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Omnipaque 300 mg i/ml soluzione iniettabile flacone in polipropilene da 75 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Medicinale solo per uso diagnostico. Mezzo di contrasto per radiodiagnostica per l’uso in cardioangiografia, arteriografia, urografia, flebografia e contrast enhancement in tomografia computerizzata. Mielografia lombare, toracica e cervicale e tomografia computerizzata delle cisterne basali, dopo iniezione subaracnoidea. Artrografia, pancreatografia endoscopica retrograda (ERP), colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP), erniografia, isterosalpingografia, sialografia e studi del tratto gastrointestinale. Omnipaque è indicato negli adulti per identificare tramite mammografia spettrale con mezzo di contrasto (CESM - Contrast Enhanced Spectral Mammography) una lesione nota o sospetta della mammella, in pazienti con mammelle dense, per le quali esistano controindicazioni assolute o relative all'esecuzione della risonanza magnetica.
2. Posologia
Il dosaggio varia in base al tipo di esame, all'età, peso, gittata cardiaca, condizioni generali del paziente e tecnica usata. Di norma vanno impiegate le stesse concentrazioni e volumi utilizzati per gli altri mezzi di contrasto iodati per radiodiagnostica di corrente uso. Come per gli altri mezzi di contrasto i pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione del prodotto. Per uso endovenoso, endoarterioso, intratecale o in cavità corporee. I seguenti dosaggi possono servire da riferimento: Uso endovenoso
Indicazione Concentrazione Volume Commenti
Urografia      
adulti: 300 mg I/ml o 40-80 ml In casi particolari è possibile superare la dose di 80 ml.
350 mg I/ml 40-80 ml
bambini < 7 kg 240 mg I/ml o 4 ml/kg p.c.
300 mg I/ml 3 ml/kg p.c.
bambini > 7 kg 240 mg I/ml 3 ml/kg p.c.  
o 300 mg I/ml 2 ml/kg p.c. (max.40 ml)
Flebografia (gamba) 240 mg I/ml o 300 mg I/ml 20-100 ml / gamba  
Angiografia digitale di sottrazione (DSA)      
Adulti 300 mg I/ml o 20-60 ml/ iniezione  
350 mg I/ml 20-60 ml/ iniezione
Enhancement in tomografia computerizzata      
adulti: 240 mg I/ml o 100-250 ml Quantità totale di iodio di solito 30-60 g In alcuni casi possono essere somministrati fino a 100 ml.
300 mg I/ml o 100-200 ml
350 mg I/ml 100-150 ml
bambini: 240 mg I/ml 2-3 ml/kg p.c.fino a 40ml
o 300 mg I/ml 1-3 ml/kg p.c.fino a 40ml
Enhancement in mammografia spettrale (CESM).      
Adulti 300 mg I/ml or 1.5 mL/kg p.c.  
350 mg I/ml 1.3 mL/kg p.c.
Uso endoarterioso
Indicazione Concentrazione Volume Commenti
Arteriografia
arco aortico selett. cerebrale aortografia femorale varie 300 mg I/ml 30-40 ml / iniezione Il volume per l’iniezione dipende dal sito di iniezione
300 mg I/ml 5-10 ml / iniezione
350 mg I/ml 40-60 ml / iniezione
300 mg I/ml o 350 mg I/ml 30-50 ml / iniezione
300 mg I/ml dipende dal tipo di esame
Cardioangiografia
adulti: ventricolo sin e tratto iniziale dell’aorta 350 mg I/ml 30-60 ml / iniezione  
arteriografia selettiva coronarica 350 mg I/ml 4-8 ml / iniezione
bambini: 300 mg I/ml o 350 mg I/ml in base all'età, peso e patologia (max.8 ml/kg p.c.)
Angiografia digitale di sottrazione (adulti) 240 mg I/ml 1-15 ml / iniezione Dipende dal sito di iniezione. Occasionalmente grandi volumi - fino a 30 ml - possono essere usati.
o 300 mg I/ml 1-15 ml / iniezione
Uso intratecale
Indicazione Concentrazione Volume Commenti
SOLO ADULTI      
Mielografia lombare e toracica (iniezione lombare) 240 mg I/ml 8 - 12 ml  
Mielografia cervicale (iniezione lombare) 240 mg I/ml 10-12 ml  
o 300 mg I/ml 7 - 10 ml
Mielografia cervicale (iniezione cervicale laterale) 240 mg I/ml o 6 - 10 ml  
300 mg I/ml 6 - 8 ml
CT cisternografia (iniezione lombare) 240 mg I/ml 4 - 12 ml  
Per ridurre al minimo eventuali reazioni avverse non deve essere superata la dose totale di 3g iodio. Uso in cavità corporee
Indicazione Concentrazione Volume Commenti
Artrografia 240 mg I/ml o 5 - 20 ml  
300 mg I/ml o 5 - 15 ml
350 mg I/ml 5 - 10 ml
ERP/ERCP 240 mg I/ml 20 - 50 ml  
Erniografia 240 mg I/ml 50 ml Le dosi variano in base alle dimensioni dell’ernia
Isterosalpingografia 240 mg I/ml o 15 - 50 ml  
300 mg I/ml 15 - 25 ml
Sialografia 240 mg I/ml o 0,5 - 2 ml  
300 mg I/ml 0,5 - 2 ml
Studi gastrointestinali      
Uso orale      
adulti: 350 mg I/ml Individuale  
bambini:      
- esofago 300 mgI/ml 2-4 ml/kg p.c. Dose massima 50 ml
o 350 mgI/ml 2-4 ml/kg p.c. Dose massima 50 ml
- ventricolo laringeo/transito 140 mgI/ml 4-5 ml/kg p.c.  
prematuri: 350 mgI/ml 2-4 ml/kg p.c.  
