1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento del diabete mellito di tipo 2 negli adulti, in particolare nei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare controllato e l’esercizio fisico da soli non bastano per ottenere un controllo adeguato della glicemia. • Negli adulti metformina cloridrato può essere usata come monoterapia o in combinazione con altri farmaci antidiabetici orali o con insulina. • Nei bambini di età superiore ai 10 anni e negli adolescenti, metformina cloridrata può essere utilizzata come monoterapia o in combinazione con insulina. È stata dimostrata una riduzione delle complicanze del diabete nei pazienti adulti in sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea dopo il fallimento del regime dietetico (vedere paragrafo 5.1).
2. Posologia
Non è possibile ottenere una dose da 850 mg o una da 500 mg con Metformina Hexal 1000 mg. Si deve usare un’altra formulazione appropriata per una dose da 850 mg e per una dose da 500 mg.
Adulti con normale funzione renale (GFR ≥ 90 mL/min) Monoterapia e combinazione con altri farmaci antidiabetici orali Di norma la dose iniziale è di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose va adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale. In pazienti che ricevono alte dosi di metformina cloridrato (da 2 a 3 grammi al giorno), è possibile sostituire due rivestite con film di metformina 500 mg con una compressa rivestita con film di Metformina Hexal 1000 mg. La dose massima raccomandata di metformina è di 3 g al giorno, presa in 3 dosi separate. In caso di trasferimento da un altro farmaco antidiabetico orale si prevede di interrompere il farmaco precedente e di iniziare con la metformina alla dose indicata sopra.
Compromissione renale La GFR deve essere valutata prima dell'inizio del trattamento con prodotti contenenti metformina e successivamente almeno una volta l’anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzionalità renale deve essere valutata con maggiore frequenza, ad es. ogni 3-6 mesi.
GFR mL/min | Massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere) | Considerazioni aggiuntive |
60-89 | 3000 mg | Una riduzione della dose può essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzionalità renale. |
45-59 | 2000 mg | I fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l’inizio del trattamento con metformina. La dose iniziale non deve superare metà della dose massima. |
30-44 | 1000 mg |
<30 | - | Metformina è controindicata |
Combinazione con l’insulina La metformina e l’insulina possono essere usate in associazione per migliorare il controllo del tasso ematico di glucosio. La metformina viene somministrata alla dose iniziale normale di 500 o 850 mg 2-3 volte al giorno, mentre la dose di insulina viene aggiustata sulla base del tasso ematico di glucosio.
Anziani Poiché il prodotto può ridurre potenzialmente la funzionalità renale nei soggetti anziani, la dose di metformina cloridrato deve essere adeguata sulla base della funzionalità renale. È pertanto necessaria una valutazione regolare della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Monoterapia e combinazione con insulina Metformina Hexal 1000 mg compresse rivestite con film può essere usata in bambini dai 10 anni di età e negli adolescenti. Di norma la dose iniziale è di 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato una volta a giorno assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose va adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento graduale del dosaggio può migliorare la tollerabilità gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è di 2 g al giorno, assunta in 2 o 3 dosi separate.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità a metformina cloridrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica) • Pre-coma diabetico. • Insufficienza renale severa (GFR <30mL/min) (vedere paragrafo 4.4). • Condizioni acute con possibilità di alterazione della funzione renale come: - disidratazione - infezione grave - shock • Malattie acute o croniche che possano provocare ipossia tissutale come: - insufficienza cardiaca o respiratoria - recente infarto miocardico - shock • Insufficienza epatica, intossicazione acuta da alcool, alcolismo.
4. Avvertenze
Acidosi lattica L'acidosi lattica, una complicazione metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramento acuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi. L'accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto della funzionalità renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In caso di disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell’iniziare il trattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l’eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabete scarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonché l'uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L'acidosi lattica è caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In caso di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l’assunzione di metformina e richiedere immediata assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (<7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol / L) e un aumento gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Somministrazione di agenti di contrasto iodati La somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati può portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto, con conseguente accumulo di metformina ed un aumento del rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finchè non siano trascorse almeno 48 dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile, vedere paragrafi 4.2 e 4.5. Funzione renale La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari, vedere paragrafo 4.2. Metformina è controindicata nei pazienti con GFR <30 mL/min e deve essere temporaneamente interrotta in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale, vedere paragrafo 4.3. Interventi chirurgici Metformina deve essere interrotta al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia può essere ripresa non prima delle 48 ore successive all’intervento chirurgico o al riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzionalità renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Altre precauzioni: Tutti i pazienti devono continuare la loro dieta con una distribuzione regolare dei carboidrati durante la giornata. I pazienti in sovrappeso devono continuare il regime alimentare ipocalorico. I test di laboratorio normalmente previsti per il controllo del diabete devono essere eseguiti regolarmente. Metformina da sola non provoca ipoglicemia, ma si consiglia cautela quando viene usata in combinazione con insulina o altri antidiabetici orali (ad esempio, sulfaniluree o meglitinidi). Popolazione pediatrica La diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di cominciare il trattamento con metformina. Non sono stati riscontrati effetti della metformina sulla crescita e sulla pubertà durante studi clinici controllati della durata di un anno, ma su questi punti specifici non sono disponibili dati a lungo termine. È raccomandato pertanto un attento follow-up di questi parametri in bambini trattati con metformina, specialmente in età prepuberale. Bambini di età compresa fra 10 e 12 anni: Sono stati inclusi solo 15 soggetti di età compresa tra i 10 e i 12 anni negli studi clinici controllati condotti in bambini e adolescenti. Nonostante l'efficacia e la sicurezza della metformina in questi bambini non differissero da quelle riportate negli adolescenti, è raccomandata particolare cautela quando si prescrive metformina ai bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni.
