1. Indicazioni terapeutiche
Negli adulti con infezioni di lieve o moderata gravità, LEVOFLOXACINA EG 250 mg, è indicata nel trattamento delle infezioni riportate di seguito, quando queste sono dovute a microrganismi sensibili alla levofloxacina: Sinusite batterica acuta (adeguatamente diagnosticata in riferimento alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando si ritiene inopportuno l'impiego di agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione o quando questi ultimi non sono riusciti a risolvere l’infezione) • Riacutizzazione batterica di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata in riferimento alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando si ritiene inopportuno l'impiego di agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione o quando questi ultimi non sono riusciti a risolvere l’infezione) • Polmoniti acquisite in comunità (quando è ritenuto inopportuno l’utilizzo degli agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione) • Infezioni non complicate delle vie urinarie • Infezioni complicate delle vie urinarie, inclusa la pielonefrite • Prostatite batterica cronica • Infezioni della cute e dei tessuti molli Prima di prescrivere LEVOFLOXACINA EG 250 mg devono essere considerate le linee guida nazionali e/o locali sull’uso appropriato dei fluorochinolonici.
2. Posologia
LEVOFLOXACINA EG 250 mg viene somministrata 1 o 2 volte al giorno. Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravità dell’infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell’infezione.
Durata del trattamento La durata del trattamento dipende dal decorso clinico (vedere tabella sotto). Come per altre terapie antibiotiche, il trattamento con LEVOFLOXACINA EG 250 mg deve essere continuato per un minimo di 48-72 ore dopo aver sfebbrato, o dopo la dimostrazione di eradicazione batterica.
Modo di somministrazione Le compresse in LEVOFLOXACINA EG 250 mg devono essere ingerite intere con una quantità sufficiente di liquido. La compressa può essere divisa agendo sulla linea di frattura per adattare la dose. Le compresse possono essere prese durante o lontano dai pasti. LEVOFLOXACINA EG 250 mg deve essere assunta almeno 2 ore prima o dopo la somministrazione di sali di ferro, antiacidi e sucralfato, al fine di evitare una riduzione dell'assorbimento (vedere paragrafo 4.5).
Posologia Per LEVOFLOXACINA EG 250 mg possono essere date le seguenti indicazioni posologiche:
Dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale (Clearance della creatinina > 50 ml/min) Indicazione | Dosi giornaliere (a seconda della gravità) | Durata del trattamento |
Sinusite acuta | 500 mg una volta al giorno. | 10-14 giorni |
Esacerbazione acuta della bronchite cronica | 250-500 mg una volta al giorno. | 7-10 giorni |
Polmoniti acquisite in comunità | 500 mg una o due volte al giorno | 7-14 giorni |
Infezioni non complicate delle vie urinarie | 250 mg unavolta al giorno | 3 giorni |
Infezioni complicate delle vie urinarie, inclusa la pielonefrite. | 250 mg una volta al giorno. | 7-10 giorni |
Prostatite batterica cronica. | 500 mg una volta al giorno. | 28 giorni |
Infezioni della cute e dei tessuti molli | 250 mg una volta al giorno o 500 mg una o due volte al giorno | 7-14 giorni |
Popolazioni speciali Compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina ≤ 50 ml/min) Schema posologico |
250 mg/24 h 500 mg/24 h 500 mg/12 h |
Clearance della creatinina | Prima dose: 250 mg | Prima dose: 500 mg | Prima dose: 500 mg |
50-20 ml/min | Dose successiva: 125 mg/24 h | Dose successiva: 250 mg/24 h | Dose successiva: 250 mg/12 h |
19-10 ml/min | Dose successiva: 125 mg/48 h | Dose successiva: 125 mg/24 h | Dose successiva: 125 mg/12 h |
< 10 ml/min (incluse emodialisi e dialisi peritoneale ambulatoriale continua)¹ | Dose successiva: 125 mg/48 h | Dose successiva: 125 mg/24 h | Dose successiva: 125 mg/24 h |
¹non sono richieste dosi aggiuntive dopo emodialisi o dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).
Compromissione della funzionalità epatica Non è necessaria alcuna modifica della dose in quanto la levofloxacina non viene metabolizzata in quantità rilevanti dal fegato e viene escreta principalmente per via renale.
Nei pazienti anziani Non è necessaria alcuna modifica della dose negli anziani se non quella imposta da considerazioni sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4 “Patologie cardiache”).
Nei bambini LEVOFLOXACINA EG 250 mg è controindicata nei bambini e negli adolescenti in fase di crescita (vedere paragrafo 4.3).
