Riassunto del profilo di sicurezza Pembrolizumab è più comunemente associato a reazioni avverse immuno-correlate. La maggior parte di queste, comprese le reazioni severe, si sono risolte dopo l’inizio di un’appropriata terapia medica o la sospensione di pembrolizumab (vedere di seguito “Descrizione di reazioni avverse selezionate”). La sicurezza di pembrolizumab in monoterapia è stata valutata in studi clinici su 5.884 pazienti con melanoma avanzato, melanoma resecato allo Stadio III (terapia adiuvante), NSCLC, cHL, carcinoma uroteliale o HNSCC trattati con quattro regimi posologici (2 mg/kg ogni 3 settimane, 200 mg ogni 3 settimane o 10 mg/kg ogni 2 o 3 settimane). Le frequenze incluse di seguito e nella Tabella 2 sono basate su tutte le reazioni avverse al farmaco riportate, indipendentemente dalla valutazione della causalità, da parte dello sperimentatore. In questa popolazione di pazienti, la mediana del tempo di osservazione è stata di 7,3 mesi (range: da 1 giorno a 31 mesi) e le reazioni avverse più frequenti, in seguito alla somministrazione di pembrolizumab, sono state stanchezza (32%), nausea (20%) e diarrea (20%). La maggior parte delle reazioni avverse, riferite nella monoterapia, era di Grado 1 o 2. Le reazioni avverse più gravi sono state reazioni avverse immuno-correlate e reazioni severe correlate all’infusione (vedere paragrafo 4.4). La sicurezza di pembrolizumab in associazione a chemioterapia è stata valutata in studi clinici su 1.067 pazienti con NSCLC o HNSCC che avevano ricevuto 200 mg, 2 mg/kg o 10 mg/kg di pembrolizumab ogni 3 settimane. Le frequenze incluse di seguito e nella Tabella 2 sono basate su tutte le reazioni avverse al farmaco riportate, indipendentemente dalla valutazione della causalità da parte dello sperimentatore. In questa popolazione di pazienti, le reazioni avverse più frequenti sono state anemia (50%), nausea (50%), stanchezza (37%), stipsi (35%), diarrea (30%), neutropenia (30%), diminuzione dell’appetito (28%) e vomito (25%). Le incidenze di reazioni avverse di Grado 3-5 nei pazienti con NSCLC sono state del 67% per la terapia di associazione con pembrolizumab e del 66% per la chemioterapia da sola; nei pazienti con HNSCC sono state dell’85% per la terapia di associazione con pembrolizumab e dell’84% per la chemioterapia più cetuximab. La sicurezza di pembrolizumab in associazione ad axitinib è stata valutata in uno studio clinico su 429 pazienti con RCC avanzato che avevano ricevuto 200 mg di pembrolizumab ogni 3 settimane e 5 mg di axitinib due volte al giorno. In questa popolazione di pazienti, le reazioni avverse più frequenti sono state diarrea (54%), ipertensione (45%), stanchezza (38%), ipotiroidismo (35%), diminuzione dell’appetito (30%), eritrodisestesia palmo-plantare (28%), nausea (28%), ALT aumentata (27%), AST aumentata (26%), disfonia (25%), tosse (21%) e stipsi (21%). L’incidenza di reazioni avverse di Grado 3-5 è stata del 76% per la terapia di associazione con pembrolizumab e del 71% per sunitinib da solo.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse osservate negli studi clinici con pembrolizumab in monoterapia o in associazione alla chemioterapia o ad altri medicinali antitumorali o riportate nell’uso successivo all’immissione in commercio di pembrolizumab, sono elencate nella Tabella 2. Le reazioni avverse note che si verificano con pembrolizumab o con la chemioterapia somministrati singolarmente possono manifestarsi durante il trattamento in associazione con questi medicinali, anche se tali reazioni non sono state riportate negli studi clinici con la terapia di associazione. Tali reazioni sono presentate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni categoria di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2: Reazioni avverse in pazienti trattati con pembrolizumab* | Monoterapia | Associazione con la chemioterapia | Associazione con axitinib |
