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Kedcom 500 ui/20 ml polvere e solvente per soluzione per infusione 1 flaconcino polvere + 1 flaconcino solvente 20 ml + set per la ricostituzione e la somministrazione

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
1. Indicazioni terapeutiche
• Trattamento delle emorragie e profilassi perioperatoria delle emorragie nella deficienza acquisita dei fattori della coagulazione del complesso protrombinico, come ad esempio nella deficienza causata dal trattamento con antagonisti della vitamina K, o in caso di sovradosaggio di antagonisti della vitamina K, quando è richiesta una rapida correzione della deficienza. • Trattamento delle emorragie e profilassi perioperatoria nella deficienza congenita di alcuni dei fattori della coagulazione vitamina K–dipendenti, quando il prodotto purificato dello specifico fattore della coagulazione non sia disponibile.
2. Posologia
Posologia Di seguito sono date solo delle linee guida generali per la posologia. Il trattamento deve iniziare sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dei disordini della coagulazione. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del disordine della funzione emostatica, dalla sede e dall’entità dell’emorragia e dalla condizione clinica del paziente. La quantità da somministrare e la frequenza delle applicazioni devono essere sempre calcolate sulla base della risposta individuale. Gli intervalli terapeutici devono essere adattati alla differente emivita dei diversi fattori della coagulazione del complesso protrombinico (vedere paragrafo 5.2). Le dosi individuali richieste possono essere identificate solo sulla base di determinazioni regolari dei livelli plasmatici individuali dei fattori della coagulazione interessati o su analisi globali dei livelli del complesso protrombinico (tempo di protrombina, INR), e sul monitoraggio continuo della condizione clinica del paziente. Nel caso di interventi chirurgici importanti, è indispensabile controllare accuratamente la terapia sostitutiva per mezzo di analisi della coagulazione (dosaggio del fattore della coagulazione specifico e/o test globali per i livelli del complesso protrombinico). Emorragie e profilassi perioperatoria delle emorragie durante il trattamento con antagonisti della vitamina K: La dose dipenderà dall’INR prima del trattamento e dall’INR che deve essere raggiunto. La correzione del danno dell’emostasi indotto dall’antagonista della vitamina K persiste per circa 6–8 ore. Comunque, gli effetti della vitamina K, se somministrata simultaneamente, sono di solito raggiunti entro 4–6 ore. Quindi, il trattamento ripetuto con complesso protrombinico umano di solito non è richiesto quando la vitamina K è stata somministrata. Dato che queste raccomandazioni sono empiriche e che il recupero e la durata dell’effetto possono variare, è obbligatorio il controllo dell’INR durante il trattamento. Emorragie e profilassi perioperatoria nella deficienza congenita di qualche fattore della coagulazione vitamina K–dipendente quando il prodotto del fattore di coagulazione specifico non è disponibile: Il calcolo della dose terapeutica necessaria si basa sull’osservazione empirica che approssimativamente 1 UI di fattore IX per Kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore IX plasmatico di 0,01 UI/ml; 1 UI di fattore II o di fattore X per Kg di peso corporeo aumenta rispettivamente l’attività del fattore II o del fattore X plasmatici di 0,02 e 0,017 UI/ml. La dose somministrata di uno specifico fattore è espressa in Unità Internazionali (UI), che sono correlate allo standard attuale dell’OMS per ogni fattore. L’attività di uno specifico fattore della coagulazione nel plasma è espressa o come percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unità Internazionali (relative ad uno standard internazionale per lo specifico fattore della coagulazione). L’attività di una Unità Internazionale (UI) di un fattore della coagulazione è equivalente a quella della quantità del fattore contenuto in un millilitro di plasma umano normale. Per esempio, il calcolo della dose di fattore X necessaria si basa sulla osservazione empirica che 1 Unità Internazionale (UI) di fattore X per Kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore X plasmatico dello 0,017 UI/ml. La dose necessaria è determinata usando la seguente formula: Unità necessaria = peso corporeo (Kg) x aumento desiderato di fattore X (UI/ml) x 60 dove 60 (ml/Kg) è il reciproco del recupero osservato. Se il recupero individuale è noto quel valore deve essere usato per il calcolo. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di KEDCOM nei bambini non sono state ancora stabilite. Modo di somministrazione Sciogliere il preparato come descritto al punto 6.6 ed iniettare o infondere lentamente per via endovenosa. Si raccomanda di non somministrare dosi superiori a 100 UI/Kg di peso corporeo pro die.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere anche il paragrafo 4.4). Reazioni allergiche note all’eparina o anamnesi di trombocitopenia indotta da eparina.
