1. Indicazioni terapeutiche
Ipertensione arteriosa: sia in monoterapia che associato ad altri farmaci antipertensivi, preferibilmente saluretici e/o un vasodilatatore periferico. Angina pectoris: profilassi a lungo termine delle crisi anginose. Per troncare le crisi anginose, si continuerà come sempre ad usare la trinitroglicerina. Infarto miocardico conclamato o sospetto. Turbe cardiache funzionali. Trattamento profilattico dell’emicrania.
2. Posologia
Le compresse non devono essere masticate. Le compresse da 100 mg devono essere assunte a stomaco vuoto. Si consiglia di individualizzare la posologia e di seguire il seguente schema posologico: Ipertensione METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse: 100-200 mg al giorno, sia come somministrazione singola che in 2 dosi frazionate (mattina e pomeriggio). Se necessario, può essere prescritto un ulteriore antipertensivo. Nel caso di dosaggi giornalieri elevati la somministrazione in 2 dosi frazionate contribuisce a mantenere una buona tollerabilità. METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungato: 1 compressa al mattino. Se necessario, può essere prescritto un ulteriore antiipertensivo. Nelle forme leggere di ipertensione può essere sufficiente mezza compressa al mattino. Angina pectoris METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse: 100-200 mg al giorno, in 2 dosi frazionate. Se necessario, il dosaggio può essere elevato a 400 mg. METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungato: ½-1 compressa al mattino; se necessario, la somministrazione può essere ripetuta alla sera. Turbe del ritmo cardiaco METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse: 100-150 mg, in 2-3 somministrazioni; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato a 300 mg. Infarto miocardico Il dosaggio raccomandato può essere adattato sulla base dello stato emodinamico del paziente. La dose orale di mantenimento è 200 mg al giorno, in due dosi frazionate; il trattamento va continuato per almeno 3 mesi. Turbe cardiache funzionali con palpitazioni METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse: 100 mg al giorno, in somministrazione unica al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato a 200 mg, somministrati in due dosi refratte (mattino e sera). METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungato: mezza compressa al giorno, al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato a 1 compressa, in somministrazione unica al mattino. Prevenzione dell’emicrania Come per le turbe cardiache funzionali con palpitazioni.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al metoprololo, ai farmaci ad esso correlati o ad uno qualsiasi degli eccipienti, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado, insufficienza cardiaca scompensata, bradicardia sinusale clinicamente rilevante, sindrome del nodo del seno, gravi disturbi del circolo periferico arterioso, shock cardiogeno. L’uso del metoprololo è controindicato in pazienti infartuati con frequenza cardiaca inferiore a 45 battiti/minuto, intervallo P-R superiore a 0,24 secondi, pressione sistolica inferiore a 100 mmHg e/o grave insufficienza cardiaca.
4. Avvertenze
Generalmente non si dovrebbero somministrare beta-bloccanti a pazienti con affezioni ostruttive polmonari. Tuttavia, nei casi in cui altri farmaci adatti non sono tollerati o si sono dimostrati inefficaci, si può somministrare il metoprololo, poiché esso è cardioselettivo. Si deve prescrivere la dose minima efficace e il paziente va ristabilizzato con un β2-stimolante. Durante il trattamento con bloccanti del recettore β1, il rischio della loro interferenza con il metabolismo dei carboidrati o del mascheramento dell’ipoglicemia è inferiore rispetto al trattamento con beta-bloccanti non selettivi. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca si dovrebbe trattare lo scompenso sia prima che durante il trattamento con metoprololo. Molto raramente si può aggravare un preesistente disordine della conduzione atrio-ventricolare di grado moderato (che può portare a blocco atrio-ventricolare). Se il paziente manifesta bradicardia progressiva, il metoprololo va somministrato in dosi inferiori o sospeso gradualmente. Il metoprololo può aggravare i sintomi di disturbi circolatori periferici arteriosi. Quando il metoprololo viene prescritto ad un paziente affetto da feocromocitoma, si dovrebbe somministrare contemporaneamente un alfa-bloccante. In presenza di cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità dei beta-bloccanti. Nel trattamento di pazienti anziani è opportuna una certa cautela. Una eccessiva diminuzione della pressione arteriosa o della frequenza del polso può determinare una inadeguata irrorazione degli organi vitali. Prima di eventuali operazioni chirurgiche l’anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con un beta-bloccante. È da evitare la brusca interruzione del trattamento. Ove possibile la somministrazione di metoprololo deve essere sospesa gradualmente in un periodo di 10 giorni. Durante la sospensione il paziente va mantenuto sotto stretta sorveglianza medica. Nei pazienti che assumono beta-bloccanti lo shock anafilattico assume un grado più severo. Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. ATTENZIONE: METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse e METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungato contengono lattosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Può causare disturbi gastrici e diarrea.
