importante che sia utilizzata la dose minima efficace. Anziani: Come gli altri antipsicotici, Quetiapina AHCL deve essere somministrata con cautela nei pazienti anziani, in particolare durante il periodo iniziale di somministrazione. Può essere necessario che l’incremento progressivo della dose di quetiapina debba avvenire più lentamente e che la dose terapeutica giornaliera debba essere più bassa rispetto al paziente più giovane, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente. Nei soggetti anziani la clearance plasmatica media della quetiapina si riduce dal 30% al 50%, in confronto ai pazienti più giovani. L’efficacia e la sicurezza non sono state valutate nei pazienti con età superiore ai 65 anni, con episodi depressivi associati a disturbo bipolare. Popolazione pediatrica: Quetiapina AHCL non è raccomandata per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni, a causa della mancanza di dati che supportano l’uso in questa fascia di età. L’evidenza disponibile fornita dagli studi clinici controllati con placebo è presentata nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2. Danno renale: Non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica: La quetiapina è ampiamente metabolizzata a livello epatico. Pertanto, la quetiapina deve essere impiegata con cautela nei pazienti con compromissione epatica nota, particolarmente durante il periodo iniziale di somministrazione. I pazienti con nota compromissione epatica devono iniziare la terapia con una dose di 25 mg/die. Il dosaggio deve essere aumentato giornalmente di 25-50 mg/die fino a raggiungere la dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità dei singoli pazienti.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La somministrazione concomitante degli inibitori del citocromo P450 3A4, come gli inibitori dell’HIV-proteasi, degli antifungini azolici, l’eritromicina, la claritromicina e il nefazodone, è controindicata. (Vedere anche paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
Poiché la quetiapina ha diverse indicazioni, il profilo di sicurezza deve essere considerato relativamente alla diagnosi del singolo paziente ed alla dose somministrata. Popolazione pediatrica: Quetiapina non è raccomandata per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni, a causa della mancanza di dati che supportano l’uso in questa fascia di età. Studi clinici con quetiapina hanno dimostrato che, oltre al noto profilo di sicurezza identificato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si sono verificati con frequenza maggiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento di appetito, aumento della prolattina sierica, vomito, rinite e sincope), o possono avere differenti implicazioni per i bambini e gli adolescenti (sintomi extrapiramidali e irritabilità) ed è stato identificato un evento (aumento della pressione sanguigna) che non era stato evidenziato precedentemente negli studi sugli adulti. Nei bambini e negli adolescenti sono stati osservati alterazioni dei test della funzione tiroidea. Inoltre, le implicazioni di sicurezza del trattamento a lungo termine con quetiapina sulla crescita e sulla maturazione non sono state studiate per più di 26 settimane. Non si conoscono le implicazioni a lungo termine per sviluppo cognitivo e comportamentale. In studi clinici controllati con placebo condotti su bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata a un incremento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per schizofrenia e mania e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8). Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico: La depressione nel disturbo bipolare è associata a un aumento del rischio di ideazione suicidaria, comportamenti autolesivi e suicidio (eventi associati al suicidio). Questo rischio persiste fino a quando non avviene una remissione significativa. Poiché il miglioramento può non avvenire durante le prime settimane di trattamento o le successive, i pazienti devono essere strettamente monitorati fino a quando non avviene tale miglioramento. È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio possa aumentare durante le fasi precoci di remissione. I medici devono inoltre considerare il rischio potenziale di eventi correlati al suicidio dopo la sospensione brusca del trattamento con quetiapina, a causa dei noti fattori di rischio per la patologia in trattamento. Anche altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritta la quetiapina possono essere associate ad un maggiore rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre queste patologie possono essere concomitanti con episodi depressivi maggiori. Devono essere pertanto osservate le stesse precauzioni applicate quando vengono trattati pazienti con episodi depressivi maggiori, quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici. È noto che i pazienti con anamnesi di eventi correlati al suicidio o che manifestano un grado significativo di ideazione suicida