icon/back Indietro

Ondansetrone My 2 mg/ml soluzione iniettabile 10 fiale in vetro da 2 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Adulti L’ondansetrone è indicato per il trattamento di nausea e vomito indotti da chemioterapia citotossica e radioterapia e per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito post-operatori (PONV). Popolazione pediatrica L’ondansetrone è indicato per il trattamento di nausea e vomito indotti da chemioterapia (CINV) in bambini di età ≥ 6 mesi, e per la prevenzione e il trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV) in bambini di età ≥ 1 mese.
2. Posologia
Per iniezione endovenosa o dopo diluizione per infusione endovenosa. Nausea e vomito indotti da chemioterapia e radioterapia. Adulti: Il potenziale emetogeno del trattamento oncologico varia secondo le dosi e combinazioni dei regimi di chemioterapia e radioterapia usati. La via di somministrazione e la dose dell’ondansetrone devono essere flessibili nel range di 8-32 mg al giorno ed essere scelte secondo quanto di seguito riportato. Chemioterapia e radioterapia emetogene: Ai pazienti che ricevono chemioterapia o radioterapia emetogene, l’ondansetrone può essere somministrato sia per via rettale, orale (compresse o sciroppo) sia endovenosa. Per la maggior parte dei pazienti che ricevono chemioterapia o radioterapia emetogene, l’ondansetrone 8 mg deve essere somministrato come iniezione endovenosa lenta (non meno di 30 secondi) o come infusione endovenosa breve, nell’arco di 15 minuti immediatamente prima del trattamento seguita da 8 mg per via orale ogni 12 ore. Al fine di proteggere dall’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, si deve continuare il trattamento con ondansetrone per via orale o rettale fino a 5 giorni dopo un ciclo di trattamento. Chemioterapia altamente emetogena Nei pazienti che ricevono una chemioterapia altamente emetogena, ad es. dosi elevate di cisplatino, l’ondansetrone può essere somministrato sia per via orale, rettale che per via endovenosa. L’ondansetrone è risultato egualmente efficace nei seguenti schemi posologici durante le prime 24 ore di chemioterapia. • Una dose singola da 8 mg per iniezione endovenosa lenta (non meno di 30 secondi) immediatamente prima della chemioterapia. • Una dose da 8 mg per iniezione endovenosa lenta (non meno di 30 secondi) o per infusione endovenosa breve, nell’arco di 15 minuti, immediatamente prima della chemioterapia, seguita da due ulteriori dosi di iniezione endovenosa (non meno di 30 secondi) da 8 mg 4 ore dopo, o da una infusione alla velocità costante di 1 mg/ora fino a 24 ore. • Una dose massima iniziale per uso endovenoso di 16 mg diluita in 50-100 ml di soluzione fisiologica o altro fluido compatibile per infusione (vedere paragrafo 6.6) e somministrata per infusione, per almeno 15 minuti, immediatamente prima del trattamento chemioterapico. La dose iniziale di ondansetrone può essere seguita da due dosi addizionali da 8 mg per via endovenosa (non meno di 30 secondi) 4 ore dopo. Una singola dose per via endovenosa maggiore di 16 mg non deve essere somministrata a causa dell’aumento dosedipendente del rischio di prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). La scelta dello schema posologico deve essere determinata dalla gravità della prova emetogena. L’efficacia dell’ondansetrone nella chemioterapia altamente emetogena viene aumentata dall’aggiunta di una dose singola endovenosa di 20 mg di desametasone sodio fosfato somministrata immediatamente prima della chemioterapia. Al fine di proteggere dall’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore, il trattamento orale o rettale con l’ondansetrone deve essere continuato fino a 5 giorni dopo il ciclo di trattamento. Popolazione pediatrica Nausea e vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in bambini di età 6 mesi ed adolescenti La dose per CINV può essere calcolata in base all’area della superficie corporea (BSA) o al peso - vedere di seguito. In studi clinici pediatrici, l’ondansetrone è stato dato per infusione EV diluita in 25-50 ml di soluzione fisiologica o altre soluzioni per infusione compatibili, infusi in non meno di 15 minuti. Le dosi basate sul peso risultano in una dose giornaliera totale più elevata rispetto alla dose basata sul BSA (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). L’ondansetrone iniettabile deve essere diluito in destrosio 5% o in cloruro di sodio 0,9% o altre soluzioni per infusione compatibili (vedere paragrafo 6.6) e infusi per via endovenosa in non meno di 15 