Nivolumab usato in monoterapia (vedere paragrafo 4.2) Riassunto del profilo di sicurezza Nei dati aggregati di nivolumab in monoterapia in diversi tipi di tumore (n=2787), con un follow-up minimo compreso tra 2,3 e 28 mesi, le reazioni avverse riportate più frequentemente (≥10%) sono state stanchezza (29%), rash (17%), prurito (13%), diarrea (13%) e nausea (12%). La maggior parte delle reazioni avverse erano da lievi a moderate (grado 1 o 2). Con un follow-up minimo di 63 mesi nel NSCLC, non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Trattamento adiuvante del melanoma Nei dati aggregati di nivolumab 3 mg/kg in monoterapia nel trattamento adiuvante del melanoma (n = 452) le reazioni avverse riportate più frequentemente (≥10%) sono state stanchezza (46%), rash (29%), diarrea (24%), prurito (23%), nausea (15%), artralgia (13%), dolore muscolo-scheletrico (11%), e ipotiroidismo (11%). La maggior parte delle reazioni erano da lievi a moderate (grado 1 o 2).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate nei dati aggregati relativi a pazienti trattati con nivolumab in monoterapia (n = 2787) sono elencate nella Tabella 5. Queste reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati post-commercializzazione disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 5: Reazioni avverse con nivolumab in monoterapia | Nivolumab in monoterapia |
Infezioni ed infestazioni |
Comune | infezione delle vie respiratorie superiori |
Non comune | polmonitea, bronchite |
Non nota | meningite asetticah |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) |
Raro | linfoadenite istiocitica necrotizzante (linfoadenite di Kikuchi) |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto comune | neutropeniaa,b |
Non comune | eosinofilia |
Non nota | linfoistiocitosi emofagocitica |
Disturbi del sistema immunitario |
Comune | reazione correlata a infusionec, ipersensibilitàc |
Raro | reazione anafilatticac |
Non nota | rigetto del trapianto di organo solidoh, sarcoidosih |
Patologie endocrine |
Comune | ipotiroidismo, ipertiroidismo |
Non comune | insufficienza surrenalical, ipopituitarismo, ipofisite, tiroidite, diabete mellito |
Raro | chetoacidosi diabetica |
Non nota | ipoparatiroidismoh |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Comune | appetito ridotto |
Non comune | disidratazione, acidosi metabolica |
Non nota | sindrome da lisi tumoralei |
Patologie del sistema nervoso |
Comune | neuropatia periferica, cefalea, capogiro |
Non comune | Polineuropatia, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente) |
Raro | sindrome di Guillain-Barré, demielinizzazione, sindrome miastenica, encefalitea,c, m |
Patologie dell'occhio |
Non comune | uveite, visione offuscata, occhio secco |
Non nota | sindrome di Vogt-Koyanagi-Haradah |
Patologie cardiache |
Non comune | tachicardia,malattie del pericardio j |
Raro | aritmia (inclusa aritmia ventricolare)d, fibrillazione atriale, miocarditea,f |
Patologie vascolari |
Comune | ipertensione |
Raro | vasculite |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune | polmonitea,c, dispneaa, tosse |
Non comune | versamento della pleura |
Raro | infiltrato polmonare |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | diarrea, nausea |
Comune | colitea, stomatite, vomito, dolore addominale, stipsi, bocca secca |
Non comune | pancreatite, gastrite |
Raro | ulcera duodenale |
Patologie epatobiliari |
Non comune | epatitec |
Raro | colestasi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | rashe, prurito |
Comune | vitiligine, cute secca, eritema, alopecia |
Non comune | eritema multiforme, psoriasi rosacea, orticaria |
Raro | necrolisi epidermica tossicaa,f sindrome di Stevens-Johnsona,f |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune | dolore muscoloscheletricog, artralgia |
Non comune | polimialgia reumatica, artrite |
Raro | Sindrome di Sjogren, miopatia, miosite (inclusa polimiosite)a,f, rabdomiolisia,f |
Patologie renali e urinarie |
Non comune | nefrite tubulointerstiziale, insufficienza renale (inclusa lesione traumatica renale acuta)a,c |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | stanchezza |
Comune | piressia, edema (incluso edema periferico) |
Non comune | dolore, dolore toracico |
Esami diagnosticib |
Molto comune | AST aumentata, ALT aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, ipocalcemia, creatinina aumentata, iperglicemiac, ipoglicemia, linfopenia, leucopenia, trombocitopenia, anemiak, ipercalcemia, iperpotassiemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, iponatremia |
Comune | bilirubina totale aumentata, ipermagnesiemia, ipernatremia, peso diminuito |
a Negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi ad esito fatale.
b Le frequenze degli esami di laboratorio riflettono la proporzione di pazienti che hanno presentato un peggioramento dei parametri di laboratorio rispetto al basale. Vedere di seguito "Descrizione di reazioni avverse selezionate; anomalie di laboratorio".
c Negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi pericolosi per la vita.
d La frequenza delle reazioni avverse nella categoria patologie cardiache, secondo la classificazione per sistemi ed organi indipendentemente dalla casualità, è stata più alta nel gruppo nivolumab che nel gruppo chemioterapia, nella popolazione con melanoma metastatico dopo CTLA4/BRAF inibitore. I tassi di incidenza per 100 persone-anno di esposizione sono stati 9,3 vs 0; eventi cardiaci gravi sono stati riportati dal 4,9% dei pazienti nel gruppo nivolumab vs 0 pazienti nel gruppo di trattamento a scelta dello sperimentatore. Nella popolazione con melanoma metastatico non precedentemente trattato, la frequenza delle reazioni avverse cardiache è stata più bassa nel gruppo nivolumab rispetto al gruppo dacarbazina. Tutte le reazioni sono state considerate dagli sperimentatori non correlate a nivolumab ad eccezione dell'aritmia (fibrillazione atriale, tachicardia, ed aritmia ventricolare).
