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Latanoprost Eg 50 mcg/ml collirio, soluzione 1 flacone da 2,5 ml

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Riduzione della pressione intraoculare elevata nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto ed ipertensione oculare. Riduzione della pressione intraoculare elevata nei pazienti pediatrici con ipertensione oculare e glaucoma pediatrico.
2. Posologia
Dose raccomandata negli adulti (inclusi i pazienti anziani) La terapia raccomandata è una goccia una volta al giorno nell’occhio(i) da trattare. L’effetto ottimale si ottiene somministrando LATANOPROST EG alla sera. La dose di LATANOPROST EG non deve superare una somministrazione quotidiana, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l’effetto ipotensivo sulla pressione intraoculare. In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare normalmente con la dose successiva. Come con altri colliri, al fine di ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione puntale) per un minuto. Ciò deve essere effettuato subito dopo l’instillazione di ogni singola goccia. Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione delle gocce oculari e possono essere riapplicate dopo 15 minuti. Se si usa più di un farmaco oftalmico ad uso topico, i farmaci devono essere somministrati almeno cinque minuti l’uno dall’altro. Popolazione pediatrica LATANOPROST EG collirio può essere usato nei pazienti pediatrici con la stessa posologia consigliata per gli adulti. Non sono disponibili dati su bambini nati pretermine (con età gestazionale inferiore a 36 settimane). I dati relativi al gruppo di pazienti di età < 1 anno (4 pazienti) sono molto limitati (vedere paragrafo 5.1).
3. Controindicazioni
Ipersensibilità a latanoprost, benzalconio cloruro o a qualsiasi altro eccipiente.
4. Avvertenze
LATANOPROST EG può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone dell’iride. Prima dell’inizio del trattamento i pazienti devono essere informati circa la possibilità di cambiamento permanente del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente. Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore misto, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. In studi con latanoprost, l’insorgenza del cambiamento di solito è avvenuta entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente entro il secondo o terzo anno e non è mai stata osservata dopo il quarto anno di trattamento. La velocità di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce nel tempo ed è stabile per 5 anni. L’effetto dell’aumento della pigmentazione oltre 5 anni non è stato valutato. In uno studio sulla sicurezza in aperto, della durata di 5 anni, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.8). Questo cambiamento del colore dell’iride, nella maggioranza dei casi è lieve e spesso non osservabile clinicamente. L’incidenza varia dal 7 al 85% in pazienti con iridi di colore misto con la maggiore incidenza in pazienti con iridi giallo-marrone. Nessun cambiamento è stato riscontrato in pazienti con occhi di colore omogeneo blu e solo raramente in pazienti con occhi di colore omogeneo grigio, verde o marrone. Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell’iride e non ad un aumento del numero dei melanociti. Di solito la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma tutta l’iride o settori di essa possono diventare più marroni. Dopo la sospensione del trattamento non si è riscontrato un’ulteriore aumento della pigmentazione dell’iride di colore marrone. Negli studi clinici fino ad oggi disponibili, questo fenomeno non è stato associato ad alcun sintomo o alterazione patologica. Nevi o areole dell’iride non sono stati influenzati dal trattamento. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o in qualsiasi altra parte della camera anteriore. Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha mostrato di avere alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di LATANOPROST EG può essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell’iride. I pazienti comunque devono essere controllati regolarmente e se il quadro clinico lo richiede, il trattamento con LATANOPROST EG può essere interrotto. Vi è un’esperienza limitata con latanoprost nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c’è esperienza con latanoprost nel glaucoma infiammatorio e neovascolare, in condizioni di infiammazione oculare o nel glaucoma congenito. LATANOPROST EG ha effetti nulli o scarsi sulla pupilla, ma non vi è esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Pertanto si deve usare cautela nell’impiego di LATANOPROST EG in queste circostanze, finché non si ottenga una maggior esperienza. Sono disponibili dati limitati circa l’uso di latanoprost durante la fase peri-operatoria della chirurgia della cataratta. In questi pazienti LATANOPROST EG deve essere usato con cautela. LATANOPROST EG deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di cheratite erpetica, e deve essere evitato nei casi di cheratite da herpes simplex attiva e in pazienti con una storia di cheratite erpetica ricorrente specificamente associata con analoghi delle prostaglandine. Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8), particolarmente in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore o in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide (come retinopatia diabetica ed occlusione delle vene retiniche). LATANOPROST EG deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore o in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide. In pazienti con fattori di rischio che predispongono a iriti/uveiti, LATANOPROST EG può essere usato con cautela. L’esperienza relativa a pazienti con asma è limitata, ma nell’esperienza successiva alla commercializzazione, sono stati riportati alcuni casi di riacutizzazione dell’asma e/o dispnea. Pertanto i pazienti asmatici devono essere trattati con cautela in attesa di sufficiente esperienza, vedere anche paragrafo 4.8. È stata osservata una alterazione della colorazione della cute periorbitale, la maggioranza di tali segnalazioni è in pazienti giapponesi. Ad oggi i dati hanno mostrato che tale alterazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con Latanoprost. Latanoprost può cambiare gradualmente ciglia e peluria degli occhi trattati e delle aree limitrofe; queste alterazioni comprendono aumento della lunghezza, spessore, pigmentazione, numero delle ciglia o dei peli, alterazione della direzione di crescita delle ciglia. Le alterazioni delle ciglia sono reversibili dopo la sospensione del trattamento. Il medicinale contiene benzalconio cloruro che può causare irritazione oculare. Evitare il contatto con le lenti a contatto morbide. Rimuovere le lenti a contatto prima dell’applicazione ed attendere almeno 15 minuti prima di reinserirle (vedere paragrafo 4.2). Il benzalconio cloruro è noto per alterare il colore delle lenti a contatto morbide. È stato riportato che il benzalconio cloruro è causa di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica e può causare irritazione oculare. Si richiede un attento monitoraggio nei pazienti affetti da secchezza oculare che utilizzano LATANOPROST EG frequentemente o per periodi prolungati, o nei casi in cui la cornea sia compromessa. Popolazione pediatrica I dati di sicurezza ed efficacia nel gruppo di pazienti di età inferiore a 1 anno (4 pazienti) sono molto limitati (vedere paragrafo 5.1). Non sono disponibili dati su bambini nati pretermine (con età gestazionale inferiore a 36 settimane). Nei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni che sono affetti principalmente da GCP (Glaucoma Congenito Primario), la chirurgia (per es. la trabeculotomia/goniotomia) resta il trattamento di prima linea. Non sono stati ancora condotti studi di sicurezza a lungo termine nei bambini.
5. Interazioni
Non sono disponibili dati conclusivi di interazioni del medicinale. Vi sono state segnalazioni di aumenti paradossi della pressione intraoculare a seguito di somministrazione oftalmica concomitante di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto l’uso di due o più analoghi delle prostaglandine o di derivati delle prostaglandine non è raccomandato. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
6. Effetti indesiderati
