1. Indicazioni terapeutiche
Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) è un anestetico generale endovenoso a breve durata d’azione, indicato per • l’induzione e il mantenimento dell’anestesia generale, in adulti e bambini con età superiore ai 3 anni; • la sedazione dei pazienti ventilati con età superiore ai 16 anni nelle unità di terapia intensiva; • la sedazione nell’ambito di procedure diagnostiche e chirurgiche, da solo o in combinazione con un’anestesia locale o regionale in adulti e nei bambini con età superiore ai 3 anni.
2. Posologia
Istruzioni generali Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) deve essere somministrato solo in un ambiente ospedaliero o di day hospital adeguatamente attrezzati da medici specialisti in pratiche anestesiologiche o nella cura dei pazienti sottoposti a terapia intensiva. Si raccomanda di sottoporre la funzione circolatoria e respiratoria a costante monitoraggio (ECG, pulsossimetro) e di accertarsi che l’equipaggiamento necessario per il mantenimento della pervietà delle vie aeree, per la ventilazione artificiale e per altre misure di rianimazione sia sempre immediatamente disponibile. Per la sedazione durante interventi chirurgici o diagnostici, è opportuno che Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) non venga somministrato dalla stessa persona che effettua l’intervento chirurgico o diagnostico. Generalmente, in associazione con Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml), è richiesta la somministrazione supplementare di analgesici. Posologia Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) viene somministrato per via endovenosa. La posologia viene stabilita in base alla risposta individuale del paziente. • Anestesia generale negli adulti Induzione dell’anestesia Per l’induzione dell’anestesia, titolare Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) in base alla risposta del paziente (20–40 mg di propofol ogni 10 secondi) fino alla comparsa dei segni clinici dell’anestesia. Per la maggior parte dei pazienti adulti di età inferiore ai 55 anni sono generalmente richieste dosi comprese tra 1,5 e 2,5 mg/kg di peso corporeo. In pazienti di età superiore e nei pazienti appartenenti alle classi III e IV della classificazione ASA, in particolare in presenza di alterazioni della funzionalità cardiaca, è sufficiente una dose inferiore e la dose totale di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) può essere ridotta a 1 mg/kg peso corporeo o meno. In questi pazienti la velocità di somministrazione deve essere inferiore (circa 1 ml, corrispondente a 20 mg, ogni 10 secondi). Mantenimento dell’anestesia Per il mantenimento dell’anestesia si somministra Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) mediante infusione continua. La dose necessaria è generalmente compresa tra 4 e 12 mg/kg peso corporeo all’ora. Nei pazienti anziani, nei pazienti in cattive condizioni generali, nei pazienti appartenenti alle classi III e IV della classificazione ASA e nei pazienti ipovolemici la posologia deve eventualmente essere ridotta ulteriormente a seconda delle condizioni del paziente e della tecnica di anestesia impiegata. • Anestesia generale nei bambini di età superiore ai 3 anni Induzione dell’anestesia Per l’induzione dell’anestesia, titolare lentamente Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) fino alla comparsa dei segni clinici dell’anestesia. Regolare il dosaggio in base all’età e/o al peso corporeo. Per l’induzione dell’anestesia, nella maggior parte dei pazienti di età superiore a 8 anni è generalmente indicato un dosaggio di 2,5 mg/kg peso corporeo. Al di sotto di questa età, in particolare per i bambini di età compresa tra 1 mese e 3 anni, può essere necessaria una dose più elevata (2,5–4 mg/kg di peso corporeo). Mantenimento dell’anestesia generale L’anestesia si può mantenere somministrando Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) per infusione per mantenere la profondità dell’anestesia richiesta. La velocità di somministrazione necessaria varia significativamente tra i pazienti, ma velocità comprese tra 9 e 15 mg/kg di peso corporeo all’ora, permettono generalmente di ottenere un livello soddisfacente di anestesia. Nei bambini più piccoli, in particolare di età compresa tra 1 mese e 3 anni, può essere necessaria una dose più elevata. Nei pazienti appartenenti alle classi III e IV della classificazione ASA si raccomandano dosaggi inferiori (vedere anche paragrafo 4.4). • Sedazione di pazienti ventilati in terapia intensiva Per la sedazione in corso di terapia intensiva si raccomanda la somministrazione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) mediante infusione continua. La velocità di infusione deve essere stabilita in base alla profondità di sedazione richiesta. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene una sedazione sufficiente con dosi comprese tra 0,3 e 4,0 mg di propofol per kg di peso corporeo per ora (vedere anche paragrafo 4.4). Il propofol non è indicato per la sedazione dei pazienti di età pari o inferiore ai 16 anni in corso di terapia intensiva (vedere paragrafo 4.3). Si sconsiglia la somministrazione del propofol tramite il sistema di infusione controllata mirata (TCI) per la sedazione in corso di terapia intensiva. •Sedazione nell’ambito di interventi diagnostici e chirurgici negli adulti Per la sedazione nell’ambito di interventi chirurgici e diagnostici, adattare la dose e la velocità di somministrazione in base alla risposta clinica. Nella maggior parte dei pazienti, per indurre sedazione, è richiesta una dose compresa tra 0,5 e 1 mg/kg peso corporeo, somministrata in 1–5 minuti. Per il mantenimento della sedazione, titolare l’infusione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) in base al livello di sedazione desiderato. Nella maggior parte dei pazienti è necessaria una dose compresa tra 1,5 e 4,5 mg/kg peso corporeo all’ora. Nei pazienti di età superiore ai 55 anni e nei pazienti appartenenti alla classi ASA III e IV possono essere necessarie dosi inferiori di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) e la velocità di somministrazione deve eventualmente essere ridotta. Alternativamente, a seconda della dose necessaria, si può usare Propofol 1% (10 mg/ml). •Sedazione nell’ambito di interventi diagnostici e chirurgici nei bambini di età superiore ai 3 anni Adattare la dose e la velocità di somministrazione in base alla profondità di sedazione richiesta e alla risposta clinica del paziente. Nella maggior parte dei pazienti pediatrici, per indurre sedazione, è richiesta una dose di propofol compresa tra 1 e 2 mg/kg di peso corporeo. Per il mantenimento della sedazione, titolare l’infusione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) in base al livello di sedazione desiderato. Nella maggior parte dei pazienti è necessaria una dose compresa tra 1,5 e 9 mg/kg di peso corporeo all’ora. Nei pazienti appartenenti alle classi ASA III e IV possono essere necessarie dosi inferiori. Modo e durata di somministrazione • Modo di somministrazione Uso endovenoso Somministrare Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) non diluito per via endovenosa. Agitare il contenitore prima dell’uso. Prima dell’uso, pulire la superficie del tappo in gomma del flaconcino con alcool per uso medico (spray o tampone). Dopo l’uso, richiudere il tappo e smaltire il contenitore. Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) non contiene conservanti antimicrobici e può consentire un’eventuale crescita batterica. Pertanto, il Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) deve essere aspirato in modo asettico in una siringa sterile subito dopo la rottura del sigillo del flaconcino. Procedere immediatamente alla somministrazione. Le condizioni di asepsi devono essere mantenute sia per il Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) che per il sistema d’infusione per tutta la durata dell’infusione stessa. Eventuali medicinali o soluzioni aggiunti all’infusione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) devono essere somministrati vicino al sito d’inserimento della cannula. Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) non deve essere somministrato mediante set d’infusione dotati di filtri microbiologici. Il contenuto di un flaconcino di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) e le siringhe contenenti Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) sono destinate all’uso singolo su un solo paziente. Smaltire gli eventuali residui non utilizzati. Durante la somministrazione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) tramite infusione continua si raccomanda l’uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d’infusione. Come stabilito per la somministrazione parenterale di qualsiasi tipo di emulsione grassa, la durata dell’infusione continua di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) mediante un solo sistema d’infusione non deve superare le 12 ore. La linea d’infusione ed il contenitore di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) devono essere smaltiti e sostituiti dopo al massimo 12 ore. Al termine dell’infusione o dopo la sostituzione del sistema d’infusione, qualsiasi eventuale residuo di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) deve essere smaltito. Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6. Per ridurre il dolore dovuto all’iniezione iniziale di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) per l’induzione dell’anestesia generale, è possibile iniettare lidocaina immediatamente prima dell’iniezione di Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml). Prima di somministrare i miorilassanti atracurium o mivacurium dopo il Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) attraverso lo stesso sistema di somministrazione endovenosa, risciacquare il sistema. Propofol può anche essere usato tramite infusione controllata mirata (TCI). Per via dei differenti algoritmi disponibili sul mercato per le raccomandazioni posologiche, fare riferimento alle istruzioni per l’uso del produttore del dispositivo.• Durata della somministrazione Propofol B. Braun 2% (20 mg/ml) può essere somministrato per un massimo di 7 giorni.