4. Avvertenze
Deve essere sentito il parere di uno specialista nella cura dei disordini della coagulazione. Nei pazienti con deficienza acquisita dei fattori della coagulazione vitamina K–dipendenti (ad es. se indotta da trattamenti con antagonisti della vitamina K), KEDCOM deve essere usato solo quando è necessaria una rapida correzione dei livelli del complesso protrombinico, come nelle emorragie maggiori o in chirurgia di emergenza. In altri casi, la riduzione della dose dell’antagonista della vitamina K e/o la somministrazione di vitamina K sono di solito sufficienti. I pazienti che ricevono antagonisti della vitamina K possono avere un sottostante stato di ipercoagulabilità ed un’infusione di complesso protrombinico umano potrebbe inasprire questa situazione. Nelle deficienze congenite di un fattore vitamina K‑dipendente, deve essere usato il prodotto specifico se disponibile. Se si manifestano reazioni allergiche o di tipo anafilattico, l’iniezione/infusione deve essere interrotta immediatamente.In caso di shock, devono essere seguite le linee guida specifiche attuali della terapia dello shock. Sicurezza virale Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l’inclusione di step di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus. Ciò nonostante, quando si somministrano specialità medicinali preparate da sangue o plasma umano non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti. Le misure prese sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come HIV, HBV e HCV e per il virus senza involucro lipidico come HAV. Le misure prese possono avere un effetto limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19. L’infezione da parvovirus B19 può essere grave in gravidanza (infezione fetale) ed in individui con immunodeficienza o eritropoiesi aumentata (es. anemia emolitica). Una vaccinazione appropriata (epatite A e B) deve essere presa in considerazione per i pazienti che ricevono complesso protrombinico umano regolarmente. E’ fortemente consigliato che ogni volta che si somministra KEDCOM ad un paziente, siano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente ed il lotto del prodotto. E’ stato segnalato che l’uso di concentrato di complesso protrombinico plasmatico è associato ad un incremento del rischio di coagulazione intravascolare disseminata, di complicanze tromboemboliche e di infarto miocardico. I pazienti che ricevono concentrato di complesso protrombinico plasmatico devono essere attentamente osservati per individuare segni o sintomi di coagulazione intravascolare disseminata o trombosi. Per il rischio potenziale di complicanze trombotiche, una sorveglianza clinica per individuare i primi segni di coagulopatie trombotiche e da consumo deve essere iniziata con appropriati test biologici quando questo prodotto è somministrato a pazienti con anamnesi positiva per coronaropatie o infarto miocardico, a pazienti con epatopatie, a pazienti in fase post–operatoria, ai neonati o a pazienti a rischio per fenomeni tromboembolici o coagulazione intravascolare disseminata. In ognuna di queste condizioni, il beneficio potenziale del trattamento con KEDCOM deve essere valutato nei confronti del rischio di queste complicanze. Non ci sono dati disponibili riguardo all’uso di KEDCOM in caso di emorragia perinatale dovuta a deficienza di vitamina K nel neonato. Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati specifici per la popolazione pediatrica.
