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Pedea 5 mg/ml soluzione inettabile uso endovenoso fiala 2 ml 4 fiale

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento del dotto arterioso pervio emodinamicamente significativo nei neonati pretermine di età gestazionale inferiore alle 34 settimane.
2. Posologia
Il trattamento con Pedea va eseguito esclusivamente presso un’unità di terapia intensiva neonatale, sotto la supervisione di un neonatologo esperto. Posologia Un ciclo terapeutico è definito come tre iniezioni endovenose di Pedea da somministrare ad intervalli di 24 ore. La prima iniezione deve essere somministrata dopo le prime 6 ore di vita. Determinare la dose di ibuprofene a seconda del peso corporeo come indicato di seguito: – 1a iniezione: 10 mg/kg, – 2a e 3a iniezione: 5 mg/kg. In caso di anuria o oliguria manifesta dopo la prima o la seconda dose, non si deve somministrare la terza dose fino a quando il volume di urine non si sia normalizzato. In caso di mancata chiusura del dotto arterioso nelle 48 ore successive all’ultima iniezione oppure in caso di riapertura dello stesso, è possibile somministrare un secondo ciclo di tre dosi, come illustrato in precedenza. Qualora non si osservino cambiamenti anche dopo il secondo ciclo di terapia, può rendersi necessaria la chiusura chirurgica del dotto arterioso pervio. Modo di somministrazione Solo per uso endovenoso. Pedea deve essere somministrato mediante infusione breve della durata di 15 minuti, preferibilmente non diluito. Se necessario, aggiustare il volume di iniezione con soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o di glucosio 50 mg/ml (5%). Smaltire la soluzione residua non utilizzata. Nel valutare il volume totale di soluzione iniettata prendere in considerazione il volume totale giornaliero di liquidi somministrati.
3. Controindicazioni
– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; – Infezione grave con rischio per la vita; – Sanguinamento in atto, in particolare emorragia intracranica o gastrointestinale; – Trombocitopenia o difetti della coagulazione; – Funzionalità renale notevolmente compromessa; – Cardiopatia congenita che richiede la pervietà del dotto arterioso per un soddisfacente flusso ematico polmonare o sistemico (ad es. atresia polmonare, grave tetralogia di Fallot, grave coartazione aortica); – Enterocolite necrotizzante accertata o sospetta.
4. Avvertenze
Prima di somministrare Pedea deve essere eseguito un esame ecocardiografico adeguato al fine di accertare una pervietà del dotto arterioso emodinamicamente significativa e di escludere ipertensione polmonare e cardiopatia congenita dotto–dipendente. Poiché l’uso profilattico nei primi tre giorni di vita (iniziando il trattamento entro le 6 ore dalla nascita) in neonati pretermine di età gestazionale inferiore alle 28 settimane è stato associato ad un aumento degli eventi avversi a livello polmonare e renale, Pedea non deve essere usato per la profilassi a nessuna età gestazionale (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). In particolare, sono stati riportati 3 casi di ipossiemia grave con ipertensione polmonare insorta entro un’ora dalla prima infusione e risoltasi entro 30 minuti dall’inizio della terapia con ossido nitrico per inalazione. Se durante o dopo l’infusione di Pedea si verifica ipossiemia, prestare particolare attenzione alla pressione polmonare. Considerando che studi in vitro hanno dimostrato che l’ibuprofene compete con la bilirubina per i siti di legame con l’albumina, il rischio di encefalopatia bilirubinica nei neonati prematuri può aumentare (vedere paragrafo 5.2). L’ibuprofene non deve quindi essere utilizzato nei neonati che presentano concentrazioni elevate di bilirubina. Essendo un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), l’ibuprofene può mascherare i segni e i sintomi usuali di infezione; è necessario pertanto essere prudenti nell’uso di Pedea in presenza di infezione (vedere anche paragrafo 4.3). Pedea deve essere somministrato con cautela per evitare stravaso e conseguente possibile irritazione tissutale. Visto che l’ibuprofene può inibire l’aggregazione piastrinica, i neonati prematuri devono essere monitorati per rilevare eventuali segni di sanguinamento. Poichè l’ibuprofene può diminuire la clearance degli aminoglicosidi, si raccomanda un rigoroso controllo dei loro livelli sierici durante la co–somministrazione con ibuprofene. Si raccomanda di monitorare attentamente la funzionalità renale e gastrointestinale. Nei neonati pretermine di età gestazionale inferiore a 27 settimane, il tasso di chiusura del dotto arterioso (da 33 a 50%) è risultato basso al regime posologico raccomandato (vedere paragrafo 5.1). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (15 mg) per 2 ml; ciò significa che è essenzialmente privo di sodio.