3. Controindicazioni
Propofol B. Braun 20 mg/ml è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota al propofol o ad uno qualsiasi degli eccipienti.; Propofol B. Braun 20 mg/ml contiene olio di semi di soia e non deve essere utilizzato in pazienti con ipersensibilità alle arachidi o alla soia. Propofol B. Braun 20 mg/ml non deve essere usato in pazienti di età pari o inferiore a 16 anni per la sedazione per la terapia intensiva (vedere paragrafo 4.4).. La sicurezza e l’efficacia per questi gruppi d’età non sono state dimostrate.
4. Avvertenze
deve essere somministrato da personale qualificato in anestesia (o, nel caso, da medici qualificati per l’assistenza ai pazienti in Terapia intensiva). I pazienti devono essere sottoposti a un monitoraggio costante e devono essere sempre disponibili le attrezzature atte al mantenimento della pervietà delle vie aeree, per la ventilazione artificiale, per la supplementazione di ossigeno e altre attrezzature per la rianimazione. Propofol non deve essere somministrato dalla persona che esegue le procedure diagnostiche o chirurgiche. Sono stati segnalati l’abuso di propofol e la dipendenza da propofol, prevalentemente da parte del personale sanitario. Come per altri anestetici generali, la somministrazione di propofol senza un supporto alle vie aeree potrebbe dare luogo a complicanze respiratorie fatali. Quando si somministra il propofol per la sedazione cosciente, per procedure chirurgiche e diagnostiche, è necessario effettuare il monitoraggio continuo dei pazienti per rilevare eventuali segni iniziali di ipotensione, ostruzione delle vie aeree e desaturazione di ossigeno. Come con altri agenti sedativi, l’uso di propofol per la sedazione nel corso di procedure chirurgiche operative può indurre la comparsa di movimenti involontari del paziente. Durante le procedure che richiedono l’immobilità questi movimenti possono essere pericolosi per la sede su cui si opera. Dopo l’utilizzo di propofol è necessario attendere per un tempo adeguato prima di dimettere il paziente, in modo da garantire il completo ristabilimento. In casi rarissimi all’uso di propofol si può associare lo sviluppo di un periodo di incoscienza postoperatoria, eventualmente accompagnata da un aumento del tono muscolare. Ciò può essere preceduto, ma non necessariamente, da una fase di vigilanza. Il recupero avviene spontaneamente, ma si deve effettuare un’assistenza adeguata al paziente non cosciente. La compromissione indotta da propofol di solito non è più rilevabile oltre le 12 ore. Nel consigliare i pazienti circa: • l’opportunità di essere accompagnati nel lasciare il luogo in cui è avvenuta la somministrazione • i tempi per la ripresa di attività pericolose o che richiedono competenza, come la guida • l’uso di altri agenti potenzialmente sedativi (es. benzodiazepine, oppioidi, alcol) si deve tenere conto degli effetti del propofol, della procedura, delle terapie concomitanti, dell’età e della condizione del paziente. Come con altri agenti per uso endovenoso, procedere con cautela in pazienti con patologie cardiache, respiratorie, renali o epatiche e nei pazienti ipovolemici o debilitati. La clearance di propofol è dipendente dal flusso del sangue, quindi, la terapia concomitante finalizzata a ridurre la gittata cardiaca ridurrà anche la clearance del propofol. Propofol non ha attività vagolitica ed è stato associato a casi segnalati di bradicardia (occasionalmente profonda) e persino di asistolia. La somministrazione per via endovenosa di un agente anticolinergico prima dell’induzione dell’anestesia