5. Interazioni
Il metoprololo aumenta l’effetto degli altri farmaci antiipertensivi. Particolare cautela è richiesta in caso di somministrazione di un beta-bloccante associato al prazosin per la prima volta. I pazienti in trattamento contemporaneo con inibitori del sistema nervoso simpatico, altri beta-bloccanti (anche in forma di gocce oftalmiche) o inibitori delle monoaminossidasi devono essere mantenuti sotto sorveglianza. Se deve essere interrotto un concomitante trattamento con clonidina, la terapia con il beta-bloccante va sospesa parecchi giorni prima della clonidina. La nitroglicerina può aumentare l’effetto ipotensivo di metoprololo. Il metoprololo può modificare i parametri farmacocinetici dell’alcool in caso di assunzione contemporanea. È richiesta cautela per i possibili effetti inotropi e cronotropi negativi quando il metoprololo viene somministrato con calcio-antagonisti e/o agenti antiaritmici in pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra e specialmente dopo somministrazione endovenosa di calcio-antagonisti del tipo verapamil. I beta-bloccanti possono aumentare l’effetto dromotropo negativo degli agenti antiaritmici (del tipo chinidina e amiodarone). L’adrenalina o altre sostanze ad attività simpaticomimetica (p. es. quelle contenute negli antitosse o nelle gocce nasali e oftalmiche) hanno meno probabilità di provocare reazioni ipertensive, se somministrate contemporaneamente a beta-bloccanti cardioselettivi alle dosi terapeutiche, rispetto ai beta-bloccanti non cardioselettivi. È indicata cautela nei pazienti diabetici in trattamento con beta-bloccanti e il dosaggio dell’antidiabetico va aggiustato. Il trattamento concomitante con indometacina può diminuire l’effetto antiipertensivo del metoprololo. Gli induttori o inibitori enzimatici possono influire sui livelli plasmatici del metoprololo. La concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e può essere aumentata dalla cimetidina. Il metoprololo può ridurre la clearance di altri farmaci (p. es. lidocaina). Nei pazienti in trattamento con beta-bloccanti, gli anestetici per inalazione possono aumentare l’effetto cardiodepressivo.