Infezioni ed infestazioni |
Comune | infezione polmonare | infezione polmonare | infezione polmonare |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto comune | anemia | anemia, neutropenia, trombocitopenia | |
Comune | trombocitopenia, linfopenia | neutropenia febbrile, leucopenia, linfopenia | anemia, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia |
Non comune | neutropenia, leucopenia, eosinofilia | | linfopenia, eosinofilia |
Raro | porpora trombocitopenica immune, anemia emolitica, aplasia specifica della serie rossa, linfoistiocitosi emofagocitica | eosinofilia | |
Disturbi del sistema immunitario |
Comune | reazione correlata a infusionea | reazione correlata a infusionea | reazione correlata a infusionea |
Non comune | sarcoidosi | | |
Non nota | rigetto del trapianto di organo solido | | |
Patologie endocrine |
Molto comune | ipotiroidismob | | ipertiroidismo, ipotiroidismob |
Comune | ipertiroidismo | ipotiroidismo, ipertiroidismo | ipofisited, tiroiditee, insufficienza surrenalicac |
Non comune | insufficienza surrenalicac, ipofisited, tiroiditee | ipofisited, tiroiditee, insufficienza surrenalicac | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune | diminuzione dell’appetito | ipokaliemia, diminuzione dell’appetito | diminuzione dell’appetito |
Comune | iponatriemia, ipokaliemia, ipocalcemia | iponatriemia, ipocalcemia | ipokaliemia, iponatriemia, ipocalcemia |
Non comune | diabete mellito di tipo 1f | diabete mellito di tipo 1 | diabete mellito di tipo 1f |
Disturbi psichiatrici |
Comune | insonnia | insonnia | insonnia |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune | cefalea | capogiro, cefalea, neuropatia periferica, disgeusia | cefalea, disgeusia |
Comune | capogiro, neuropatia periferica, letargia, disgeusia | letargia | capogiro, letargia, neuropatia periferica |
Non comune | epilessia | epilessia | sindrome miastenicai |
Raro | encefalite, sindrome di Guillain-Barrég, mieliteh, sindrome miastenicai, meningite (asettica)j | | |
Patologie dell’occhio |
Comune | occhio secco | occhio secco | occhio secco |
Non comune | uveitek | | uveitek |
Raro | sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada | | |
Patologie cardiache |
Comune | aritmia cardiaca† (compresa fibrillazione atriale) | aritmia cardiaca† (compresa fibrillazione atriale) | aritmia cardiaca† (compresa fibrillazione atriale) |
Non comune | versamento pericardico, pericardite | versamento pericardico | miocarditel |
Raro | miocarditel | miocarditel, pericardite | |
Patologie vascolari |
Molto comune | | | ipertensione |
Comune | ipertensione | ipertensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Molto comune | dispnea, tosse | dispnea, tosse | dispnea, tosse, disfonia |
Comune | polmonitem | polmonitem | polmonitem |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | diarrea, dolore addominalen, nausea, vomito, stipsi | diarrea, nausea, vomito, stipsi, dolore addominalen | diarrea, dolore addominalen, nausea, vomito, stipsi |
Comune | coliteo, bocca secca | coliteo, bocca secca | coliteo, bocca secca |
Non comune | pancreatitep, ulcerazione gastrointestinaleq | pancreatitep, ulcerazione gastrointestinaleq | pancreatitep, ulcerazione gastrointestinaleq |
Raro | perforazione dell’intestino tenue | | |
Patologie epatobiliari |
Comune | | | epatiter |
Non comune | epatiter | epatiter | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | eruzione cutaneas, pruritot | eruzione cutaneas, alopecia, pruritot | eritrodisestesia palmo-plantare, eruzione cutaneas, pruritot |
Comune | reazioni cutanee severeu, eritema, cute secca, vitiliginev, eczema, alopecia, dermatite acneiforme | reazioni cutanee severeu, eritema, cute secca | reazioni cutanee severeu, dermatite acneiforme, dermatite, cute secca, alopecia, eczema, eritema |
