AVVERTENZE Se è presente una qualsiasi delle condizioni o dei fattori di rischio sotto menzionati, l'idoneità di KIRKOS dovrebbe essere discussa con la donna. In caso di aggravamento o di prima comparsa di una qualsiasi di queste condizioni o fattori di rischio, si consiglia alla donna di contattare il proprio medico per determinare se l'uso di KIRKOS debba essere sospeso.
1. Disturbi circolatori Rischio di tromboembolia venosa (TEV) • L'uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) aumenta il rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al mancato utilizzo.
I prodotti che contengono levonorgestrel,
norgestimato o noretisterone sono associati al più basso rischio di TEV. Altri prodotti, come ad esempio KIRKOS, possono avere fino al doppio di questo livello di rischio. La decisione di utilizzare qualsiasi prodotto diverso da quello con il più basso rischio di TEV dovrebbe essere presa solo dopo averne parlato con la donna, per assicurarsi che comprenda il rischio di TEV associato a KIRKOS, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano il suddetto rischio nonché il fatto che il rischio di TEV è più alto nel primo anno di utilizzo. Vi sono inoltre alcune prove che il rischio aumenta quando un COC viene ripreso dopo un'interruzione nell'uso di 4 settimane o più. • Tra le donne che non usano un COC e non sono incinte, circa 2 su 10.000 svilupperanno un TEV nell'arco di un anno. Tuttavia, in ogni singola donna, il rischio può essere molto più elevato, a seconda dei fattori di rischio sottostanti (vedere di seguito). • Si stima che su 10.000 donne che usano un COC a bassa dose contenente levonorgestrel, circa 6[1] svilupperanno una TEV nell'arco di un anno. Sono stati riscontrati risultati incoerenti sul rischio di TEV con KIRKOS rispetto ai COC che contengono levonorgestrel (con stime di rischio relativo che vanno da un aumento nullo, RR=0,96 a un aumento quasi raddoppiato, RR=1,90). Ciò corrisponde a circa 6-12 TEV in un anno su 10.000 donne che usano KIRKOS. • In entrambi i casi, il numero di TEV annuale è inferiore a quello previsto nelle donne durante la gravidanza o nel periodo successivo al parto. • Il TEV può essere mortale nell'1-2% dei casi.
Numero di eventi TEV per 10.000 donne in un anno • In rari casi è stata segnalata la presenza di trombosi in utenti di COC in altri vasi sanguigni, come ad esempio vene epatiche, mesenteriche, renali o retiniche o arterie.
Fattori di rischio di TEV Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che fanno uso di COC può aumentare notevolmente in presenza di altri fattori di rischio/molteplici fattori di rischio (vedere la tabella). KIRKOS è controindicato se una donna ha molteplici fattori di rischio che la pongono ad alto rischio di trombosi venosa (vedere la sezione 4.3). Se una donna ha più di un fattore di rischio, è possibile che l'aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso va considerato il rischio totale di TEV. Se l'equilibrio tra vantaggi e rischi è considerato negativo, non deve essere prescritto un COC (vedere la sezione 4.3).
Tabella: Fattori di rischio di TEV Fattore di rischio | Commento |
Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta notevolmente con l'aumento dell'IMC. È particolarmente importante considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio. |
Immobilizzazione prolungata, interventi di chirurgia maggiore, qualsiasi intervento chirurgico alle gambe o alla pelvi, neurochirurgia o traumi di rilievo. Nota: l'immobilizzazione temporanea, compresi i viaggi aerei di durata superiore a 4 ore, può anche essere anch'essa un fattore di rischio di TEV, in particolare per le donne con altri fattori di rischio. | In questi casi è consigliabile interrompere l'uso di cerotto/pillola/anello (in caso di intervento chirurgico elettivo con almeno quattro settimane di anticipo) e non riprendere fino a due settimane dopo la completa riabilitazione. Per evitare gravidanze involontarie dovrebbe essere usato un altro metodo contraccettivo. Dovrebbe essere considerato un trattamento antitrombotico se KIRKOS non è stato interrotto in anticipo. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o genitore soprattutto in età relativamente precoce, ad esempio prima dei 50 anni) | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna dovrebbe richiedere la consulenza di uno specialista prima di decidere in merito all'uso del COC. |
Altre patologie mediche associate al TEV | Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattia infiammatoria cronica intestinale (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e falcemia. |
Aumento dell'età | Soprattutto dopo i 35 anni. |
• Non vi è unanimità di consensi sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell'insorgenza o nella progressione della trombosi venosa. • Deve essere considerato l'aumento del rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare il periodo di 6 settimane del puerperio (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere il paragrafo 4.6).
Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) In caso di sintomi, alle donne dovrebbe essere consigliato di consultare urgentemente un medico e di informare l'operatore sanitario che sta assumendo un COC. I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere: - gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba; - dolore o sensibilità alla gamba avvertibile solo quando si sta in piedi o si cammina; - aumento del calore nella gamba affetta; pelle della gamba arrossata o scolorita. I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere: - insorgenza improvvisa di dispnea o respirazione rapida; - improvvisa tosse riconducibile all'emottisi; - dolore toracico acuto; - capogiri o vertigini di grave entità; - battito cardiaco rapido o irregolare. Alcuni di questi sintomi (es.: "dispnea ", "tosse") sono aspecifici e possono essere erroneamente interpretati come eventi più comuni o meno gravi (es.: infezioni delle vie respiratorie). Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore e leggera colorazione blu di un'estremità. Se l'occlusione si verifica nell'occhio, i sintomi possono andare dall'offuscamento della vista indolore, che può progredire fino alla perdita della vista. A volte la perdita della vista può avvenire quasi immediatamente.
Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA) Studi epidemiologici hanno associato l'uso dei COC all'aumento del rischio di tromboembolia arteriosa (infarto del miocardio) o di accidente cerebrovascolare (es.: attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.
Fattori di rischio di TEA Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un accidente cerebrovascolare nelle utilizzatrici di COC aumenta nelle donne con fattori di rischio (vedere la tabella). KIRKOS è controindicato se una donna presenta uno o molteplici fattori di rischio di TEA che la pongono ad alto rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna ha più di un fattore di rischio, è possibile che l'aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso va considerato il suo rischio totale. Se l'equilibrio tra vantaggi e rischi è considerato negativo, non deve essere prescritto un COC (vedere la sezione 4.3).
Tabella: Fattori di rischio di TEA Fattore di rischio | Commento |
Aumento dell'età | Soprattutto dopo i 35 anni. |
Fumo | Alle donne che desiderano usare un COC dovrebbe essere sconsigliato di fumare. Alle donne oltre i 35 anni che continuano a fumare dovrebbe essere fortemente consigliato l'uso di un metodo contraccettivo diverso. |
Ipertensione | |
Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta notevolmente con l'aumento dell'IMC. Particolarmente importante per le donne con fattori di rischio aggiuntivi. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o genitore soprattutto in età relativamente precoce, ad esempio al di sotto dei 50 anni) | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna dovrebbe richiedere la consulenza di uno specialista prima di decidere in merito all'uso del COC. |
Emicrania | Un aumento della frequenza o della gravità dell'emicrania durante l'uso del COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può essere un motivo valido per l'immediata interruzione. |
Altre patologie mediche associate a eventi vascolari avversi | Diabete mellito, iperomocisteinemia, cardiopatia valvolare e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico. |
Sintomi di TEA In caso di sintomi, alle donne dovrebbe essere consigliato di consultare urgentemente un medico e di informare l'operatore sanitario che sta assumendo un COC. I sintomi di un accidente cerebrovascolare possono includere: - improvviso intorpidimento o debolezza del viso, del braccio o della gamba, specialmente su un lato del corpo; - improvvisi problemi di deambulazione, vertigini, perdita di equilibrio o coordinazione; - improvviso stordimento, difficoltà a parlare o a capire; - improvvisi problemi a vedere da uno o entrambi gli occhi; - cefalea improvvisa, grave o prolungata, senza causa nota; - perdita di coscienza o svenimento con o senza crisi epilettiche. Sintomi temporanei suggeriscono che l'evento è un attacco ischemico transitorio (AIT). I sintomi di infarto del miocardio (IM) possono includere: - dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza nel petto, nel braccio o sotto lo sterno; - fastidio che si irradia alla schiena, alla mascella, alla gola, al braccio e allo stomaco; - sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento; - sudorazione, nausea, vomito o vertigini; - estrema debolezza, ansia o respiro affannoso; - battiti cardiaci rapidi o irregolari. • In caso di TEV o TEA sospetti o confermati, l'uso del COC deve essere interrotto. Dovrebbe essere avviata una contraccezione adeguata a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarine).