5. Interazioni
Uso concomitante non raccomandato Alcool L’intossicazione da alcool è associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica. Agenti di contrasto iodati La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finchè non siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile, vedere paragrafi 4.2 e 4.4. Associazioni che richiedono precauzione d’uso Alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzionalità renale aumentando il rischio di acidosi lattica, ad es. FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi (COX) II, gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell’ansa. Quando si avvia il trattamento o si utilizzano tali prodotti in combinazione con metformina è necessario monitorare attentamente la funzione renale. • Medicinali con attività iperglicemizzante intrinseca come glucocorticoidi (per via sistematica o locale) e simpaticomimetici Possono essere richiesti monitoraggi più frequenti della glicemia, soprattutto all’inizio del trattamento. Se necessario, aggiustare la dose di metformina durante la terapia con i rispettivi medicinali. • Diuretici soprattutto diuretici dell’ansa Possono aumentare il rischio di acidosi lattica a causa del loro potenziale di riduzione della funzione renale. • Trasportatori di cationi organici (OCT) Metformina è un substrato di entrambi i trasportatori OCT1 e OCT2. Co- somministrazione di metformina con • Inibitori di OCT1 (come ad esempio verapamil) possono ridurre l’efficacia di metformina. • Induttori di OCT1 (come ad esempio rifampicina) possono aumentare l’assorbimento gastrointestinale e l’efficacia di metformina. • Inibitori di OCT2 (come ad esempio cimetidina, dolutegravir, ranalazina, trimetoprim, vandetanib, isavuconazolo) possono ridurre l’eliminazione renale di metformina e quindi portare un aumento della concentrazione plasmatica di metformina. • Inibitori di OCT1 e OCT2 (come ad esempio crizotinib, olaparib) possono alterare l’efficacia e l’eliminazione renale di metformina. Si consiglia pertanto cautela, specialmente nei pazienti con danno renale, quando questi medicinali vengono co-somministrati con metformina, poiché la concentrazione plasmatica di metformina potrebbe aumentare. Se necessario, può essere considerato un aggiustamento della dose di metformina poiché gli inibitori/induttori OCT possono alterare l’efficacia di metformina.
6. Effetti indesiderati
Durante la fase iniziale del trattamento, gli effetti indesiderati più comuni sono nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito, che si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirli, si raccomanda di prendere metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e di aumentare lentamente la dose. I seguenti effetti indesiderati possono verificarsi durante il trattamento con metformina. La loro frequenza è definita come segue: molto comune: ≥1/10; comune ≥1/100, <1/10; non comune ≥1/1.000, <1/100; raro ≥1/10.000, <1/1.000; molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto raro: Acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4). Diminuzione dell'assorbimento di vitamina B12 con diminuzione dei livelli sierici nei pazienti trattati con metformina a lungo termine. Si raccomanda di prendere in considerazione tale eziologia nei pazienti con anemia megaloblastica. Patologie del sistema nervoso: Comune: Alterazioni del gusto Patologie gastrointestinali: Molto comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito. Questi effetti indesiderati si verificano più frequentemente durante l'inizio della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirli si raccomanda di assumere la metformina cloridrato in 2 o 3 dosi giornaliere durante o dopo i pasti. Un lento aumento della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale. Patologie epatobiliari: Molto raro: Casi isolati di alterazioni nei test di funzionalità epatica o epatite che si sono risolte in seguito a interruzione del trattamento. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Molto raro: Reazioni cutanee come eritema, prurito e orticaria. Popolazione pediatrica In dati post-marketing pubblicati e in studi clinici controllati su una limitata popolazione pediatrica di età compresa tra 10 e 16 anni trattata per 1 anno, gli eventi avversi riportati erano simili per natura e gravità a quelli riportati negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Il diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) è associato ad un aumentato rischio di anomalie congenite e mortalità perinatale. Una quantità limitata di dati riguardanti l’uso di metformina in donne in gravidanza non indica un aumento del rischio di anomalie congenite. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi per quanto riguarda la gravidanza, lo sviluppo embrionale o fetale, il parto o lo sviluppo postnatale (vedere anche paragrafo 5.3). Quando una donna affetta da diabete ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, il diabete non va trattato con metformina cloridrato, ma è opportuno usare l’insulina per mantenere la glicemia più vicina possibile al normale, in modo da ridurre i rischi di malformazione fetale associati a livelli di glicemia anormali. Allattamento La metformina viene escreta nel latte materno. Non sono stati osservati eventi avversi nei neonati/infanti allattati con latte materno. Tuttavia, poiché i dati disponibili sono limitati, l’allattamento con latte materno non è raccomandato durante il trattamento con metformina. Si deve decidere se interrompere l’allattamento, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento con latte materno e il rischio potenziale di eventi avversi sul bambino. Fertilità La fertilità dei ratti maschi o femmine non è stata influenzata dalla metformina, quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che è circa tre volte la dose massima giornaliera raccomandata per l’uomo basata sul confronto della superficie corporea.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 1000 mg di metformina cloridrato equivalenti a 780 mg di metformina Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo: povidone K90 magnesio stearato Rivestimento: ipromellosa macrogol 4000 titanio diossido (E 171)
11. Sovradosaggio
Non sono state osservate forme di ipoglicemia con dosaggi di metformina fino a 85 g, benché in tali circostanze sia insorta un’acidosi lattica. Forti sovradosaggi o rischi concomitanti della metformina possono portare all’acidosi lattica. L’acidosi lattica rappresenta un caso medico di emergenza e va trattata in ospedale. Il metodo più efficace per eliminare lattato e metformina è l’emodialisi.