Intrafer (Complesso di Ferro polimaltosato) è un medicinale disponibile in gocce orali, soluzione da 50 mg/ ml o in soluzione orale con concentrazione da 100 mg.
A cosa serve
Intrafer viene somministrato in terapia per lenire stati latenti o manifesti di carenza di ferro, in particolare: anemia da carenza di ferro o aumentata necessità di ferro, in particolare in gravidanza e durante l'allattamento, nei prematuri, nei lattanti, nei bambini piccoli o a seguito di emorragie.
Effetti collaterali
Occasionalmente, con dosaggi troppo elevati di intrafer, possono verificarsi disturbi gastrointestinali, tra cui: tensione addominale, nausea, stitichezza e diarrea, che regrediscono con la sospensione del trattamento o con la riduzione delle dosi.
Ritirato dal mercato
Intrafer nel 2014 è stato ritirato dal mercato a seguito di una indagine condotta dall'AIFA, a seguito di un riscontro di quantità di principio attivo differente o diverso da quello approvato; tale ritiro è stato successivamente parzialmente revocato. Attualmente è regolarmente in commercio.
Mutuabile
Intrafer per bocca è un medicinale di classe A, e quindi non mutuabile, totalmente a carico del cittadino.
Prezzo
Il costo di una confezione di Intrafer da 30 ml con concentrazione di 50 mg/ml è di circa 5,00 euro.
Per ogni altra informazione si fa riferimento al bugiardino di Intrafer.
Terapia degli stati latenti o manifesti da carenza di ferro. In particolare: anemie da carenza di ferro o aumentata necessità di ferro, soprattutto in gravidanza e allattamento, nei prematuri, nei lattanti, nei bambini piccoli e dopo emorragie.
Prematuri: 1 goccia (2,5 mg) per kg/die Bambini fino ad 1 anno: iniziare con 6 gocce, aumentando fino a 20 gocce / die con somministrazione frazionata Bambini da 1 a 12 anni: 20 gocce 1 o 2 volte al giorno (50–100 mg) Ragazzi oltre i 12 anni: 20 gocce 2 volte al giorno (100 mg) Adulti: 40 gocce 1 o 2 volte al giorno (100–200 mg), prima, durante o dopo i pasti Dopo aver raggiunto i parametri normali (Hb, Ht, Eritrociti) la terapia dovrebbe essere continuata per consentire il ripristino dei depositi di ferro. Istruzioni per l’apertura del flacone: per aprire il flacone premere sul tappo e svitare. Per favorire l’uscita della prima goccia, porre il flacone in posizione verticale dopo la sua apertura, ed agitarlo verticalmente, fino all’inizio dell’erogazione. INTRAFER può essere mescolato con succhi di frutta o di verdura.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Emosiderosi, emocromatosi. Anemie aplastiche, emolitiche, sideroacrestiche. Pancreatite cronica. Cirrosi epatica.
Un’eventuale colorazione scura delle feci è priva di significato clinico. Per chi svolge attività sportiva l’uso di medicinali contenenti alcool etilico può determinare positività ai test antidoping in rapporto ai limiti di concentrazione alcolemica indicata da alcune federazioni sportive.
Occasionalmente, particolarmente con dosaggi troppo elevati, possono verificarsi disturbi gastrointestinali quali sensazione di pienezza, tensione addominale, nausea, stitichezza e diarrea, che regrediscono con la sospensione del trattamento o la riduzione delle dosi.
1 ml di soluzione contiene: principio attivo: complesso di ferro polimaltosato mg 178,5 pari a mg 50 di Fe (III) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
In caso di sovradosaggio con disturbi gastroenterici e collasso circolatorio, si provochi vomito e si pratichi la lavanda gastrica somministrando quindi bicarbonato e latte.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).