minuti. Non ci sono dati di studi clinici controllati sull’uso di ondansetrone nella prevenzione o della CINV ritardata o prolungata. Non ci sono dati di studi clinici controllati sull’uso di ondansetrone nella nausea e nel vomito indotti da radioterapia in bambini. Dose calcolata dal BSA L’ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia come singola dose endovenosa di 5 mg/m². La dose singola endovenosa non deve superare 8 mg. La dose orale può essere iniziata 12 ore dopo e può essere continuata fino a 5 giorni (vedere tabella 1 sotto). La dose totale nelle 24 ore (somministrata come dosi suddivise) non deve superare la dose degli adulti di 32 mg. Tabella 1: Dose basata sul BSA per chemioterapia - Bambini di età ≥ 6 mesi ed adolescenti
BSA Giorno 1 (a,b) Giorni 2-6 (b)
< 0,6m² 5 mg/m² EV più 2 mg di sciroppo dopo 12 ore 2 mg di sciroppo ogni 12 ore
≥ 0,6m² fino a ≤ 1,2 m² 5 mg/m² EV più 4 mg di sciroppo o compresse dopo 12 ore 4 mg di sciroppo o compresse ogni 12 ore
> 1,2 m² 5 mg/m² o 8 mg IV più 8 mg di sciroppo o compresse dopo 12 ore 8 mg di sciroppo o compresse dopo 12 ore
a la dose endovenosa non deve superare 8 mg. b la dose totale nelle 24 ore (somministrata in dosi suddivise) non deve superare la dose degli adulti di 32 mg. Nota bene: Non tutte le forme farmaceutiche possono essere disponibili. Dosaggio calcolato sul peso corporeo Le dosi basate sul peso risultano in una dose giornaliera totale più elevata rispetto alla dose basata sul BSA (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). L’ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia come singola dose endovenosa di 0,15 mg/kg. La dose singola endovenosa non deve superare 8 mg. Due ulteriori dosi endovenose possono essere somministrate in un intervallo di 4 ore. La dose orale può essere iniziata 12 ore dopo e può essere continuata fino a 5 giorni (vedere tabella 2 sotto). La dose totale nelle 24 ore (somministrata in dosi suddivise) non deve superare la dose degli adulti di 32 mg. Tabella 2: Dose basata sul peso per chemioterapia - Bambini di età ≥ 6 mesi ed adolescenti
Peso Giorno 1 (a,b) Days 2-6 (b)
≤ 10 kg Fino a 3 dosi da 0,15 mg/kg IV ogni 4 ore 2 mg di sciroppo ogni 12 ore
> 10 kg Fino a 3 dosi da 0,15 mg/kg IV ogni 4 ore 4 mg di sciroppo o compresse ogni 12 ore
ala dose endovenosa non deve superare 8 mg. b la dose totale nelle 24 ore (somministrata in dosi suddivise) non deve superare la dose degli adulti di 32 mg. Nota bene: Non tutte le forme farmaceutiche possono essere disponibili. Anziani Nei pazienti dai 65 ai 74 anni di età, può essere seguito il dosaggio degli adulti. Tutte le dosi per via endovenosa devono essere diluite in 50-100 ml di soluzione fisiologica o altro fluido per infusione compatibile (vedere paragrafo 6.6) e infuse nell'arco di 15 minuti. In pazienti dai 75 anni di età ed oltre, la dose iniziale per via endovenosa di Ondansetrone Mylan Generics Italia non deve superare gli 8 mg. Tutte le dosi per via endovenosa devono essere diluite in 50-100 ml di soluzione fisiologica o altro fluido per infusione compatibile (vedere paragrafo 6.6) e infuse nell'arco di 15 minuti. La dose iniziale di 8 mg può essere seguita da due ulteriori dosi endovenose di 8 mg, infuse nell'arco di 15 minuti e somministrate in non meno di quattro ore (vedere paragrafo 5.2). Vedere anche “Popolazioni Speciali”. Nausea e vomito postoperatori (PONV) Adulti: Prevenzione del PONV Per la prevenzione del PONV, l’ondansetrone può essere somministrato per via orale o per iniezione endovenosa. L’ondansetrone può essere somministrato come dose singola di 4 mg con iniezione endovenosa lenta al momento dell’induzione dell’anestesia. Trattamento del PONV in atto Per il trattamento del PONV in atto si raccomanda una dose singola di 4 mg somministrata per iniezione endovenosa lenta. Popolazione pediatrica PONV in bambini di età ≥1 mese ed adolescenti Per la prevenzione del PONV in pazienti pediatrici con chirurgia condotta in anestesia generale, una singola dose di ondansetrone può essere somministrata per iniezione endovenosa lenta (non meno di 30 secondi) alla dose di 0,1 mg/kg fino ad un massimo di 4 mg, prima o dopo l’induzione dell’anestesia. Per il trattamento del PONV dopo chirurgia in pazienti pediatrici, con chirurgia eseguita in anestesia generale, una singola dose di ondansetrone può essere somministrata per iniezione endovenosa lenta (non meno di 30 secondi) alla dose di 0,1 mg/kg fino ad un massimo di 4 mg. Non ci sono dati sull’uso dell’ondansetrone nel trattamento del PONV nei bambini al