3. Controindicazioni
LEVOFLOXACINA EG 250 mg non deve essere somministrata: • a pazienti che abbiano manifestato ipersensibilità alla levofloxacina o ad altri chinolonici o ad uno qualsiasi degli eccipienti, • a pazienti con epilessia, • a pazienti con anamnesi di affezioni tendinee correlate alla somministrazione di fluorochinolonici, • a bambini o adolescenti nel periodo della crescita, • durante la gravidanza, • a donne che allattano.
4. Avvertenze
Nei casi più gravi di polmonite pneumococcica la terapia con LEVOFLOXACINA EG 250 mg può non essere ottimale. Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere terapia combinata. Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) La levofloxacina non è efficace contro le infezioni sostenute da MRSA (vedere paragrafo 5.1). In caso di infezioni che si ritiene siano sostenute da MRSA la levofloxacina deve essere associata ad un agente approvato per il trattamento di infezioni da MRSA. Tendinite e rottura del tendine La tendinite può manifestarsi raramente. Essa coinvolge più frequentemente il tendine di Achille e può portare alla sua rottura. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee è aumentato nei pazienti anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti è pertanto necessario se viene loro prescritto LEVOFLOXACINA EG 250 mg. Tutti i pazienti devono consultare il loro medico se accusano sintomi di tendinite. Se si sospetta una tendinite, il trattamento con LEVOFLOXACINA EG 250 mg deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche per il tendine colpito (p.e. immobilizzazione). Malattia da Clostridium difficile Se si manifesta diarrea, in particolare se grave, persistente e/o con sanguinamento, durante o dopo la terapia con LEVOFLOXACINA EG 250 mg, questa può essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile, la cui forma più grave è la colite pseudo membranosa, affezione che, se sospettata, richiede l’interruzione immediata della terapia con LEVOFLOXACINA EG 250 mg e l’adozione immediata di specifiche misure di supporto (ad es. vancomicina orale). In questa situazione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati. Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi LEVOFLOXACINA EG 250 mg è controindicata in pazienti con anamnesi di epilessia, e, come per altri chinolonici, deve essere usata con estrema cautela in pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i soggetti con lesioni preesistenti del sistema nervoso centrale o i pazienti che ricevono terapie concomitanti con fenbufene e FANS simili, oppure farmaci come la teofillina che riducono la soglia convulsiva cerebrale (vedere paragrafo 4.5). In caso di crisi convulsive, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi I pazienti con difetti latenti o accertati per l’attività della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni e per tale ragione la levofloxacina deve essere usata con cautela. Pazienti con compromissione della funzionalità renale Poiché la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, le dosi di LEVOFLOXACINA EG 250 mg devono essere adattate in caso di compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). Reazioni di ipersensibilità La levofloxacina può causare gravi reazioni di ipersensibilità potenzialmente fatali (ad esempio angioedema fino allo shock anafilattico), occasionalmente dopo somministrazione della dose iniziale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono interrompere immediatamente il trattamento e contattare il proprio medico o un medico di pronto soccorso, che avvierà le misure di emergenza appropriate. Ipoglicemia Come con tutti i chinoloni, è stata segnalata ipoglicemia, in genere nei pazienti diabetici in trattamento concomitante con un ipoglicemizzante orale (ad esempio glibenclamide) o con insulina. Nei pazienti diabetici si consiglia un regolare monitoraggio del glucosio ematico (vedere paragrafo 4.8). Prevenzione della fotosensibilizzazione Sebbene la fotosensibilizzazione sia molto rara, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali (p.e. lampada solare, solarium) al fine di evitare l’insorgenza di fotosensibilizzazione. Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K A causa di un possibile incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti in pazienti trattati con LEVOFLOXACINA EG 250 mg in associazione con un antagonista della vitamina K (ad es. warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5). Reazioni psicotiche Nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite a pensieri suicidari e comportamenti auto-lesivi - talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica. Patologie cardiache Si deve usare cautela quando si usano fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, in pazienti con fattori di rischio noti per il prolungamento dell'intervallo QT, come ad esempio: • sindrome congenita dell’intervallo QT prolungato • uso concomitante di medicinali noti per prolungare l’intervallo QT (ad esempio gli antiaritmici della classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici). • squilibri elettrolitici (ad esempio, ipopotassiemia, ipomagnesiemia) • anziani • patologie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia) (Vedere ai paragrafi 4.2, 4.5, 4.8 e 4.9). Neuropatia periferica È stata segnalata neuropatia periferica sensoriale o senso-motoria nei pazienti trattati con fluorochinoloni, compresa la levofloxacina, che può essere ad esordio rapido. La levofloxacina deve essere interrotta in pazienti che abbiano sintomi di neuropatia, per prevenire lo sviluppo di una condizione irreversibile. Oppiacei Nei pazienti trattati con levofloxacina, i metodi per la determinazione degli oppiacei nelle urine possono dare risultati falsi-positivi. Può essere necessario confermare i campioni positivi al test degli oppiacei con un metodo più specifico. Alterazioni del sistema epatobiliare Dopo il trattamento con levofloxacina sono stati descritti casi di necrosi epatica con eventuale insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti affetti da gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento e di contattare il medico nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, come ad esempio anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome sensibile alla palpazione. Altre informazioni utili I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere LEVOFLOXACINA EG 250 mg.