5. Interazioni
L’uso concomitante di Pedea con i seguenti medicinali non è raccomandato: – diuretici: l’ibuprofene può ridurre l’effetto dei diuretici; i diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS in pazienti disidratati; – anticoagulanti: l’ibuprofene può incrementare l’effetto degli anticoagulanti ed aumentare il rischio di sanguinamento; – corticosteroidi: l’ibuprofene può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale; – ossido nitrico: considerato che entrambi i medicinali inibiscono la funzionalità piastrinica, la loro associazione può, in teoria, incrementare il rischio di sanguinamento; – altri FANS: evitare l’uso concomitante di più di un FANS in considerazione dell’aumentato rischio di reazioni avverse; – aminoglicosidi: poiché l’ibuprofene può diminuire la clearance degli aminoglicosidi, la loro co–somministrazione può aumentare il rischio di nefrotossicità e ototossicità (vedere paragrafo 4.4).
6. Effetti indesiderati
Attualmente sono disponibili dati su circa 1.000 neonati pretermine tratti dalla letteratura su ibuprofene e dalle sperimentazioni cliniche con Pedea. È difficile valutare il nesso di causalità degli eventi avversi riportati nei neonati pretermine, dal momento che possono essere correlati sia alle conseguenze emodinamiche del dotto arterioso pervio sia agli effetti diretti dell’ibuprofene. Le reazioni avverse riportate sono elencate di seguito, in base alla classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza. La frequenza è definita come: molto comune (> 1/10), comune (>1/100, <1/10) e non comune (>1/1.000, <1/100). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune: trombocitopenia, neutropenia
Patologie del sistema nervoso Comune: emorragia intraventricolare, leucomalacia periventricolare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune: displasia broncopolmonare*
Comune: emorragia polmonare
Non comune: ipossiemia*
Patologie gastrointestinali Comune: enterocolite necrotizzante, perforazione intestinale
Non comune: emorragia gastrointestinale
Patologie renali e urinarie Comune: oliguria, ritenzione dei liquidi, ematuria
Non comune: insufficienza renale acuta
Esami diagnostici Molto comune: aumento della creatinina ematica, diminuzione del sodio ematico
* vedere di seguito
In una sperimentazione clinica terapeutica che coinvolgeva 175 neonati pretermine di età gestazionale inferiore alle 35 settimane, l’incidenza di displasia broncopolmonare all’età post–concepimento di 36 settimane era di 13/81 (16%) con indometacina rispetto a 23/94 (24%) con ibuprofene.In una sperimentazione clinica in cui Pedea era stato somministrato come profilassi nelle prime 6 ore di vita, è stata riportata ipossiemia grave associata a ipertensione polmonare in 3 neonati di età gestazionale inferiore alle 28 settimane. Questo evento è insorto entro un’ora dalla prima infusione e siè risolto entro 30 minuti dall’inalazione di ossido nitrico. Vi sono state inoltre segnalazioni post–marketing di ipertensione polmonare, quando Pedea è stato somministrato a neonati prematuri nel contesto terapeutico.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni ml di soluzione contiene 5 mg di ibuprofene. Ogni fiala da 2 ml contiene 10 mg di ibuprofene. Eccipienti: ogni ml contiene 7,5 mg di sodio per ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Trometamolo, sodio cloruro, sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH), acido cloridrico al 25% (per l’aggiustamento del pH), acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio con la somministrazione di ibuprofene per via endovenosa in neonati pretermine. Casi di sovradosaggio sono stati tuttavia descritti in neonati e bambini cui era stato somministrato ibuprofene orale: sono state osservate depressione del SNC, crisi epilettiche, alterazioni gastrointestinali, bradicardia, ipotensione, apnea, funzionalità renale alterata, ematuria. È stato riportato che un sovradosaggio massivo (fino a più di 1000 mg/kg) induce coma, acidosi metabolica ed insufficienza renale transitoria. Tutti i pazienti sono guariti con il trattamento tradizionale. In letteratura si registra un solo decesso: dopo un sovradosaggio di 469 mg/kg, in un bambino di 16 mesi è insorto un episodio apneico associato a crisi epilettiche e a polmonite da aspirazione ad esito infausto. Per il sovradosaggio di ibuprofene è indicato principalmente un trattamento di supporto.
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