Sono stati effettuati studi formali d’interazione solo negli adulti.
Interazioni farmacodinamiche Trattamento concomitante con levetiracetam Negli studi clinici, benché i numeri fossero limitati, non c’è stato alcun beneficio osservato di brivaracetam verso placebo nei pazienti che assumevano contemporaneamente levetiracetam. Non è stato osservato alcun ulteriore problema di sicurezza o tollerabilità (vedere paragrafo 5.1).
Interazione con l’alcol In uno studio di interazione farmacocinetica e farmacodinamica tra brivaracetam in dose singola da 200 mg ed etanolo 0,6 g/L in infusione continua in soggetti sani, non è risultata alcuna interazione farmacocinetica, ma brivaracetam raddoppiava all’incirca l’effetto dell’alcool sulla funzione psicomotoria, sull’attenzione e sulla memoria. L’assunzione di brivaracetam con l’alcol non è raccomandata.
Interazioni farmacocinetiche Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di brivaracetam Dati
in vitro suggeriscono che brivaracetam ha un basso potenziale di interazione. La principale via di trasformazione di brivaracetam è per idrolisi CYP-indipendente. Una seconda via di trasformazione comporta idrossilazione mediata da CYP2C19 (vedere paragrafo 5.2). Le concentrazioni plasmatiche di brivaracetam possono aumentare in caso di co-somministrazione con forti inibitori di CYP2C19 (ad es. fluconazolo, fluvoxamina), ma il rischio di un’interazione CYP2C19-mediata clinicamente rilevante è considerato basso.
Rifampicina In soggetti sani la somministrazione concomitante con il potente induttore enzimatico rifampicina (600 mg/die per 5 giorni), riduceva l’area sotto la curva della concentrazione plasmatica (AUC) di brivaracetam del 45%. I medici devono prendere in considerazione un aggiustamento della dose di brivaracetam nei pazienti che iniziano o terminano un trattamento con rifampicina.
FAE potenti induttori enzimatici Le concentrazioni plasmatiche di brivaracetam sono diminuite in caso di somministrazione concomitante con FAE potenti induttori enzimatici (carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina), ma non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere tabella 1).
Altri induttori enzimatici Anche altri potenti induttori enzimatici (come l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)) possono ridurre l’esposizione sistemica di brivaracetam. Pertanto, l’inizio o la fine di un trattamento con l’erba di San Giovanni deve essere fatto con cautela.
Effetti di brivaracetam su altri medicinali Brivaracetam, somministrato a dosi di 50 mg/die o 150 mg/die, non aveva alcuna influenza sull’AUC di midazolam (metabolizzato da CYP3A4). Il rischio di interazioni CYP3A4 clinicamente rilevanti è considerato basso. Studi
in vitro hanno dimostrato che brivaracetam esercita poca o nessuna inibizione delle isoforme di CYP450, eccetto che per CYP2C19. Brivaracetam può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati da CYP2C19 (per es. lansoprazolo, omeprazolo, diazepam). Quando testato
in vitro brivaracetam non induceva CYP1A1/2 ma induceva moderatamente CYP3A4 e CYP2B6.
In vivo non è stata rilevata alcuna induzione di CYP3A4 (vedere midazolam sopra). L’induzione di CYP2B6 non è stata studiata
in vivo e brivaracetam può ridurre le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati da CYP2B6 (per es. efavirenz). Studi di interazione
in vitro per determinare i potenziali effetti inibitori sui trasportatori hanno concluso che non vi sono effetti clinicamente rilevanti, eccetto che per OAT3.
In vitro, brivaracetam inibisce OAT3 con metà della concentrazione massima inibente che risulta 42 volte superiore alla C
max alla dose clinica massima. Brivaracetam 200 mg/die può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali trasportati da OAT3.
Farmaci antiepilettici Potenziali interazioni tra brivaracetam (da 50 mg/die a 200 mg/die) e altri FAE sono state studiate in un’analisi aggregata delle concentrazioni plasmatiche del farmaco da tutti gli studi di fase 2-3, in un’analisi farmacocinetica di popolazione di studi di fase 2-3 controllati verso placebo, e in appositi studi di interazione farmaco-farmaco (per i seguenti FAE: carbamazepina, lamotrigina, fenitoina e topiramato). L’effetto delle interazioni sulla concentrazione plasmatica è riassunto in tabella 1 (l’aumento è indicato come “↑ ” e la diminuzione come “↓ ”, l’area sotto la curva della concentrazione plasmatica in funzione del tempo come “AUC”, la concentrazione massima osservata come “C
max”).
Tabella 1: Interazioni farmacocinetiche tra brivaracetam e altri FAE FAE co-somministrati | Influenza dei FAE sulla concentrazione plasmatica di brivaracetam | Influenza di brivaracetam sullaconcentrazione plasmatica dei FAE |
Carbamazepina | AUC 29% ↓ | Carbamazepina - Nessuna |
Cmax 13% ↓ | Carbamazepina-epossido ↑ (Vedere di seguito) |
Nessun aggiustamento della dose necessario. | Nessun aggiustamento della dose necessario. |
Clobazam | Nessun dato disponibile | Nessuna |
Clonazepam | Nessun dato disponibile | Nessuna |
Lacosamide | Nessun dato disponibile | Nessuna |
Lamotrigina | Nessuna | Nessuna |
Levetiracetam | Nessuna | Nessuna |
Oxcarbazepina | Nessuna | Nessuna (monoidrossi-derivato, MHD) |
Fenobarbitale | AUC 19% ↓ | Nessuna |
Nessun aggiustamento della dose necessario. |
Fenitoina | AUC 21% ↓ | Nessuna a |
Nessun aggiustamento della dose necessario. | AUC 20% ↑ |
a Cmax 20% ↑ |
Pregabalin | Nessun dato disponibile | Nessuna |
Topiramato | Nessuna | Nessuna |
Acido valproico | Nessuna | Nessuna |
Zonisamide | Nessun dato disponibile | Nessuna |
a sulla base di uno studio che ha comportato la somministrazione di una dose sovraterapeutica di 400 mg/die di brivaracetam
Carbamazepina Brivaracetam è un moderato inibitore reversibile della epossido idrolasi, il che determina un aumento della concentrazione di carbamazepina-epossido, un metabolita attivo della carbamazepina. In studi controllati, la concentrazione plasmatica di carbamazepina-epossido aumentava in media del 37%, del 62% e del 98% con poca variabilità, a dosi di brivaracetam, rispettivamente, di 50 mg/die, 100 mg/die e 200 mg/die. Non sono stati osservati rischi per la sicurezza. Non c’è stato alcun effetto additivo di brivaracetam e valproato sull’AUC di carbamazepina-epossido.
Contraccettivi orali La somministrazione concomitante di brivaracetam (100 mg/die) con un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo (0,03 mg) e levonorgestrel (0,15 mg) non ha influenzato la farmacocinetica di nessuna delle due sostanze. Quando brivaracetam è stato co-somministrato ad una dose di 400 mg/die (il doppio della dose massima giornaliera raccomandata) con un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo (0,03 mg) e levonorgestrel (0,15 mg), si osservava una riduzione delle AUC di estrogeno e progestinico del 27% e del 23%, rispettivamente, senza impatto sulla soppressione dell’ovulazione. Non c’era generalmente alcun cambiamento nei profili concentrazionetempo dei marcatori endogeni, estradiolo, progesterone, ormone luteinizzante (LH), ormone follicolo stimolante (FSH), e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG).