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Lizidra 5 mg compresse rivestite con film 28 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
Casa produttrice:
Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Lizidra è indicato nel trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer nelle sue manifestazioni di grado lieve-moderato.
2. Posologia
Adulti/Anziani: Lizidra deve essere assunto per via orale la sera prima di coricarsi. Il trattamento va iniziato con una dose di 5 mg/die (una volta al giorno). La dose di 5 mg al giorno deve essere mantenuta per almeno un mese, al fine di consentire la valutazione delle prime risposte cliniche al trattamento e per permettere il raggiungimento della concentrazione ematica “steady state” di donepezil cloridrato. Dopo un mese di valutazione clinica del trattamento alla dose di 5 mg/die, la dose di Lizidra può essere aumentata a 10 mg/die (una volta al giorno). La dose giornaliera massima raccomandata e di 10mg. Dosi maggiori di 10mg non sono state studiate in sperimentazioni cliniche. Il trattamento deve essere iniziato e seguito da un medico con esperienza nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere fatta secondo le linee guida riconosciute (DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil cloridrato può essere iniziata solo nel caso in cui sia disponibile una persona qualificata che possa monitorare regolarmente l'assunzione del medicinale da parte del paziente. Il trattamento di mantenimento può essere continuato finche sussista un beneficio terapeutico per il paziente, pertanto il beneficio clinico di donepezil cloridrato deve essere valutato ad intervalli regolari. L'interruzione della somministrazione deve essere presa in considerazione quando non vi e più l’evidenza di un effetto terapeutico. La risposta individuale al donepezil cloridrato non può essere prevista. Dopo l'interruzione del trattamento e stata osservata una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil cloridrato. Pazienti con compromissione della funzionalità renale ed epatica: Uno schema posologico simile può essere seguito anche per pazienti con compromissione renale dal momento che la clearance del donepezil cloridrato non viene alterata da questa condizione. A causa di un possibile aumento di esposizione al farmaco nella compromissione epatica da lieve a moderata (vedi sez. 5.2), l'aumento della dose deve essere eseguita tenendo in considerazione la tollerabilità individuale. Non ci sono dati disponibili per pazienti affetti da grave compromissione epatica. Bambini/adolescenti: Si raccomanda di usare Lizidra solo su pazienti adulti
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al donepezil cloridrato, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
4. Avvertenze
Non ci sono ricerche disponibili sulla terapia con Lizidra in pazienti affetti da demenza di Alzheimer grave, altre forme di demenza o altri tipi di disfunzioni della memoria (p.e. declino cognitivo correlato all'età). Anestesia: Donepezil, in quanto inibitore della colinesterasi, può aumentare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico durante l'anestesia. Disturbi cardiovascolari: A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono indurre effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (p.e. bradicardia). L’effetto potenziale di questa azione può essere particolarmente importante nei pazienti con malattia del nodo del seno o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come nel blocco senoatriale o atrio-ventricolare. Sono stati riportati casi di sincope e convulsioni. Nel valutare questi pazienti deve essere considerata il rischio di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate. Disturbi gastrointestinali: I pazienti con aumentato rischio di sviluppare ulcere, p.es. quelli con anamnesi di ulcera o quelli in trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia gli studi clinici con donepezil cloridrato non hanno mostrato aumenti, rispetto al placebo, nell'incidenza di ulcera peptica o emorragia intestinale. Disturbi genito-urinari: Benchè non osservato in studi clinici con donepezil, i colinomimetici possono causare l'ostruzione del flusso vescicale. Disturbi neurologici. Convulsioni: si ritiene che i colinomimetici possano potenzialmente causare convulsioni generalizzate. Tuttavia le convulsioni possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer. I colinomimetici possono anche esacerbare o indurre sintomi extrapiramidali. Sindrome Neurolettica Maligna: La Sindrome Neurolettica Maligna è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, ed è caratterizzata da ipertermia,rigidità muscolare,instabilità autonomica,alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfofochnasi nel siero.Ulteriori segni possono includere mioglobinuria(rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di NMS o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS,il trattamento deve essere Interrotto. Disturbi polmonari: A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti che abbiano sofferto in passato di asma o di malattie ostruttive polmonari. La somministrazione di Lizidra in concomitanza con altri inibitori dell'acetilcolinesterasi,agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata. Compromissione epatiche gravi: Non esistono dati relativi a pazienti affetti da compromissioni epatiche gravi. Questo medicinale contiene lattosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco. Mortalità in studi clinici sulla demenza vascolare: Sono stati condotti tre studi clinici della durata di sei mesi per studiare pazienti che rispettavano i criteri del NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stati disegnati per identificare pazienti la cui demenza appare dovuta unicamente a cause vascolari ed escludere quelli affetti da malattia di Alzheimer. Un analisi di tutti gli eventi vascolari fatali e non fatali non ha mostrato alcuna differenza nella frequenza con cui questi casi si verificano nel gruppo dei pazienti trattati con donepezil cloridrato rispetto al placebo. Negli studi combinati sul morbo di Alzheimer (n=4.146) e nei casi in cui questi studi sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusa la demenza vascolare (n totale =6.888), il tasso di mortalità nei gruppi placebo ha superato numericamente quello nei gruppi trattati con donepezil cloridrato.