prima dell’inizio del trattamento sono a rischio maggiore di pensieri suicidari o tentativi di suicidio, e devono ricevere un attento monitoraggio durante il trattamento. Una meta-analisi degli studi clinici controllati con placebo di farmaci antidepressivi in pazienti adulti affetti da disturbi psichiatrici ha dimostrato un rischio maggiore di comportamento suicida con antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di età inferiore ai 25 anni. L’attenta sorveglianza dei pazienti e in particolare di quelli a rischio elevato deve accompagnare la terapia farmacologica, particolarmente all’inizio del trattamento e dopo le modifiche della dose. I pazienti (e coloro che assistono i pazienti) devono essere avvisati della necessità di monitorare la comparsa di qualsiasi peggioramento clinico, comportamento o pensiero suicidario e di cambiamenti insoliti nel comportamento e di rivolgersi immediatamente a un medico se sono presenti questi sintomi. In studi clinici a breve termine controllati con placebo, condotti in pazienti con episodi depressivi maggiori associati a disturbo bipolare, è stato osservato un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (più giovani di 25 anni d’età), trattati con quetiapina, rispetto a quelli trattati con placebo (3,0% vs. 0% rispettivamente). Rischio metabolico: Dato il rischio di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico (vedere iperglicemia) e dei lipidi, che è stato riscontrato nell’ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento. Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8). Sintomi extrapiramidali: In studi clinici controllati con placebo in pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare e disturbo depressivo maggiore, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). L’uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole o angosciante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata dall’incapacità di rimanere seduti o fermi. Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che manifestano questi sintomi, l’incremento della dose potrebbe rivelarsi dannoso. Discinesia tardiva: Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, è necessario considerare la riduzione della dose o l’interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8). Sonnolenza e vertigini: Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi ad essa correlati, quali sedazione (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’esordio è stato di solito entro i primi 3 giorni di trattamento ed è stato principalmente di lieve o moderata entità. I pazienti che manifestano sonnolenza di entità grave possono richiedere contatti più frequenti per un periodo minimo di 2 settimane dall’insorgenza della sonnolenza, o fino a quando i sintomi migliorano e può essere considerata necessaria l’interruzione del trattamento. Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato a ipotensione ortostatica e vertigini correlate (vedere paragrafo 4.8) che, come la sonnolenza, insorge di solito durante il periodo iniziale di titolazione della dose. Questo può aumentare l’insorgenza di lesioni accidentali (cadute), particolarmente nella popolazione anziana. Pertanto, si deve consigliare ai pazienti di fare attenzione fino a quando non avranno familiarizzato con i potenziali effetti del farmaco. Quetiapina AHCL deve essere impiegata con cautela nei pazienti con patologia cardiovascolare nota, patologia cerebrovascolare o con altre condizioni che predispongono all’ipotensione. Si deve considerare una riduzione della dose o un aggiustamento più graduale se si manifesta ipotensione ortostatica, soprattutto in pazienti con patologia cardiovascolare di base. Sindrome da apnea notturna: Nei pazienti che usano quetiapina è stata riportata la sindrome da apnea notturna. Nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale e che hanno una storia pregressa o che sono a rischio di apnea notturna, come quelli in sovrappeso/obesi o di sesso maschile, la quetiapina deve essere usata con cautela. Convulsioni: Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze dell’incidenza di convulsioni in pazienti trattati con quetiapina o placebo. Non sono disponibili dati sull’incidenza delle convulsioni nei pazienti con anamnesi di disturbi convulsivi. Come per gli altri antipsicotici, si raccomanda cautela in caso di trattamento di pazienti con anamnesi di convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Sindrome neurolettica maligna: La sindrome neurolettica maligna è associata al trattamento con farmaci antipsicotici, inclusa quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatinina fosfochinasi. In questo caso, la quetiapina deve essere sospesa e deve essere somministrato un adeguato trattamento medico. Neutropenia grave ed agralucitosi: Negli studi clinici con Quetiapina AHCL è stata segnalata neutropenia grave (conta dei neutrofili < 0,5 X 109/L). La maggior parte dei casi di neutropenia grave si è verificata entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con Quetiapina AHCL. Non è stata rilevata una correlazione apparente con la dose. Durante l’esperienza post-marketing, alcuni casi hanno avuto un esito fatale. Fattori di rischio possibili di neutropenia includono pre-esistenti ridotti livelli di leucociti (WBC) e anamnesi di neutropenia indotta da farmaci. Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio pre-esistenti. Il trattamento con quetiapina deve essere interrotto in pazienti con una conta dei neutrofili < 1,0 X 109/l. I pazienti devono essere tenuti in osservazione per rilevare l’insorgenza di segni e sintomi di infezione e deve essere monitorata la conta dei neutrofili (fino al superamento di 1,5 X 109/l). (vedere paragrafo 5.1). La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre, in particolare in assenza di chiari fattori predisponenti, e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato. I pazienti devono essere avvisati di riferire immediatamente la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione (es. febbre, debolezza, letargia, o mal di gola) in qualsiasi momento durante la terapia con Quetiapina AHCL. Tali pazienti devono avere una conta leucocitaria (WBC) e conta assoluta dei neutrofili (ANC) eseguita tempestivamente, soprattutto in assenza di fattori predisponenti. Effetti anticolinergici (muscarinici): Norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha un’affinità di grado da moderato a forte per molteplici sottotipi di recettori muscarinici. Questo contribuisce all’insorgenza di reazioni avverse farmacologiche (ADR) che riflettono gli effetti anticolinergici quando la quetiapina è usata a dosi raccomandate, quando viene usata in concomitanza ad altri medicinali con effetti anticolinergici e in caso di sovradosaggio. Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti che ricevono trattamenti con effetti anticolinergici (muscarinici). Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi concomitante o una storia pregressa di ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica clinicamente rilevante, ostruzione intestinale o condizioni correlate, aumentata pressione intraoculare o glaucoma ad angolo acuto (vedere paragrafi 4.5, 4.8, 5.1 e 4.9). Interazioni: Vedere anche il paragrafo 4.5. L’uso concomitante della quetiapina con potenti induttori enzimatici epatici, come la carbamazepina o la fenitoina, riduce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, che potrebbero modificare l’efficacia della terapia con quetiapina. Nei pazienti trattati con induttori enzimatici epatici, si può iniziare il trattamento con quetiapina solo se il medico ritiene che i benefici del medicinale superino i rischi della sospensione degli induttori enzimatici epatici. È importante che ogni variazione relativa a induttori sia graduale e, se necessario, sostituita da un farmaco non-induttore (ad es. sodio valproato). Peso: Il guadagno ponderale è stato riferito in pazienti che sono stati trattati con quetiapina e deve essere monitorato e gestito nel modo clinico appropriato, in conformità alle linee guida relative agli antipsicotici utilizzati (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Iperglicemia: L’iperglicemia e/o lo sviluppo o l’esacerbazione del diabete, occasionalmente associati a chetoacidosi o coma, sono stati riferiti raramente, compresi alcuni casi fatali (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi, è stato riferito un precedente aumento del peso corporeo, che può essere un fattore predisponente. Il monitoraggio clinico appropriato è consigliato secondo le linee guida sugli antipsicotici utilizzati. I pazienti trattati con qualsiasi agente antipsicotico, compresa la quetiapina, devono essere osservati per i segni e i sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con il diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per l’eventuale peggioramento del controllo glicemico. Il peso deve essere monitorato regolarmente. Lipidi: In studi clinici con quetiapina è stato osservato aumento dei trigliceridi, del colesterolo LDL e totale, ed una diminuzione del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8). Le variazioni dei lipidi devono essere gestite nel modo clinicamente appropriato. Prolungamento del QT: Negli studi clinici e quando è stata utilizzata in conformità al Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), la quetiapina non ha causato incrementi persistenti dell’intervallo QT assoluto. Durante l’esperienza post-marketing, con la quetiapina utilizzata alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e nel sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9) sono stati segnalati casi di prolungamento del QT. Come con altri antipsicotici, è necessario esercitare cautela quando la quetiapina è prescritta nei pazienti con patologie cardiovascolari o con una anamnesi familiare di prolungamento del QT. Si deve inoltre esercitare cautela quando la quetiapina viene prescritta con medicinali noti per allungare l’intervallo QT o in terapia concomitante con altri neurolettici, soprattutto nei pazienti anziani, nei pazienti con sindrome del QT lungo congenita, con insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipokaliemia o ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.5). Cardiomiopatia e miocardite: Sono stati segnalati casi di cardiomiopatia e miocardite nell’ambito di studi clinici e nel corso dell’esperienza di post-marketing; tuttavia, non è stata stabilita una relazione causale con quetiapina. Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato nei pazienti con sospetto di cardiomiopatia o miocardite. Astinenza: Dopo l’interruzione brusca del trattamento con quetiapina sono stati descritti sintomi da sospensione acuta quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, vertigini e irritabilità. È consigliabile un’interruzione del trattamento graduale della durata di almeno una- due settimane (vedere paragrafo 4.8). Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza: La quetiapina non è autorizzata per il trattamento della psicosi associata alla demenza. Negli studi randomizzati con placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza, con alcuni antipsicotici atipici è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. La quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per ictus. Da una meta-analisi eseguita su antipsicotici atipici è stato segnalato un incremento del rischio di morte rispetto al placebo nei pazienti anziani con psicosi associata alla demenza. In due studi clinici controllati con placebo della durata di 10 settimane con quetiapina nella stessa popolazione di pazienti (n=710); età media: 83 anni; intervallo: 56-99 anni, l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata del 5,5% rispetto al 3,2% nel gruppo trattato con placebo. I pazienti in questi studi sono morti per varie cause in linea con quanto atteso per questa popolazione. Disfagia: La disfagia (vedere paragrafo 4.8) è stata riportata con quetiapina. Quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis. Stipsi e ostruzione intestinale: La stipsi rappresenta un fattore di rischio per l’ostruzione intestinale. Stipsi e ostruzione intestinale sono stati riportati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Sono compresi casi fatali in pazienti che hanno un maggior rischio di ostruzione intestinale, inclusi quelli in trattamento con terapie multiple concomitanti che riducono la motilità intestinale e/o quelli che potrebbero non riportare sintomi di stipsi. I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere sottoposti a un attento monitoraggio e a cure urgenti. Tromboembolismo venoso (TEV): Con i farmaci antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso (TEV). Dato che i pazienti trattati con antipsicotici spesso presentano fattori di rischio precedenti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con quetiapina e devono essere intraprese misure preventive. Pancreatite: La pancreatite è stata riferita negli studi clinici e durante l’esperienza post-marketing. Tra i casi riferiti post-marketing, mentre non tutti i casi erano confusi da fattori di rischio, molti pazienti avevano fattori che erano notoriamente associati a pancreatite, come l’aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), calcoli biliari e consumo di alcol. Informazioni addizionali: I dati relativi alla quetiapina in associazione con divalproex (valproato semisodico) o litio nel trattamento degli episodi maniacali acuti da moderati a gravi sono limitati; comunque la terapia combinata è stata ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). I dati hanno mostrato un effetto aggiuntivo alla 3a settimana. Lattosio: Quetiapina AHCL contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Misuso ed abuso: Sono stati segnalati casi di misuso ed abuso. È necessario prestare cautela se si prescrive quetiapina a pazienti con una storia di abuso di alcol o di droga.
5. Interazioni
Dato che la quetiapina esplica la sua attività principale sul sistema nervoso centrale, questa deve essere somministrata con cautela in associazione con altri medicinali ad azione centrale e con l’alcol. Deve essere prestata cautela nel trattamento di pazienti che ricevono altri medicinali con effetti anticolinergici (muscarinici) (vedere paragrafo 4.4). Il citocromo P450 (CYP) 3A4 è il principale enzima responsabile del metabolismo mediato dal citocromo P450 della quetiapina. In uno studio d’interazione in volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (dose di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha causato un aumento dell’AUC della quetiapina di 5-8 volte. Per questo motivo, l’uso concomitante di quetiapina con inibitori del CYP3A4 è controindicato. Si raccomanda inoltre di non consumare succo di pompelmo durante la terapia con quetiapina. In uno studio in pazienti trattati con dosi multiple per valutare