Uso rettale -      
bambini: 140 mgI/ml l 5-10 ml/kg p.c. Esempio: diluire Omnipaque 240, 300 o 350 con acqua 1:1 or 1:2
o diluire con acqua a 100-150 mgI/m 5-10 ml/kg p.c.
CT- enhancement      
Uso orale      
- adulti: Diluire con acqua a ≈6mgI/ml 800-2000 ml della soluzione diluita in un arco di tempo. Esempio: diluire Omnipaque 300 o 350 con acqua 1:50
- bambini: Diluire con acqua a ≈6mgI/ml 15-20 ml/kg p.c. della soluzione diluita
Uso rettale      
- bambini: Diluire con acqua a ≈6mgI/ml individuale  
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata. Reazioni gravi a Omnipaque in anamnesi.
4. Avvertenze
Speciali precauzioni per l’utilizzo di mezzi di contrasto non-ionici in generale: Ipersensibilità Una anamnesi positiva per allergia, asma, o reazioni indesiderate ai mezzi di contrasto iodati indica la necessità di precauzioni particolari. Un’ eventuale somministrazione di mezzi di contrasto deve pertanto essere preceduta da un’anamnesi accurata, in pazienti con diatesi allergica e in pazienti con reazioni di ipersensibilità note è richiesta un’applicazione molto rigorosa. In questi casi può essere presa in considerazione la premedicazione con corticosteroidi o antagonisti dei recettori istaminici H1 e H2, in pazienti a rischio di intolleranza. Tali farmaci possono tuttavia non prevenire lo shock anafilattico, potrebbero effettivamente mascherarne i sintomi iniziali. Nei pazienti affetti da asma bronchiale soprattutto il rischio di broncospasmo risulta essere aumentato. Il rischio di reazioni gravi in seguito all'impiego di Omnipaque è considerato basso. Tuttavia i mezzi di contrasto iodati possono provocare reazioni anafilattiche/anafilattoidi gravi, che mettono in pericolo la vita, e anche fatali o altre manifestazioni da ipersensibilità. Indipendentemente dalla quantità e dalla via di somministrazione, sintomi come edema angioneurotico, congiuntivite, tosse, prurito, rinite, starnuti e orticaria potrebbero essere indicativi di una reazione anafilattoide grave, che necessita di un trattamento. È bene quindi predisporre in anticipo un piano d'azione, con disponibilità dei farmaci e delle attrezzature necessarie al trattamento d'emergenza e del personale specializzato e con esperienza medica qualora si dovesse verificare una reazione grave. In prossimità di uno stato di shock, la somministrazione del mezzo di contrasto deve essere sospesa immediatamente e, se necessario, deve essere intrapreso un trattamento endovenoso specifico. È sempre consigliabile utilizzare un ago cannula in situ o un catetere per un rapido accesso endovenoso durante l’intera procedura radiodiagnostica. Pazienti che fanno uso di β-bloccanti possono manifestare sintomi atipici di anafilassi, che possono essere erroneamente interpretati come una reazione vagale. Di solito le reazioni di ipersensibilità si manifestano con sintomi respiratori o cutanei minori, ossia con lieve difficoltà di respirazione, arrossamento della pelle (eritema), orticaria, prurito o edema facciale. Reazioni gravi come l’edema angioneurotico, l’edema della subglottide, lo spasmo bronchiale e lo shock sono rari. Queste reazioni solitamente si manifestano entro un’ora dalla somministrazione del mezzo di contrasto. In casi rari, può manifestarsi ipersensibilità ritardata (dopo ore o giorni), ma tali situazioni solo raramente mettono in pericolo di vita e interessano principalmente la pelle. Coagulopatia Il catetere utilizzato per l’angiografia con mezzi di contrasto comporta un rischio di induzione di eventi tromboembolici.I mezzi di contrasto non ionici hanno in vitro minori effetti sul sistema della coagulazione rispetto ai mezzi di contrasto ionici. Durante la cateterizzazione bisogna considerare che, oltre al mezzo di contrasto numerosi altri fattori possono influenzare lo sviluppo di eventi tromboembolici. Questi sono: la durata dell’esame, il numero di iniezioni, il tipo di materiale del catetere e della siringa, malattie e trattamenti concomitanti. Nell’eseguire procedure di cateterizzazione vascolare occorre prestare particolare attenzione alla tecnica angiografica e lavare frequentemente il catetere (p. es. con soluzione fisiologica eparinizzata) per ridurre al minimo il rischio di tromboembolie correlate alla procedura. La durata dell’esame dovrebbe essere quanto più breve possibile. Occorre prestare attenzione in pazienti con omocistinuria (rischio di tromboembolismo). Idratazione Un’adeguata idratazione deve essere assicurata prima e dopo la somministrazione del mezzo di contrasto. Se necessario, il paziente dovrà essere idratato per via endovenosa, fino alla completa eliminazione del mezzo di contrasto. Questo vale soprattutto per i pazienti con disproteinemie e paraproteinemie, come in caso di: mieloma multiplo, diabete mellito, disfunzione renale, iperuricemia, così come per i lattanti, i bambini piccoli, gli anziani e i pazienti in cattive condizioni generali. Nei pazienti a rischio il metabolismo idroelettrolitico deve essere controllato e posta attenzione ai sintomi derivati da una forte riduzione dei livelli sierici di calcio.La reidratazione con acqua ed elettroliti, è la prima azione da applicare per limitare il rischio di insufficienza renale acuta dovuta al rischio di disidratazione indotta dai diuretici. Reazioni cardio-circolatorie Particolare attenzione deve essere prestata nei pazienti affetti da gravi cardiopatie/malattie cardiocircolatorie e da ipertensione polmonare, in quanto possono sviluppare alterazioni emodinamiche o aritmie. Ciò può verificarsi soprattutto dopo somministrazione dei mezzi di contrasto per via intracoronarica, ventricolare sinistra e destra (si veda anche paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza cardiaca, malattia coronarica severa, angina pectoris instabile, patologie delle valvole cardiache, infarto del miocardio pregresso, bypass coronarico e ipertensione polmonare sono particolarmente predisposti alle reazioni cardiache. Nei pazienti anziani e in pazienti con malattie cardiache preesistenti si possono manifestare più frequentemente reazioni con modifiche ischemiche all’ECG e aritmia. In pazienti con insufficienza cardiaca, l’iniezione intravascolare di mezzi di contrasto può indurre edema polmonare. Disturbi del Sistema Nervoso Centrale Pazienti con patologia cerebrale acuta, tumori o anamnesi positiva per epilessia sono predisposti a crisi convulsive e richiedono perciò particolare attenzione. Anche l’assunzione di alcolici e di sostanze stupefacenti aumenta il rischio di crisi convulsive e reazioni neurologiche. Si consiglia cautela nelle somministrazioni intravascolari a pazienti con infarto cerebrale acuto o con sanguinamento intracranico acuto, così come nei pazienti affetti da malattie che causano disturbi della barriera emato-encefalica, in pazienti con edema cerebrale, con demielinizzazione acuta o con aterosclerosi cerebrale avanzata. Sintomi neurologici causati da metastasi, processi degenerativi o infiammatori possono essere peggiorati dalla somministrazione di mezzi di contrasto. L’iniezione intrarteriosa di mezzi di contrasto può indurre vasospasmo, con conseguenti fenomeni cerebrali ischemici. Pazienti con malattie cerebrovascolari sintomatiche, ictus pregresso o frequenti attacchi ischemici transitori sono a più alto rischio di complicazioni neurologiche indotte dal mezzo di contrasto, in seguito ad iniezione intrarteriosa. Alcuni pazienti hanno riferito una temporanea perdita dell’udito o anche sordità dopo la mielografia, che sembra dovuta ad una caduta della pressione del liquido spinale dovuta alla puntura lombare per se. Reazioni renali L'uso di mezzi di contrasto iodati può causare nefropatia indotta dal mezzo di contrasto, compromissione della funzionalità renale o insufficienza renale acuta. Per prevenire queste condizioni dovute alla somministrazione del mezzo di contrasto, è necessario trattare con particolare attenzione i pazienti con funzione renale già compromessa e diabete mellito poichè sono considerati pazienti a rischio. Altri fattori predisponenti sono: precedente insufficienza renale in seguito alla somministrazione di mezzi di contrasto, precedenti patologie renali, età superiore ai 60 anni, disidratazione, arteriosclerosi avanzata, scompenso cardiaco, elevati volumi di mezzi di contrasto e iniezioni multiple, somministrazione diretta di mezzi di contrasto nell’arteria renale, esposizione ad altre nefrotossine, ipertensione severa e cronica, ipeuricemia. Anche i pazienti affetti da paraproteinemia (mielomatosi e macroglobulinemia di Waldenström, plasmocitoma) o da disproteinemia sono considerati a rischio. Le misure preventive includono: - Identificazione dei pazienti ad alto rischio. - Garantire un’adeguata idratazione, mantenendo se necessario un’infusione endovenosa prima e durante la procedura, finchè il mezzo di contrasto non è stato eliminato dai reni. - Evitare un ulteriore carico renale sottoforma di farmaci nefrotossici, sostanze colecistografiche orali, clampaggio arterioso, angioplastica dell'arteria renale o interventi chirurgici importanti, fintanto che il mezzo di contrasto non è stato eliminato. - Ridurre la dose al minimo. - Rinviare la ripetizione dell’esame con mezzo di contrasto fino a quando la funzionalità renale non sia tornata ai livelli pre-esame. Pazienti diabetici che assumono metformina C’è un rischio di sviluppo di acidosi lattica quando mezzi di contrasto iodati sono somministrati a pazienti diabetici trattati con metformina, soprattutto