5. Interazioni
Donepezil cloridrato e/o qualsiasi altro dei suoi metaboliti non inibiscono nell’uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene influenzato dalla contemporanea assunzione di digossina o cimetidina. Studi in vitro hanno mostrato che l’ isoenzima 3A4 del citocromo P450 e, in minor misura, il 2D6 sono coinvolti nel metabolismo del donepezil. Studi sull'interazione del medicinale condotti in vitro mostrano che il ketoconazolo e la chinidina, inibitori rispettivamente del CYP3A4 e 2D6, inibiscono il metabolismo del donepezil. Pertanto questi ed altri inibitori del CYP3A4 come l'itraconazolo e l'eritromicina e gli inibitori del CYP2D6 come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo del donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici, come la rifampicina, la fenitoina, le carbamazepina e l'alcol possono ridurre i livelli del donepezil. Poiché non si conosce l’entità dell'effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cautela. Donepezil cloridrato può potenzialmente interferire con farmaci dotati di attività anticolinergica. C'è anche la possibilità che si sviluppi un effetto sinergico con trattamenti concomitanti che utilizzino medicinali come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari, agonisti colinergici o con beta-bloccanti che agiscano sulla conduzione cardiaca.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più comuni sono: diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito e insonnia. Di seguito sono elencate le reazioni avverse riportate con frequenza maggiore che in casi isolati, suddivise per classe di sistema d’organo e frequenza. Le frequenze sono definite come: Molto comuni (≥ 1/10); Comuni (da ≥1/100 a <1/10); Non comuni (da ≥1/1.000 a <1/100); Rare (da ≥1/10.000 a <1/1.000); Molto rare (<1/10.000); Non note (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classe Organo- Sistemica Molto comuni Comuni Non Comuni Rari Molto rari
Infezioni e/ infestazioni   Raffreddore comune      
Disturbi della nutrizione e del metabolismo   Anoressia      
Disturbi psichiatrici   Allucinazioni** Agitazione** Comportamento Aggressivo** Sogni anormali e incubi**      
Patologie del sistema nervoso   Sincope* capogiri Insonnia Convulsioni* Sintomi extrapiramidali  
Patologie cardiache     Bradicardia Blocco seno-atriale Blocco atrio-ventricolare  
Patologie gastrointestinali Diarrea Nausea Vomito disturbi addominali Emorragia gastrointestinale Ulcere gastriche e duodenali    
Patologie epato-biliari       Disfunzione epatica inclusa l'epatite***  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash Prurito      
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Crampi muscolari     Rabdomiolisi****
Patologie renali e urinarie   Incontinenza urinaria      
Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione Cefalea Affaticamento Dolore      
Esami diagnostici     Aumenti trascurabili delle concentrazioni seriche di creatinchinasi muscolare    
Traumatismi, avvelenamento e complicazioni procedurali   Incidenti      
* Nei pazienti esaminati per sincope o convulsioni, si deve considerare la possibilità di arresto cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedi par. 4.4) ** Casi di allucinazioni, sogni anormali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti con la riduzione della dose o la sospensione del trattamento. *** In caso di inspiegabile disfunzione epatica, si dovrebbe considerare la sospensione del trattamento con Lizidra. ****La comparsa di rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta successione temporale con l’avvio della terapia a base di donepezil o con un aumento della dose.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non sono disponibili dati sufficienti sull’uso di Lizidra in donne in stato di gravidanza. Studi condotti su animali non hanno mostrato effetti teratogeni ma hanno evidenziato tossicità peri e post natale (vedi paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l'uomo non e noto. Lizidra non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Allattamento: Il donepezil viene escreto nel latte dei ratti femmina. Non e noto se il donepezil sia escreto anche nel latte umano e non ci sono studi condotti su donne durante l'allattamento. Pertanto le donne sottoposte a terapia con donepezil non devono allattare al seno.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna precauzione speciale per la conservazione
9. Principio attivo
LIZIDRA 5 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di donepezil cloridrato. LIZIDRA 10 mg compresse rivestite con film. Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di donepezil cloridrato. Eccipienti: LIZIDRA 5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 82,5 mg di lattosio monoidrato LIZIDRA 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 165 mg di lattosio monoidrato Per la lista completa degli eccipienti vedi paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato, Cellulosa microcristallina (E460), Amido di mais, Idrossipropilcellulosa (E463), Magnesio stearato (470b). Film di rivestimento: Ipromellosa (E464), Macrogol, Talco, Biossido di titanio (E171).
11. Sovradosaggio
La dose media letale di donepezil cloridrato, dopo somministrazione orale di una dose singola, e rispettivamente di 45 e 32 mg/kg nei topi e nei ratti o approssimativamente 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell’uomo, pari a 10mg/die. Sintomi di stimolazione colinergica collegabili alla dose sono stati osservati negli animali e comprendono riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, instabilità dell’andatura, lacrimazione, convulsioni di tipo clonico, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazione e abbassamento della temperatura corporea. Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. Esiste anche la possibilità di un aumento della debolezza muscolare che può risultare fatale se vengono coinvolti i muscoli della respirazione. Come in ogni altro caso di sovradosaggio, devono essere adottate tutte le misure terapeutiche necessarie. Gli anticolinergici terziari come l'atropina possono essere utilizzati come antidoto per il sovradosaggio da Lizidra. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato per via endovenosa titolata alla dose necessaria per ottenere l’effetto desiderato: una dose iniziale da 1,0 a 2,0 mg per via endovenosa con un aggiustamento della dose successiva in base alla risposta clinica. Si sono riscontrate risposte atipiche nella pressione sanguigna e nella frequenza cardiaca con altri colinomimetici somministrati in concomitanza con anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non e noto se il donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possano essere eliminati per mezzo di dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale o emofiltrazione).
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