Sintesi del profilo di sicurezza Oltre 2.600 pazienti sono stati trattati con Lyxumia da solo o in associazione con metformina, una sulfanilurea (con o senza metformina) o un’insulina basale (con o senza metformina o con o senza una sulfanilurea) in 8 ampi studi di fase III controllati con placebo o farmaco attivo. Le reazioni avverse riferite più frequentemente durante gli studi clinici sono state nausea, vomito e diarrea. Queste reazioni sono state prevalentemente lievi e transitorie. Inoltre, si sono verificate ipoglicemia (quando Lyxumia è stato usato in associazione con una sulfanilurea e/o un’insulina basale) e cefalea. Sono state riferite reazioni allergiche nello 0,4% dei pazienti trattati con Lyxumia.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse segnalate negli studi di fase III controllati con placebo o controllo attivo nell’intero periodo di trattamento sono presentati nella Tabella 1. La tabella riporta le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza > 5% se la frequenza è risultata più elevata nei pazienti trattati con Lyxumia rispetto ai pazienti trattati con tutti i farmaci di confronto. La tabella comprende anche reazioni avverse con una frequenza ≥ 1% nel gruppo trattato con Lyxumia se la frequenza era più di 2 volte superiore rispetto a quella di tutti i gruppi di confronto. La frequenza delle reazioni avverse è definita: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000). Le reazioni avverse sono presentate in ordine di frequenza decrescente all’interno di ciascuna classe di sistemi e organi.Tabella 1: Reazioni avverse segnalate negli studi di fase III controllati con placebo o controllo attivo, nell’intero periodo di trattamento (incluso il periodo successivo al periodo di principale trattamento di 24 settimane negli studi con ≥ 76 settimane di trattamento totali).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza |
| Molto comune | Comune | Non comune |
Infezioni ed infestazioni | | Influenza | |
| | Infezione delle vie respiratorie superiori | |
| | Cistite | |
| | Infezione virale | |
Disturbi del sistema immunitario | | | Reazione anafilattica |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipoglicemia (in associazione con una sulfanilurea e/o un’insulina basale) | Ipoglicemia (in associazione con metformina da sola) | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | | |
| | Capogiro | |
| | Sonnolenza | |
Patologie gastrointestinali | Nausea | | |
| Vomito | | |
| Diarrea | | |
| | Dispepsia | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | | Orticaria |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Dolore alla schiena | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Prurito in sede d’iniezione | |
Descrizione di alcune reazioni avverse Ipoglicemia Nei pazienti che hanno assunto Lyxumia in monoterapia, si è verificata ipoglicemia sintomatica nell’1,7% dei pazienti trattati con lixisenatide e nell’1,6% dei pazienti trattati con placebo. Quando Lyxumia è usato in associazione con metformina da sola, l’ipoglicemia sintomatica si è verificata nel 7,0% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 4,8% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento. Nei pazienti che assumevano Lyxumia in associazione con una sulfanilurea e metformina, si è verificata ipoglicemia nel 22% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 18,4% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento (differenza assoluta 3,6%). Se Lyxumia è somministrato in associazione con un’insulina basale, con o senza metformina, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 42,1% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 38,9% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento (differenza assoluta 3,2%). Quando Lyxumia è stato somministrato con una sulfanilurea da sola, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 22,7% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto al 15,2% dei pazienti trattati con placebo (differenza assoluta 7,5%) durante l’intero periodo di trattamento. Quando Lyxumia è stato somministrato con una sulfanilurea e un’insulina basale, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 47,2% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto al 21,6% dei pazienti trattati con placebo (differenza assoluta 25,6%). Complessivamente, l’incidenza di ipoglicemia sintomatica grave è stata non comune (0,4 % nei pazienti trattati con lixisenatide e 0,2 % nei pazienti trattati con placebo) durante l’intero periodo di trattamento degli studi di Fase III controllati con placebo.
Patologie gastrointestinali Nausea e vomito sono state le reazioni avverse segnalate più frequentemente durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. L’incidenza di nausea è stata più elevata nel gruppo trattato con lixisenatide (26,1%) rispetto al gruppo placebo (6,2%) e l’incidenza di vomito è stata più elevata nel gruppo trattato con lixisenatide (10,5%) rispetto al gruppo placebo (1,8%). Questi sintomi sono stati prevalentemente lievi e transitori e si sono verificati nelle prime 3 settimane dall’inizio del trattamento. In seguito si sono ridotti gradualmente nel corso delle settimane successive.