la farmacocinetica della quetiapina, somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (noto induttore degli enzimi epatici), la somministrazione concomitante di carbamazepina ha prodotto un incremento significativo della clearance della quetiapina. Questo incremento della clearance ha ridotto i livelli sistemici di quetiapina (misurata dalla AUC) in media al 13% rispetto all’esposizione con la somministrazione della sola quetiapina, con un effetto più marcato osservato in alcuni pazienti. Come conseguenza di tale interazione, possono verificarsi concentrazioni plasmatiche ridotte, che possono interferire con l’efficacia della terapia con Quetiapina AHCL. La somministrazione concomitante di quetiapina e fenitoina (un altro induttore enzimatico microsomiale) ha causato un incremento della clearance della quetiapina approssimativamente del 450%. In pazienti in trattamento con induttori degli enzimi epatici, l’inizio del trattamento con quetiapina può verificarsi solo se il medico ritiene che i benefici della quetiapina superino i rischi della sospensione degli induttori degli enzimi epatici. È importante che ogni variazione di tali induttori avvenga gradualmente, e, se necessario, sostituita da un farmaco non induttore (ad es. sodio valproato) (vedere paragrafo 4.4). La co-somministrazione di antidepressivi a base di imipramina (un noto inibitore del CYP2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP3A4 e CYP2D6) non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina. La somministrazione contemporanea degli antipsicotici risperidone e aloperidolo non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina. L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina provoca un incremento della clearance della quetiapina approssimativamente del 70%. La somministrazione contemporanea di cimetidina non altera il profilo farmacocinetico della quetiapina. La farmacocinetica del litio non viene alterata quando somministrato contemporaneamente a quetiapina. Nell’ambito di uno studio clinico randomizzato, della durata di 6 settimane, che ha valutato l’impiego di litio e Quetiapina AHCL placebo e Quetiapina AHCL in pazienti adulti affetti da mania acuta, è stata riscontrata un’incidenza più alta di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore) sonnolenza e incremento ponderale nel gruppo di trattamento con l’aggiunta di litio, in confronto al gruppo di trattamento con l’aggiunta del placebo (vedere paragrafo 5.1). La farmacocinetica del sodio valproato e della quetiapina non è stata modificata in misura clinicamente rilevante quando i due farmaci sono stati somministrati contemporaneamente. Uno studio retrospettivo di bambini e adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina, o entrambi, ha rilevato una maggiore incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo trattato con l’associazione rispetto al gruppo trattato con la monoterapia. Non sono stati eseguiti studi formali di interazione con i medicinali cardiovascolari più comunemente utilizzati. Occorre usare cautela quando viene somministrata quetiapina in concomitanza con medicinali noti per determinare squilibri elettrolitici o allungamenti dell’intervallo QT. Sono stati segnalati casi di risultati falsi positivi negli immunodosaggi enzimatici per il metadone e gli antidepressivi triciclici nei pazienti che hanno assunto quetiapina. È raccomandata la conferma dei risultati dubbi degli immunodosaggi con un’appropriata tecnica cromatografica.
6. Effetti indesiderati
Le più comuni reazioni avverse (ADR) osservate con quetiapina compresse (≥ 10%) sono sonnolenza, capogiri, bocca secca, sintomi da astinenza (sospensione), aumento dei livelli sierici di trigliceridi nel siero, aumento del colesterolo totale (soprattutto colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento di peso, diminuzione dell’emoglobina e sintomi extrapiramidali. L’incidenza degli effetti indesiderati (ADR) associati alla terapia con Quetiapina AHCL è tabulata di seguito in accordo al formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995). Tabella 1 ADR associate alla terapia con quetiapina.
La frequenza degli effetti indesiderati è classificata come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: Riduzione dell’emoglobina23
Comune: Leucopenia¹.29, Riduzione della conta di neutrofili, Aumento di eosinofili28
Non comune: Neutropenia¹, Trombocitopenia, Anemia, Riduzione della conta piastrinica14
Raro: Agranulocitosi27
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: Ipersensibilità (incluse reazioni cutanee allergiche)
Molto raro: Reazione anafilattica6
Patologie endocrine
Comune: Iperprolattinemia16, Riduzioni del T4 totale 25, Riduzioni del T4 libero25,
Non comune: Riduzioni del T3 totale 25, Aumenti del TSH 25 Riduzioni del T3 libero25, Ipotiroidismo22