Non comune | cheratosi lichenoidew, psoriasi, dermatite, papula, cambiamento del colore dei capelli | psoriasi, dermatite acneiforme, dermatite, vitiliginev, eczema | cambiamento del colore dei capelli, cheratosi lichenoide, papula, psoriasi, vitiliginev |
Raro | necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema nodoso | cambiamento del colore dei capelli, cheratosi lichenoide, papula | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Molto comune | dolore muscoloscheletricox, artralgia | dolore muscoloscheletricox, artralgia | dolore muscoloscheletricox, artralgia, dolore a un arto |
| Monoterapia | Associazione con la chemioterapia | Associazione con axitinib |
Comune | dolore a un arto, miositey, artritez | miositey, dolore a un arto, artritez | miositey, artritez, tenosinoviteaa |
Non comune | tenosinoviteaa | tenosinoviteaa | |
Patologie renali e urinarie |
Comune | | nefritebb, danno renale acuto | danno renale acuto, nefritebb |
Non comune | nefritebb | | |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Molto comune | stanchezza, astenia, edemacc, piressia | stanchezza, astenia, piressia, edemacc | stanchezza, astenia, piressia |
Comune | malattia simil-influenzale, brividi | brividi, malattia simil-influenzale | edemacc, malattia simil-influenzale, brividi |
Esami diagnostici |
Molto comune | | creatinina ematica aumentata | alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, creatinina ematica aumentata |
Comune | aspartato aminotransferasi aumentata, alanina aminotransferasi aumentata, ipercalcemia, fosfatasi alcalina ematica aumentata, bilirubina ematica aumentata, creatinina ematica aumentata | ipercalcemia, alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata | fosfatasi alcalina ematica aumentata, ipercalcemia, bilirubina ematica aumentata |
Non comune | amilasi aumentata | bilirubina ematica aumentata, amilasi aumentata | amilasi aumentata |
*Le frequenze delle reazioni avverse presentate nella Tabella 2 possono non essere completamente attribuibili a pembrolizumab da solo, ma possono includere il contributo della malattia di base o di altri medicinali usati in associazione.
†In base ad una ricerca standard che comprende bradiaritmie e tachiaritmie. I termini seguenti rappresentano un gruppo di eventi correlati che descrivono una condizione medica anziché un singolo evento:
a. reazione correlata a infusione (ipersensibilità al farmaco, reazione anafilattica, reazione anafilattoide, ipersensibilità e sindrome da rilascio di citochine)
b. ipotiroidismo (mixedema)
c. insufficienza surrenalica (malattia di Addison, insufficienza corticosurrenalica acuta, insufficienza corticosurrenalica secondaria)
d. ipofisite (ipopituitarismo)
e. tiroidite (tiroidite autoimmune e disturbo della tiroide)
f. diabete mellito di tipo 1 (chetoacidosi diabetica)
g. sindrome di Guillain-Barré (neuropatia assonale e polineuropatia demielinizzante)
h. mielite (compresa mielite trasversa)
i. sindrome miastenica (miastenia grave, inclusa esacerbazione)
j. meningite asettica (meningite, meningite non infettiva)
k. uveite (irite e iridociclite)
l. miocardite (miocardite autoimmune)
m. polmonite (malattia polmonare interstiziale e polmonite organizzata)
n. dolore addominale (fastidio addominale, dolore addominale superiore e dolore addominale inferiore)
o. colite (colite microscopica, enterocolite, enterocolite emorragica e colite autoimmune)
p. pancreatite (pancreatite autoimmune e pancreatite acuta)
q. ulcerazione gastrointestinale (ulcera gastrica e ulcera duodenale)
r. epatite (epatite autoimmune, epatite immuno-mediata, danno epatico da farmaci e epatite acuta)
s. eruzione cutanea (esantema eritematoso, eruzione cutanea follicolare, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea papulare, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea vescicolare ed eruzione cutanea genitale)
t. prurito (orticaria, orticaria papulosa, prurito generalizzato e prurito genitale)
u. reazioni cutanee severe (dermatite bollosa, dermatite esfoliativa, dermatite esfoliativa generalizzata, eritema multiforme, eruzione esfoliativa, pemfigo, necrosi cutanea, eruzione cutanea tossica e manifestazioni di Grado ≥ 3 delle condizioni seguenti: dermatosi neutrofila febbrile acuta, contusione, ulcera da decubito, dermatite psoriasiforme, eruzione da farmaci, itterizia, pemfigoide, prurito, prurito generalizzato, eruzione cutanea, esantema eritematoso, eruzione cutanea generalizzata, eruzione cutanea maculo-papulare, eruzione cutanea pruriginosa, esantema pustoloso e lesione cutanea)
v. vitiligine (depigmentazione cutanea, ipopigmentazione cutanea e ipopigmentazione della palpebra)
w. cheratosi lichenoide (lichen planus e lichen sclerosus)
x. dolore muscoloscheletrico (fastidio muscoloscheletrico, dolore dorsale, rigidità muscoloscheletrica, dolore toracico muscoloscheletrico e torcicollo)
y. miosite (mialgia, miopatia, polimialgia reumatica e rabdomiolisi)
z. artrite (tumefazione articolare, poliartrite e versamento articolare)
aa. tenosinovite (tendinite, sinovite e dolore tendineo)
bb. nefrite (nefrite autoimmune, nefrite tubulo-interstiziale e insufficienza renale, insufficienza renale acuta o danno renale acuto con evidenza di nefrite, sindrome nefrosica e glomerulonefrite membranosa)
cc. edema (edema periferico, edema generalizzato, sovraccarico di liquidi, ritenzione di liquidi, edema delle palpebre ed edema delle labbra, edema della faccia, edema localizzato ed edema periorbitale)
Descrizione di reazioni avverse selezionate I dati per le seguenti reazioni avverse immuno-correlate sono basati su pazienti che, negli studi clinici, hanno ricevuto pembrolizumab secondo quattro diversi regimi posologici (2 mg/kg ogni 3 settimane, 10 mg/kg ogni 2 o 3 settimane o 200 mg ogni 3 settimane) (vedere paragrafo 5.1). Le linee guida per la gestione di queste reazioni avverse sono descritte nel paragrafo 4.4.
Reazioni avverse immuno -correlate (vedere paragrafo 4.4) Polmonite immuno-correlata La polmonite si è manifestata in 253 pazienti (4,3%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2, 3, 4 o 5 rispettivamente in 106 (1,8%), 69 (1,2%), 13 (0,2%) e 9 (0,2%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza della polmonite è stato di 3,3 mesi (range da 2 giorni a 26,8 mesi). La durata mediana è stata di 1,9 mesi (range da 1 giorno a 25,3+ mesi). La polmonite si è manifestata più frequentemente in pazienti con un’anamnesi di precedente radioterapia sul torace (8,1%), rispetto a pazienti che non hanno ricevuto precedente radioterapia sul torace (3,4%). La polmonite ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 98 pazienti (1,7%). In 138 pazienti la polmonite si è risolta, in 2 casi con sequele. La polmonite si è manifestata in 160 pazienti (5,7%) con NSCLC, con casi di Grado 2, 3, 4 o 5 rispettivamente in 62 (2,2%), 47 (1,7%), 14 (0,5%) e 10 (0,4%). La polmonite si è manifestata nell’8,9% dei pazienti con NSCLC con un’anamnesi di precedente radioterapia sul torace.
Colite immuno-correlata La colite si è manifestata in 107 pazienti (1,8%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2, 3 o 4 rispettivamente in 31 (0,5%), 62 (1,1%) e 3 (< 0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza della colite è stato di 4,3 mesi (range da 7 giorni a 24,3 mesi). La durata mediana è stata di 0,9 mesi (range da 1 giorno a 8,7+ mesi). La colite ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 29 pazienti (0,5%). In 84 pazienti la colite si è risolta, in 2 casi con sequele.