Reazioni in sede d’iniezione Reazioni in sede d’iniezione sono state segnalate nel 3,9% dei pazienti trattati con Lyxumia, mentre sono state segnalate nell’1,4% dei pazienti che ricevevano placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. La maggior parte delle reazioni sono state di intensità lieve e generalmente non hanno portato all’interruzione del trattamento.
Immunogenicità Coerentemente con le proprietà potenzialmente immunogene di medicinali contenenti proteine o peptidi, i pazienti possono sviluppare anticorpi anti–lixisenatide in seguito al trattamento con Lyxumia e, al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane degli studi controllati con placebo, il 69,8% dei pazienti trattati con lixisenatide risultava positivo agli anticorpi. Al termine dell’intero periodo di trattamento di 76 settimane la percentuale di pazienti che erano positivi agli anticorpi era simile. Al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane, il 32,2% dei pazienti positivi agli anticorpi presentava una concentrazione di anticorpi al di sopra del limite inferiore di quantificazione, e al termine del periodo di trattamento di 76 settimane, il 44,7% dei pazienti presentava una concentrazione di anticorpi al di sopra del limite inferiore di quantificazione. Dopo l’interruzione del trattamento, pochi pazienti positivi agli anticorpi sono stati seguiti per il profilo anticorpale; la percentuale è diminuita a circa il 90% entro 3 mesi e al 30% a 6 mesi e oltre. La variazione di HbA
1c dal valore basale è stata simile a prescindere dal profilo anticorpale (positivo o negativo). Dei pazienti trattati con lixisenatide con una valutazione di HbA
1c, il 79,3% presentava un profilo anticorpale negativo o una concentrazione di anticorpi al di sotto del limite inferiore di quantificazione, mentre il restante 20,7% dei pazienti presentava una concentrazione anticorpale quantificabile. Nel sottogruppo di pazienti con le concentrazioni anticorpali più elevate (5,2%), il miglioramento medio di HbA
1c alla settimana 24 e alla settimana 76 rientrava nell’intervallo clinicamente rilevante, ma è stata riscontrata variabilità nella risposta glicemica e l’1,9% non ha mostrato diminuzione di HbA
1c. Il profilo anticorpale (positivo o negativo) non è predittivo della riduzione di HbA
1c nel singolo paziente. Non sono state osservate differenze nel profilo di sicurezza globale dei pazienti a prescindere dal profilo anticorpale, a eccezione di un aumento dell’incidenza di reazioni in sede d’iniezione (4,7% nei pazienti positivi agli anticorpi rispetto al 2,5% nei pazienti negativi agli anticorpi durante l’intero periodo di trattamento). La maggior parte delle reazioni in sede d’iniezione sono state lievi, a prescindere dal profilo anticorpale. Non c’è stata reattività crociata rispetto a glucagone nativo o GLP–1 endogeno.
Reazioni allergiche Le reazioni allergiche potenzialmente associate a lixisenatide (come reazione anafilattica, angioedema e orticaria) sono state segnalate nello 0,4% dei pazienti trattati con lixisenatide mentre reazioni allergiche potenzialmente associate si sono verificate in meno dello 0,1% dei pazienti trattati con placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. Reazioni anafilattiche sono state riportate nello 0,2% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto a nessuna reazione nel gruppo trattato con placebo. La maggior parte delle reazioni allergiche riportate erano di grado lieve. Durante gli studi clinici con lixisenatide è stato riportato un caso di reazione anafilattoide.
Frequenza cardiaca In uno studio in volontari sani, è stato osservato un aumento transitorio della frequenza cardiaca dopo somministrazione di lixisenatide 20 mcg. In pazienti trattati con lixisenatide, rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono state riportate aritmie cardiache, in particolare tachicardia, (0,8% vs 0,1%) e palpitazioni (1,5% vs 0,8%).
Sospensione del trattamento L’incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 7,4% per Lyxumia rispetto al 3,2% del gruppo placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato all’interruzione del trattamento nel gruppo lixisenatide sono state nausea (3,1%) e vomito (1,2%). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.farmaco.gov.it/it/responsabili.