e Rash è un termine composito che include, rash maculopapulare, rash eritematoso, rash pruriginoso, rash follicolare, rash maculare, rash morbilliforme, rash papulare, rash pustulare, rash papulosquamoso, rash vescicolare, rash generalizzato, rash esfoliativo, dermatite, dermatite acneiforme, dermatite allergica, dermatite atopica, dermatite bollosa, dermatite esfoliativa, dermatite psoriasiforme, eruzione da farmaci e pemfigoide.
f Riportato anche in studi al di fuori dei dati aggregati. La frequenza è basata su un programma di esposizione estesa.
g Dolore muscolo scheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscolo-scheletrico, fastidio muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, dolore a un arto e dolore spinale.
h Evento successivo alla commercializzazione (vedere anche paragrafo 4.4).
i Riportato negli studi clinici e nella fase successiva all’immissione in commercio.
j Malattie del pericardio è un termine composto che include pericarditi, versamento pericardico, tamponamento cardiaco e sindrome di Dressler.
k Anemia è un termine composito che include, tra le altre cause, anemia emolitica ed anemia autoimmune.
l Include insufficienza surrenalica e insufficienza adrenocorticale secondaria.
m Include encefalite ed encefalite limbica. Il profilo si sicurezza complessivo di nivolumab alla dose di 3 mg/kg nel trattamento adiuvante del melanoma (n = 452) è stato consistente con quello stabilito per nivolumab in monoterapia nei vari tipi di tumore.
Nivolumab in associazione ad ipilimumab (vedere paragrafo 4.2) Riassunto del profilo di sicurezza Quando nivolumab è somministrato in associazione ad ipilimumab, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di ipilimumab prima di iniziare il trattamento. Per informazioni aggiuntive sul profilo di sicurezza di ipilimumab in monoterapia, si prega di fare riferimento all'RCP di ipilimumab.
Melanoma Nei dati aggregati di nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma (n = 448), con un follow-up minimo compreso tra 6 e 28 mesi, le reazioni avverse riportate pi&ugraave; frequentemente (≥ 10%) sono state rash (52%), stanchezza (46%), diarrea (43%), prurito (36%), nausea (26%), piressia (19%), appetito ridotto (16%), ipotiroidismo (16%), colite (15%), vomito (14%), artralgia (13%), dolore addominale (13%), cefalea (11%) e dispnea (10%). La maggior parte delle reazioni avverse era da lieve a moderata (grado 1 o 2). Tra i pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nello studio CA209067, 154/313 (49%) hanno presentato il primo episodio di reazioni avverse di grado 3 o 4 durante la fase iniziale di associazione. Dei 147 pazienti di questo gruppo che hanno continuato il trattamento nella fase di monoterapia, 47 (32%) hanno manifestato almeno una reazione avversa di grado 3 o 4 durante la fase di monoterapia. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza con un follow-up minimo di 60 mesi dallo studio CA209067.
RCC Nei dati aggregati di nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC (n = 547), con un follow-up minimo di 17,5 mesi, le reazioni avverse riportate più frequentemente (≥10%) sono state stanchezza (48%), rash (34%), prurito (28%), diarrea (27%), nausea (20%), ipotiroidismo (16%), dolore muscolo - scheletrico (15%), artralgia (14%), appetito ridotto (14%), piressia (14%), vomito (11%), ipertiroidismo (11%). La maggior parte delle reazioni avverse era da lievi a moderate (grado 1 o 2). Tra i pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nello studio CA209214, 169/547 (31%) hanno presentato il primo episodio di reazioni avverse di grado 3 o 4 durante la fase iniziale di associazione. Dei 382 pazienti di questo gruppo che hanno continuato il trattamento nella fase di monoterapia, 144 (38%) hanno manifestato almeno una reazione avversa di grado 3 o 4 durante la fase di monoterapia.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate nei dati aggregati relativi a pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg (n = 448) ed a pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg (n = 547) sono elencate nella Tabella 6. Queste reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati post-commercializzazione disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 6: Reazioni avverse di nivolumab in associazione ad ipilimumab | Nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg* | Nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg** |
Infezioni e infestazioni | |
Comune | polmonite, infezione delle vie respiratorie superiori | polmonite, infezione delle vie respiratorie superiori, congiuntivite |
Non comune | bronchite | bronchite, meningite asettica |
Non nota | meningite asetticah | |
Patologie del sistema emalinfopoietico | |
Comune | eosinofilia | |
Non comune | | eosinofilia |
Non nota | linfoistiocitosi emofagocitica | linfoistiocitosi emofagocitica |
Disturbi del sistema immunitario | |
Comune | reazione correlata a infusione, ipersensibilità | reazione correlata a infusione, ipersensibilità |
Non comune | sarcoidosi | |
Non nota | rigetto del trapianto di organo solidoh | |
Patologie endocrine | |
Molto comune | ipotiroidismo | ipotiroidismo, ipertiroidismo |
Comune | insufficienza surrenalica, ipopituitarismo, ipofisite, ipertiroidismo, tiroidite | insufficienza surrenalicac, ipofisitec, tiroidite, diabete mellitoc |
Non comune | chetoacidosi diabeticac, diabete mellitoc | chetoacidosi diabeticac, ipopituitarismo |
Non nota | ipoparatiroidismoh | ipoparatiroidismoh |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Molto comune | appetito ridotto | appetito ridotto |
Comune | disidratazione | disidratazione |
Non comune | | acidosi metabolica |
Non nota | sindrome da lisi tumoralei | |
Patologie del sistema nervoso | |
Molto comune | cefalea | |
Comune | neuropatia periferica, capogiro | cefalea, neuropatia periferica, capogiro |
