2. Posologia
Posologia Salvo diversa prescrizione medica, la dose giornaliera raccomandata è di 30 mg x 3 volte (0,75 ml di soluzione, pari a 30 gocce, x 3 volte). In pazienti che sviluppano reazioni avverse la dose deve essere ridotta secondo le necessità o deve essere sospeso il trattamento. In caso di somministrazione concomitante con inibitori o attivatori del sistema CYP 3A4, può rendersi necessario una modulazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.5). Nella profilassi e nel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg – 1,5 ml di soluzione corrispondenti a 60 gocce – 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore). Popolazioni speciali Bambini e adolescenti La sicurezza e l’efficacia di nimodipina non sono state stabilite nei pazienti di età inferiore ai 18 anni. Pazienti con funzionalità epatica compromessa Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti. In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento. Pazienti con funzionalità renale compromessa In pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), la necessità di un trattamento con Nimodipina Mylan Generics deve essere considerata con cautela ed il paziente regolarmente controllato. In caso di gravi alterazioni della funzionalità renale ed epatica, eventuali effetti collaterali, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati; in questi casi, se necessario, la dose deve essere ridotta o sospeso il trattamento. Modo di somministrazione Nimodipina Mylan Generics va assunto lontano dai pasti. Le gocce devono essere diluite in poca acqua. Non assumere con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5). L’intervallo tra le singole somministrazioni non deve essere inferiore alle 4 ore.
3. Controindicazioni
Nimodipina Mylan Generics non deve essere somministrato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nimodipina Mylan Generics non deve essere somministrato in gravidanza o durante l’allattamento. L’uso di Nimodipina Mylan Generics in associazione a rifampicina è controindicato, in quanto l’assunzione contemporanea di rifampicina può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5). La terapia concomitante di nimodipina per via orale e medicinali antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina, è controindicata, in quanto l’assunzione contemporanea di tali medicinali può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5). Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti. In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento.
4. Avvertenze
Nei pazienti molto anziani affetti da più patologie, in caso di funzionalità renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), e nei pazienti con funzionalità cardiovascolare gravemente compromessa, la necessità di un trattamento con nimodipina deve essere considerata con cautela ed il paziente deve essere regolarmente controllato. Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con Nimodipina Mylan Generics sia associato con un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo in questi casi od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto di acqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato). Nimodipina Mylan Generics deve essere utilizzato con cautela anche nei pazienti gravemente ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg). Nei pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopo un infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale). La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I medicinali che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina (vedere paragrafi 4.2 e 4.5 – Pazienti con funzionalità epatica compromessa). Medicinali che inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio: • antibiotici macrolidi (es. eritromicina) • inibitori delle proteasi anti–HIV (es. ritonavir) • antimicotici azolici (es. ketoconazolo) • antidepressivi nefazodone e fluoxetina • quinupristin/dalfopristin • cimetidina • acido valproico. In caso di somministrazione concomitante con questi medicinali, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, in caso di necessità, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Questo medicinale contiene 57,67 vol % di etanolo (alcool) ad es. fino a 700 mg per dose massima singola equivalenti a 17,3 ml di birra e a 7,2 ml di vino per dose. Questo può essere dannoso per le persone che soffrono di alcolismo o che soffrono di una compromissione del metabolismo dell’alcool, e deve essere preso in considerazione anche nelle donne in stato di gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio, come i pazienti con malattie epatiche o epilessia. La quantità di alcool in questo medicinale può alterare l’effetto di altri farmaci (vedere paragrafo 4.5), come pure la capacità di guidare veicoli ed usare macchinari (vedere paragrafo 4.7). Questo medicinale contiene macrogolglicerolo idrossistearato (un derivato dell’olio di ricino) che può causare disturbi gastrici e diarrea.