5. Interazioni
Effetto di altri medicinali su LEVOFLOXACINA EG 250 mg Sali di ferro, antiacidi contenenti magnesio o alluminio L'assorbimento di levofloxacina risulta significativamente ridotto quando LEVOFLOXACINA EG 250 mg viene somministrata in concomitanza con sali di ferro o antiacidi contenenti magnesio o alluminio. Si raccomanda pertanto che preparazioni contenenti cationi bivalenti o trivalenti, come i sali di ferro o gli antiacidi contenenti magnesio o alluminio non siano somministrati 2 ore prima o dopo l'assunzione di LEVOFLOXACINA EG 250 mg. Non è stata evidenziata alcuna interazione con carbonato di calcio. Sucralfato Il sucralfato riduce significativamente la biodisponibilità di LEVOFLOXACINA EG 250 mg, quando somministrati contemporaneamente. Pertanto in caso di terapia concomitante con sucralfato e LEVOFLOXACINA EG 250 mg si raccomanda di somministrare il sucralfato 2 ore dopo la somministrazione di LEVOFLOXACINA EG 250 mg. Teofillina, fenbufene o farmaci antinfiammatori non steroidei simili In uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia una marcata riduzione della soglia convulsiva può verificarsi quando i chinolonici vengono somministrati in concomitanza con teofillina, FANS o altri agenti capaci di ridurre tale soglia. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate del 13% più elevate di quelle osservate somministrando il farmaco da solo. Probenecid e cimetidina Probenecid e cimetidina hanno dimostrato un effetto statisticamente significativo sull’eliminazione della levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina è risultata ridotta del 24% con cimetidina e del 34% con probenecid. Questo avviene perché entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione di levofloxacina a livello dei tubuli renali. Tuttavia, è improbabile che alle dosi utilizzate negli studi clinici, le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Specialmente nei pazienti con compromissione renale si richiede particolare cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che possono modificare la secrezione tubulare renale, come probenecid e cimetidina. Altre informazioni utili Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non è stata influenzata in misura clinicamente rilevante in seguito alla somministrazione concomitante di levofloxacina ed i seguenti farmaci: calcio carbonato, digossina, glibenclamide, ranitidina. Effetto di LEVOFLOXACINA EG 250 mg su altri medicinali Ciclosporina L’emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata in concomitanza con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K Incrementi dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con antagonisti della vitamina K (p.e. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i test di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4). Medicinali noti per prolungare l’intervallo QT La levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere usata con cautela nei pazienti trattati con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT (ad esempio anti-aritmici della classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici) (vedere paragrafo 4.4 “Patologie cardiache”). Altre forme di interazione Cibo Poiché non esistono interazioni di particolare rilevanza clinica con il cibo, LEVOFLOXACINA EG 250 mg può essere somministrata indipendentemente dalla contemporanea assunzione di cibo.
6. Effetti indesiderati
Le informazioni seguenti sono riconducibili a studi clinici effettuati su più di 5.000 pazienti e ad una vasta esperienza di post-marketing. Nella tabella che segue vengono presentate le reazioni avverse, raggruppandole per sistemi organici secondo MedDRA. Le frequenze vengono definite usando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10) Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10) Non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100) Raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere valutata sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.