Non comune | sindrome di Guillain-Barré, polineuropatia, neurite, paralisi del nervo peroneo, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente), encefalitec | polineuropatia, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente), miastenia gravisc |
Patologie dell’occhio | |
Comune | uveite, visione offuscata | visione offuscata |
Non comune | | uveite |
Non nota | Syndrome di Vogt-Koyanagi-Harada h | |
Patologie cardiache | |
Comune | tachicardia | tachicardia |
Non comune | aritmia (inclusa aritmia ventricolare)a,d, fibrillazione atriale, miocarditea,f | aritmia (inclusa aritmia ventricolare), miocarditec |
Non nota | disturbi del pericardioJ | |
Patologie vascolari | |
Comune | ipertensione | ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Molto comune | dispnea | |
Comune | polmonitea,c, embolia polmonarea, tosse | polmonite, dispnea, versamento della pleura, tosse |
Non comune | versamento della pleura | |
Patologie gastrointestinali | |
Molto comune | colitea, diarrea, vomito, nausea, dolore addominale | diarrea, vomito, nausea |
Comune | stomatite, pancreatite, stipsi, bocca secca | colite, stomatite, pancreatite, dolore addominale, stipsi, bocca secca |
Non comune | perforazione intestinalea, gastrite, duodenite | gastrite |
Patologie epatobiliari |
Comune | epatitec | epatitec |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | rashe, prurito | rashe, prurito |
Comune | vitiligine, cute secca, eritema, alopecia, orticaria | cute secca, eritema, orticaria |
Non comune | psoriasi | sindrome di Stevens-Johnson, vitiligine, eritema multiforme, alopecia, psoriasi |
Raro | necrolisi epidermica tossicaa,f, síndrome di Stevens-Johnsonf | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Molto comune | artralgia | dolore muscoloscheletricog, artralgia |
Comune | dolore muscoloscheletricog | artrite, spasmi muscolari, debolezza muscolare |
Non comune | spondiloartropatia, sindrome di Sjogren, artrite, miopatia, miosite (inclusa polimiosite)a,e, rabdomiolisia,f | polimialgia reumatica, miosite (inclusa polimiosite), rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie |
Comune | insufficienza renale (inclusa lesione traumatica renale acuta)a,c | insufficienza renale (inclusa lesione traumatica renale acuta)c |
Non comune | nefrite tubulointerstiziale | nefrite tubulointerstiziale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | stanchezza, piressia | stanchezza, piressia |
Comune | edema (incluso edema periferico), dolore | edema (incluso edema periferico), dolore, dolore toracico, brividi |
Non comune | dolore toracico | |
Esami diagnosticib |
Molto comune | AST aumentata, ALT aumentata, bilirubina totale aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, creatinina aumentata, iperglicemiac, ipoglicemia, linfopenia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, anemiak, ipocalcemia, iperpotassiemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, iponatremia | AST aumentata, ALT aumentata, bilirubina totale aumentata, fosfatasi alcalina aumentata, lipasi aumentata, amilasi aumentata, creatinina aumentata, iperglicemiac, ipoglicemia, linfopenia, leucopenia, neutroaeniac, trombocitopenia, anemiak, ipercalcemia, ipocalcemia, iperpotassiemia, ipopotassiemia, ipomagnesiemia, iponatremia |
Comune | ipercalcemia, ipermagnesiemia, ipernatremia, peso diminuito | ipermagnesiemia, ipernatremia, peso diminuito |
* nivolumab in associazione ad ipilimumab per le prime 4 dosi seguito poi da nivolumab in monoterapia nel melanoma. ** nivolumab in associazione ad ipilimumab per le prime 4 dosi seguito poi da nivolumab in monoterapia nel RCC.
a negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi ad esito fatale.
b le frequenze degli esami di laboratorio riflettono la proporzione di pazienti che hanno presentato un peggioramento dei parametri di laboratorio rispetto al basale. Vedere di seguito "Descrizione di reazioni avverse selezionate; anomalie di laboratorio".
c negli studi clinici completati o in quelli in corso sono stati riportati casi pericolosi per la vita.
d la frequenza delle reazioni avverse nella categoria patologie cardiache, secondo la classificazione per sistemi ed organi indipendentemente dalla casualità, è stata più alta nel gruppo nivolumab che nel gruppo chemioterapia, nella popolazione con melanoma metastatico dopo CTLA4/BRAF inibitore. I tassi di incidenza per 100 persone-anno di esposizione sono stati 9,3 vs 0; eventi cardiaci gravi sono stati riportati dal 4,9% dei pazienti nel gruppo nivolumab vs 0 pazienti nel gruppo di trattamento a scelta dello sperimentatore. Nella popolazione con melanoma metastatico non precedentemente trattato, la frequenza delle reazioni avverse cardiache è stata più bassa nel gruppo nivolumab rispetto al gruppo dacarbazina. Tutte le reazioni sono state considerate dagli sperimentatori non correlate a nivolumab ad eccezione dell'aritmia (fibrillazione atriale, tachicardia, ed aritmia ventricolare).
e Rash è un termine composito che include, rash maculopapulare, rash eritematoso, rash pruriginoso, rash follicolare, rash maculare, rash morbilliforme, rash papulare, rash pustulare, rash papulosquamoso, rash vescicolare, rash generalizzato, rash esfoliativo, dermatite, dermatite acneiforme, dermatite allergica, dermatite atopica, dermatite bollosa, dermatite esfoliativa, dermatite psoriasiforme, eruzione da farmaci e pemfigoide.
f riportato anche in studi al di fuori dei dati aggregati. La frequenza è basata su un programma di esposizione estesa.
g dolore muscoloscheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscoloscheletrico, fastidio muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, dolore a un arto e dolore spinale.
h evento successivo alla commercializzazione (vedere anche paragrafo 4.4).
i riportato negli studi clinici e nella fase successiva all’immissione in commercio.
J disturbi del pericardio è un termine composto che include pericarditi, versamento pericardico, tamponamento cardiaco e sindrome di Dressler.
k Anemia è un termine composito che include, tra le altre cause, anemia emolitica ed anemia autoimmune.
Nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia (vedere paragrafo 4.2) Riassunto del profilo di sicurezza Quando nivolumab è somministrato in associazione, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto dei rispettivi componenti della terapia di combinazione prima di iniziare il trattamento. Nei dati di nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e 2 cicli di chemioterapia nel NSCLC (n = 358), con un follow-up minimo di 6,5 mesi, le reazioni avverse riportate più frequentemente sono state stanchezza (36%), nausea (26%), rash (25%), diarrea (20%), prurito (18%), appetito ridotto (16%), ipotiroidismo (15%) e vomito (13%). La maggior parte delle reazioni avverse era da lieve a moderata (grado 1 o 2). La durata mediana della terapia era 6,1 mesi (95% IC 4,93; 7,06) per nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia e 2,4 mesi (95% IC 2,30; 2,83) per la chemioterapia.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate nei dati relativi a pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e 2 cicli di chemioterapia nel NSCLC (n = 358) sono elencate nella Tabella 7. Queste reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000). All'interno di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 7: Reazioni avverse di nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia Infezioni e infestazioni |
Comune | congiuntivite, polmonite, infezione delle vie respiratorie |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Comune | neutropenia febbrile |
Non comune | eosinofilia |
Disturbi del sistema immunitario |
Comune | reazione correlata a infusione, ipersensibilità |
Patologie endocrine |
Molto comune | ipotiroidismo |
Comune | ipertiroidismo, insufficienza surrenalica, ipofisite, tiroidite |
Non comune | ipopituitarismo, ipoparatiroidismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune | appetito ridotto |
Comune | disidratazione, ipoalbuminemia, ipofosfatemia |
Patologie del sistema nervoso |
Comune | neuropatia periferica, capogiro |
Non comune | polineuropatia, neuropatia autoimmune (inclusa paresi del nervo facciale e abducente), encefalite |
Patologie dell’occhio |
Comune | occhio secco |
Non comune | visione offuscata, episclerite |
Patologie cardiache |
Non comune | tachicardia, fibrillazione atriale, bradicardia |
Patologie vascolari |
Non comune | ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune | polmonite, dispnea, tosse |
Non comune | versamento della pleura |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | nausea, diarrea, vomito |
Comune | stipsi, stomatite, dolore addominale, colite, bocca secca, pancreatite |
Patologie epatobiliari |
Comune | epatite |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | rasha, prurito |
Comune | alopecia, cute secca, eritema, orticaria |
Non comune | psoriasi, sindrome di Stevens-Johnson, vitiligine |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune | dolore muscoloscheletricob, artralgia, artrite |
Non comune | debolezza muscolare, spasmi muscolari, polimialgia reumatica |
Patologie renali e urinarie |
Comune | insufficienza renale (inclusa lesione renale acuta) |
Non comune | nefrite |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | stanchezza |
Comune | piressia, edema (incluso edema periferico) |
Non comune | brividi, dolore toracico |
Esami diagnostici |
Molto comune | anemiac,d, trombocitopeniac, leucopeniac, linfopeniac, neutropeniac, fosfatasi alcalina aumentatac, transaminasi aumentatec, creatinina aumentatac, amilasi aumentatac, lipasi aumentatac, ipopotassiemiac, ipomagnesiemiac, iponatremiac |
Comune | bilirubina totale aumentatac, ormone tireostimolante aumentato |
Non comune | gamma-glutamiltransferasi aumentata |
a Rash è un termine composito che include rash maculopapulare, rash eritematoso, rash pruriginoso, rash maculare, rash morbilliforme, rash papulare, rash generalizzato, dermatite, dermatite acneiforme, dermatite allergica, dermatite atopica, dermatite bollosa ed eruzione da farmaci.
b Dolore muscoloscheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo, dolore a un arto e dolore spinale.
c Le frequenze degli esami di laboratorio riflettono la proporzione di pazienti che hanno presentato un peggioramento dei parametri di laboratorio rispetto al basale.
d Anemia è un termine composito che include anemia da carenza di ferro ed emoglobina diminuita.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Nivolumab o nivolumab in associazione potrebbe determinare reazioni avverse immuno-correlate. In gran parte dei casi, le reazioni avverse immuno-correlate si sono risolte con una terapia medica appropriata. L'interruzione permanente del trattamento è stata necessaria in una percentuale più elevata di pazienti trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab rispetto ai pazienti trattati con nivolumab in monoterapia. La Tabella 8 riporta la percentuale delle reazioni avverse immuno-correlate nei pazienti che hanno interrotto permanentemente il trattamento per regime di dosaggio. In aggiunta, nei pazienti che manifestavano un evento, la Tabella 8 riporta la percentuale di pazienti che hanno richiesto corticosteroidi ad alte dosi (equivalenti ad almeno 40 mg giornalieri di prednisone) per regime di dosaggio. Le linee guida per la gestione di queste reazioni avverse sono descritte nel paragrafo 4.4.
