Poiché ixazomib viene somministrato in associazione con lenalidomide e desametasone, fare riferimento ai rispettivi RCP per ulteriori effetti indesiderati.
Riassunto del profilo di sicurezza I dati presentati di seguito sono i dati aggregati sulla sicurezza dello studio pivotale globale di fase III C16010 (n = 720) e dello studio in doppio cieco, controllato con placebo, C16010 China Continuation Study (n = 115). Le reazioni avverse segnalate più di frequente (≥ 20%) nei 417 pazienti trattati con il regime contenente ixazomib e nei 418 pazienti nel regime con placebo sono state: diarrea (39% vs 32%), trombocitopenia (33% vs 21%), neutropenia (33% vs 30%), stipsi (30% vs 22%), neuropatia periferica (25% vs 20%), nausea (23% vs 18%), edema periferico (23% vs 17%), vomito (20% vs 10%) e infezioni delle vie aeree superiori (21% vs 16%). Le reazioni avverse serie segnalate in ≥ 2% dei pazienti hanno incluso trombocitopenia (2%) e diarrea (2%).
Tabella delle reazioni avverse Per classificare la frequenza di una reazione avversa al farmaco (ADR) si applicano le seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni classificazione per sistemi ed organi, le reazioni avverse al farmaco sono elencate per frequenza, iniziando dalle reazioni avverse più frequenti. Entro ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 3: Reazioni avverse nei pazienti trattati con ixazomib in associazione con lenalidomide e desametasone (tutti i gradi, Grado 3 e Grado 4) Classificazione per sistemi e organi / Reazioni avverse | Reazioni avverse(tutti i gradi) | Reazioni avverse di Grado 3 | Reazioni avverse di Grado 4 |
Infezioni ed infestazioni | |
Infezioni delle vie aeree superiori | Molto comune | Non comune | |
Herpes zoster | Comune | Comune | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Trombocitopenia* | Molto comune | Molto comune | Comune |
Neutropenia* | Molto comune | Molto comune | Comune |
Patologie del sistema nervoso | |
Neuropatie periferiche* | Molto comune | Comune | |
Patologie gastrointestinali | |
Diarrea | Molto comune | Comune | |
Nausea | Molto comune | Comune | |
Vomito | Molto comune | Non comune | |
Stipsi | Molto comune | Non comune | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Rash* | Molto comune | Comune | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Mal di schiena | Molto comune | Non comune | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Edema periferico | Molto comune | Comune | |
Nota: le reazioni avverse al farmaco incluse sotto forma di termini preferiti si basano sulla versione 16.0 di MedDRA. *Il termine descrive un raggruppamento di termini preferiti.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Interruzioni del trattamento Per ogni reazione avversa, meno dell’1% dei pazienti nel regime con ixazomib ha interrotto l’assunzione di uno o più dei tre medicinali.
Trombocitopenia Durante il trattamento, il 3% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib e l’1% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo hanno presentato una conta piastrinica ≤ 10.000/mm³. Meno dell’1% dei pazienti ha presentato una conta piastrinica ≤ 5.000/mm³ durante il trattamento con entrambi i regimi. La presenza di trombocitopenia ha comportato l’interruzione di uno o più dei tre farmaci in < 1% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib e nell’1% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo. La trombocitopenia non ha causato un aumento della frequenza degli eventi emorragici o delle trasfusioni di piastrine.
Tossicità gastrointestinali La presenza di diarrea ha comportato l’interruzione di uno o più dei tre medicinali nell’1% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib e in meno dell’1% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo.
Rash Si sono verificati casi di rash nel 18% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib rispetto al 10% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo. La forma di rash più comune segnalata in entrambi i regimi è stata di tipo maculo-papulare e maculare. Un rash di Grado 3 è stato segnalato nel 2% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib rispetto all’1% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo. La comparsa di rash ha comportato l’interruzione di uno o più dei tre medicinali in meno dell’1% dei pazienti con entrambi i regimi.
Neuropatia periferica Si sono verificati casi di neuropatia periferica nel 25% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib rispetto al 20% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo. Sono state segnalate reazioni avverse di neuropatia periferica di Grado 3 r nel 2% dei pazienti in entrambi i regimi. La reazione segnalata con maggiore frequenza è stata la neuropatia periferica sensoriale (nel 16% e nel 12% dei pazienti trattatirispettivamente con il regime contenente ixazomib e placebo). Con nessuno dei due regimi sono stati segnalati casi frequenti di neuropatia periferica motoria (< 1%). La presenza di neuropatia periferica ha comportato l’interruzione di uno o più dei tre farmaci nell’1% dei pazienti trattati con il regime contenente ixazomib rispetto a meno dell’1% dei pazienti trattati con il regime contenente placebo.
Patologie dell’occhio Nonostante siano state segnalate patologie dell’occhio con molti differenti termini preferiti, la loro frequenza in forma aggregata è risultata del 24% fra i pazienti trattati con il regime contenente ixazomib e del 15% fra i pazienti trattati con il regime contenente placebo. Le reazioni avverse più comuni sono state: visione offuscata (5% nel regime con ixazomib e 4% nel regime con placebo), secchezza oculare (4% nel regime con ixazomib e 1% nel regime con placebo), congiuntivite (5% nel regime con ixazomib e 1% nel regime con placebo) e cataratta (4% nel con ixazomib e 5% nel con placebo). Reazioni avverse di Grado 3 sono state segnalate nel 2% dei pazienti per entrambi i regimi.
Altre reazioni avverse Fuori dallo studio di fase III sono state segnalate raramente le seguenti reazioni avverse serie: dermatosi neutrofila febbrile acuta (sindrome di Sweet), sindrome di Stevens-Johnson, mielite trasversa, sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, sindrome da lisi tumorale e porpora trombotica trombocitopenica. In base ai dati aggregati raccolti dallo studio pivotale globale di fase III C16010 (n = 720) e dallo studio in doppio cieco, controllato con placebo C16010 China Continuation Study (n = 115), nei regimi con ixazomib e con placebo si sono verificate con frequenza simile le seguenti reazioni avverse: affaticamento (26% vs 24%), riduzione dell’appetito (12% vs 9%), ipotensione (4% per entrambi i trattamenti), scompenso cardiaco
† (3% per entrambi i trattamenti), aritmia
† (12% vs 11%) e compromissione epatica con alterazioni enzimatiche
† (8% vs 6%). La frequenza di eventi avversi severi (Grado 3-4) di ipokaliemia è stata maggiore nel regime contenente ixazomib (5%) rispetto al regime contenente placebo (< 1%). Tra i pazienti in terapia con l’associazionedi ixazomib, lenalidomide e desametasone sono stati segnalati rari casi di polmonite di origine micotica o virale con conseguente
exitus.
† Quesiti MedDRA standardizzati (SMQ)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.