Riassunto del profilo di sicurezza Con cemiplimab possono verificarsi reazioni avverse immuno-correlate. La maggior parte di queste, comprese le reazioni gravi, si sono risolte dopo l’inizio di un’adeguata terapia medica o dopo la sospensione di cemiplimab (si veda “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito). La sicurezza di cemiplimab è stata valutata in 591 pazienti con tumori solidi maligni in stadio avanzato, compresi 219 pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose (C
utaneous SquamousCell Carcinoma, CSCC) in stadio avanzato nel corso di 2 studi clinici (R2810-ONC-1423 e R2810ONC-1540). Reazioni avverse immuno-correlate si sono verificate nel 20,1% dei pazienti trattati con cemiplimab negli studi clinici, tra cui reazioni di Grado 5 (0,7%), Grado 4 (1,2%) e Grado 3 (6,1%). Le reazioni avverse immuno-correlate hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab nel 4,4% dei pazienti. Le reazioni avverse immuno-correlate più comuni sono state ipotiroidismo (7,1%), polmonite (3,74%), reazioni avverse cutanee immuno-correlate (2,0%), ipertiroidismo (1,9%) ed epatite (1,9%) (si veda “Descrizione di reazioni avverse selezionate” di seguito, “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego” nel paragrafo 4.4 e Modifiche posologiche raccomandate nel paragrafo 4.2). Le reazioni avverse sono state gravi nell’8,6% dei pazienti e hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab nel 5,8% dei pazienti. Casi di reazioni avverse cutanee severe (
Severe Cutaneous Adverse Reactions, SCAR), comprese sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (NET), sono stati riportati in associazione al trattamento con cemiplimab (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse Nella Tabella 2 sono elencate le reazioni avverse in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 2: Elenco delle reazioni avverse osservate nei pazienti trattati con cemiplimab |
Classificazione per sistemi e organi Termine preferito | Grado1-5 (Categoria di frequenza) | Grado 1-5 (%) | Grado 3-5 (%) |
Disturbi del sistema immunitario |
Reazione correlata a infusione | Comune | 4,1 | 0 |
Sindrome di Sjogren | Non comune | 0,5 | 0 |
Porpora trombocitopenica immune | Non comune | 0,2 | 0 |
Vasculite | Non comune | 0,2 | 0 |
Patologie endocrine |
Ipotiroidismo | Comune | 9,6 | 0 |
Ipertiroidismo | Comune | 2,7 | 0 |
Diabete mellito di tipo 1a | Non comune | 0,7 | 0,7 |
Insufficienza surrenalica | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Ipofisite | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Tiroidite | Non comune | 0,2 | 0 |
Patologie del sistema nervoso |
Encefalomielite paraneoplastica | Non comune | 0,2 | 0,2 |
Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica | Non comune | 0,5 | 0 |
Encefalite | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Meningiteb | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Sindrome di Guillain-Barre | Non comune | 0,2 | 0,2 |
Infiammazione del sistema nervoso centrale | Non comune | 0,2 | 0 |
Neuropatia perifericac | Non comune | 0,5 | 0 |
Miastenia gravis | Non comune | 0,2 | 0 |
Patologie dell’occhio |
Cheratite | Non comune | 0,5 | 0 |
Patologie cardiache |
Miocardited | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Pericardite | Non comune | 0,5 | 0,5 |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Polmonite | Comune | 5,9 | 2,3 |
Patologie gastrointestinali |
Diarreae | Molto comune | 13,2 | 0,5 |
Stomatite | Comune | 2,4 | 0 |
Patologie epatobiliari |
Epatitef | Comune | 1,4 | 1,4 |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Eruzione cutaneag | Molto comune | 23,3 | 1,4 |
Pruritoh | Molto comune | 12,3 | 0 |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Artralgia | Comune | 5,0 | 0 |
Dolore muscoloscheletricoi | Comune | 4,1 | 0,5 |
Artritej | Comune | 1,4 | 0,5 |
Debolezza muscolare | Non comune | 0,9 | 0 |
Patologie renali e urinarie |
Nefrite | Non comune | 0,5 | 0 |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Stanchezzak | Molto comune | 21,5 | 0,9 |
Esami diagnostici |
Alanina aminotransferasi aumentata | Comune | 5,5 | 0,5 |
Aspartato aminotransferasi aumentata | Comune | 5,0 | 0,9 |
Fosfatasi alcalina ematica aumentata | Comune | 2,7 | 0 |
Creatinina ematica aumentata | Comune | 1,8 | 0 |
È stata utilizzata la Versione 4.03 dei criteri NCI CTCAE per definire il grado di tossicità.
a. Diabete mellito di tipo 1 è un termine composito che include diabete mellito, chetoacidosi diabetica e diabete mellito di tipo 1.
b. Meningite è un termine composito che include meningite e meningite asettica.
c. Neuropatia periferica è un termine composito che include neuropatia periferica e neurite.
d. Miocardite è un termine composito che include miocardite autoimmune e miocardite.