deve essere presa in considerazione, soprattutto in situazioni dove è probabile che predomini il tono vagale oppure quando propofol viene utilizzato in combinazione con altri agenti che possono provocare bradicardia. Quando si somministra propofol a un paziente epilettico, può esserci il rischio di convulsioni. Si deve procedere con particolare attenzione nei pazienti con disturbi del metabolismo lipidico e in altre condizioni in cui è necessaria cautela nell’utilizzo di emulsioni lipidiche. Popolazione pediatrica L’uso di propofol è sconsigliato nei neonati perché questa popolazione di pazienti non è stata sufficientemente studiata. Dati farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2) indicano che la clearance è notevolmente ridotta nei neonati e mostra una variabilità interindividuale molto elevata. Somministrando dosi consigliate per bambini di età superiore potrebbe verificarsi un sovradosaggio relativo che determinerebbe grave depressione cardiovascolare. L’uso di Propofol B. Braun 20 mg/ml è sconsigliato nei bambini al di sotto dei 3 anni per la difficoltà di titolare piccoli volumi. Propofol non deve essere usato in pazienti di 16 anni d’età o più giovani per la sedazione per terapia intensiva in quanto la sicurezza e l’efficacia di propofol per la sedazione di questo gruppo d’età non sono state dimostrate (vedere sezione 4.3). Raccomandazioni per la gestione nell’Unità di terapia intensiva L’uso di propofol per la sedazione in terapia intensiva è stato associato a un gruppo di disturbi metabolici e di carenze negli apparati degli organi che possono portare alla morte. Sono state ricevute segnalazioni di associazioni delle seguenti condizioni: acidosi metabolica, rabdomiolisi, iperkaliemia, epatomegalia, insufficienza renale, iperlipidemia, aritmia cardiaca, ECG tipo Brugada (segmento ST elevato e onda T convessa) e insufficienza cardiaca rapidamente progressiva di solito non responsiva al trattamento inotropo di supporto. Le associazioni tra questi eventi sono state indicate come sindrome da infusione di propofol. Questi eventi sono stati maggiormente visti in pazienti con ferite gravi alla testa e in bambini con infezioni del tratto respiratorio che hanno ricevuto dosi in eccesso rispetto a quelle raccomandate per gli adulti in sedazione in terapia intensiva. Quelli che seguono sembrano essere i principali fattori di rischio per lo sviluppo di tali eventi: ridotto rilascio di ossigeno a livello tissutale; grave lesione neurologica e/o sepsi; dosaggi elevati di uno o più dei seguenti agenti farmacologici: vasocostrittori, steroidi, inotropi e/o propofol (di solito a dosi superiori a 4 mg/kg/h per più di 48 ore). I medici prescrittori devono prestare attenzione a tali eventi in pazienti con i fattori di rischio di cui sopra e considerare prontamente la possibilità di ridurre o cessare il dosaggio di propofol quando si sviluppano i segnali di cui sopra descritti. Tutti gli agenti sedativi e terapeutici utilizzati nell’Unità di terapia intensiva (UTI), devono essere dosati in modo da mantenere su valori ottimali i parametri emodinamici e di rilascio dell’ossigeno. Durante tali modifiche del trattamento, i pazienti con pressione intracranica (PIC) aumentata devono ricevere un adeguato trattamento di supporto della pressione di perfusione cerebrale. Si raccomanda ai medici di non superare, se possibile, il dosaggio di 4 mg/kg/h. Adeguata attenzione deve essere adoperata in pazienti con disfunzioni del metabolismo dei lipidi e in altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere usate cautamente. Si raccomanda di monitorare i livelli di lipidi nel sangue se propofol è somministrato a pazienti ritenuti particolarmente a rischio di sovraccarico di lipidi. La somministrazione di propofol deve essere regolata in modo appropriato se il monitoraggio indica che i lipidi sono eliminati dal corpo in modo inadeguato. Se il paziente sta ricevendo in concomitanza altri lipidi per via endovenosa, deve esserne ridotta la quantità in modo da considerare la quantità di lipidi infusa come parte della formulazione di propofol; 1 ml di Propofol B. Braun contiene 0,1 g di lipidi. Ulteriori precauzioni Deve essere impiegata cautela nel trattare pazienti con malattia mitocondriale. Questi pazienti posso essere soggetti ad aggravamento della loro disfunzione se sottoposti ad anestesia, chirurgia e a terapia intensiva. Il mantenimento della normotermia, dell’apporto di carboidrati e una buona idratazione sono raccomandati per questo tipo di pazienti. La manifestazione precoce di aggravamento della malattia mitocondriale e della "sindrome da infusione di propofol" possono essere simili. Propofol B. Braun 20 mg/ml non contiene conservanti antimicrobici e favorisce la crescita di microorganismi. L’aspirazione di propofol deve essere effettuata in asepsi in una siringa o in un set da infusione sterili subito dopo la rottura del sigillo del flaconcino. La somministrazione deve avere inizio immediatamente. L’asepsi deve essere mantenuta per tutta la durata dell’infusione tanto per propofol quanto per l’attrezzatura per l’infusione. Eventuali liquidi di infusione aggiunti alla linea di propofol devono essere somministrati nelle vicinanze della cannula. Se sono utilizzati i set per infusione con filtri, questi devono essere permeabili ai lipidi. Propofol e le siringhe che lo contengono sono monouso, per un singolo paziente. In conformità con le linee guida definite per altre emulsioni lipidiche, una singola infusione di propofol non deve superare le 12 ore. Al termine della procedura (o allo scadere delle 12 ore, se tale limite sopraggiunge prima) si devono smaltire e sostituire adeguatamente il serbatoio di propofol e la linea di infusione. Informazioni sugli eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio in 100 ml, cioè è essenzialmente "privo di sodio".
5. Interazioni
Propofol è stato utilizzato in associazione con l’anestesia spinale ed epidurale e con le premedicazioni utilizzate abitualmente, con i farmaci per il blocco neuromuscolare, con gli agenti inalanti e gli analgesici senza riscontrare incompatibilità farmacologiche. Quando l’anestesia generale o la sedazione vengono impiegate in aggiunta alle tecniche di anestesia regionale possono essere necessarie dosi ridotte di propofol. Ipotensione profonda è stata riportata a seguito di induzione di anestetico con propofol in pazienti trattati con rifampicina. E’ stato osservato un bisogno di dosi inferiori di propofol in pazienti che stanno assumendo valproato. Se usato in concomitanza, si può considerare una riduzione della dose di propofol.
6. Effetti indesiderati
L’induzione e il mantenimento dell’anestesia o della sedazione con propofol sono di solito tranquilli con minimi segni di agitazione. Le ADR più comunemente riportate sono effetti indesiderati farmacologicamente prevedibili per un agente anestetico/sedativo, come l’ipotensione. La natura, la gravità e l’incidenza degli eventi avversi osservati nei pazienti che assumono propofol possono essere correlate alla condizione del ricevente e alle procedure operative o terapeutiche intraprese.