di sotto dei 2 anni. Anziani: L’esperienza dell’uso dell’ondansetrone nella prevenzione e nel trattamento della nausea e vomito post-operatori (PONV) negli anziani è limitata, tuttavia l’ondansetrone è ben tollerato in pazienti di oltre 65 anni in chemioterapia. Vedere anche “Popolazioni Speciali”. Popolazioni Speciali Pazienti con compromissione renale: Non sono richieste modifiche giornaliere della dose, della frequenza o della via di somministrazione. Pazienti con compromissione epatica: Nei soggetti con compromissione moderata o grave della funzionalità epatica, la clearance dell’ondansetrone è significativamente ridotta e l’emivita sierica significativamente prolungata. In tali pazienti non deve essere superata la dose totale giornaliera di 8 mg al giorno e pertanto è raccomandata la somministrazione parenterale o orale. Pazienti con scarso metabolismo sparteina /debrisochina L'emivita di eliminazione dell’ondansetrone non è alterata nei soggetti classificati come metabolizzatori lenti di sparteina e debrisochina. Di conseguenza, in tali pazienti dosaggi ripetuti non daranno livelli di esposizione al farmaco diversi da quelli della popolazione generale. Non sono necessarie modifiche del dosaggio giornaliero o della frequenza delle somministrazioni.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità all’ondansetrone o agli altri antagonisti selettivi del recettore 5-HT3 (ad es. granisetron, dolasetron) od a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sulla base di segnalazioni di profonda ipotensione e perdita di coscienza quando l’ondansetrone è stato somministrato con apomorfina cloridrato, l’uso concomitante di apomorfina è controindicato (vedere paragrafo 4.5).
4. Avvertenze
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità in pazienti che hanno manifestato ipersensibilità ad altri antagonisti selettivi del recettore 5-HT3. Gli eventi respiratori devono essere trattati sintomatologicamente e i medici devono porre particolare attenzione ad essi come precursori di reazione di ipersensibilità. Poiché finora vi è scarsa esperienza sull’uso dell’ondansetrone in pazienti cardiopatici, si deve esercitare cautela quando l’ondansetrone viene associato ad anestetici in pazienti con aritmie o disturbi della conduzione cardiaca o in pazienti in trattamento con agenti antiaritmici o betabloccanti. Sono stati riportati raramente e soprattutto con ondansetrone somministrato per via endovenosa cambiamenti transitori dell’ECG inclusi prolungati intervalli QT. L’ondansetrone prolunga l'intervallo QT in modo dose-dipendente (vedere paragrafo 5.1). Inoltre, sono stati riportati casi post-marketing di torsione di punta in pazienti in trattamento con ondansetrone. Evitare l’uso di ondansetrone in pazienti con sindrome congenita del QT lungo. Ondansetrone deve essere somministrato con cautela in pazienti che hanno o possono sviluppare prolungamento dell'intervallo QTc, inclusi i pazienti con alterazioni elettrolitiche, insufficienza cardiaca congestizia, bradiaritmie, disturbi del ritmo cardiaco o della conduzione, o pazienti trattati con agenti antiaritmici o agenti bloccanti beta-adrenergici o con altri medicinali che portano al prolungamento dell'intervallo QTc o alterazioni elettrolitiche. L’ipopotassiemia ed l’ipomagnesiemia devono essere corrette prima della somministrazione di ondansetrone. Ci sono state segnalazioni post-marketing riguardanti pazienti con sindrome serotoninergica (inclusi stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) a seguito dell'uso concomitante di ondansetrone e di altri farmaci serotoninergici (compresi gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina noradrenalina (SNRI)). Se il trattamento concomitante con ondansetrone e altri farmaci serotoninergici è clinicamente necessario, si consiglia una appropriata osservazione del paziente. Poiché l’ondansetrone è noto per aumentare il tempo di transito nell’intestino crasso, i pazienti con segni di ostruzione intestinale sub-acuta devono essere monitorati dopo la somministrazione. In pazienti con chirurgia adeno-tonsillare, la prevenzione della nausea e del vomito con l’ondansetrone può mascherare un sanguinamento occulto. Pertanto tali pazienti devono essere seguiti attentamente dopo somministrazione dell’ondansetrone. Popolazione pediatrica Pazienti pediatrici che ricevono ondansetrone con agenti chemioterapici epatotossici devono essere monitorati attentamente per compromissione della funzionalità epatica. CINV Se la dose è calcolata in base al peso (mg/kg) e se vengono somministrate 3 dosi ad intervalli di 4 ore, la dose totale giornaliera sarà maggiore che se venisse somministrata una singola dose da 5 mg/m² seguita da una dose orale. L’efficacia comparativa di questi due differenti regimi di dosaggio non è stata verificata da studi clinici. Studi compativi crociati indicano un’efficacia simile per entrambi i regimi (vedere paragrafo 5.1). Questo medicinale contiene meno di 1 mmole di sodio (23 mg) per fiala, quindi è praticamente “senza sodio”