6. Effetti indesiderati
La terapia beta-bloccante è in generale ben tollerata. In rari casi si sono manifestati disturbi a carico del sistema nervoso centrale, quali depressione, catatonia, confusione, turbe della memoria. La comparsa occasionale di bradicardia e ipotensione marcata, porpora trombocitopenica, granulocitopenia, eruzioni eritematose (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche) o broncospasmo (anche in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari) richiede l’interruzione del trattamento e l’adozione di adeguate misure terapeutiche. Occasionalmente possono manifestarsi affaticamento, vertigini, cefalea e, più raramente, parestesie e crampi muscolari, nonché diminuzione della vivacità mentale, turbe del sonno, incubi; a livello del sistema cardiovascolare bradicardia, disordini posturali (occasionalmente con sincope) e, raramente, insufficienza cardiaca, edema, palpitazioni, fenomeno di Raynaud; a livello del tratto gastrointestinale nausea, vomito, dolore addominale, diarrea e costipazione; a livello del tratto respiratorio dispnea da sforzo. Sono stati segnalati casi isolati di turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, gangrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi, disturbi della personalità, allucinazioni, secchezza della mucosa orale, anomalie nei test di funzionalità epatica, epatite, fotosensibilità, aumento della sudorazione, alopecia, rinite, turbe della libido e della potenza sessuale, irritazione e/o secchezza oculare, turbe della visione, tinnito, difficoltà uditive in caso di superamento delle dosi consigliate, aumento di peso, trombocitopenia, artrite. Qualora durante il trattamento insorgessero altri effetti indesiderati non descritti nel foglio illustrativo informare il proprio medico curante o il proprio farmacista. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Come regola generale, nessun farmaco dovrebbe essere assunto durante i primi tre mesi di gravidanza ed i rischi e i benefici dell’assunzione dovrebbero essere attentamente considerati durante l’intero periodo. L’esperienza con metoprololo in donne gravide è limitata, ma non sono ancora state segnalate malformazioni. Gli esperimenti sull’animale non hanno mostrato né potenziale teratogeno, né altri effetti collaterali sull’embrione e/o il feto, relativi alla valutazione dell’innocuità del prodotto. Utilizzare solo se la terapia farmacologica durante la gravidanza è essenziale. Nel normale dosaggio la quantità di metoprololo assorbito tramite l’allattamento sembra essere trascurabile per quanto riguarda l’effetto beta-bloccante nell’infante. Tuttavia durante l’allattamento è opportuno tenere sotto stretto controllo il neonato per manifestazioni e sintomi beta-blocco.
9. Principio attivo
METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse Ogni compressa contiene 100 mg di metoprololo tartrato. Eccipiente con effetti noti: lattosio. METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungato Ogni compressa contiene 200 mg di metoprololo tartrato. Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
METOPROLOLO ARISTO 100 mg compresse Ogni compressa contiene: lattosio monoidrato- amido di mais - cellulosa microcristallina - magnesio stearato - silice colloidale - idrossipropilcellulosa - calcio monofosfato - crospovidone. METOPROLOLO ARISTO 200 mg compresse a rilascio prolungatoOgni compressa contiene: eudragit RS PO - lattosio monoidrato - magnesio stearato - amido di mais - silice colloidale. Rivestimento: idrossipropilmetilcellulosa - macrogol 4000 - talco - biossido di titanio (E171).
11. Sovradosaggio
Segni e sintomi Un sovradosaggio del farmaco può determinare l’insorgenza di una spiccata ipotensione, bradicardia sinusale, blocco atrioventricolare, insufficienza cardiaca, shock cardiogeno, arresto cardiaco, broncospasmo, deterioramento dello stato di coscienza (o anche coma), nausea, vomito, cianosi. L’assunzione contemporanea di alcool, antiipertensivi, chinidina e barbiturici aggrava i segni e i sintomi. Le prime manifestazioni di sovradosaggio insorgono 20 minuti-2 ore dopo la somministrazione del farmaco. Trattamento I pazienti con sovradosaggio di beta-bloccanti dovrebbero essere sempre ospedalizzati in modo da monitorare le funzioni vitali. Induzione di vomito o lavanda gastrica. In presenza di grave ipotensione, bradicardia e incombente insufficienza cardiaca somministrare un β1-stimolante (p. es. prenalterolo, isoprenalina) per via endovenosa ad intervalli di 2-5 minuti finché si ottenga l’effetto desiderato. In caso non sia disponibile un β1-stimolante, si provveda ad iniettare, per via endovenosa, 0,5-2 mg di solfato di atropina, per bloccare il nervo vago. Qualora il suo effetto non risultasse sufficiente, somministrare farmaci quali dopamina, dobutamina o noradrenalina. Ulteriori misure: 1-5 (10) mg di glucagone; pacemaker transvenoso intracardico. Per contrastare il broncospasmo si può somministrare un β2-stimolante (p. es. salbutamolo) o aminofillina per via endovenosa.