2. Tumori • Studi epidemiologici indicano che l'uso a lungo termine dei contraccettivi orali presenta un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro del collo dell'utero in donne infettate dal papillomavirus umano (HPV). Tuttavia, sussistono ancora incertezze sulla misura in cui questo risultato è influenzato da effetti confondenti (ad esempio, differenze nel numero di partner sessuali o nell'uso di contraccettivi di barriera). Non sono disponibili dati epidemiologici sul rischio di carcinoma cervicale nelle donne che fanno uso di KIRKOS (vedere
"Esame medico/consulto"). • Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha evidenziato che vi è un rischio relativo leggermente aumentato (RR = 1,24) di diagnosi di cancro al seno nelle donne che utilizzano i COC. Il rischio aggiuntivo scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi alla cessazione dell'uso di COC. Poiché il cancro al seno è raro nelle donne sotto i 40 anni di età, il numero aggiuntivo di diagnosi di cancro al seno nelle attuali e recenti utilizzatrici di COC è esiguo in relazione al rischio complessivo di cancro al seno. I tumori al seno diagnosticati nelle persone che ne fanno uso tendono ad essere clinicamente meno avanzati di quelli diagnosticati nelle persone che non ne fanno uso. Il modello osservato di aumento del rischio può essere dovuto a una diagnosi precoce del cancro al seno nelle utilizzatrici di COC, agli effetti biologici dei COC o a una combinazione di entrambi. In rari casi sono stati segnalati tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni nelle donne che hanno assunto COC. In casi isolati, questi tumori hanno determinato emorragie intra-addominali potenzialmente letali. Pertanto, un tumore epatico dovrebbe essere preso in considerazione nella diagnosi differenziale in presenza di gravi dolori addominali nella parte superiore del corpo, ingrossamento del fegato o segni di emorragia intra-addominale nelle donne che fanno uso di KIRKOS.
3. Altezze ALT • Durante gli studi clinici con pazienti trattati per le infezioni da virus dell'epatite C (HCV) con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir con o senza ribavirina, aumenti delle transaminasi (ALT) superiori a 5 volte il limite superiore della norma (ULN) si sono verificati molto più frequentemente nelle donne che fanno uso di farmaci contenenti etinilestradiolo come i contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
4. Altre condizioni - Le donne con ipertrigliceridemia, o una storia clinica familiare, possono essere soggette a un maggiore rischio di pancreatite se fanno uso di contraccettivi ormonali. - Anche se lievi aumenti della pressione sanguigna sono stati segnalati in molte donne che utilizzano contraccettivi ormonali, gli aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Non è stata stabilita una relazione definitiva tra l'uso di contraccettivi ormonali e l'ipertensione clinica. Tuttavia, se durante l'uso di KIRKOS si sviluppa un'ipertensione clinicamente significativa e sostenuta, a titolo prudenziale il medico dovrebbe sospendere l'uso dell'anello e trattare l'ipertensione. Se ritenuto opportuno, l'uso di KIRKOS può essere ripreso nel caso in cui con la terapia antipertensiva si possano raggiungere valori normali.• Il verificarsi o il peggioramento delle seguenti condizioni è stato segnalato con la gravidanza e durante l'uso di contraccettivi ormonali, ma l'evidenza di un'associazione con il suo uso è inconcludente: ittero e/o prurito legato alla colestasi; formazione di calcoli biliari; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome emolitica uremica; corea di Sydenham; herpes gestationis; otosclerosi relativa alla perdita dell'udito, angioedema (ereditario). • Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere la sospensione dell'uso di KIRKOS fino a quando i marcatori della funzione epatica non ritornano alla normalità. La ricorrenza di itterizia colestatica e/o prurito correlato alla colestasi, che si è verificata per la prima volta durante la gravidanza o il precedente uso di steroidi sessuali, rende necessaria l'interruzione dell'uso dell'anello. • Sebbene gli estrogeni e i progestageni possano avere un effetto sull'insulino-resistenza periferica e sulla tolleranza al glucosio, non ci sono prove della necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che fanno uso di contraccezione ormonale. Tuttavia, le donne diabetiche dovrebbero venire attentamente monitorate durante l'uso di KIRKOS, specialmente nei primi mesi di utilizzo. • È stato segnalato che con l'uso di contraccettivi ormonali si verificano l'insorgenza o il peggioramento della malattia di Crohn e della colite ulcerosa, ma l'evidenza di un'associazione con il suo uso è inconcludente. • Il cloasma può verificarsi occasionalmente, in particolare nelle donne con una storia clinica di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma dovrebbero evitare l'esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette mentre fanno uso di KIRKOS. • Se una donna ha una delle seguenti condizioni potrebbe non essere in grado di inserire correttamente KIRKOS o potrebbe di fatto perdere l'anello: prolasso della cervice uterina, cistocele e/o rettocele, costipazione grave o cronica. In casi rarissimi