in quelli con compromissione della funzionalità renale. Per prevenire il rischio di acidosi lattica, il livello sierico di creatinina deve essere misurato nei pazienti diabetici trattati con metformina prima della somministrazione intravascolare del mezzo di contrasto iodato e le seguenti precauzioni devono essere intraprese nelle seguenti circostanze: livello normale di creatinina sierica (< 130 mcmol/l) / funzione renale normale: la somministrazione di metformina deve essere sospesa al momento della somministrazione del mezzo di contrasto e non deve essere ripresa per 48 ore e fino a che la funzione renale/creatinina sierica è tornata normale. Alterato livello di creatinina sierica (>130 mcmol/l) / funzione renale alterata: la somministrazione di metformina deve essere interrotta e l’esame con il mezzo di contrasto ritardato di 48 ore. La metformina può essere ripresa 48 ore dopo solamente se la funzionalità renale non è diminuita (se la creatinina sierica non è aumentata) rispetto ai valori prima della somministrazione del mezzo di contrasto. Casi di emergenza: in casi di emergenza in cui la funzione renale è anormale o sconosciuta, il medico deve valutare il rischio/beneficio dell’esame con il mezzo di contrasto e prendere le seguenti precauzioni: interrompere la somministrazione di metformina. Èparticolarmente importante che il paziente sia completamente idratato prima della somministrazione del mezzo di contrasto e nelle 24 ore successive. Devono essere monitorati la funzione renale (per esempio creatinina sierica), il livello sierico di acido lattico e il pH ematico. Un pH < 7.25 e una lattacidemia > 5mmol/l sono indicativi di acidosi lattica. Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione se presenta sintomi di acidosi lattica (vomito, sonnolenza, nausea, dolore addominale, anoressia, iperpnea, letargia, diarrea e sete). Reazioni epatiche Esiste un potenziale rischio di disfunzione epatica transitoria. Un’attenzione particolare è richiesta nei pazienti con gravi disturbi sia della funzione renale che epatica poichè possono avere un’eliminazione significativamente ritardata del mezzo di contrasto. Ai pazienti sottoposti ad emodialisi può essere somministrato il mezzo di contrasto per le procedure radiologiche. Non è necessario stabilire una correlazione temporale tra la somministrazione del mezzo di contrasto e l’emodialisi. Miastenia grave La somministrazione di mezzi di contrasto iodati può aggravare i sintomi della miastenia grave. Feocromocitoma Ai pazienti affetti da feocromocitoma sottoposti a procedure interventistiche, dovrebbero essere somministrati come profilassi gli alfa bloccanti per evitare crisi ipertensive. Alterazioni della funzionalità tiroidea Per la presenza di ioduro libero nelle soluzioni e di ulteriore ioduro rilasciato dalla deiodinazione, i mezzi di contrasto iodati influenzano la funzionalità tiroidea. Ciò può indurre ipertiroidismo o anche crisi tireotossica nei pazienti predisposti. Pazienti con ipertiroidismo manifesto ma non ancora diagnosticato sono a rischio, pazienti con ipertiroidismo latente (ad esempio con gozzo nodulare) e pazienti con autonomia funzionale (spesso ad esempio pazienti anziani, soprattutto in aree caratterizzate da carenza di iodio) devono pertanto essere sottoposti a una valutazione della funzionalità tiroidea prima dell’esame, se si sospettano tali condizioni. Prima di somministrare un mezzo di contrasto iodato bisogna assicurarsi che il paziente non debba sottoporsi a scansione della tiroide o a test della funzionalità tiroidea o a trattamento con iodio radioattivo fino a quando l’escrezione urinaria dello iodio ritorna nella norma, poichè la somministrazione di mezzi di contrasto iodati, indipendentemente dalla via di somministrazione, interferisce con la quantificazione dell’ormone e con la captazione dello iodio da parte della tiroide o da parte delle metastasi da cancro alla tiroide. Si veda anche paragrafo 4.5. In seguito all’iniezione di un mezzo di contrasto iodato, c’è anche rischio di induzione di ipotiroidismo. Condizioni di ansia In caso di ansia evidente, può essere somministrato un sedativo. Anemia a cellule falciformi I mezzi di contrasto iodati, quando sono somministrati per via endovenosa o intra-arteriosa, possono favorire la trasformazione morfologica falciforme nei soggetti omozigoti con anemia falciforme. Altri fattori di rischio Nei pazienti con malattie autoimmuni sono stati osservati casi di vasculiti gravi o di sindromi simil- Stevens-Johnson. Gravi malattie vascolari e neurologiche, soprattutto nei pazienti anziani, sono fattori di rischio per le reazioni ai mezzi di contrasto. Stravaso Raramente si puo’ verificare uno stravaso dei mezzi di contrasto; in tal