Epatite immuno-correlata L’epatite si è manifestata in 50 pazienti (0,8%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2, 3 o 4 rispettivamente in 8 (0,1%), 31 (0,5%) e 8 (0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza dell’epatite è stato di 3,6 mesi (range da 8 giorni a 21,4 mesi). La durata mediana è stata di 1,1 mesi (range da 1 giorno a 20,9+ mesi). L’epatite ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 19 pazienti (0,3%). In 36 pazienti l’epatite si è risolta.
Nefrite immuno-correlata La nefrite si è manifestata in 22 pazienti (0,4%) in terapia con pembrolizumab in monoterapia, con casi di Grado 2, 3 o 4 rispettivamente in 5 (0,1%), 14 (0,2%) e 1 (< 0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza della nefrite è stato di 5,0 mesi (range da 12 giorni a 21,4 mesi). La durata mediana è stata di 2,6 mesi (range da 6 giorni a 12,0 mesi). La nefrite ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 10 pazienti (0,2%). La nefrite si è risolta in 13 pazienti, in 3 casi con sequele. In pazienti con NSCLC non squamoso trattati con pembrolizumab in associazione a pemetrexed e chemioterapia contenente platino (n = 488), l’incidenza di nefrite è stata del 1,4% (tutti i Gradi), 0,8% di Grado 3 e 0,4% di Grado 4.
Endocrinopatie immuno-correlate L’insufficienza surrenalica si è manifestata in 46 (0,8%) pazienti in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2, 3 o 4 rispettivamente in 19 (0,3%), 20 (0,3%) e 3 (0,1%). Il tempo mediano di insorgenza dell’insufficienza surrenalica è stato di 5,4 mesi (range da 1 giorno a 17,7 mesi). La durata mediana non è stata raggiunta (range da 3 giorni a 26,2+ mesi). L’insufficienza surrenalica ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 4 pazienti (0,1%). In 16 pazienti l’insufficienza surrenalica si è risolta, in 4 casi con sequele. L’ipofisite si è manifestata in 36 pazienti (0,6%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2, 3 o 4 rispettivamente in 13 (0,2%), 19 (0,3%) e 1 (< 0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza dell’ipofisite è stato di 5,9 mesi (range da 1 giorno a 17,7 mesi). La durata mediana è stata di 3,3 mesi (range da 3 giorni a 18,1+ mesi). L’ipofisite ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 8 pazienti (0,1%). In 17 pazienti l’ipofisite si è risolta, in 8 casi con sequele. L’ipertiroidismo si è manifestato in 244 pazienti (4,1%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2 o 3 rispettivamente in 64 (1,1%) e 7 (0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza dell’ipertiroidismo è stato di 1,4 mesi (range da 1 giorno a 22,5 mesi), e la durata mediana è stata di 1,8 mesi (range da 4 giorni a 29,2+ mesi). L’ipertiroidismo ha portato all’interruzione di pembrolizumab in 3 pazienti (0,1%). In 191 pazienti (78,3%) l’ipertiroidismo si è risolto, in 5 casi con sequele. L’ipotiroidismo si è manifestato in 645 pazienti (11,0%) in terapia con pembrolizumab, con casi di Grado 2 o 3 rispettivamente in 475 (8,1%) e 8 (0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza dell’ipotiroidismo è stato di 3,5 mesi (range da 1 giorno a 19,6 mesi). La durata mediana non è stata raggiunta (range da 2 giorni a 32,6+ mesi). Due pazienti (< 0,1%) hanno interrotto l’assunzione di pembrolizumab a causa dell’ipotiroidismo. In 153 pazienti (23,7%) l’ipotiroidismo si è risolto, in 10 casi con sequele. In pazienti affetti da cHL (n=241) l’incidenza di ipotiroidismo è stata del 14,1% (tutti i Gradi), 0,4% di Grado 3. In pazienti con HNSCC trattati con pembrolizumab in monoterapia (n = 909), l’incidenza di ipotiroidismo è stata del 16,1% (tutti i Gradi) con 0,3% di Grado 3. In pazienti con HNSCC trattati con pembrolizumab in associazione a chemioterapia contenente platino e 5-FU (n = 276), l’incidenza di ipotiroidismo è stata del 15,2%, tutti di Grado 1 o 2.