è stato segnalato che KIRKOS viene inavvertitamente inserito nell'uretra, con la possibilità che vada a finire nella vescica. Pertanto, nella diagnosi differenziale, in caso di sintomi di cistite, è opportuno considerare un posizionamento errato. • Durante l'uso di KIRKOS, le donne possono occasionalmente soffrire di vaginite. Non ci sono indicazioni che l'efficacia di KIRKOS sia influenzata dal trattamento della vaginite o che l'uso di KIRKOS influenzi il trattamento della vaginite (vedere la sezione 4.5). • Molto raramente è stato segnalato che l'anello aderisce al tessuto vaginale, rendendo necessaria la rimozione del dispositivo da parte di un operatore sanitario. In alcuni casi, si è verificata la crescita di tessuto sopra l'anello. La rimozione è stata eseguita tagliando l'anello senza incidere il tessuto vaginale sovrastante. • L'umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati ben noti dell'uso di contraccettivi ormonali (vedere la sezione 4.8). La depressione può essere grave ed è un fattore di rischio ben noto per comportamenti suicidi e suicidi. Alle donne dovrebbe essere consigliato di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti di umore e sintomi depressivi, anche poco dopo l'inizio del trattamento. ESAME MEDICO/CONSULTO Prima dell'inizio o della reintegrazione di KIRKOS è necessario analizzare la storia clinica completa (compresa l'anamnesi familiare) e deve essere esclusa la gravidanza. È necessario misurare la pressione sanguigna ed eseguire un esame fisico, guidato dalle controindicazioni (vedere la sezione 4.3) e dalle avvertenze (vedere la sezione 4.4). È importante richiamare l'attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa e arteriosa, compreso il rischio di KIRKOS rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. La donna deve inoltre essere invitata a leggere attentamente il foglietto illustrativo e ad attenersi ai consigli forniti. La frequenza e la natura degli esami dovrebbero basarsi sulle linee guida relative alla prassi consolidata ed essere adattate alle singole donne. Le donne vanno informate del fatto che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) o da altre malattie sessualmente trasmissibili. EFFICACIA RIDOTTA L'efficacia di KIRKOS può risultare ridotta in caso di non conformità (sezione 4.2) o quando si utilizzano farmaci concomitanti che riducono la concentrazione plasmatica di etinilestradiolo e/o etonogestrel (sezione 4.5). CONTROLLO DEL CICLO RIDOTTO Durante l'uso di KIRKOS può verificarsi un sanguinamento irregolare (chiazze di sangue o metrorragia). Se le irregolarità emorragiche si verificano dopo cicli precedentemente regolari e KIRKOS è stato utilizzato secondo il regime raccomandato, si dovrebbero prendere in considerazione cause non ormonali e sono indicate misure diagnostiche adeguate per escludere tumori maligni o gravidanza. Tra questi è incluso il raschiamento. In alcune donne un sanguinamento da da cessazione della somministrazione può non verificarsi durante l'intervallo senza anello. Se KIRKOS è stato usato secondo le istruzioni descritte nella sezione 4.2, è improbabile che la donna sia incinta. Tuttavia, se KIRKOS non è stato utilizzato secondo le presenti istruzioni prima del primo mancato sanguinamento da cessazione della somministrazione o se due sanguinamenti da astinenza vengono mancati, prima di continuare l'uso di KIRKOS è necessario escludere la gravidanza. ESPOSIZIONE MASCHILE ALL'ETINILESTRADIOLO E ALL'ETONOGESTREL L’ampiezza e il possibile ruolo farmacologico dell'esposizione dei partner sessuali maschili all'etinilestradiolo e all'etonogestrel tramite l'assorbimento attraverso il pene non sono stati esaminati. ANELLI ROTTI In rarissime occasioni è stato segnalato che KIRKOS si è aperto durante l'uso (vedere la sezione 4.5). Si consiglia alla donna di rimuovere l'anello rotto e di reinserire al più presto possibile un nuovo anello, nonché di utilizzare in aggiunta un metodo di barriera come il preservativo maschile per i 7 giorni successivi. Dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di una gravidanza e la donna dovrebbe contattare il suo medico. ESPULSIONE È stato segnalato che KIRKOS può venire accidentalmente espulso, ad esempio se l'anello non è stato inserito correttamente, durante la rimozione di un assorbente interno, durante il rapporto sessuale o in caso di costipazione grave o cronica. Una permanenza prolungata dell'anello al di fuori della vagina può determinare il mancato funzionamento del contraccettivo e/o metrorragia. Pertanto, per garantire l'efficacia, alla donna dovrebbe essere consigliato di verificare regolarmente la presenza di KIRKOS (ad esempio, prima e dopo il rapporto sessuale). Se KIRKOS viene espulso accidentalmente e resta al di fuori della vagina per
meno di 3 ore, l'efficacia contraccettiva non viene ridotta. La donna dovrebbe sciacquare l'anello con acqua tiepida (non calda) e reinserirlo il più presto possibile, ma al più tardi entro 3 ore. Se KIRKOS resta disinserito o si sospetta che sia stato fuori dalla vagina per
più di 3 ore, l'efficacia contraccettiva potrebbe ridursi. In tal caso, seguire le raccomandazioni applicabili fornite nella sezione 4.2
"Cosa fare se l'anello è rimasto temporaneamente fuori dalla vagina".