Tabella 8: Reazioni avverse immuno-correlate che hanno portato ad una interruzione permanente del trattamento o che hanno richiesto alte dosi di corticosteroidi per regime di dosaggio | Nivolumab 3 mg/kg o 240 mg monoterapia | Nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma | Nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC | Nivolumab 360 mg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg e chemioterapia nel NSCLC |
% | % | % | % |
Reazioni avverse immuno-correlate che hanno portato ad una interruzione permanente del trattamento | | | | |
Polmonite | 1,4 | 2,0 | 2,2 | 2,2 |
Colite | 0,8 | 16 | 4,0 | 4,2 |
Epatite | 1,0 | 9 | 4,4 | 3,4 |
Nefrite e disfunzione renale | 0,3 | 1,1 | 1,3 | 1,4 |
Endocrinopatia | 0,2 | 2,7 | 2,9 | 2,0 |
Cute | 0,4 | 0,9 | 1,5 | 1,1 |
Ipersensibilità/Reazione all’ infusione | 0,2 | 0 | 0 | 0,6 |
Reazioni avverse immuno-correlate che hanno richiesto alte dosi di corticosteroidi a,b | | | | |
Polmonite | 67 | 63 | 59 | 68 |
Colite | 14 | 46 | 26 | 20 |
Epatite | 19 | 46 | 35 | 29 |
Nefrite e disfunzione renale | 26 | 17 | 27 | 24 |
Endocrinopatia | 7 | 27 | 25 | 8 |
Cute | 4 | 7 | 7 | 10 |
Ipersensibilità/Reazione all’ infusione | 20 | 6 | 9 | 29 |
a equivalenti ad almeno 40 mg giornalieri di prednisone
b la frequenza è basata sul numero di pazienti che hanno manifestato la reazione avversa immunocorrelata
Polmonite immuno-correlata Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di polmonite, inclusa malattia polmonare interstiziale ed infiltrazione polmonare, è stata del 3,6% (99/2787). La maggioranza dei casi sono stati di grado di severità 1 o 2, riportati, rispettivamente, nello 0,9% (24/2787) e 1,8% (51/2787) dei pazienti. Casi di grado 3 e 4 sono stati riportati, rispettivamente, nello 0,8% (21/2787) ed in meno dello 0,1% (1/2787) dei pazienti. In questi studi casi di grado 5 sono stati riportati in meno dello 0,1% (2/2787) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 3,3 mesi (range: 0,2-19,6). La risoluzione si è verificata in 66 pazienti (66,7%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,6 settimane (range: 0,1-96,7
+); il simbolo
+ denota un'osservazione censurata. Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di polmonite, inclusa la malattia polmonare interstiziale, è stata del 7,8% (35/448). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,7% (21/448), 1,1% (5/448) e 0,2% (1/448) dei pazienti. Uno dei casi di polmonite di grado 3 è peggiorato in un periodo di 11 giorni ed ha avuto un esito fatale. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,7-12,6). La risoluzione si è verificata in 33 pazienti (94,3%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,3-35,1
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di polmonite, inclusa la malattia polmonare interstiziale, è stata del 6,2% (34/547). Casi di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 3,1% (17/547) e 1,1% (6/547) dei pazienti. Nessun caso di grado 4 o 5 è stato riportato in questo studio. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,25-20,6). La risoluzione si è verificata in 31 pazienti (91,2%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,7-85,9
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di polmonite, inclusa la malattia polmonare interstiziale è stata del 5,3% (19/358). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 2,2% (8/358), 1,1% (4/358) e 0,6% (2/358) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 18,1 settimane (range: 0,652,4). La risoluzione si è verificata in 14 pazienti (74%) con un tempo mediano alla risoluzione di 4,3 settimane (range: 0,7-27,9
+).
Colite immuno-correlata Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di diarrea, colite o movimenti intestinali frequenti è stata del 13% (361/2787). La maggioranza dei casi sono stati di grado 1 o 2, riportati, rispettivamente, nell’8,3% (230/2787) e 3,2% (88/2787) dei pazienti. Casi di grado 3 sono stati riportati nell'1,5% (43/2787) dei pazienti. In questi studi non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,8 mesi (range: 0,0-26,6). La risoluzione si è verificata in 311 pazienti (86,9%) con un tempo mediano alla risoluzione di 2,1 settimane (range: 0,1-124,4
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di diarrea o colite è stata del 46,7% (209/448). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 13,6% (61/448), 15,8% (71/448) e 0,4% (2/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,2 mesi (range: 0,0-22,6). La risoluzione si è verificata in 186 pazienti (89,4%) con un tempo mediano alla risoluzione di 3,0 settimane (range: 0,1-159,4
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di diarrea o colite è stata del 28,2% (154/547). Casi di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 10,4% (57/547) e 4,9% (27/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,2 mesi (range: 0,0-24,7). La risoluzione si è verificata in 140 pazienti (91,5%) con un tempo mediano alla risoluzione di 2,4 settimane (range: 0,1-103,1
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di diarrea o colite è stata del 22,3% (80/358). Casi di grado 2, grado 3, grado 4 e grado 5 sono stati riportati, rispettivamente, nel 7% (25/358), 5% (18/358), 0,3% (1/358) e 0,3% (1/358) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 5,1 settimane (range: 0,1-53,6). La risoluzione si è verificata in 70 pazienti (87,5%) con un tempo mediano alla risoluzione di 1,4 settimane (range: 0,1-76,9
+).
Epatite immuno-correlata Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di anomalie nei test di funzionalità epatica è stata del 6,7% (187/2787). La maggioranza dei casi sono stati di grado 1 o 2, riportati, rispettivamente, nel 3,5% (98/2787) e 1,4% (38/2787) dei pazienti. Casi di grado 3 e 4 sono stati riportati, rispettivamente nell’1,5% (42/2787) e 0,3% (9/2787) dei pazienti. In questi studi non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,1 mesi (range: 0,0-27,6). La risoluzione si è verificata in 142 pazienti (76,3%) con un tempo mediano alla risoluzione di 5,9 settimane (range: 0,1-94,3
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di anomalie delle prove di funzionalità epatica è stata del 29,5% (132/448). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 6,7% (30/448), 15,4% (69/448) e 1,8% (8/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,5 mesi (range: 0,0-30,1). La risoluzione si è verificata in 124 pazienti (93,9%) con un tempo mediano alla risoluzione di 5,1 settimane (range: 0,1-106,9). Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di anomalie delle prove di funzionalità epatica è stata del 18,5% (101/547). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,8% (26/547), 6,6% (36/547) e 1,6% (9/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,0 mesi (range: 0,4-26,8). La risoluzione si è verificata in 86 pazienti (85,1%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,1 settimane (range: 0,1
+-82,9
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di anomalie delle prove di funzionalità epatica è stata del 13,4% (48/358). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 3,1% (11/358), 3,4% (12/358) e 1,1% (4/358) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 10,6 settimane (range: 1,1-68,3). La risoluzione si è verificata in 37 pazienti (80,4%) con un tempo mediano alla risoluzione di 5 settimane (range: 0,3
+-45,0
+).