Tabella delle reazioni avverse da farmaco Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Disturbi del sistema immunitario | Molto raro (<1/10.000) | Anafilassi, che può comprendere angioedema, broncospasmo, eritema e ipotensione. |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Frequenza non nota (9) | Acidosi metabolica (5), iperkaliemia (5), iperlipidemia (5). |
Disturbi psichiatrici | Frequenza non nota (9) | Euforia, abuso di farmaci e dipendenza dal farmaco (8). |
Patologie del sistema nervoso | Comune (>1/100, <1/10) | Cefalea nella fase di recupero. |
| Raro (>1/10.000, <1/1.000) | Movimenti epilettiformi, comprese convulsioni e opistotono durante l’induzione, il mantenimento e il recupero. |
| Molto raro (<1/10.000) | Incoscienza postoperatoria. |
Frequenza non nota (9) | Movimenti involontari. |
Patologie cardiache | Comune (>1/100, <1/10) | Bradicardia (1). |
| Molto raro (<1/10.000) | Edema polmonare. |
Frequenza non nota (9) | Aritmia cardiaca (5), scompenso cardiaco (5), (7). |
Patologie vascolari | Comune (>1/100, <1/10) | Ipotensione (2). |
| Non comune (>1/1.000, <1/100) | Trombosi e flebite al sito di iniezione. |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune (>1/100, <1/10) | Apnea transitoria durante l’induzione. |
| Frequenza non nota (9) | Depressione respiratoria (dose–dipendente). |
Patologie gastrointestinali | Comune (>1/100, <1/10) | Nausea e vomito durante la fase di recupero. |
| Molto raro (<1/10.000) | Pancreatite. |
Patologie epatobiliari | Frequenza non nota (9) | Epatomegalia (5). |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Frequenza non nota (9) | Rabdomiolisi (3), (5). |
Patologie renali e urinarie | Molto raro (<1/10.000) | Alterazione del colore delle urine in seguito a somministrazione prolungata. |
Frequenza non nota (9) | Insufficienza renale (5). |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Molto raro (<1/10.000) | Disinibizione sessuale. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune (>1/10) | Dolore locale durante l’induzione (4). |
| Molto raro (<1/10 000) | Necrosi del tessuto (10) a seguito di accidentale somministrazione extravascolare. |
| Frequenza non nota (9) | Dolore locale, gonfiore, a seguito di accidentale somministrazione extravascolare. |
Esami diagnostici | Frequenza non nota (9) | ECG tipo Brugada (5), (6). |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Molto raro (<1/10.000) | Febbre postoperatoria. |
(1) Le bradicardie gravi sono rare. Vi sono state rare segnalazioni di progressione all’asistolia.
(2) Occasionalmente, l’ipotensione può richiedere l’uso di liquidi per via endovenosa e la riduzione della velocità di somministrazione di propofol.
(3) Sono giunte segnalazioni molto rare di rabdomiolisi in seguito a somministrazione di propofol a dosi superiori a 4 mg/kg/h per la sedazione in UTI.
(4) Può essere ridotto al minimo utilizzando le vene dell’avambraccio e della fossa antecubitale di diametro maggiore. Con Propofol B. Braun 20 mg/ml il dolore locale può essere ridotto al minimo anche somministrando lidocaina in concomitanza.
(5) La combinazione di questi eventi, segnalata come "sindrome da infusione di propofol", si può osservare in pazienti gravemente ammalati che spesso presentano molteplici fattori di rischio per lo sviluppo degli eventi. Vedere paragrafo 4.4.
(6) ECG tipo Brugada: elevazione del segmento ST e onda T convessa nell’ECG.
(7) Scompenso cardiaco rapidamente progressivo (in alcuni casi a esito fatale) in soggetti adulti. Di solito in tali casi lo scompenso cardiaco non rispondeva al trattamento inotropo di supporto.
(8) Abuso e dipendenza da propofol, prevalentemente da parte del personale sanitario.
(9) Non nota perché non stimabile dai dati disponibili dagli studi clinici. (10) Sono state riportate necrosi dove la vitalità del tessuto è stata alterata.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza La sicurezza del propofol in gravidanza non è stata dimostrata. Propofol non deve essere somministrato alle gestanti, a meno che ciò non sia assolutamente necessario. Il propofol attraversa la placenta e può causare depressione neonatale. Tuttavia è possibile utilizzare propofol durante l’aborto indotto. Allattamento Gli studi condotti nelle madri durante l’allattamento hanno dimostrato che piccole quantità di propofol vengono escrete nel latte umano. Pertanto, le donne non devono allattare per 24 ore dopo la somministrazione del propofol. Il latte prodotto in questo lasso di tempo deve essere eliminato.
9. Principio attivo
1 ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene: propofol 20 mg. Ciascun flaconcino da 50 ml contiene: 1000 mg di propofol. Eccipienti con effetti noti: 1 ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene: olio di soia raffinato 50 mg; sodio 0.03 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Olio di soia raffinato, trigliceridi a catena media, glicerolo, lecitina d’uovo, sodio oleato, acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
Un sovradosaggio accidentale può causare depressione cardio–respiratoria. La depressione respiratoria deve essere trattata con la respirazione artificiale con ossigeno. In caso di depressione cardiovascolare è richiesto l’abbassamento del capo del paziente e, se grave, la somministrazione di plasma expanders e di agenti pressori.