1. Indicazioni terapeutiche
Pantoprazolo Accord è indicato per: - Esofagite da reflusso. - Ulcera gastrica e duodenale. - Sindrome di Zollinger-Ellison e altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida.
2. Posologia
Posologia. La somministrazione endovenosa di Pantoprazolo Accord è raccomandata solo se la somministrazione orale non è appropriata. I dati sulla somministrazione endovenosa sono disponibili fino a 7 giorni di trattamento. Pertanto, non appena è possibile istituire una terapia orale, il trattamento con Pantoprazolo Accord per via endovenosa deve essere interrotto e proseguito con pantoprazolo 40 mg per via orale. Dose raccomandata. Ulcera gastrica e duodenale, esofagite da reflusso: La dose raccomandata per la somministrazione endovenosa è di un flaconcino di Pantoprazolo Accord (40 mg di pantoprazolo) al giorno. Sindrome di Zollinger-Ellison e altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida. Per il trattamento a lungo termine della Sindrome di Zollinger-Ellison e degli altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida i pazienti devono iniziare il trattamento con una dose giornaliera di 80 mg di Pantoprazolo Accord. In seguito, il dosaggio può essere aggiustato gradualmente secondo necessità sulla base di valutazioni strumentali della secrezione acida individuale. Con dosaggi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere. E` possibile incrementare temporaneamente la dose giornaliera al di sopra di 160 mg di pantoprazolo ma per periodi non superiori a quanto necessario per ottenere un controllo adeguato della secrezione acida. In caso sia richiesto un rapido controllo dell’acidità, una dose iniziale di 2 x 80 mg di Pantoprazolo Accord 40 mg è sufficiente per ridurre la secrezione acida nell’intervallo desiderato (<10 mEq/h) entro un’ora nella maggior parte dei pazienti. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione epatica: Nei pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (mezzo flaconcino da 40 mg di Pantoprazolo Accord) (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con danno renale: Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalità renale compromessa. Anziani: Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani. Popolazione pediatrica: L’esperienza sull’uso nei bambini è limitata. Pertanto Pantoprazolo Accord non è raccomandato per l’uso in pazienti di età inferiore ai 18 anni fino a quando saranno disponibili ulteriori dati. Modo di somministrazione: Questo medicinale deve essere somministrato da un operatore sanitario e sotto appropriata supervisione medica. Una soluzione pronta all’uso va preparata in 10 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Per le istruzioni sulla preparazione vedere paragrafo 6.6. La soluzione ricostituita può essere somministrata direttamente o dopo ulteriore diluizione con 100 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o soluzione iniettabile di glucosio 55 mg/ml (5%). Dopo la preparazione la soluzione deve essere utilizzata entro 12 ore. Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa in un intervallo di tempo di 2 - 15 minuti. Per le istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai derivati benzimidazolici, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
In presenza di sintomi allarmanti. In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, deve essere esclusa la natura maligna, in quanto il trattamento con pantoprazolo può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi. Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato deve essere considerata un’ulteriore indagine. Compromissione epatica. Nei pazienti con grave compromissione epatica, gli enzimi epatici devono essere monitorati durante la terapia. In caso di aumento degli enzimi epatici, si deve sospendere il trattamento (vedere paragrafo 4.2). Co-somministrazione con atazanavir. La co-somministrazione di atazanavir con gli inibitori della pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se la combinazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (es. carica virale) in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg utilizzando 100 mg di ritonavir. Non si deve superare una dose di pantoprazolo di 20 mg al giorno. Infezioni gastrointestinali causate da batteri. Il trattamento con Pantoprazolo Accord 40 mg può portare ad un modesto incremento del rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella e Campylobacter o C. difficile. Sodio. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, quindi è essenzialmente “privo di sodio”. Ipomagnesiemia. È stato osservato che gli inibitori della pompa protonica (IPP), come il pantoprazolo, possono causare grave ipomagnesiemia in pazienti trattati per almeno tre mesi, e in molti casi per un anno. Possono comparire gravi sintomi di ipomagnesiemia come affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, capogiri ed aritmia ventricolare, che inizialmente possono manifestarsi in modo insidioso ed essere così trascurati. Nella maggioranza dei pazienti coinvolti, l’ipomagnesiemia migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione degli IPP. Gli operatori sanitari devono considerare la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con gli IPP e periodicamente nel corso del trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o che assumono IPP in concomitanza con digossina o farmaci che possono causare ipomagnesiemia (ad es. diuretici). Fratture ossee. Gli inibitori della pompa protonica, specie se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (>1 anno), possono causare un modesto incremento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, principalmente negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura del 10-40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure sulla base delle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio. Interferenza con esami di laboratorio. Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con pantoprazolo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS). Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con Pantoprazolo Accord. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
5. Interazioni