Nefrite e disfunzione renale immuno-
correlate Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata del 2,7% (74/2787). La maggioranza dei casi sono stati di grado 1 o 2, riportati, rispettivamente, nell’1,5% (41/2787) e 0,7% (20/2787) dei pazienti. Casi di grado 3 e 4 sono stati riportati, rispettivamente, nello 0,4% (12/2787) ed in meno dello 0,1% (1/2787) dei pazienti. In questi studi non sono stati riportati nefrite o disfunzione renale di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,3 mesi (range: 0,0-18,2). La risoluzione si è verificata in 45 pazienti (63,4%) con un tempo mediano alla risoluzione di 12,1 settimane (range: 0,3-79,1
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata del 5,1% (23/448). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nell’1,6% (7/448), 0,9% (4/448) e 0,7% (3/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,6 mesi (range: 0,5-21,8). La risoluzione si è verificata in 21 pazienti (91,3%) con un tempo mediano alla risoluzione di 2,1 settimane (range: 0,1-125,1
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata dell’8,8% (48/547). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 4,4% (24/547), 0,7% (4/547) e 0,5% (3/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 2,1 mesi (range: 0,0-16,1). La risoluzione si è verificata in 37 pazienti (77,1%) con un tempo mediano alla risoluzione di 13,2 settimane (range: 0,1
+-106,0
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di nefrite o disfunzione renale è stata del 7% (25/358). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 2,2% (8/358), 1,7% (6/358) e 0,6% (2/358) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 10,6 settimane (range: 0,1-51,3). La risoluzione si è verificata in 14 pazienti (56%) con un tempo mediano alla risoluzione di 6,3 settimane (range: 0,1
+-82,9
+).
Endocrinopatie immuno-correlate Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di disturbi alla tiroide, inclusi ipotiroidismo o ipertiroidismo, è stata del 9,7% (270/2787). La maggioranza dei casi sono stati di grado 1 o 2, riportati, rispettivamente, nel 4,2% (118/2787) e 5,4% (150/2787) dei pazienti. Casi di disturbi alla tiroide di grado 3 sono stati riportati in meno dello 0,1% (2/2787) dei pazienti. Sono stati riportati casi di ipofisite (1 di grado 1, 2 di grado 2, 5 di grado 3, e 1 di grado 4), ipopituitarismo (5 di grado 2 e 1 grado 3), insufficienza surrenalica (inclusa insufficienza surrenalica secondaria) (1 di grado 1, 9 di grado 2 e 5 di grado 3), diabete mellito (incluso diabete mellito di tipo 1) (3 di grado 2 ed 1 di grado 3) e chetoacidosi diabetica (2 di grado 3). In questi studi non sono stati riportati casi di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 2,8 mesi (range: 0,3-29,1). La risoluzione si è verificata in 123 pazienti (41,6%). Il tempo alla risoluzione è variato da 0,4 a 144,1
+ settimane. Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di disturbi alla tiroide è stata del 25,2% (113/448). Disturbi alla tiroide di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 14,5% (65/448) e 1,3% (6/448) dei pazienti. Ipofisite (inclusa ipofisite linfocitaria) di grado 2 e di grado 3 si è manifestata, rispettivamente, nel 5,8% (26/448) e 2,0% (9/448) dei pazienti. Ipopituitarismo di grado 2 e grado 3 si è manifestato, rispettivamente, nello 0,4% (2/448) e 0,7% (3/448) dei pazienti. Insufficienza surrenalica (inclusa insufficienza surrenalica secondaria) di grado 2, di grado 3 e di grado 4 si è manifestata, rispettivamente, nell’1,6% (7/448), 1,3% (6/448) e 0,2% (1/448) dei pazienti. Diabete mellito di grado 1, di grado 2, di grado 3 e di grado 4 e chetoacidosi diabetica di grado 4 sono stati riportati ciascuno nello 0,2% (1/448) dei pazienti. Non sono state riferite endocrinopatie di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 1,9 mesi (range: 0,0-28,1). La risoluzione si è verificata in 64 pazienti (45,4%). Il tempo alla risoluzione è variato da 0,4 a 155,4
+ settimane. Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di disturbi alla tiroide è stata del 27,2% (149/547). Disturbi alla tiroide di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 15,7% (86/547) e 1,3% (7/547) dei pazienti. Ipofisite si è manifestata nel 4,0% (22/547) dei pazienti. Casi di grado 2, grado 3, e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nello 0,5% (3/547), 2,4% (13/547), e 0,4% (2/547) dei pazienti. Ipopituitarismo di grado 2 si è manifestato nello 0,4% (2/547) dei pazienti. Insufficienza surrenalica (inclusa insufficienza surrenalica secondaria) di grado 2, di grado 3 e di grado 4 si è manifestata, rispettivamente, nel 2,9% (16/547), 2,2% (12/547) e 0,4% (2/547) dei pazienti. Diabete mellito incluso diabete mellito Tipo 1 (3 di grado 2, 2 di grado 3, e 3 di grado 4) e chetoacidosi diabetica (1 di grado 4) sono stati riportati. Non sono state riportate endocrinopatie di grado 5. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 1,9 mesi (range: 0,0-22,3). La risoluzione si è verificata in 76 pazienti (42,7%). Il tempo alla risoluzione è variato da 0,4 a 130,3
+ settimane. Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l’incidenza di disturbi alla tiroide è stata del 24% (86/358). Disturbi alla tiroide di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 12,3% (44/358) e 0,3% (1/358) dei pazienti. Ipofisite si è manifestata nell’1,4% (5/358) dei pazienti. Casi di grado 2 e grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nello 0,6% (2/358) e 0,8% (3/358) dei pazienti. Ipopituitarismo di grado 2 si è manifestato nello 0,3% (1/358) dei pazienti. Insufficienza surrenalica di grado 2 e grado 3 si è manifestata, rispettivamente, nell’1,7% (6/358) e 1,4% (5/358) dei pazienti. Non è stato riportato diabete mellito incluso diabete mellito Tipo 1. Il tempo mediano all'insorgenza di queste endocrinopatie è stato di 12,1 settimane (range: 1,9-58,3). La risoluzione si è verificata in 30 pazienti (35,3%). Il tempo alla risoluzione è variato da 1,4 a 72,4
+ settimane.