Reazioni avverse cutanee immuno-correlate Reazioni cutanee severe immuno-correlate si sono manifestate in 89 pazienti (1,5%) in terapia con pembrolizumab, inclusi casi di Grado 2, 3 o 5 rispettivamente in 10 (0,2%), 65 (1,1%) e 1 (< 0,1%) pazienti. Il tempo mediano di insorgenza delle reazioni cutanee severe è stato di 3,3 mesi (range da 3 giorni a 19,4 mesi). La durata mediana è stata di 1,6 mesi (range da 1 giorno a 27,3+ mesi). Le reazioni cutanee severe hanno portato all’interruzione di pembrolizumab in 9 pazienti (0,2%). In 64 pazienti le reazioni cutanee severe si sono risolte. Sono stati osservati rari casi di SJS e TEN, alcuni dei quali ad esito fatale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Complicazioni di HSCT allogenico nel cHL Dei 23 pazienti affetti da cHL sottoposti a HSCT allogenico dopo trattamento con pembrolizumab, 6 pazienti (26%) hanno sviluppato GVHD, che è risultata fatale in 1 caso, e 2 pazienti (9%) in seguito a terapia di condizionamento ad intensità ridotta hanno sviluppato una VOD epatica severa che è risultata fatale in 1 caso. I 23 pazienti sottoposti a HSCT allogenico hanno avuto un follow-up mediano post-trapianto di 5,1 mesi (range: 0-26,2 mesi).
Incremento dei valori degli enzimi epatici quando pembrolizumab viene associato ad axitinib nel RCC In uno studio clinico in pazienti con RCC, precedentemente non trattati, in terapia con pembrolizumab in associazione ad axitinib, è stata osservata un’incidenza di ALT aumentata (20%) e AST aumentata (13%) di Grado 3 e 4 superiore rispetto a quella attesa. Il tempo mediano di insorgenza di ALT aumentata è stato di 2,3 mesi (range da 7 giorni a 19,8 mesi). Nei pazienti con ALT ≥ 3 volte il LSN (Grado 2-4, n = 116), l’ALT si è ridotta al Grado 0-1 nel 94% dei pazienti. Il 59% dei pazienti con ALT aumentata ha ricevuto corticosteroidi sistemici. Dei pazienti ristabiliti, 92 (84%) sono stati sottoposti a rechallenge con pembrolizumab (3%) o axitinib (31%) in monoterapia o in associazione (50%). Di questi pazienti il 55% non ha avuto recidive di ALT > 3 volte il LSN e quei pazienti con recidiva di ALT > 3 volte il LSN, si sono tutti ristabiliti. Non ci sono stati eventi epatici di Grado 5.