Effetto del pantoprazolo sull’assorbimento di altri medicinali. A causa della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acida gastrica, il pantoprazolo può ridurre l’assorbimento di medicinali la cui biodisponibilità è dipendente dal pH gastrico, ad esempio alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib. Medicinali anti-HIV (atazanavir). La co-somministrazione di atazanavir e di altri farmaci anti-HIV il cui assorbimento è pH-dipendente con inibitori della pompa protonica può portare ad una riduzione sostanziale della biodisponibilità di questi medicinali anti-HIV e può modificarne l’efficacia. Pertanto, la co-somministrazione degli inibitori della pompa protonica con atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin). Sebbene negli studi clinici di farmacocinetica non siano state osservate interazioni durante il trattamento concomitante con fenprocumone o warfarin, alcuni casi isolati di variazione del Rapporto Internazionale Normalizzato (RIN) durante il trattamento concomitante sono stati rilevati nel periodo post-commercializzazione. Quindi, nei pazienti trattati con anticoagulanti cumarinici (ad es. fenprocumone o warfarin), si raccomanda di monitorare il tempo di protrombina/RIN dopo l’inizio, l’interruzione o durante l’uso discontinuo di pantoprazolo. Metotressato. Si è osservato che l’uso concomitante di dosi elevate di metotressato (ad es. 300 mg) ed inibitori della pompa protonica aumenta i livelli di metotressato in alcuni pazienti. Pertanto, nei casi in cui vengono utilizzati alti dosaggi di metotressato, ad esempio per tumori e psoriasi, può essere necessario prendere in considerazione una temporanea sospensione del pantoprazolo. Altri studi di interazione. Il pantoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via di metabolizzazione è la demetilazione da parte del CYP2C19 e altre vie metaboliche includono l’ossidazione mediante il CYP3A4. Studi di interazione con sostanze anch’esse metabolizzate attraverso questi sistemi enzimatici, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo non hanno rivelato interazioni clinicamente significative. I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che il pantoprazolo non influenza il metabolismo di sostanze attive metabolizzate dal CYP1A2 (come caffeina, teofillina), dal CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), dal CYP2D6 (come metoprololo), dal CYP2E1 (come etanolo) e non interferisce con l’assorbimento della digossina mediato dalle p-glicoproteine. Non sono state evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente. Sono stati anche condotti studi di interazione somministrando pantoprazolo in concomitanza con i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state riscontrate interazioni clinicamente significative.
6. Effetti indesiderati
Si può prevedere che circa il 5% dei pazienti possa manifestare reazioni avverse al farmaco (ADRs). La ADR più comunemente segnalata è la tromboflebite nella sede di iniezione. Diarrea e mal di testa sono state riscontrate in circa l’1% dei pazienti. La tabella seguente elenca le reazioni avverse segnalate con pantoprazolo, classificate secondo la seguente classificazione di frequenza: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Per tutte le reazioni avverse rilevate nell’esperienza post-commercializzazione, non è possibile stabilire alcuna frequenza di Reazione Avversa e quindi esse sono indicate con frequenza “non nota”. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità Tabella 1. Reazioni avverse con pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza post-commercializzazione
Frequenza | Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota |
Classificazione per Sistemi e Organi |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | Agranulocitosi | Trombocitopenia; Leucopenia; Pancitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | | | Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico) | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | | Iperlipidemia e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); Variazioni di peso | | Iponatriemia; Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4); Ipocalcemia(1), Ipokaliemia |
Disturbi psichiatrici | | Disturbi del sonno | Depressione (e tutte le complicanze) | Disorientamento (e tutte le complicanze) | Allucinazioni; Confusione (specialmente in pazienti predisposti, così come aggravamento di questi sintomi in caso di loro preesistenza) |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea; Capogiri | Alterazioni del gusto | | Parestesia |
Patologie dell’occhio | | | Disturbi della visione/visione offuscata | | |
Patologie gastrointestinali | Polipi della ghiandola fundica (benigni) | Diarrea; Nausea/vomito; Distensione e gonfiore; Stipsi; Secchezza della bocca; Dolore e fastidio addominale | | | Colite microscopica |
Patologie epatobiliari | | Aumento dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, γ-GT) | Aumento della bilirubina | | Danno epatocellulare; Ittero; Insufficienza epatocellulare |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | eruzione cutanea/esantema /eruzione; Prurito | Orticaria; Angioedema | | Sindrome di Stevens-Johnson; Sindrome di Lyell; Eritema multiforme; Fotosensibilità; Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4) | Artralgia; Mialgia | | Spasmo muscolare (2) |
Patologie renali ed urinarie | | | | | Nefrite interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Ginecomastia | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Tromboflebite nella sede di iniezione | Astenia, affaticamento e malessere | Aumento della temperatura corporea; Edema periferico | | |
1 Ipocalcemia in associazione con ipomagnesiemia ² Spasmo muscolare come conseguenza di uno squilibrio elettrolitico
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso del pantoprazolo in donne in gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Pantoprazolo Accord 40 mg non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di effettiva necessità. Allattamento: Studi sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di pantoprazolo nel latte materno. È stata riportata escrezione nel latte materno umano. Pertanto la decisione se continuare/sospendere l’allattamento al seno o continuare/sospendere la terapia con Pantoprazolo Accord 40 mg deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il neonato e del beneficio della terapia con Pantoprazolo Accord 40 mg per la madre. Fertilità: Non è stata evidenziata compromissione della fertilità in seguito alla somministrazione di pantoprazolo in studi sugli animali (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25 °C. Conservare il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione vedere paragrafo 6.3.
9. Principio attivo
Ogni flaconcino contiene 40 mg di Pantoprazolo (come sodio sesquidrato). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, quindi è essenzialmente 'privo di sodio'. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
11. Sovradosaggio
Sintomi: Non sono noti sintomi da sovradosaggio nell'uomo. L’esposizione sistemica fino a 240 mg somministrati per via endovenosa in 2 minuti è stata ben tollerata. Poiché il pantoprazolo è ampiamente legato alle proteine, non è prontamente dializzabile. Trattamento: In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione, non possono essere fatte specifiche raccomandazioni terapeutiche, a parte quelle per un trattamento sintomatico e di supporto.