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Propafenone Acc 150 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister pvc/pvdc-al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
- Trattamento di tachiaritmie ventricolari sopraventricolari sintomatiche (come tachicardia giunzionale atrioventricolare, tachicardia sopraventricolare in pazienti con sindrome di Wolff-Parkinson-White o fibrillazione atriale parossistica). - Tachiaritmia ventricolare sintomatica grave, se considerata pericolosa per la vita dal medico.
2. Posologia
Posologia Si raccomanda che la terapia con Propafenone Accord sia iniziata in condizioni ospedaliere, da un medico esperto nel trattamento delle aritmie. La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico che comprende il monitoraggio dell’ECG e ripetuti controlli della pressione (fase di titolazione). Nei pazienti che presentano un allargamento significativo del complesso QRS o presentano un blocco AV di secondo o terzo grado deve essere presa in considerazione una riduzione della dose. Se l’intervallo QRS è prolungato di più del 20%, la dose deve essere ridotta o interrotta fino a quando l’ECG ritorna nei limiti normali. I pazienti con aritmie ventricolari richiedono un attento controllo cardiovascolare all’inizio del trattamento con propafenone. Durante il trattamento, tutti i pazienti devono essere seguiti regolarmente (ad es. facendo un ECG standard a 12 deviazioni una volta al mese, un monitoraggio HOLTER ogni tre mesi ed esercizi di tolleranza ECG, se necessario). Adulti Nel periodo di titolazione e per la terapia di mantenimento la dose giornaliera consigliata è di 450-600 mg di propafenone cloridrato, divisa in due e tre dosi al giorno in pazienti con peso corporeo di circa 70 chilogrammi. Occasionalmente può essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg di propafenone cloridrato. La dose giornaliera deve essere ridotta proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore. Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3-4 giorni. Popolazione pediatrica Nei bambini, una dose giornaliera media tra i 10 e 20 mg di propafenone cloridrato per chilogrammo di peso corporeo somministrata da tre a quattro dosi, ha dato prova di essere appropriata nella fase di titolazione e di mantenimento. La forma farmaceutica di Propafenone Accord non è adatta per i bambini di peso inferiore ai 45 chilogrammi. Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3-4 giorni. La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente il monitoraggio dell’ECG e ripetuti controlli della pressione (fase di titolazione). Anziani Nei pazienti anziani o nei pazienti con compromissione importante della funzione ventricolare sinistra (frazione di eiezione del ventricolo sinistro minore del 35%), o cardiopatie strutturali, il trattamento deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali. Lo stesso approccio si applica alla terapia di mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5-8 giorni di trattamento. Pazienti con compromissione epatica e/o danno renale La dose deve essere aggiustata in funzione dei requisiti individuali del paziente. Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale, può verificarsi un accumulo del medicinale dopo somministrazione di dosi terapeutiche standard. Tuttavia in pazienti in queste condizioni la dose di propafenone cloridrato può essere ulteriormente titolata sotto controllo dell’ECG e monitorando i livelli plasmatici. Modo di somministrazione A causa del gusto amaro e dell’azione anestetica superficiale di propafenone, le compresse rivestite con film devono essere inghiottite (senza masticare o succhiare) con del liquido (per es. un bicchiere di acqua) dopo un pasto.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità a propafenone cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Sindrome di Brugada nota (vedere paragrafo 4.4) • Cardiopatia strutturale significativa come: - Episodio di infarto miocardico negli ultimi 3 mesi. - Insufficienza cardiaca congestizia incontrollata in cui l’output del ventricolo sinistro è minore del 35%. - Shock cardiogeno, ad eccezione di quello provocato da aritmia.- Grave bradicardia sintomatica. - Presenza di una disfunzione del nodo del seno, difetti di conduzione atriale, blocco AV di secondo grado o di grado maggiore, blocco di branca o blocco distale in assenza di pace-maker artificiale. - Ipotensione grave. • Disturbi manifesti del bilancio elettrolitico (per es. disturbi del metabolismo del potassio) • Gravi pneumopatie ostruttive • Miastenia grave • Trattamento concomitante con ritonavir
4. Avvertenze
È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente a cui venga somministrato propafenone prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone sia tale da giustificare un uso continuativo. Dopo l’esposizione a propafenone può rivelarsi la sindrome di Brugada oppure possono essere provocate alterazioni dell’elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata la terapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della sindrome di Brugada. Il propafenone cloridrato può alterare la frequenza e la soglia di sensibilità dei pace-makers artificiali. I pace-makers dovranno essere opportunamente verificati e programmati di conseguenza durante la terapia. Nei pazienti con insufficienza cardiaca scompensata, i segni di insufficienza cardiaca devono essere controllati prima della somministrazione di propafenone. Il debole effetto inotropo negativo di propafenone può assumere importanza nei pazienti predisposti a insufficienza cardiaca. Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o 1:1, potenzialmente con conseguente aumento della frequenza cardiaca (per es. > 180 battiti al minuto) (vedere paragrafo 4.8). Analogamente ad altri medicinali antiaritmici di classe I C, pazienti con cardiopatia strutturale significativa possono essere predisposti a gravi eventi indesiderati. Pertanto, propafenone è controindicato in questi pazienti (vedere il paragrafo 4.3). Deve essere prestata attenzione nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (per es. asma) a causa dell’effetto betabloccante. Propafenone è controindicato in pazienti con grave bronco pneumopatia ostruttiva (vedere paragrafo 4.3).