La maggior parte degli eventi avversi riguardano l’apparato oculare. In uno studio sulla sicurezza di latanoprost in aperto di 5 anni, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Altri eventi avversi di tipo oculare sono generalmente transitori e compaiono al momento della somministrazione della dose. Gli eventi avversi sono classificati secondo la frequenza come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Le frequenze degli eventi riportati dopo la commercializzazione non sono note. Infezioni e infestazioni Non nota: cheratite erpetica. Patologie cardiache Molto raro: aggravamento dell’angina in pazienti con malattia pre-esistente. Patologie dell’occhio Molto comune: aumento delle pigmentazione dell’iride, iperemia congiuntivale lieve o moderata, irritazione oculare (bruciore con sensazione di sabbia nell’occhio, prurito, sensazione puntoria e di corpo estraneo), alterazioni delle ciglia e della peluria (aumento di lunghezza, spessore, pigmentazione e numero) (la grande maggioranza dei casi nella popolazione giapponese) Comune: erosioni epiteliali puntate transitorie, in genere senza sintomi; blefarite; dolore oculare. Non comune: edema delle palpebre: secchezza oculare, cheratite, visione annebbiata, congiuntivite. Raro: irite/uveite (la maggior parte dei casi in pazienti con fattori concomitanti predisponenti), edema maculare, edema corneale sintomatico ed erosioni; edema periorbitale, alterata direzione delle ciglia che a volte causa irritazione oculare, nuove file di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meibomio (distichiasi). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Raro: asma, riacutizzazioni dell’asma e dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: eruzione cutanea. Raro: reazioni cutanee localizzate alle palpebre, inscurimento della cute palpebrale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto raro: dolore toracico. Vi sono stati rapporti spontanei addizionali successivi alla commercializzazione - Frequenza non nota Patologie del sistema nervoso: cefalea, capogiri. Patologie cardiache: palpitazioni. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo: mialgia; artralgia. Patologie dell’occhio: ciste dell’iride. Popolazione pediatrica In due studi clinici a breve termine (≤ 12 settimane) che hanno coinvolto 93 (25 e 68) pazienti pediatrici il profilo di sicurezza è stato simile a quello negli adulti e non è stato identificato alcun evento avverso nuovo. I profili di sicurezza a breve termine in diversi sottogruppi pediatrici sono stati pure simili (vedere paragrafo 5.1). Gli eventi avversi osservati con maggiore frequenza nella popolazione pediatrica rispetto agli adulti sono stati: nasofaringite e piressia.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non è stata stabilita la sicurezza di questo medicinale nella gravidanza umana. Esso ha effetti farmacologici potenzialmente rischiosi sull’andamento della gravidanza, sul feto e sul neonato. Pertanto LATANOPROST EG non deve essere usato in gravidanza. Allattamento Latanoprost e i suoi metaboliti possono essere escreti nel latte materno e quindi LATANOPROST EG non deve essere usato nelle donne che allattano oppure l’allattamento deve essere sospeso.
8. Conservazione
Conservare in frigorifero (2° - 8°C). Tenere il contenitore nell’astuccio esterno per proteggerlo dalla luce. Dopo la prima apertura del flacone: non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Dopo quattro settimane dalla prima apertura il medicinale deve essere gettato, anche se non utilizzato completamente.
9. Principio attivo
Un ml di collirio soluzione contiene 50 mcg di latanoprost. Una goccia contiene circa 1,5 mcg di latanoprost. Eccipienti: benzalconio cloruro 0,2 mg/ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Benzalconio cloruro, sodio diidrogeno fosfato monoidrato, disodio idrogeno fosfato anidro, sodio cloruro, acqua purificata.
11. Sovradosaggio
A parte irritazione oculare e iperemia congiuntivale, non si conoscono altri effetti indesiderati oculari in caso di sovradosaggio di LATANOPROST EG. In caso di ingestione accidentale di LATANOPROST EG possono essere utili le seguenti informazioni: un flacone contiene 125 mcg di latanoprost. Più del 90% è metabolizzato durante il primo passaggio nel fegato. L’infusione endovenosa di 3 mcg /kg in volontari sani non ha indotto sintomi, ma una dose di 5,5-10 mcg/kg ha causato nausea, dolori addominali, capogiri, affaticamento, vampate di calore e sudorazione. Il latanoprost è stato somministrato per via endovenosa nella scimmia a dosi fino a 500 mcg/kg senza causare effetti importanti sul sistema cardiovascolare. Le somministrazioni endovenose di latanoprost nella scimmia sono state correlate a broncocostrizione transitoria. Tuttavia, latanoprost se applicato per via topica nell’occhio ad una dose 7 volte superiore a quella usata in clinica, non induce broncocostrizione in pazienti affetti da asma bronchiale moderata. In caso di sovradosaggio di LATANOPROST EG, il trattamento deve essere sintomatico.
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