5. Interazioni
Effetti di altri medicinali sulla nimodipina La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello delle mucosa intestinale che del fegato. I medicinali che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo 4.2 – "Pazienti con funzionalità epatica compromessa"). L’entità e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando nimodipina è somministrata contemporaneamente ai seguenti medicinali: Rifampicina Esperienze con altri calcio–antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Perciò l’efficacia della nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina. L’uso di nimodipina con rifampicina è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3). Medicinali antiepilettici induttori del sistema del citocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilità della nimodipina somministrata per via orale. Pertanto, la terapia concomitante con questi medicinali e la nimodipina per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, in caso di necessità, deve essere preso in considerazione un adattamento del dosaggio di nimodipina (vedere paragrafo 4.2). Antibiotici macrolidi (es. eritromicina) Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina. Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e l’eventualità di un’interazione a questo livello non può essere esclusa. Perciò gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in combinazione con nimodipina (vedere paragrafo 4.4). L’azitromicina, anche se strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non è un inibitore del sistema CYP 3A4. Inibitori delle proteasi anti–HIV (es. ritonavir) Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasi anti–HIV. È stato segnalato che alcuni medicinali di questa classe sono potenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. Per questo motivo, la possibilità di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi medicinali, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4). Antimicotici azolici (es. ketoconazolo) Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e ketoconazolo. È noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state segnalate per altri calcio–antagonisti diidropiridinici. Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si può escludere un sostanziale aumento della biodisponibilità sistemica di nimodipina, dovuto ad una diminuzione del metabolismo legato all’effetto di primo passaggio (vedere paragrafo 4.4). Nefazodone Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone. Questo medicinale antidepressivo è conosciuto come un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4. Quindi, nel caso in cui nefazodone sia somministrato insieme a nimodipina, non si può escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4). Fluoxetina La contemporanea somministrazione di nimodipina con l’antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina è diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo, norfluoxetina, non è stata influenzata (vedere paragrafo 4.4). Quinupristin/dalfopristin Sulla base di esperienze con il calcio–antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4). Cimetidina La somministrazione contemporanea di nimodipina con l’antagonista H2 cimetidina può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4). Acido valproico La somministrazione contemporanea di nimodipina con l’anticonvulsivante acido valproico può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4). Ulteriori interazioni Nortriptilina L’assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina. Effetti della nimodipina su altri farmaci Medicinali antipertensivi La nimodipina può aumentare l’effetto antipertensivo di medicinali di questa classe somministrati contemporaneamente, come, per esempio: • diuretici • beta–bloccanti • ACE–inibitori • A1 antagonisti • altri calcio–antagonisti • alfa–bloccanti • inibitori della PDE5 • alfa–metildopa Comunque, nel caso un’associazione di questo tipo sia inevitabile, è necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento. Zidovudina In uno studio nella scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del medicinale anti–HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance. Interazioni con gli alimenti Succo di pompelmo Il succo di pompelmo inibisce il sistema del citocromo P450 3A4.L’assunzione contemporanea di calcio–antagonisti diidropiridinici e succo di pompelmo aumenta la concentrazione plasmatica e la durata dell’azione di nimodipina, a causa di una diminuzione del suo metabolismo legato all’effetto di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenza di ciò, l’effetto antipertensivo della nimodipina può risultare aumentato. Questo fenomeno si può verificare almeno per 4 giorni dopo l’ultima ingestione di succo di pompelmo. L’ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina (vedere paragrafo 4.2). Casi in cui non si è evidenziata un’interazione Aloperidolo La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento individuale a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarina non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
6. Effetti indesiderati
Nella Tabella 1 sono riportate le reazioni avverse al farmaco segnalate con nimodipina negli studi clinici con nimodipina sull’indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea ", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi controllati verso placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo; negli studi non controllati 2.496 pazienti sono stati trattati con nimodipina). Status 31 agosto 2005. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono così definite: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000). Tabella 1: Reazioni avverse in corso di "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea"
Classificazione per sistemi e organi (secondo MedDRA) | Non comune | Raro |
Patologie del sistema emolinfopoietico | trombocitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | reazione allergica, eruzione cutanea | |
Patologie del sistema nervoso | cefalea | |
Patologie cardiache | tachicardia | bradicardia |
Patologie vascolari | ipotensione, vasodilatazione | |
Patologie gastrointestinali | nausea | ileo |
Patologie epatobiliari | | aumento transitorio degli enzimi epatici |
Nella Tabella 2 sono riportate le reazioni avverse al farmaco segnalate con nimodipina negli studi clinici con nimodipina sull’indicazione "Trattamento di deficit neurologici ischemici (compromissione della funzione cerebrale nell’anziano, IBFO)" e segnalate nell’esperienza post–marketing, ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi controllati con placebo 1.594 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 1.558 con placebo; negli studi non controllati 8.049 pazienti sono stati trattati con nimodipina; status 20 ottobre 2005). All’interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono così definite: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000). Tabella 2: Reazioni avverse in corso di "Trattamento di deficit neurologici ischemici (compromissione della funzione cerebrale nell’anziano, IBFO)"
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non comune |
Disturbi del sistema immunitario | | reazione allergica, eruzione cutanea |
Patologie del sistema nervoso | | cefalea, vertigine, capogiro, ipercinesia, tremori |
Patologie cardiache | | palpitazioni, tachicardia |
Patologie vascolari | ipotensione, vasodilatazione | sincope, edema |
Patologie gastrointestinali | | costipazione, diarrea, flatulenza |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono studi clinici controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Nimodipina Mylan Generics non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento È stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno. Pertanto Nimodipina Mylan Generics non deve essere usato se sta allattando con latte materno. Fertilità In singoli casi di fertilizzazione in–vitro i calcio–antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalità spermatica. La rilevanza di questo risultato non è nota nel trattameto a breve termine.
8. Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare.
9. Principio attivo
30 gocce di soluzione (corrispondenti a 0,75 ml) contengono: Principio attivo: nimodipina 30 mg. Eccipiente(i) con effetti noti: macrogolglicerolo idrossistearato, etanolo (96%). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
11. Sovradosaggio
Sintomi d’intossicazione Sintomi di sovradosaggio acuto che devono essere considerati sono: arrossamento del viso, cefalea, marcata ipotensione, tachicardia o bradicardia, disturbi gastrointestinali e nausea. Trattamento dell’intossicazione In caso di sovradosaggio acuto, si deve sospendere immediatamente la somministrazione di nimodipina. Le misure di emergenza devono essere dirette ad eliminare i sintomi. Quale misura di emergenza può essere considerata la lavanda gastrica con aggiunta di carbone attivo. In caso di marcato calo della pressione sanguigna possono essere somministrate dopamina o noradrenalina per via endovenosa. Dal momento che non è noto alcun antidoto specifico, il trattamento degli eventi avversi deve essere diretto ad eliminare i sintomi principali.