caso il mezzo di contrasto provoca dolore locale, edema ed eritema, che di solito si risolvono senza conseguenze. Tuttavia sono stati rilevati casi di infiammazione e anche di necrosi tissutale. Come misura di routine si raccomanda di sollevare e raffreddare la zona interessata. In caso di sindrome compartimentale può essere necessaria la decompressione chirurgica. Periodo di osservazione: Dopo somministrazione del mezzo di contrasto il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per almeno 30 minuti, poiché la maggior parte degli effetti collaterali gravi si manifesta entro questo intervallo. Possono comunque verificarsi reazioni tardive. Uso intratecale: Dopo mielografia il paziente deve riposare per 1 ora con il capo ed il torace sollevati a 20°, dopodichè il paziente può muoversi con cautela, ma deve evitare di chinarsi. Se il paziente è sdraiato a letto, il capo ed il torace devono rimanere sollevati per le prime 6 ore. Tenere sotto osservazione durante questo periodo i pazienti per i quali si sospetta una bassa soglia convulsiva. I pazienti esterni non devono rimanere completamente soli per le prime 24 ore. Arteriografia cerebrale In pazienti con arteriosclerosi avanzata, ipertensione severa, scompenso cardiaco, età avanzata, precedenti di trombosi cerebrale o embolia ed emicrania, possono con maggiore frequenza manifestarsi reazioni cardiovascolari come bradicardia e aumento o abbassamento della pressione arteriosa. Arteriografia In base alla procedura adottata, possono verificarsi lesioni dell’arteria, della vena, dell’aorta e degli organi adiacenti, pleurocentesi, sanguinamento retroperitoneale, lesioni del midollo spinale e sintomi di paraplegia. Popolazione pediatrica: Sono stati osservati casi di ipotiroidismo transitorio in bambini prematuri, neonati, lattanti e in altri bambini dopo somministrazione di mezzi di contrasto iodati. I bambini prematuri sono particolarmente sensibili all’effetto dello iodio.È raccomandato il monitoraggio della funzione tiroidea (in genere TSH e T4) nei neonati almeno 7-10 giorni ed 1 mese dopo l’esposizione ad Omnipaque, in particolare nei neonati pretermine, poichè l’esposizione ad un mezzo di contrasto iodato può causare ipotiroidismo transitorio. La funzionalità tiroidea deve essere controllata nei neonati durante le prime settimane di vita, qualora siano stati somministrati mezzi di contrasto iodati alla madre durante la gravidanza. Si raccomanda di ripetere i test di funzionalità tiroidea dalle 2 alle 6 settimane di età, in particolare nei neonati sottopeso alla nascita o nei neonati prematuri. Si veda anche il paragrafo 4.6. Un’adeguata idratazione deve essere assicurata prima e dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, soprattutto nei neonati e nei bambini piccoli. Eventuali terapie nefrotossiche devono essere sospese. La riduzione età dipendente del filtrato glomerulare nei neonati può inoltre comportare un’escrezione ritardata dei mezzi di contrasto. I bambini piccoli (età < 1 anno) e soprattutto i neonati sono soggetti a squilibri elettrolitici e ad alterazioni emodinamiche.
5. Interazioni
L'impiego di mezzi di contrasto iodati può causare disturbi transitori della funzione renale e ciò può aggravare una condizione di acidosi lattica nei diabetici che stanno assumendo metformina (vedi par.4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). Pazienti trattati con interleukina-2 e con interferoni da meno di due settimane dalla somministrazione di un mezzo di contrasto iodato hanno mostrato maggiore rischio di reazioni tardive (eritema, simil-influenzali o cutanee). L’uso concomitante di alcuni neurolettici o di antidepressivi triciclici può abbassare la soglia convulsiva e aumentare pertanto il rischio di convulsioni indotte dal mezzo di contrasto. Il trattamento con β-bloccanti può abbassare la soglia di insorgenza di reazioni di ipersensibilità così come può comportare la necessità di assumere maggiori dosi di β-agonisti nel trattamento delle reazioni di ipersensibilità. β-bloccanti, sostanze vasoattive, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, antagonisti dei recettori dell’angiotensina possono ridurre l’efficacia dei meccanismi di compensazione cardiovascolare di cambiamenti della pressione arteriosa. Tutti i mezzi di contrasto iodati possono interferire con i tests di funzionalità tiroidea in tal modo la capacità del tessuto tiroideo di legare lo iodio può essere ridotta per parecchie settimane. Alte concentrazioni di mezzo di contrasto nel siero e nelle urine possono alterare i risultati dei test di laboratorio per bilirubina, proteine o sostanze inorganiche (per es. ferro, rame, calcio e fosfati). Queste sostanze non devono quindi essere dosate il giorno dell'esame.
6. Effetti indesiderati
Generali (si applica a tutti i mezzi di contrasto iodati indipendentemente dalla via di somministrazione): Qui di seguito sono elencate le possibili reazioni avverse relative alle procedure radiografiche che prevedono l’impiego di mezzi di contrasto monomerici, non-ionici. Per reazioni avverse specifiche di una determinata modalità di somministrazione, riferirsi alle specifiche sezioni. Reazioni gravi o fatali si verificano soltanto in casi molto rari. Le reazioni da ipersensibilità generalmente si manifestano con sintomi respiratori o cutanei come dispnea, rash, eritema, orticaria, prurito, reazioni cutanee, vasculite, edema angioneurotico, edema della laringe, laringospasmo, broncospasmo o edema polmonare non cardiogenico. Possono verificarsi sia immediatamente a seguito dell’iniezione che qualche giorno dopo. Le reazioni da ipersensibilità possono manifestarsi indipendentemente dalla dose e dalla modalità di somministrazione e lievi sintomi possono rappresentare il primo segnale di una reazione anafilattoide grave/shock. La somministrazione del mezzo di contrasto deve essere interrotta immediatamente e, se necessario, deve essere praticata una terapia specifica attraverso l’accesso vascolare. I pazienti in terapia con beta bloccanti possono riferire i sintomi atipici di ipersensibilità che possono essere confusi con una reazione vagale. Un aumento transitorio di S-creatinina è comune dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato; può verificarsi nefropatia indotta dal mezzo di contrasto. Lo iodismo o “parotite da ioduro” è una complicazione piuttosto rara dei mezzi di contrasto iodati caratterizzata da gonfiore e dolorabilità delle ghiandole salivari fino a circa 10 giorni dall’esame. Le frequenze elencate di seguito si basano sulla documentazione clinica interna e su studi su larga scala pubblicati che comprendono più di 90.000 pazienti. Le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue: - Molto comune se la frequenza è ≥1/10 - Comune se la frequenza è fra ≥1/100 e <1/10 - Non comune se la frequenza è fra ≥1/1.000 e <1/100 - Raro se la frequenza è fra ≥1/10.000 e 1/1.000 - Molto raro se la frequenza è <1/10.000 - non nota se la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
MedDRA Classificazione sistema/organo Adverse Drug Reaction (ADR) Frequenza
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (inclusi dispnea, rash, eritema, orticaria, prurito, reazioni cutanee, congiuntivite, tosse, rinite, starnuti, vasculite, edema angioneurotico, edema della laringe, laringospasmo, broncospasmo o edema polmonare non cardiogenico). Queste possono verificarsi immediatamente a seguito dell’iniezione e possono essere indicative dell’inizio di uno stato di shock. Ipersensibilità connessa a reazioni cutanee può manifestarsi fino a pochi giorni dall’iniezione. Raro
Reazione anafilattica/anafilattoide/shock anafilattico/anafilattoide Non nota
Patologie del sistema nervoso Cefalea Raro
Disgeusia (sapore metallico transitorio) Molto raro
Sincope vasovagale Non nota
Patologie cardiache Bradicardia Raro
Patologie vascolari Ipertensione Molto raro
Ipotensione Molto raro
Patologie gastrointestinali Nausea Non comune
Vomito Raro
DiarreaMolto raro
Dolore addominale/fastidio Molto raro
Ingrandimento delle ghiandole salivari non nota
Patologie endocrine Ipotiroidismo neonatale transitorio non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sensazione di caldo generalizzata Comune
Piressia Raro
Brividi Molto raro
Iperidrosi Non comune
Sensazione di freddo Non comune
Reazioni vasovagali Non comune
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Iodismo non nota
Uso intravascolare (uso endoarterioso ed endovenoso): Leggere dapprima la sezione denominata “Generali”. Qui di seguito sono descritti solo gli effetti indesiderati e le frequenze che si verificano a seguito dell’uso intravascolare di mezzi di contrasto monomerici, non-ionici. La natura degli effetti indesiderati che si verificano in modo specifico durante l’uso endoarterioso dipendono dal sito di iniezione e dalla dose somministrata. Arteriografie selettive e altre procedure in cui il mezzo di contrasto raggiunge concentrazioni elevate in un determinato organo possono essere accompagnate da complicazioni a livello di quel determinato organo. Un incremento transitorio della creatinina sierica è comune dopo somministrazione di mezzi di contrasto iodati, ma generalmente non ha alcuna rilevanza clinica.
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Disturbi del sangue e del sistema linfatico Trombocitopenia non nota
Patologie endocrine Tireotossicosi non nota
Ipotiroidismo transitorio non nota
Disturbi psichiatrici Stato confusionale non nota
Agitazione non nota
Irrequietezza non nota
Ansia non nota
Patologie del sistema nervoso Capogiro Raro
Paresi Raro
Paralisi Raro
Fotofobia Raro
Sonnolenza Raro
Convulsioni Molto raro
Distrurbi della coscienza Molto raro
Encefalopatia transitoria indotta dal mezzo di contrasto con perdita di memoria, coma, stordimento, amnesia retrograda Molto raro
Accidente cerebrovascolare Molto raro
Anormalità sensoriali (inclusa ipoestesia) Molto raro
Parestesia Molto raro
Tremori Molto raro
Disfunzione motoria transitoria (compresi disturbi del linguaggio, afasia, disartria) non nota
Perdita transitoria della memoria non nota
Disturbo sensoriale non nota
Disorientamento non nota
Edema cerebrale non nota
Patologie dell'occhio Cecità corticale transitoria non nota
Deficit visivo Raro
Patologie dell’orecchio e del labirinto Perdita dell’ udito transitoria Non nota
Patologie cardiache Aritmia (incluse bradicardia, tachicardia) Raro
Complicazioni cardiache gravi (incluso arresto cardiaco, arresto cardiorespiratorio) Non nota
Insufficienza cardiaca Non nota
Spasmo delle coronarie Non nota
Cianosi Non nota
Dolore al torace Non nota