e. Diarrea è un termine composito che include diarrea e colite.
f. Epatite è un termine composito che include epatite ed epatite autoimmune.
g. Eruzione cutanea è un termine composito che include eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea, dermatite, eruzione cutanea generalizzata, dermatite bollosa, eruzione da farmaci, eritema, pemfigoide, psoriasi, esantema eritematoso, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea pruriginosa e reazione cutanea.
h. Prurito è un termine composito che include prurito e prurito allergico.
i. Dolore muscoloscheletrico è un termine composito che include dolore dorsale, dolore muscoloscheletrico, mialgia, dolore al collo e dolore alle estremità.
j. Artrite è un termine composito che include artrite e poliartrite.
k. Stanchezza è un termine composito che include stanchezza e astenia.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Le reazioni avverse selezionate descritte di seguito si basano sul profilo di sicurezza di cemiplimab valutato in 591 pazienti nel corso di studi clinici non controllati.
Reazioni avverse immuno-correlate (vedere paragrafo 4.4) Polmonite immuno-correlata Casi di polmonite immuno-correlata si sono verificati in 22 (3,7%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 2 (0,3%) pazienti con polmonite di Grado 5, 2 (0,3%) pazienti con Grado 4 e 6 (1,0%) pazienti con Grado 3. La polmonite immuno-correlata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 11 (1,9%) dei 591 pazienti. Tra i 22 pazienti con polmonite immuno-correlata, il tempo mediano all’esordio è stato di 3,8 mesi (intervallo: da 7 giorni a 18 mesi) e la durata mediana della polmonite è stata di 21,5 giorni (intervallo: da 5 giorni a 6,5 mesi). Diciotto pazienti (3,0%) hanno ricevuto corticosteroidi ad alto dosaggio per una media di 8,5 giorni (intervallo: da 1 giorno a 5,9 mesi). La polmonite si è risolta in 14 (63,6%) dei 22 pazienti al momento del
cut-off dei dati.
Colite immuno-correlata Casi di diarrea o colite immuno-correlate si sono verificati in 7 (1,2%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 2 (0,3%) con diarrea o colite immuno-correlate di Grado 3. La diarrea o la colite immuno-correlate hanno portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 1 (0,2%) dei 591 pazienti. Tra i 7 pazienti con diarrea o colite immuno-correlate, il tempo mediano all’esordio è stato di 3,8 mesi (intervallo: da 15 giorni a 6,0 mesi) e la durata mediana della diarrea o colite immunocorrelate è stata di 30 giorni (intervallo: da 4 giorni a 8,6 mesi). Quattro pazienti (0,7%) con diarrea o colite immuno-correlate hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 29 giorni (intervallo: da 19 giorni a 2,0 mesi). La risoluzione della diarrea o colite immuno-correlate si è verificata in 4 (57,1%) dei 7 pazienti al momento del
cut-off dei dati.
Epatite immuno-correlata Casi di epatite immuno-correlata si sono verificati in 11 (1,9%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 1 (0,2%) paziente con epatite immuno-correlata di Grado 5, 1 (0,2%) paziente con Grado 4 e 9 (1,5%) pazienti con Grado 3. L’epatite immuno-correlata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 5 (0,8%) dei 591 pazienti. Tra gli 11 pazienti con epatite immunocorrelata, il tempo mediano all’esordio è stato di 1,0 mese (intervallo: da 7 giorni a 4,2 mesi) e la durata mediana dell’epatite è stata di 15 giorni (intervallo: da 8 giorni a 2,7 mesi). Dieci (1,7%) pazienti con epatite immuno-correlata hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 10,5 giorni (intervallo: da 2 giorni a 1,9 mesi). L’epatite si è risolta in 8 (72,7%) degli 11 pazienti al momento del
cut-off dei dati.
Endocrinopatie immuno-correlate Casi di ipotiroidismo si sono verificati in 42 (7,1%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compreso 1 (0,2%) paziente con ipotiroidismo di Grado 3. Nessun paziente ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’ipotiroidismo. Tra i 42 pazienti con ipotiroidismo, il tempo mediano all’esordio è stato di 4,2 mesi (intervallo: da 15 giorni a 18,9 mesi). Casi di ipertiroidismo si sono verificati in 11 (1,9%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compreso 1 (0,2%) paziente con ipertiroidismo di Grado 3. Nessun paziente ha interrotto il trattamento con cemiplimab a causa dell’ipertiroidismo. Tra gli 11 pazienti con ipertiroidismo, il tempo mediano all’esordio è stato di 1,9 mesi (intervallo: da 28 giorni a 14,8 mesi). Casi di insufficienza surrenalica si sono verificati in 3 (0,5%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compreso 1 (0,2%) paziente con insufficienza surrenalica di Grado 3. L’insufficienza surrenalica non ha portato all’interruzione permanente del trattamento con cemiplimab in alcun paziente. Tra i 3 pazienti con insufficienza surrenalica, il tempo mediano all’esordio è stato di 11,5 mesi (intervallo: da 10,4 mesi a 12,3 mesi). Uno dei 3 pazienti è stato trattato con corticosteroidi sistemici. Casi di ipofisite immuno-correlata si sono verificati in 1 (0,2%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab. Si è trattato di un evento di ipofisite di Grado 3. Casi di diabete mellito di tipo 1 senza un’eziologia alternativa si sono verificati in 4 (0,7%) dei 591 pazienti, compresi 3 (0,5%) pazienti con diabete mellito di tipo 1 di Grado 4 e 1 (0,2%) paziente con Grado 3. Il diabete mellito di tipo 1 ha portato all’interruzione permanente del trattamento con cemiplimab in 1 (0.2%) dei 591 pazienti. Tra i 4 pazienti con diabete mellito di tipo 1, il tempo mediano all’esordio è stato di 2,3 mesi (intervallo: da 28 giorni a 6,2 mesi).