5. Interazioni
Quando propafenone è somministrato contemporaneamente ad anestetici locali (per esempio durante l’impianto di pace-makers, interventi chirurgici od odontoiatrici) nonché ad altri medicinali che determinano un effetto inibitorio sulla frequenza cardiaca e/o sulla contrattilità del miocardio (per esempio betabloccanti, antidepressivi triciclici) può verificarsi un potenziamento degli eventi avversi. L’uso concomitante di propafenone e lidocaina non ha evidenziato effetti significativi sulla farmacocinetica dei due principi attivi. Tuttavia, è stato riportato che la co-somministrazione di propafenone e lidocaina aumenta il rischio di eventi avversi associati a lidocaina sul sistema nervoso centrale. Sono stati riscontrati aumenti dei livelli plasmatici e/o dei livelli ematici di ciclosporina, teofillina, desipramina, propanololo, metoprololo e digossina durante la terapia a base di propafenone. Le dosi di questi medicinali devono essere ridotte, secondo le esigenze, se si osservano segni di sovradosaggio. Si possono verificare elevati livelli plasmatici di propafenone quando viene somministrato in concomitanza con SSRI, come fluoxetina e paroxetina. La somministrazione contemporanea di propafenone e fluoxetina nei soggetti con estesa metabolizzazione incrementa i valori di Cmax e AUC del S-propafenone del 39% e 50% e di Cmax ed AUC del R-propafenone del 71% e 50%. Basse dosi di propafenone possono essere sufficienti per provocare la risposta terapeutica desiderata. Si raccomanda di controllare accuratamente lo stato di coagulazione nei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti orali (per esempio fenprocumone, warfarin) poiché propafenone può potenziare i livelli plasmatici di questi medicinali causando un aumento del tempo di protrombina. Le dosi di questi medicinali devono essere modificate, se necessario. La co-somministrazione del propafenone con medicinali metabolizzati dal CYP2D6 (come la venlafaxina) possono causare un aumento dei livelli di questi medicinali. Medicinali che inibiscono CYP2D6, CYP1A2 e CYP3A4 come chetoconazolo, cimetidina, chinidina, eritromicina e succo di pompelmo possono causare un incremento dei livelli di propafenone. Quando propafenone viene somministrato con inibitori di questi enzimi, i pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose modificata di conseguenza. La terapia di combinazione di amiodarone e propafenone può avere effetti sulla conduzione e sulla ripolarizzazione cardiaca e condurre ad anomalie potenzialmente proaritmiche. Possono essere richiesti degli aggiustamenti posologici per entrambi i composti sulla base della risposta terapeutica. L’uso concomitante di propafenone e fenobarbitale e/o rifampicina (induttori del CYP3A4) può ridurre l’efficacia antiaritmica del propafenone come risultato della riduzione della concentrazione plasmatica di propafenone. Pertanto, si richiede un attento monitoraggio della risposta alla terapia con propafenone durante la co-somministrazione cronica con fenobarbital e/o rifampicina. L’uso concomitante di propafenone e rilassanti muscolari può aumentare l’effetto sul rilassamento muscolare. L’uso concomitante di propafenone e narcotici o neurolettici (come tioridazina) potrebbe aumentare gli effetti sulla depressione cardiaca. Popolazioni speciali Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Non è noto se l’entità delle interazioni nell’età pediatrica è simile a quella negli adulti.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequenti e molto comuni correlate alla terapia con propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiaca e palpitazioni. Tabella riepilogativa delle reazioni avverse La seguente tabella mostra le reazioni avverse riportate con propafenone negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing. Le reazioni considerate probabilmente correlate all’assunzione di propafenone sono descritte secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/.1000, < 1/100) e non nota (reazioni avverse provenienti dall’esperienza post-marketing; la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità, quando la gravità possa essere valutata.
Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥ 1/10 Comune ≥ 1/100, < 1/10 Non comune ≥ 1/1.000; < 1/100 Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico     Trombocitopenia Agranulocitosi, Leucopenia, Granulocitopenia
Disturbi del sistema immunitario       Ipersensibilità¹
Disturbi del metobolismo e della nutrizione     Diminuzione dell’appetito  
Disturbi psichiatrici   Ansia, Disturbi del sonno Incubi Stato confusionale
Patologie del sistema nervoso Capogiro² Cefalea, Disgeusia Sincope, Atassia, Parestesia Convulsioni, Sintomi extrapiramidali, Irrequietezza
Patologie dell’occhio   Visione offuscuta    
Patologie dell’orecchio e del labirinto     Vertigini  
Patologie cardiache Disturbi della conduzione cardiaca³, Palpitazioni Bradicardia sinusale, Bradicardia, Tachicardia, Flutter atriale Tachicardia ventricolare, Aritmia4 Fibrillazione ventricolare, Insufficienza cardiaca5, Frequenza cardiaca ridotta
Patologie vascolari     Ipotensione Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Dispnea    
Patologie gastrointestinali   Dolore addominale Vomito, Nausea, Diarrea, Costipazione, Bocca secca Distensione addominale, Flatulenza Conati di vomito, Disturbi gastrointestinali
Patologie epatobiliari   Alterazione della funzionalità epatica6   Danno epatocellulare, Colestasi, Epatite, Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo     Orticaria, Prurito, Eruzione cutanea, Eritema  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo       Sindrome Lupus-simile
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Disfunzione erettile Diminuzione del numero di spermatozoi7
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Dolore toracico, Astenia, Fatica, Piressia    
¹ Possono manifestarsi colestasi, discrasie del sangue ed eruzione cutanea. ² Escluso vertigini. ³ Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare. 4 Propafenone può essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcune di queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale.5 Può verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca. 6 Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalità epatica, quali aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue. 7 La dimunizione del numero di spermatozoi è reversibile dopo la sospensione di propafenone. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzowww.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non vi sono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Propafenone Accord, deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. È noto che il propafenone sia in grado di superare la barriera placentare nell’uomo. La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno. Allattamento Non vi sono studi riguardanti l’escrezione del propafenone nel latte materno. Dati limitati suggeriscono che propafenone possa essere escreto nel latte materno. Propafenone Accord deve essere usato con cautela nelle mamme che allattano.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
9. Principio attivo
Propafenone Accord 150 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di propafenone cloridrato. Propafenone Accord 300 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg di propafenone cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo Amido di mais, Ipromellosa E5, Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Magnesio stearato Rivestimento della compressa Talco, Ipromellosa E5, Titanio diossido, Macrogol 6000
11. Sovradosaggio
Sintomi di sovradosaggio: Sintomi miocardici: Gli effetti del sovradosaggio da propafenone sul miocardio si manifestano come disordini della genesi dell’impulso e della conduzione come il prolungamento del tratto PQ, allargamento del QRS, blocco dell’automatismo del nodo del seno, blocco atrioventricolare, tachicardia ventricolare, flutter ventricolare e fibrillazione ventricolare. La riduzione della contrattilità (effetto inotropo negativo) può causare ipotensione che, in casi gravi, può portare a shock cardiovascolare. Sintomi non-cardiaci: Cefalea, capogiri, visione offuscata, parestesie, tremori, nausea, costipazione e secchezza della bocca possono verificarsi frequentemente. In casi estremamente rari di sovradosaggio, possono verificarsi convulsioni. Sono stati segnalati anche casi di decesso. In casi gravi di avvelenamento, si possono verificare convulsioni tonico-cloniche, parestesia, sonnolenza, coma e arresto respiratorio. Trattamento: In aggiunta alle generali misure di emergenza, i parametri vitali del paziente devono essere monitorati in terapia intensiva e rettificati a seconda dei casi. La defibrillazione così come l’infusione di dopamina e isoproterenolo sono stati efficaci nel controllare il ritmo e la pressione sanguigna. Le convulsioni sono state alleviate con diazepam per via endovenosa. Possono essere necessarie misure generali di supporto come l’assistenza meccanica respiratoria e il massaggio cardiaco esterno. I tentativi di eliminazione attraverso l’emoperfusione hanno un’efficacia limitata. A causa dell’elevato legame proteico (> 95%) e del largo volume di distribuzione, l’emodialisi risulta inefficace.
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