Alterazioni dei valori di laboratorio Nei pazienti trattati con pembrolizumab in monoterapia, la percentuale di pazienti che ha manifestato una variazione dal basale ad un’alterazione dei valori di laboratorio di Grado 3 o 4 è stata la seguente: 10,9% per linfociti diminuiti, 8,2% per sodio diminuito, 6,3% per emoglobina diminuita, 5,2% per fosfato diminuito, 4,8% per glucosio aumentato, 2,8 per AST aumentata, 2,7% per fosfatasi alcalina aumentata, 2,7% per ALT aumentata, 2,2% per potassio diminuito, 1,8% per calcio aumentato, 1,8% per neutrofili diminuiti, 1,8% per potassio aumentato, 1,7% per bilirubina aumentata, 1,7% per piastrine diminuite, 1,6% per albumina diminuita, 1,5% per calcio diminuito, 1,3% per creatinina aumentata, 0,8% per leucociti diminuiti, 0,7% per magnesio aumentato, 0,6% per glucosio diminuito, 0,2% per magnesio diminuito e 0,2% per sodio aumentato. Nei pazienti trattati con pembrolizumab in associazione a chemioterapia, la percentuale di pazienti che ha manifestato una variazione dal basale ad un’alterazione dei valori di laboratorio di Grado 3 o 4 è stata la seguente: 26,7% per neutrofili diminuiti, 23,9% per linfociti diminuiti, 19,1% per emoglobina diminuita, 17,9% per leucociti diminuiti, 12,2% per piastrine diminuite, 10,2% per sodio diminuito, 8,9% per fosfato diminuito, 7,4% per glucosio aumentato, 6,5% per potassio diminuito, 3,3% per creatinina aumentata, 3,1% per ALT aumentata, 3,1% per AST aumentata, 3,1% per calcio diminuito, 3,0% per potassio aumentato, 2,9% per albumina diminuita, 2,3% per calcio aumentato, 1,2% per fosfatasi alcalina aumentata, 0,8% per glucosio diminuito, 0,7% per bilirubina aumentata e 0,3% per sodio aumentato. Nei pazienti trattati con pembrolizumab in associazione ad axitinib, la percentuale di pazienti che ha manifestato una variazione dal basale ad un’alterazione dei valori di laboratorio di Grado 3 o 4 è stata la seguente: 20,1% per ALT aumentata, 13,2% per AST aumentata, 10,8% per linfociti diminuiti, 8,9% per glucosio aumentato, 7,8% per sodio diminuito, 6,4% per fosfato diminuito, 6,2% per potassio aumentato, 4,3% per creatinina aumentata, 3,6% per potassio diminuito, 2,1% per bilirubina aumentata, 2,1% per emoglobina diminuita, 1,7% per fosfatasi alcalina aumentata, 1,5% per protrombina INR aumentata, 1,4% per leucociti diminuiti, 1,4% per piastrine diminuite, 1,2% per prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata, 1,2% per neutrofili diminuiti, 1,2% per sodio aumentato, 0,7% per calcio diminuito, 0,7% per calcio aumentato, 0,5% per albumina diminuita e 0,2% per glucosio diminuito.
Immunogenicità Negli studi clinici nei pazienti trattati con pembrolizumab 2 mg/kg ogni tre settimane, 200 mg ogni tre settimane o 10 mg/kg ogni due o tre settimane in monoterapia, 36 (1,8%) dei 2.034 pazienti valutabili sono risultati positivi ai test per la rilevazione di anticorpi anti-pembrolizumab emergenti in seguito al trattamento, di questi, 9 pazienti (0,4%) avevano anticorpi neutralizzanti nei confronti di pembrolizumab. Non c’è stata alcuna evidenza di un’alterazione del profilo farmacocinetico o di sicurezza con lo sviluppo di anticorpo anti-pembrolizumab o neutralizzanti pembrolizumab.
Popolazione pediatrica La sicurezza di pembrolizumab in monoterapia è stata valutata nello studio di Fase I/II KEYNOTE-051 su 154 pazienti pediatrici con melanoma avanzato, linfoma o tumore solido positivo a PD-L1 avanzato, recidivato o refrattario alla dose di 2 mg/kg ogni 3 settimane. Il profilo di sicurezza in questi pazienti pediatrici era generalmente simile a quello osservato negli adulti in trattamento con pembrolizumab. Le reazioni avverse più comuni (riportate in almeno il 20% dei pazienti pediatrici) erano piressia (31%), vomito (26%), cefalea (22%), dolore addominale (21%), anemia (21%) e stipsi (20%). La maggior parte delle reazioni avverse riferite nella monoterapia era di Grado 1 o 2. Sessantanove pazienti (44,8%) avevano 1 o più reazioni avverse di Grado da 3 a 5, di cui 6 pazienti (3,9%) avevano 1 o più reazioni avverse che hanno portato alla morte. Le frequenze sono basate su tutte le reazioni avverse al farmaco riportate, indipendentemente dalla valutazione della causalità da parte dello sperimentatore.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.