Reazioni avverse cutanee immuno-correlate Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di rash è stata del 25,9% (722/2787). La maggior parte dei casi sono stati di grado 1, riportati nel 19,6% (546/2787) dei pazienti. Casi di grado 2 e 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 5,0% (139/2787) e 1,3% (37/2787) dei pazienti. In questi studi non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 1,4 mesi (range: 0,0-27,9). La risoluzione si è verificata in 448 pazienti (62,8%) con un tempo mediano alla risoluzione di 17,4 settimane (0,1-150,0
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, l'incidenza di rash è stata del 65,0% (291/448). Casi di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 20,3% (91/448) e 7,6% (34/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 0,5 mesi (range: 0,0-19,4). La risoluzione si è verificata in 191 pazienti (65,9%) con un tempo mediano alla risoluzione di 11,4
+ settimane (range: 0,1-150,1
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, l'incidenza di rash è stata del 48,8% (267/547). Casi di grado 2 e di grado 3 sono stati riportati, rispettivamente, nel 13,7% (75/547) e 3,7% (20/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 4 o 5. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 0,9 mesi (range: 0,0-17,9). La risoluzione si è verificata in 192 pazienti (72,2%) con un tempo mediano alla risoluzione di 11,6
+ settimane (range: 0,1-126,7
+). Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di rash è stata del 37,7% (135/358). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 11,5% (41/358), 4,2% (14/358) e 0,3% (1/358) dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 3,3 settimane (range: 0,1-83,1). La risoluzione si è verificata in 96 pzienti (71,6%) con un tempo mediano alla risoluzione di 9,4 settimane (range: 0,1
+-84,1
+). Sono stati osservati rari casi di SJS e TEN alcuni dei quali ad esito fatale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Reazioni all'infusione Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 4,4% (123/2787), inclusi 6 casi di grado 3 e 3 casi di grado 4. Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 3,8% (17/448); tutte le reazioni erano di grado 1 o 2. Casi di grado 2 sono stati riportati nel 2,2% (10/448) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 3 - 5. Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 4,0% (22/547); tutte le reazioni erano di grado 1 o 2 in severità. Casi di grado 2 sono stati riportati nel 2,4% (13/547) dei pazienti. Non sono stati riportati casi di grado 3 - 5. Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, l'incidenza di ipersensibilità/reazioni all'infusione è stata del 4,7% (17/358). Casi di grado 2, grado 3 e grado 4 sono stati riportati, rispettivamente, nel 2,2% (8/358), 0,3% (1/358) e 0,3% (1/358) dei pazienti.
Complicanze dell'HSCT allogenico nel linfoma di Hodgkin classico GVHD ad insorgenza rapida è stata riportata con l'uso di nivolumab prima e dopo HSCT allogenico (vedere paragrafo 4.4). Su 49 pazienti, valutati in 2 studi sul cHL, sottoposti ad HSCT allogenico dopo aver interrotto nivolumab in monoterapia, GVHD acuta di grado 3 o 4 è stata riportata in 13/49 pazienti (26,5%). GVHD iperacuta, definita come una GVHD acuta che si verifica entro 14 giorni dall'infusione delle cellule staminali, è stata riportata in 3 pazienti (6%). Una sindrome febbrile che ha richiesto steroidi, senza identificazione di una causa infettiva, è stata riportata in 6 pazienti (12%) entro le prime 6 settimane post-trapianto, con 3 pazienti che hanno risposto agli steroidi. Malattia veno-occlusiva epatica si è verificata in un paziente, che è deceduto a causa di GVHD ed insufficienza multi-organo. Nove dei 49 pazienti (18,4%) sono deceduti a causa delle complicanze del HSCT allogenico dopo nivolumab. I 49 pazienti hanno avuto un follow-up mediano dopo il successivo HSCT allogenico di 5,6 mesi (range: 0-19 mesi).