5. Interazioni
Il complesso protrombinico umano neutralizza l’effetto del trattamento degli antagonisti della vitamina K. Non è nota nessuna interazione con altri medicinali. Interferenza con i test biologici Quando, in pazienti che ricevono alte dosi di complesso protrombinico umano, vengono eseguite analisi della coagulazione sensibili all’eparina, deve essere presa in considerazione l’eparina contenuta nel prodotto somministrato. Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati specifici per la popolazione pediatrica.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Reazioni allergiche o reazioni di tipo anafilattico sono state osservate raramente nei pazienti trattati. La terapia sostitutiva con complesso protrombinico umano può raramente condurre alla formazione di anticorpi circolanti che inibiscono uno o più fattori del complesso protrombinico umano. La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica. In rari casi è stata osservata piressia. Esiste un potenziale rischio di eventi tromboembolici in seguito alla somministrazione di complesso protrombinico umano, quali embolia e trombosi, coagulazione intravasale disseminata e infarto miocardico (vedere anche il paragrafo 4.4). Per informazioni sulla sicurezza relativamente agli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4. Elenco delle Reazioni Avverse La seguente tabella è stata redatta in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello termine preferito (PT) dei possibili effetti indesiderati con complesso protrombinico umano. La frequenza delle reazioni avverse è stata valutata sulla base dei seguenti criteri: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA (SOC) Effetti indesiderati (MedDRA PT) Frequenza
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Non nota
Reazione anafilattica Non nota
Patologie vascolari Embolia Non nota
Trombosi Non nota
Coagulazione intravascolare disseminata Non nota
Infarto miocardico Non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Non nota
Esami diagnostici Anticorpi inibitori Non nota
Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati relativi all’utilizzo nella popolazione pediatrica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni–reazioni–avverse.
7. Gravidanza e allattamento
La sicurezza dell’uso del concentrato di complesso protrombinico plasmatico durante la gravidanza non è stata stabilita da studi clinici controllati. Gli studi sperimentali sull’animale sono insufficienti per sostenere la sicurezza riguardo alla riproduzione, sviluppo dell’embrione e del feto, decorso della gestazione e sviluppo peri e post–natale. Pertanto il complesso protrombinico umano può essere usato durante la gravidanza e l’allattamento soltanto in caso di documentata necessità.
8. Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno, per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare.
9. Principio attivo
Fattore IX della coagulazione del plasma umano (fattore di Christmas). Fattore II della coagulazione del plasma umano (protrombina). Fattore X della coagulazione del plasma umano (fattore di Stuart–Prower). KEDCOM si presenta come polvere e solvente per soluzione per infusione contenente complesso protrombinico umano. Il prodotto contiene nominalmente le UI dei fattori della coagulazione umana come mostrato nella seguente tabella:
Fattore IX della coagulazione del plasma umano 500 UI/flaconcino
Fattore IX della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili 25 UI/ml (500 UI/ 20 ml)
Fattore II della coagulazione del plasma umano 500 UI/flaconcino
Fattore II della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili 25 UI/ml (500 UI/ 20 ml)
Fattore X della coagulazione del plasma umano 400 UI/flaconcino
Fattore X della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili 20 UI/ml (400 UI/ 20 ml)
Volume solvente 20 ml
Fattore IX titolato secondo lo standard Internazionale. Il contenuto totale di proteine nel flaconcino è 300 mg. L’attività specifica del prodotto è superiore a 0,6 UI di fattore IX/mg di proteine. Eccipienti con effetto noto: il prodotto contiene fino a 0,20 mmol (o 4,6 mg) di sodio per ml di soluzione ricostituita (equivalenti a 4 mmol o 92 mg di sodio per flaconcino). Da tenere in considerazione per i pazienti che seguono una dieta a regime sodico controllato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Flaconcino di polvere:
Sodio cloruro 162 mg
Sodio citrato 51,6 mg
Glicina 92,6 mg
Eparina ≤ 250 UI (≤ 12,5 UI/ml)
Antitrombina III ≤ 2,5 UI (≤ 0,125 UI/ml)
Flaconcino di solvente: Acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
L’uso di alte dosi di concentrato di complesso protrombinico plasmatico è stato associato con casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. Pertanto, in caso di sovradosaggio, il rischio dello sviluppo di complicanze tromboemboliche o di coagulazione intravascolare disseminata è aumentato. Popolazione pediatrica Non sono disponibili dati specifici per la popolazione pediatrica.
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