5. Interazioni
Non vi è evidenza che l’ondansetrone induca o inibisca il metabolismo di altri medicinali comunemente co-somministrati. Studi specifici hanno dimostrato che non ci sono interazioni quando l’ondansetrone è somministrato con alcol, temazepam, furosemide, alfentanil, tramadolo, morfina, lidocaina, tiopental, propofol. L’ondansetrone viene metabolizzato da enzimi multipli del citocromo epatico P-450: CYP3A4, CYP2D6 e CYP1A2. A causa della molteplicità degli enzimi metabolici capaci di metabolizzare l’ondansetrone, l’inibizione enzimatica o la ridotta attività di un enzima (ad es. deficienza genetica del CYP2D6), viene normalmente compensata da altri enzimi e dovrebbe portare a cambiamenti scarsi o non significativi della clearance globale dell’ondansetrone e delle sue dosi necessarie.Deve essere usata cautela quando l’ondansetrone viene somministrato con farmaci che prolungano l'intervallo QT e/o che causano alterazioni elettrolitiche (vedere paragrafo 4.4). L’uso dell’ondansetrone con farmaci che prolungano l’intervallo QT può risultare in prolungamento addizionale del QT. L’uso concomitante di ondansetrone con farmaci cardiotossici (es. antracicline (come doxorubicina, daunorubicina) o trastuzumab), antibiotici (come l'eritromicina), antifungini (come il ketoconazolo), antiaritmici (come amiodarone) e beta-bloccanti (come atenololo o timololo) può aumentare il rischio di aritmie (vedere paragrafo 4.4). Farmaci serotoninergici (es. SSRIs and SNRIs) Ci sono state segnalazioni post-marketing riguardanti pazienti con sindrome serotoninergica (inclusi stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) a seguito dell'uso concomitante di ondansetrone e di altri medicinali serotoninergici (compresi gli SSRI e gli SNRI) (vedere paragrafo 4.4). Apomorfina Sulla base di report di profonda ipotensione e perdita di coscienza a seguito di somministrazione concomitante di ondansetrone e apomorfina cloridrato, l'uso concomitante con apomorfina è controindicato. Fenitoina, carbamazepina e rifampicina in pazienti trattati con potenti induttori del CYP3A4 (ad es. fenitoina, carbamazepina e rifampicina) la clearance orale dell’ondansetrone viene aumentata e le concentrazioni ematiche dell’ondansetrone diminuiscono. Tramadolo Dati da piccoli studi indicano che l’ondansetrone può ridurre l’effetto analgesico del tramadolo.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono classificati secondo classificazione per sistemi e organi e per frequenza. La frequenza è definita utilizzando le seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10), comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Gli eventi molto comuni, comuni e non comuni sono stati generalmente determinati da dati di studi clinici. È stata presa in considerazione l’incidenza sul placebo. Gli eventi rari e molto rari sono stati generalmente determinati da dati spontanei post-marketing. Le seguenti frequenze sono stimate alla dose standard raccomandata di ondansetrone in accordo alle indicazioni e formulazioni. Disturbi del sistema immunitario Raro: Reazioni di ipersensibilità immediate a volte gravi inclusa anafilassi. L’anafilassi può essere fatale. Reazioni di ipersensibilità sono state osservate in pazienti ipersensibili agli antagonisti selettivi 5-HT3. Patologie del sistema nervoso Molto comune: Cefalea Non comune: crisi convulsive, disturbi dei movimenti (incluse reazioni extrapiramidali, come reazioni distoniche, crisi oculogire e discinesia)¹. Nessun meccanismo farmacologico noto può spiegare come l’ondansetrone causi questi effetti Raro: Capogiri soprattutto durante la somministrazione rapida di ondansetrone, che in molti casi si possono prevenire o risolvere mediante un aumento del tempo di infusione Patologie dell’occhio Raro: Disturbi visivi transitori (es. visione offuscata) prevalentemente durante la somministrazione endovenosa. Molto raro: Cecità transitoria principalmente durante la somministrazione endovenosa². Patologie cardiache Non comune: Aritmie, dolore toracico, con o senza depressione del segmento ST, e bradicardia. Raro: Prolungamento del QTc (inclusa Torsione di Punta) Patologie vascolari Comune: Sensazione di vampate e di calore Non comune: Ipotensione. Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche Non comune: Singhiozzo Patologie gastrointestinali Comune: È noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso ed in alcuni pazienti può causare stipsi. I pazienti con segni di ostruzione sub-acuta devono essere monitorati. Patologie epatobiliari Non comune: Sono stati osservati aumenti asintomatici dei test di funzionalità epatica³. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di iniezione Comune: Possono verificarsi reazioni locali nel sito di iniezione e.v. Reazioni di ipersensibilità intorno al punto di iniezione (es. eruzione cutanea, orticaria, prurito) che a volte si estendono lungo la vena in cui viene somministrato il farmaco.1 Osservato senza evidenza definitiva di sequele cliniche persistenti. ² La maggior parte dei casi di cecità segnalati si risolve spontaneamente entro 20 minuti. La maggior parte dei pazienti aveva ricevuto un agente chemioterapico che includeva cisplatino. Alcuni casi di cecità transitoria segnalati avevano un’origine corticale. ³ Questi eventi sono stati osservati comunemente in pazienti che ricevono chemioterapia con cisplatino. Popolazione pediatrica Il profilo degli eventi avversi nei bambini e negli adolescenti è comparabile con quello osservato negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
7. Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile Le donne in età fertile devono prendere in considerazione l’utilizzo di misure contraccettive. Gravidanza Sulla base di dati clinici derivanti da studi epidemiologici, si sospetta che ondansetron possa provocare malformazioni orofacciali se somministrato durante il primo trimestre di gravidanza. In uno studio di coorte comprendente 1,8 milioni di gravidanze, l’uso di ondansetron nel primo trimestre è stato associato ad un aumento del rischio di schisi orali (3 casi aggiuntivi ogni 10 000 donne trattate; rischio relativo corretto pari a 1,24 (IC al 95% 1,03-1,48)). Gli studi epidemiologici disponibili sulle malformazioni cardiache mostrano risultati contrastanti. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva. Ondansetron non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza. Allattamento Gli studi hanno dimostrato che l’ondansetrone viene escreto nel latte di animali in allattamento (vedere paragrafo 5.3). Si raccomanda pertanto che le madri in trattamento con l’ondansetrone non allattino al seno. Fertilità Non ci sono informazioni in merito agli effetti di ondansetrone sulla fertilità umana.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Dopo la diluizione la soluzione per infusione deve essere usata immediatamente e non deve essere conservata.
9. Principio attivo
1 ml di soluzione iniettabile contiene 2 mg di ondansetrone (come ondansetrone cloridrato diidrato). Una fiala da 2 ml contiene 4 mg di ondansetrone. Una fiala da 4 ml contiene 8 mg di ondansetrone. Eccipiente con effetto noto: Sodio: 3,6 mg per ml di soluzione per iniezione. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Sodio cloruro, acido citrico monoidrato, sodio citrato, acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
Sintomi e segni Vi è una limitata esperienza di sovradosaggio da ondansetrone. Nella maggior parte dei casi i sintomi erano simili a quelli già riportati nei pazienti che ricevono le dosi raccomandate (vedere paragrafo 4.8). Le manifestazioni riportate includono disturbi visivi, grave stipsi, ipotensione ed un episodio vasovagale con blocco AV di secondo grado transitorio. In tutti i casi gli eventi si sono risolti completamente. L’ondansetrone prolunga l'intervallo QT in modo dose-dipendente. Si raccomanda un monitoraggio dell’ECG in caso di sovradosaggio. Trattamento Non si dispone di un antidoto specifico per l’ondansetrone, pertanto in tutti i casi di sospetto sovradosaggio deve essere fornita un’appropriata terapia sintomatica e di supporto.L’uso di ipecacuana per il trattamento del sovradosaggio con ondansetrone non è raccomandato, poiché è probabile che i pazienti non rispondano a causa dell’effetto antiemetico dell’ondasetrone stesso. Popolazione pediatrica Sono stati segnalati casi pediatrici compatibili con la sindrome serotoninergica dopo sovradosaggio accidentale di ondansetrone per via orale (ingestione eccedente stimata 4 mg/kg) in neonati e bambini dai 12 mesi ai 2 anni di età.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).