Anomalie di laboratorio Nei pazienti trattati con nivolumab in monoterapia, la proporzione di pazienti che ha presentato un cambiamento dal valore basale ad un'anomalia di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 5,4% per l'anemia (tutti casi di grado 3), 0,9% per la trombocitopenia, 1,0% per la leucopenia, 10,6% per la linfopenia, 1,1% per la neutropenia, 2,3% per l'aumento della fosfatasi alcalina, 3,0% per l'aumento di AST, 2,5% per l'aumento di ALT, 1,3% per l'aumento della bilirubina totale, 0,8% per l'aumento della creatinina, 3,8% per l'iperglicemia, 1,4 per l'ipoglicemia, 3,5% per l'aumento dell'amilasi, 7,9% per l'aumento della lipasi, 6,7% per l'iponatremia, 1,7% per l'iperpotassiemia, 1,6% per l'ipopotassiemia, 1,6% per l'ipercalcemia, 0,7% per l'ipermagnesiemia, 0,5% per l'ipomagnesiemia, 0,6% per l'ipocalcemia e 0,1% per l'ipernatremia. Nei pazienti trattati con nivolumab 1 mg/kg in associazione ad ipilimumab 3 mg/kg nel melanoma, la proporzione di pazienti che ha presentato un peggioramento dal valore basale ad un'anomalia di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 2,8% per l'anemia (tutti casi di grado 3), 1,2% per la trombocitopenia, 0,5% per la leucopenia, 6,7% per la linfopenia, 0,7% per la neutropenia, 4,3% per l'aumento della fosfatasi alcalina, 12,4% per l'aumento di AST, 15,3% per l'aumento di ALT, 1,2% per l'aumento della bilirubina totale, 2,4% per l'aumento della creatinina, 5,3% per l'iperglicemia, 8,7% per l'aumento dell'amilasi, 19,5% per l'aumento della lipasi, 1,2% per l'ipocalcemia, 0,2% ciascuno per l'iponatremia e l'ipercalcemia, 0,5% per l'iperpotassiemia, 0,3% per l'ipermagnesiemia, 4,8% per l'ipopotassiemia e 9,5% per l'iponatremia. Nei pazienti trattati con nivolumab 3 mg/kg in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg nel RCC, la proporzione di pazienti che ha presentato un peggioramento dal valore basale ad un'anomalia di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 3,0% per l'anemia (tutti casi di grado 3), 0,7% per la trombocitopenia, 0,6% per la leucopenia, 5,1% per la linfopenia, 1,1% per la neutropenia, 2,0% per l'aumento della fosfatasi alcalina, 4,8% per l'aumento di AST, 6,5% per l'aumento di ALT, 1,1% per l'aumento della bilirubina totale, 2,1% per l'aumento della creatinina, 7,2% per l'iperglicemia, 1,8% per l'ipoglicemia, 12,2% per l'aumento dell'amilasi, 20,1% per l'aumento della lipasi, 0,4% per l'ipocalcemia, 1,3% per l'ipercalcemia, 2,4% per l’iperpotassiemia, 1,1% per l'ipermagnesiemia, 0,4% per l'ipomagnesiemia, 1,9% per l'ipopotassiemia e 9,9% per l'iponatremia. Nei pazienti trattati con nivolumab 360 mg ogni 3 settimane in associazione ad ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane e chemioterapia nel NSCLC, la proporzione di pazienti che ha presentato un peggioramento dal valore basale ad un'anomalia di laboratorio di grado 3 o 4 è stata la seguente: 9,2% per l’anemia, 4,3% per la trombocitopenia, 9,8% per la leucopenia, 5,8% per la linfopenia, 14,7% per la neutropenia, 1,2% per l'aumento della fosfatasi alcalina, 3,5% per l'aumento di AST, 4,3% per l'aumento di ALT, 0% per l'aumento della bilirubina totale, 1,2% per l'aumento della creatinina, 7,1% per l'iperglicemia, 0% per l'ipoglicemia, 6,7% per l'aumento dell'amilasi, 11,9% per l'aumento della lipasi, 1,4% per l'ipocalcemia, 1,2% per l'ipercalcemia, 1,7% per l’iperpotassiemia, 0,3% per l'ipermagnesiemia, 1,2% per l'ipomagnesiemia, 3,5% per l'ipopotassiemia e 10,7% per l'iponatremia.
Immunogenicità Dei 2334 pazienti che sono stati trattati con 3 mg/kg o 240 mg di nivolumab in monoterapia ogni 2 settimane e valutabili per la presenza di anticorpi anti-farmaco, 255 pazienti (10,9%) sono risultati positivi per gli anticorpi anti-farmaco derivanti dal trattamento, con quindici pazienti (0,6%) che risultavano postivi per gli anticorpi neutralizzanti. Tra i pazienti trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab e valutabili per la presenza di anticorpi anti-nivolumab, l'incidenza di anticorpi anti-nivolumab è stata del 26,0% con nivolumab 3 mg/kg e ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane e del 37,8% con nivolumab 1 mg/kg e ipilimumab 3 mg/kg ogni 3 settimane. L'incidenza di anticorpi neutralizzanti contro nivolumab è stata dello 0,5% con nivolumab 3 mg/kg e ipilimumab 1 mg/kg ogni 3 settimane e del 4,6% con nivolumab 1 mg/kg e ipilimumab 3 mg/kg ogni 3 settimane. Tra i pazienti valutabili per la presenza di anticorpi anti-ipilimumab, l'incidenza di anticorpi anti - ipilimumab variava tra il 6,3 e l’8,4% e l’indicenza di anticorpi neutralizzanti contro ipilimumab variava tra lo 0 e lo 0,3%. Tra i pazienti trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia e valutabili per la presenza di anticorpi anti-nivolumab o anticorpi neutralizzanti contro nivolumab, l'incidenza di anticorpi anti-nivolumab è stata del 33,8%, e l’incidenza di anticorpi neutralizzanti è stata del 2,6%. Tra i pazienti trattati con nivolumab in associazione ad ipilimumab e chemioterapia e valutabili per la presenza di anticorpi anti-ipilimumab o anticorpi neutralizzanti contro ipilimumab, l'incidenza di anticorpi anti-ipilimumab è stata del 7,5%, e l’incidenza di anticorpi neutralizzanti è stata dell’1,6%. Sebbene la clearance di nivolumab sia aumentata del 20% quando erano presenti anticorpi anti-nivolumab, sulla base delle analisi di farmacocinetica e di esposizione-risposta non ci sono state evidenze di perdita di efficacia o di alterazione del profilo tossicologico in presenza degli anticorpi né per nivolumab in monoterapia né per l'associazione.
Anziani Non sono state riportate differenze complessive in termini di sicurezza tra i pazienti anziani (≥ 65 anni) ed i pazienti più giovani (< 65 anni). I dati sui pazienti con SCCHN e melanoma adiuvante di età pari o superiore a 75 anni sono troppo limitati per poter trarre delle conclusioni su tale popolazione (vedere paragrafo 5.1). I dati sui pazienti con cHL di età pari o superiore a 65 anni sono troppo limitati per poter trarre delle conclusioni su tale popolazione (vedere paragrafo 5.1).
Compromissione epatica o renale Nello studio nel NSCLC non squamoso (CA209057) il profilo di sicurezza nei pazienti con compromissione renale o epatica al basale è stato comparabile a quello nella popolazione complessiva. Questi risultati devono essere interpretati con cautela a causa delle piccole dimensioni del campione all'interno dei sottogruppi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'allegato V.