Molto raro: Inappropriata secrezione di ormone antidiuretico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune: Aumenti dei livelli di trigliceridi nel siero11,31 Aumenti del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL) 12,31Diminuzioni del colesterolo HDL18,31, Incremento ponderale9,31
Comune: Aumento di appetito, Aumento della glicemia a livelli iperglicemici7,31
Non comune: Iponatremia20 , Diabete mellito1,5,6, Esacerbazione del diabete pre-esistente
Raro: Sindrome metabolica30
Disturbi psichiatrici
Comune: Sogni anormali e incubi, Ideazione suicida e comportamento suicida21
Raro: Sonnambulismo e altre reazioni correlate, quali parlare nel sonno e disturbo dell’alimentazione correlato al sonno
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: Capogiri4, 17, sonnolenza2, 17, cefalea, Sintomi extrapiramidali1, 22
Comune: Disartria
Non comune: Convulsioni¹, Sindrome delle gambe senza riposo, Discinesia tardiva1,6, Sincope4, 17
Patologie cardiache
Comune: Tachicardia4, palpitazioni24
Non comune: Prolungamento del QT1,13, 19, Bradicardia33
Patologie dell'occhio
Comune: Vista annebbiata
Patologie vascolari
Comune: Ipotensione ortostatica4, 17
Raro: Tromboembolismo venoso¹
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: Dispnea22
Non comune Rinite
Patologie gastrointestinali
Molto comune: Bocca secca
Comune: Stipsi, dispepsia, vomito26
Non comune: Disfagia8
Raro: Pancreatite¹, Ostruzione intestinale/Ileo
Patologie epatobiliari
Comune Aumenti di alanine aminotransferasi sieriche (ALT)3, Aumenti dei livelli di gamma-GT³
Non comune Aumento dei livelli sierici di aspartato aminotransferasi (AST)³
Raro: Ittero6, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raro: Angioedema6, sindrome di Stevens-Johnson6
Non nota: Necrolisi epidermica tossica, Eritema multiforme
Patologie del sistema muscolocheletrico e del tessuto connettivo
Molto raro: Rabdomiolisi
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
Non nota: Sindrome da astinenza neonatale32
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Non comune: Disfunzione sessuale
Raro: Priapismo, galattorrea, rigonfiamento del seno, disturbo mestruale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: Sintomi di astinenza (sospensione)1,10
Comune: Lieve astenia, edema periferico, irritabilità, piressia
Raro: Sindrome neurolettica maligna¹, ipotermia
Esami diagnostici
Raro: Aumenti della creatina fosfochinasi nel sangue15
(1) Vedere paragrafo 4.4 (2) Durante le prime due settimane di trattamento può manifestarsi sonnolenza che di solito si risolve con il proseguimento della somministrazione di quetiapina. (3) In alcuni pazienti trattati con quetiapina è stato osservato un incremento asintomatico (passaggio dal normale a ≥ 3x il limite superiore del normale (ULN) in qualsiasi momento) delle transaminasi sieriche (ALT, AST) o dei livelli di gamma-GT. Questi aumenti sono stati di solito reversibili quando è continuato il trattamento con quetiapina. (4) Come gli altri antipsicotici con attività di blocco dei recettori alfa-1 adrenergici, la quetiapina può comunemente indurre ipotensione ortostatica, con capogiri, tachicardia e, in alcuni pazienti, sincope, soprattutto durante il periodo di aggiustamento della dose. (Vedere paragrafo 4.4). (5) La frequenza di questi effetti indesiderati (ADR) è stata calcolata unicamente in base ai soli dati post-marketing. (6) Glicemia a digiuno ≥126 mg/dL (≥7,0 mmol/l) o glicemia non a digiuno ≥200 mg/dl (≥11,1 mmol/l) in almeno un’occasione. (7) Un aumento del tasso di disfagia con quetiapina rispetto al placebo è stato osservato solo negli studi clinici nella depressione bipolare. (8) Basato su un incremento ponderale del >7% rispetto al basale. Si verifica principalmente durante le prime settimane di trattamento negli adulti. (9) I seguenti sintomi da interruzione sono stati osservati più frequentemente in studi clinici in acuto in monoterapia controllati con placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione della terapia: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità. L’incidenza di queste reazioni è diminuita in modo significativo dopo 1 settimana dalla sospensione. (10) Trigliceridi ≥200 mg/dl (≥2,258 mmol/l) (pazienti ≥18 anni di età) o ≥150 mg/dl (≥1,694 mmol/l) (pazienti <18 anni di età) in almeno un’occasione. (11) Colesterolo ≥240 mg/dl (≥6,2064 mmol/l) (pazienti ≥18 anni di età) o ≥200 mg/dl (≥5,172 mmol/l) (pazienti <18 anni di età) in almeno un’occasione. Un aumento del colesterolo LDL di ≥30 mg/dl (≥0,769 mmol/l) è stato osservato molto comunemente. La variazione media fra i pazienti che hanno avuto questo aumento è stata di 41,7 mg/dl (≥1,07 mmol/l). (12) Vedere il testo sotto. (13) Piastrine ≤100 x 109/l in almeno un’occasione. (14) Basato su segnalazioni da studi clinici di eventi avversi relativi all’aumento della creatina fosfochinasi non associato a sindrome neurolettica maligna. (15) Livelli di prolattina (pazienti >18 anni di età): >20 mcg/l (>869,56 pmol/l) maschi; >30mcg/l (>1304.34 pmol/l) femmine, in qualsiasi momento. (16) Può provocare cadute. (17) Colesterolo HDL: <40 mg/dl (1,025 mmol/l) maschi; <50 mg/dl (1,282 mmol/l) femmine, in qualsiasi momento. (18) Incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione del QTc da <450 msec a ≥450 msec, con un incremento di ≥30 msec. Negli studi clinici con quetiapina controllati con placebo, la variazione media e l’incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione a un livello clinicamente significativo è stata simile tra la quetiapina e il placebo. (19) Passaggio da >132 mmol/l a ≤132 mmol/l in almeno un’occasione. (20) Casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari sono stati riferiti durante la terapia con quetiapina o inizialmente dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). (21) Vedere paragrafo 5.1. (22) La riduzione dell’emoglobina a ≤13 g/dl (8,07 mmol/l) nei maschi, ≤12 g/dL (7,45 mmol/l) nelle femmine in almeno un’occasione si è verificata nell’11% dei pazienti trattati con quetiapina in tutti gli studi clinici, comprese le estensioni degli studi in aperto. Per questi pazienti, la riduzione massima media dell’emoglobina in qualsiasi momento è stata -1,50 g/dl. (23) Queste segnalazioni si sono spesso verificate nell’ambito di tachicardia, capogiri, ipotensione ortostatica e/o patologia cardio-respiratoria di base. (24) In base ai cambiamenti dal valore basale normale al valore potenzialmente clinicamente importante in qualsiasi punto dopo il basale in tutti gli studi clinici. I cambiamenti del T4 totale, T4 libero, T3 totale e T3 libero sono definiti come <0,8 X LLN (pmol/l) e il cambiamento del TSH è > 5 mIU/l in qualsiasi momento. (25) Basato sull’aumento del tasso di vomito nei pazienti anziani (≥65 anni di età). (26) Passaggio nei neutrofili da ≥ 1,5 x 109/l al basale a < 0,5 x 109/l in qualsiasi momento durante il trattamento. (27) Basato sui passaggi dal valore basale normale al valore potenzialmente clinicamente importante in qualsiasi momento post-basale in tutti gli studi clinici. I passaggi negli eosinofili sono definiti come ≥ 1 x 109 cellule/l in qualsiasi momento. (28) Basato sui passaggi dal valore basale normale al valore potenzialmente clinicamente importante in qualsiasi momento post-basale in tutti gli studi clinici. I passaggi nei leucociti (WBC) sono definiti come ≤ 3x109cellule/l in qualsiasi momento. (29) Basato sugli effetti indesiderati riferiti di sindrome metabolica da tutti gli studi clinici con quetiapina. (30) In alcuni pazienti, è stato osservato negli studi clinici un peggioramento di più di uno dei fattori metabolici di peso, glicemia e lipidi (vedere paragrafo 4.4).(31) Vedere paragrafo 4.6. (32) Può verificarsi all’inizio o vicino all’inizio del trattamento e può essere associata a ipotensione e/o sincope. Frequenza basata su segnalazioni avverse di bradicardia e eventi correlati in tutti gli studi clinici con quetiapina. In seguito all’uso di neurolettici sono stati segnalati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta che sono considerati effetti di questa classe di farmaci. (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: Le stesse reazioni avverse (ADR) descritte sopra per gli adulti devono essere considerati per i bambini e gli adolescenti. La seguente tabella riassume le reazioni avverse (ADR) che si verificano in una categoria a più alta frequenza nei bambini e negli adolescenti (10-17 anni di età) rispetto alla popolazione adulta o le reazioni avverse (ADR) che non sono state identificate nella popolazione adulta. Tabella 2: ADR associate alla terapia con quetiapina nei bambini e negli adolescenti che si verificano con una frequenza più alta rispetto agli adulti o non sono state identificate nella popolazione adulta
La frequenza degli effetti indesiderati è classificata come segue: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune: Aumento dell’appetito
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: Sintomi extrapiramidali3, 4
Comune Sincope
Patologie vascolari
Molto comune: Aumento della pressione sanguigna²
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune Rinite
Patologie gastrointestinali
Molto comune Vomito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune Irritabilità³
(1) Livelli di prolattina (pazienti < 18 anni di età): >20 mcg/l (>869,56 pmol/l) maschi; >26 mcg/l (>1130,428 pmol/l) femmine, in qualsiasi momento. Meno dell’1% dei pazienti ha avuto un aumento a un livello di prolattina >100 mcg/l. (2) In base alle variazioni sopra indicate, le soglie clinicamente significative (adattate dai criteri del National Institute of Health) o gli incrementi >20 mmHg per la pressione sanguigna sistolica o >10 mmHg per la pressione sanguigna diastolica in qualsiasi momento in due studi clinici in acuto (3-6 settimane), controllati con placebo, in bambini e adolescenti.