Frequenza | Effetti indesiderati |
Infezioni e infestazioni |
Non comune | Infezione fungina (e proliferazione di altri microorganismi resistenti) |
Patologie emolinfopoietiche |
Non comune | Leucopenia, eosinofilia |
Raro | Trombocitopenia, neutropenia |
Molto raro | Agranulocitosi |
Non nota | Pancitopenia, anemia emolitica |
Disturbi del sistema immunitario |
Molto raro | Shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4). È talvolta possibile la comparsa di reazioni anafilattiche e anafilattoidi anche dopo la somministrazione della prima dose. |
Non nota | Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Non comune | Anoressia |
Molto raro | Ipoglicemia, per lo più in pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4) |
Disturbi psichiatrici |
Non comune | Insonnia, nervosismo |
Raro | Disturbi psicotici, depressione, stato confusionale, agitazione, ansia |
Molto raro | Reazioni psicotiche con comportamenti auto-lesivi, compresi ideazione o atti suicidari (vedere paragrafo 4.4), allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso |
Non comune | Capogiri, cefalea, sonnolenza |
Raro | Convulsioni, tremori, parestesia |
Molto raro | Neuropatia periferica sensoriale o senso-motoria, disgeusia compresi ageusia, parosmia, anosmia |
Patologie dell’occhio |
Molto raro | Alterazioni della visione |
Patologie dell’orecchio e del labirinto |
Non comune | Vertigini |
Molto raro | Compromissione dell’udito |
Non nota | Tinnito |
Patologie cardiache |
Raro | Tachicardia |
Non noto | Aritmia ventricolare e torsioni di punta (particolarmente in pazienti con fattori di rischio per prolungamento dell’intervallo QT), ECG con prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4 e 4.9). |
Patologie vascolari |
Raro Ipotensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Raro | Broncospasmo, dispnea |
Molto raro | Polmonite allergica |
Patologie gastrointestinali |
Comune | Diarrea, nausea |
Non comune | Vomito, dolore addominale, dispepsia, flatulenza, stipsi |
Raro | Diarrea emorragica che in casi molto rari può essere indicativa di enterocolite, inclusa la colite pseudo membranosa |
Patologie epatobiliari |
Comune | Aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT) |
Non comune | Aumento della bilirubina ematica |
Molto raro | Epatite |
Non nota | Sono stati riferiti casi di ittero e grave danno epatico, inclusi casi di insufficienza epatica acuta, con la levofloxacina, soprattutto in pazienti con gravi malattie sottostanti (vedere paragrafo 4.4). |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comune | Rash, prurito. |
Raro | Orticaria |
Molto raro | Edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilità |
Non nota | Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, iperidrosi |
È possibile la comparsa di reazioni muco-cutanee anche dopo la somministrazione della prima dose. |
Patologie dell’apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo |
Raro | Disturbi a carico dei tendini (vedere paragrafo 4.4), compresa la tendinite (ad esempio tendine di Achille), artralgia, mialgia |
Molto raro | Rottura del tendine (vedere paragrafo 4.4) che può verificarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento ed essere bilaterale, indebolimento muscolare che può risultare di particolare rilevanza in soggetti affetti da miastenia gravis. |
Non nota | Rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie |
Non comune | Aumento della creatinina ematica |
Molto raro | Insufficienza renale acuta (p.e. secondaria a nefrite interstiziale) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Non comune | Astenia |
Molto raro | Piressia |
Non nota | Dolore (incluso dolore alla schiena, al torace ed alle estremità) |
Altri effetti indesiderati associati alla somministrazione di fluorochinolonici includono: • sintomi extrapiramidali e altri disturbi della coordinazione muscolare, • reazioni allergica, • attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Gli studi di riproduzione sull’animale non hanno evidenziato specifici problemi. Tuttavia, in assenza di dati nell’uomo e a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita LEVOFLOXACINA EG 250 mg non deve essere impiegato in gravidanza. Allattamento In assenza di dati nell’uomo e a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita LEVOFLOXACINA EG 250 mg non deve essere impiegata in donne che allattano (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene 256,23 mg di levofloxacina emiidrata come sostanza attiva corrispondente a 250 mg di levofloxacina. Ogni compressa rivestita con film contiene 3,4 mg di lattosio monoidrato come parte del rivestimento. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina tipo 102 Cellulosa in polvere Amido pregelatinizzato (amido di cereali) Amido di mais Crospovidone tipo A Povidone K25 Sodio stearilfumarato Rivestimento: Lattosio monoidrato Ipromellosa Titanio diossido (E 171) Macrogol 4000 Ossido di ferro giallo (E 172) Ossido di ferro rosso (E172) Ossido di ferro nero (E 172)
11. Sovradosaggio
In accordo con gli studi di tossicità sull’animale o con gli studi di farmacologia clinica condotti con dosi superiori alle dosi terapeutiche, i sintomi più importanti attesi dopo sovradosaggio acuto di LEVOFLOXACINA EG 250 mg sono quelli a livello del Sistema Nervoso Centrale quali: confusione, capogiri, compromissione della coscienza, attacchi convulsivi, prolungamento dell’intervallo QT e reazioni a livello del tratto gastrointestinale come nausea ed erosioni della mucosa. In caso di sovradosaggio si deve praticare il trattamento sintomatico. Deve essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico (ECG) per la possibilità di prolungamento dell’intervallo QT. Gli antiacidi possono essere utilizzati a protezione della mucosa gastrica. L’emodialisi, inclusa la dialisi peritoneale e la dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD), non sono efficaci nel rimuovere la levofloxacina dall’organismo. Non sono noti antidoti specifici.