Reazioni avverse cutanee immuno-correlate Casi di reazioni avverse cutanee immuno-correlate si sono verificati in 12 (2,0%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 6 (1,0%) pazienti con reazioni avverse cutanee di Grado 3. Le reazioni avverse cutanee immuno-correlate hanno portato all’interruzione permanente del trattamento con cemiplimab in 2 (0,3%) dei 591 pazienti. Tra i 12 pazienti con reazioni avverse cutanee immunocorrelate, il tempo mediano all’esordio è stato di 1,5 mesi (intervallo: da 2 giorni a 10,9 mesi) e la durata mediana è stata di 4,4 mesi (intervallo: da 14 giorni a 9,6 mesi). Nove pazienti (1,5%) con reazioni avverse cutanee immuno-correlate hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 16 giorni (intervallo: da 7 giorni a 2,6 mesi). La risoluzione si è verificata in 6 (50%) dei 12 pazienti al momento del
cut-off dei dati.
Nefrite immuno-correlata Casi di nefrite immuno-correlata si sono verificati in 3 (0,5%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compresi 2 (0,3%) pazienti con nefrite immuno-correlata di Grado 3. La nefrite immuno-correlata ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 1 (0,2%) dei 591 pazienti. Tra i 3 pazienti con nefrite immuno-correlata, il tempo mediano all’esordio è stato di 1,8 mesi (intervallo: da 29 giorni a 4,1 mesi) e la durata mediana della nefrite è stata di 18 giorni (intervallo: da 9 giorni a 29 giorni). Due pazienti (0,3%) con nefrite immuno-correlata hanno ricevuto corticosteroidi ad alte dosi per un tempo mediano di 1,5 mesi (intervallo: da 16 giorni a 2,6 mesi). La nefrite si è risolta in tutti i pazienti al momento del
cut-off dei dati.
Altre reazioni avverse immuno-correlate Le seguenti reazioni avverse immuno-correlate clinicamente significative si sono verificate con un’incidenza inferiore all’1% nei 591 pazienti trattati con cemiplimab. Gli eventi sono stati di Grado ≤3, salvo diversamente specificato: Patologie del sistema nervoso: meningite
a (Grado 4), encefalomielite paraneoplastica (Grado 5), sindrome di Guillain-Barré, infiammazione del sistema nervoso centrale, poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica, encefalite
b, miastenia gravis, neuropatia periferica. Patologie cardiache: miocardite
c, pericardite Disturbi del sistema immunitario: porpora trombocitopenica immune Patologie vascolari: vasculite Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, artrite
d, sindrome di Sjogren Patologie dell’occhio: cheratite Patologie gastrointestinali: stomatite
a Sono comprese meningite e meningite asettica
b Sono comprese encefalite ed encefalite non infettiva
c Sono comprese miocardite autoimmune e miocardite
d Sono comprese artrite e poliartrite
Reazioni correlate all’infusione Casi di reazioni correlate all’infusione si sono verificati in 54 (9,1%) dei 591 pazienti trattati con cemiplimab, compreso 1 (0,2%) paziente con reazione correlata all’infusione di Grado 3. La reazione correlata all’infusione ha portato all’interruzione permanente di cemiplimab in 2 (0,3%) pazienti. I sintomi più comuni della reazione correlata all’infusione sono stati nausea, piressia, vomito, dolore addominale, brividi e rossore. Tutti i pazienti si sono ripresi dalla reazione correlata all’infusione.
Immunogenicità Come per tutte le proteine ad uso terapeutico, anche con cemiplimab esiste il rischio di immunogenicità. Cinque pazienti su 398 (1,3%) che hanno ricevuto cemiplimab hanno sviluppato anticorpi contro cemiplimab derivanti dal trattamento, 1 paziente su 398 (0,3%) ha presentato risposte anticorpali persistenti. Non sono stati osservati anticorpi neutralizzanti. Non vi è evidenza di un’alterazione farmacocinetica o del profilo di sicurezza dallo sviluppo di anticorpi anti-cemiplimab.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.