Ischemia miocardica Non nota
Ipocinesia ventricolare Non nota
Infarto miocardico Molto raro
Patologie vascolari Vampate di calore Molto raro
Rossore Molto raro
Shock non nota
Spasmo arterioso non nota
Ischemia non nota
Tromboflebite non nota
Trombosi venosa Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Modifiche transitorie della frequenza respiratoria Comune
Distress respiratorio Comune
Tosse Raro
Arresto respiratorio Raro
Dispnea Molto raro
Sintomi e segni respiratori gravi Non nota
Edema polmonare non nota
Sindrome da distress respiratorio acuto non nota
Broncospasmo non nota
Laringospasmo non nota
Apnea non nota
Aspirazione non nota
Crisi asmatica non nota
Patologie gastrointestinali Diarrea Rara
Peggioramento della pancreatite Non nota
Pancreatite acuta Non nota
Patologie della pelle e dei tessuti sottocutanei Eruzione cutanea Raro
Prurito Raro
Orticaria Raro
Dermatite bollosa Non nota
Sindrome di Stevens-Johnson Non nota
Eritema multiforme Non nota
Necrolisi epidermica tossica Non nota
Pustolosi esantematica acuta generalizzata Non nota
Eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici Non nota
Riacutizzazione della psoriasi Non nota
Eritema Non nota
Eruzione da farmaco Non nota
Esfoliazione della pelle Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia non nota
Debolezza muscolare non nota
Spasmo muscoloscheletrico non nota
Patologie renali e urinarie Compromissione della funzionalità renale, inclusa insufficienza renale acuta Raro
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore e malessere Non comune
Condizioni asteniche (inclusi malessere, fatica) Raro
Reazione in sede di iniezione non nota
Dolore dorsale non nota
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Iodismo non nota
Uso intratecale: Leggere dapprima la sezione denominata “Generali”. Qui di seguito sono descritti solo gli effetti indesiderati e le frequenze che si verificano a seguito dell’uso intratecale di mezzi di contrasto monomerici, non-ionici. Gli effetti indesiderati, dopo uso intratecale, possono essere ritardati e possono manifestarsi alcune ore o perfino alcuni giorni dopo la procedura. La frequenza è simile a quella della sola puntura lombare. La cefalea, la nausea, il vomito oppure il senso di vertigini possono in gran parte essere attribuiti ad un calo pressorio nello spazio subaracnoideo derivante dalla perdita di liquor nella sede della puntura. Al fine di ridurre il calo pressorio è da evitare un prelievo eccessivo del liquido cerebrospinale.
MedDRA Classificazione sistema/organo ADR Frequenza
Disturbi psichiatrici Stato confusionale non nota
Agitazione non nota
Patologie del sistema nervoso Cefalea (può essere grave e prolungata) Molto comune
Meningite asettica (compresa meningite chimica) Non comune
Convulsione Raro
Capogiro Raro
Elettroencefalogramma anormale non nota
Meningismo non nota
Stato epilettico non nota
Encefalopatia transitoria indotta dal mezzo di contrasto con perdita transitoria della memoria, coma, stordimento, amnesia retrograda non nota
Disfunzione motoria (compresi disturbi del linguaggio, afasia, disartria) non nota
Parestesia non nota
Ipoestesia non nota
Disturbo sensoriale non nota
Patologie dell'occhio Cecità corticale transitoria non nota
Fotofobia non nota
Patologie dell’orecchio e del labirinto Perdita dell’udito transitoria Non nota
Patologie gastrointestinali Nausea Comune
Vomito Comune
Diarrea Raro
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore agli arti Raro
Dolore al collo Raro
Dolore dorsale Raro
Spasmo muscolare non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore alle estremità Raro
Reazione in sede di iniezione non nota
Uso in cavità corporee: Leggere dapprima la sezione denominata “Generali”. Qui di seguito sono descritti solo gli effetti indesiderati e le frequenze che si verificano a seguito dell’uso di mezzi di contrasto monomerici, non-ionici nelle cavità corporee. Colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP):
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Patologie gastrointestinali Pancreatite Comune
Amilasi ematica aumentata Comune
Uso orale:
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Patologie gastrointestinali Diarrea Molto comune
Nausea Comune
Vomito Comune
Dolore addominale Non comune
Isterosalpingografia (HSG):
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Patologie gastrointestinali Dolore addominale inferiore Molto comune
Artrografia:
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artrite non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore Molto comune
Erniografia:
MedDRA Classificazione sistema/organo ADRs Frequenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore post procedurale non nota
Descrizione reazioni avverse: Complicazioni tromboemboliche sono state osservate in seguito ad angiografia con mezzo di contrasto delle arterie coronarie, cerebrali, renali e periferiche. Il mezzo di contrasto può aver contribuito alle complicazioni (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). Complicazioni cardiache compreso l’infarto acuto del miocardio sono state osservate durante o dopo l’angiografia coronarica con mezzo di contrasto. I pazienti anziani o i pazienti con coronaropatia grave, angina pectoris instabile e disfunzione del ventricolo sinistro sono a più alto rischio (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego).In casi molto rari il mezzo di contrasto può attraversare la barriera emato encefalica con il conseguente assorbimento del mezzo di contrasto nella corteccia cerebrale, che può causare reazioni neurologiche. Tali reazioni possono comprendere: convulsioni, disturbi transitori motori o sensoriali, stato confusionale transitorio, perdita transitoria di memoria ed encefalopatia (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). Reazioni anafilattoidi e shock