(3) Nota: La frequenza è coerente con quella osservata negli adulti, ma l’irritabilità può essere associata a implicazioni cliniche differenti nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti. (4) Vedere paragrafo 5.1 Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza. Primo trimestre: La moderata quantità di dati pubblicati da gravidanze esposte (tra 300-1000 esiti di gravidanza), comprendenti reports individuali e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento. Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non può essere stabilita una conclusione definitiva. Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, quetiapina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici giustificano i potenziali rischi. Terzo trimestre: I neonati esposti agli antipsicotici (compresa quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza, che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati. Allattamento: In base a un numero molto limitato di dati ricavati da reports pubblicati sull’escrezione di quetiapina nel latte materno umano, il grado di escrezione di quetiapina alle dosi terapeutiche non sembra essere costante. Data la mancanza di dati robusti, bisogna decidere se interrompere l’allattamento al seno oppure sospendere la terapia con Quetiapina AHCL, tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia per la madre. Fertilità: Gli effetti di quetiapina sulla fertilità dell’uomo non sono stati valutati. Sono stati riscontrati effetti correlati a livelli elevati di prolattina nei ratti, benché non siano direttamente rilevanti per l’uomo (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg (come quetiapina emifumarato). Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg (come quetiapina emifumarato). Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg (come quetiapina emifumarato). Ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg (come quetiapina emifumarato). Eccipiente(i): Ogni compressa rivestita con film da 25 mg contiene 13,300 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 100 mg contiene 53,200 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 200 mg contiene 106,400 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 300 mg contiene 159,600 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Lattosio monoidrato, Sodio amido glicolato (Tipo-A), Calcio fosfato bibasico biidrato, Povidone K 30, Cellulosa microcristallina (PH 102), Magnesio stearato. Rivestimento del film. 25 mg: Ipromellosa 6cP, Titanio diossido, Macrogol 400, Ferro ossido giallo, Ferro ossido rosso. 100 mg: Ipromellosa 6cP, Titanio diossido, Macrogol 400, Ferro ossido giallo. 200 mg: Ipromellosa E-5, Macrogol 400, Titanio diossido. 300 mg: Ipromellosa E-5, Macrogol 400, Titanio diossido.
11. Sovradosaggio
Sintomi In genere, i segni e i sintomi segnalati erano imputabili ad un aumentato effetto delle proprietà farmacologiche note del principio attivo, quali sonnolenza e sedazione, tachicardia, ipotensione ed effetti anticolinergici. Il sovradosaggio può provocare il prolungamento del QT, convulsioni, stato epilettico, rabdomiolisi, depressione respiratoria, ritenzione urinaria, confusione, delirio e/o agitazione, coma e morte. I pazienti con pre-esistente patologia cardiovascolare grave possono essere ad un rischio maggiore degli effetti del sovradosaggio (Vedere paragrafo 4.4: Ipotensione ortostatica). Gestione del sovradosaggio Non esiste un antidoto specifico per la quetiapina. In caso di segni gravi, deve essere considerata la possibilità di un coinvolgimento di più farmaci e si raccomanda terapia intensiva, con instaurazione e mantenimento della pervietà delle vie aeree a supporto di un’adeguata ossigenazione e ventilazione, e monitoraggio e supporto della funzionalità cardiovascolare. In base alla letteratura pubblicata, i pazienti con delirium e agitazione e una chiara sindrome anticolinergica possono essere trattati con 1-2 mg di fisostigmina (sotto monitoraggio continuo con ECG). L’impiego di questo farmaco non è raccomandato come trattamento standard a causa del potenziale effetto negativo di fisostigmina sulla conduttanza del cuore. Fisostigmina può essere impiegata in assenza di aberrazioni all’ECG. Non usare fisostigmina in caso di aritmie, qualsiasi grado di blocco cardiaco o allargamento del complesso QRS. Sebbene in caso di sovradosaggio non sia stata valutata la prevenzione dell’assorbimento, può essere considerata la lavanda gastrica in caso di intossicazione grave e, se è possibile effettuarla entro un’ora dall’ingestione. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di carbone attivo. Nei casi di sovradosaggio di quetiapina, l’ipotensione refrattaria deve essere trattata con le appropriate misure, quali somministrazione di fluidi per via endovenosa e/o di agenti simpaticomimetici (epinefrina e dopamina devono essere evitate, perché la stimolazione dei recettori beta può peggiorare l’ipotensione nell’ambito del blocco dei recettori alfa indotto dalla quetiapina). Lo stretto controllo medico ed il monitoraggio devono continuare fino alla guarigione del paziente.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).