anafilattoide possono portare a ipotensione grave e a sintomi e segni correlati, come encefalopatia ipossica, insufficienza renale ed epatica (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). In molti casi, lo stravaso dei mezzi di contrasto può causare dolore locale e edema, che solitamente regredisce senza conseguenze. Sono state osservate infiammazione, necrosi tessutale e sindrome compartimentale (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). Pazienti pediatrici: Sono stati osservati casi di ipotiroidismo transitorio in bambini prematuri, neonati e in altri bambini dopo somministrazione di mezzi di contrasto iodati. I bambini prematuri sono particolarmente sensibili all’effetto dello iodio. È stato osservato ipotiroidismo transitorio in un neonato prematuro allattato al seno. La madre era stata ripetutamente esposta ad Omnipaque (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego). Un’adeguata idratazione deve essere assicurata prima e dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, soprattutto nei neonati e nei bambini piccoli. Eventuali terapie nefrotossiche devono essere sospese. La riduzione età dipendente del filtrato glomerulare nei neonati, può inoltre comportare un’escrezione ritardata dei mezzi di contrasto. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Impiego in gravidanza Finora non è stata valutata la sicurezza d’uso di Omnipaque nelle pazienti in gravidanza. La valutazione degli studi sperimentali sugli animali non ha evidenziato effetti dannosi diretti o indiretti sulla riproduzione, sullo sviluppo embrionale o fetale, sulla gestazione e lo sviluppo peri- e postnatale. Poiché, qualora possibile, l'esposizione alle radiazioni ionizzanti durante la gravidanza dovrebbe essere evitata, i benefici di un esame radiografico, con o senza mezzo di contrasto, dovrebbero essere accuratamente valutati in rapporto ai possibili rischi. Omnipaque non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che i benefici non siano superiori ai rischi e l'esame sia considerato indispensabile dal medico. Oltre che per evitare l’esposizione alla radiazione, la sensibilità allo iodio della tiroide fetale deve essere tenuta in considerazione nella valutazione del rischio e del beneficio. La funzionalità tiroidea deve essere controllata in tutti i neonati durante la prima settimana di vita, in seguito alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati alla madre durante la gravidanza. È raccomandato ripetere il test di funzionalità tiroidea dalle 2 alle 6 settimane di età, soprattutto nei neonati sottopeso alla nascita o nei neonati prematuri. Allattamento L’entità di escrezione dei mezzi di contrasto nel latte umano è molto scarsa e quantità minime sono assorbite dall’intestino. L’allattamento al seno può essere continuato normalmente quando i mezzi di contrasto sono somministati alla madre. In uno studio, la quantità di ioexolo nel latte materno escreta 24 ore dopo l’iniezione è risultata pari allo 0,5% della dose aggiustata rispetto al peso. La quantità di ioexolo ingerita dal lattante nelle prime 24 ore dopo l’iniezione corrisponde appena allo 0,2% della dose pediatrica. Tuttavia, per evitare qualsiasi rischio per il lattante, si consiglia di sospendere l’allattamento prima della somministrazione di Omnipaque e non riprenderlo per almeno 24 ore, eliminando periodicamente il latte prodotto in tale intervallo di tempo.
8. Conservazione
Flaconi in polipropilene Conservare a temperatura non superiore ai 30°C al riparo dalla luce. Flaconi in vetro Conservare a temperatura non superiore ai 25 °C al riparo dalla luce. Il prodotto nei contenitori in vetro e nei flaconi in polipropilene da 50, 75, 100, 200 e 500 ml può essere conservato per un mese a 37°C prima dell’uso. I flaconi in polipropilene da 20 ml possono essere conservati per una settimana a 37°C prima dell’uso. Il flacone una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente. Eventuali residui di prodotto non sono più utilizzabili. I flaconi devono essere conservati nell'apposita scatola fino all'uso.
9. Principio attivo
PRINCIPIO ATTIVO CONCENTRAZIONE QUANTITÀ per ml
Ioexolo (INN) 240 mg I/ml 518 mg equiv. 240 mg I
Ioexolo (INN) 300 mg I/ml 647 mg equiv. 300 mg I
Ioexolo (INN) 350 mg I/ml 755 mg equiv. 350 mg I
Ioexolo è un mezzo di contrasto per radiodiagnostica non-ionico, monomerico, triiodato, idrosolubile. Valori di osmolalità e viscosità di Omnipaque:
CONCENTRAZIONE(mg I/ml) OSMOLALITÀ*(Osm/kg H2O) 37°C VISCOSITÀ(mPa.s)
20°C 37°C
240 0,51 5,6 3,3
300 0,64 11,6 6,1
350 0,78 23,3 10,6
*Metodo: Osmometria a pressione di vapore Per gli eccipienti, vedere 6.1.
10. Eccipienti
Trometamolo, sodio calcio edetato, acido cloridrico (aggiustamento del pH) e acqua per preparazioni iniettabili. Il pH del prodotto è compreso tra 6,8 e 7,6.
11. Sovradosaggio
I dati preclinici indicano un alto margine di sicurezza per Omnipaque e non è stato fissato un livello massimo di dose per l’uso intravascolare di routine. Il sovradosaggio sintomatico è improbabile in pazienti con funzionalità renale normale a meno che il paziente non abbia ricevuto in breve tempo oltre 2000 mg I/kg peso corporeo. La durata della procedura è importante per la tollerabilità renale di alte dosi di mezzo di contrasto, (t 1/2 ≈ 2 ore). Il sovradosaggio accidentale è più probabile a seguito di procedure angiografiche complesse nei bambini, soprattutto quando vengono effettuate più somministrazioni di alte concentrazioni di mezzo di contrasto. In caso di sovradosaggio, gli squilibri idro-elettrolitici risultanti devono essere compensati. La funzione renale deve essere controllata per i 3 giorni successivi. Se necessario, l’emodialisi può essere utilizzata per eliminare l’eccesso di mezzo di contrasto. Non esiste un antidoto specifico.
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