Riassunto del profilo di sicurezza Nell’ambito di tutte le sperimentazioni cliniche FAME fluocinolone acetonide in somministrazione intravitreale è stato valutato in 768 soggetti (375 nel gruppo trattato con 0,2 mcg/die/ILUVIEN; 393 nel gruppo trattato con 0,5 mcg/die) con edema maculare diabetico. Le reazioni avverse al farmaco segnalate con maggiore frequenza includono intervento di cataratta, cataratta e aumento della pressione intraoculare. Negli studi di fase 3, per il 38,4% e per il 4,8% dei soggetti trattati con ILUVIEN è stato rispettivamente necessario l’uso di farmaci e il ricorso a interventi chirurgici per la riduzione della IOP. L’uso di farmaci per la riduzione della IOP è stato simile nei soggetti che hanno ricevuto due o più trattamenti con ILUVIEN. Sono stati segnalati due casi di endoftalmite in soggetti trattati con ILUVIEN durante gli studi di fase 3. Ciò corrisponde a un tasso di incidenza dello 0,2% (2 casi su 1.022 iniezioni effettuate). Mentre la maggioranza dei soggetti negli studi clinici FAME ha ricevuto un solo impianto (vedere paragrafo 5.1), non sono note le implicazioni per la sicurezza a lungo termine della ritenzione dell’impianto, non bioerodibile, all’interno dell’occhio. I dati a 3 anni provenienti dalle sperimentazioni cliniche FAME mostrano che eventi quali cataratta, aumento della pressione intraoculare e mosche volanti si sono verificati con frequenza leggermente superiore nei soggetti sottoposti a 2 o più impianti. Ciò è ritenuto una conseguenza della maggiore esposizione al farmaco piuttosto che un effetto dell’impianto stesso. Oltre alle alterazioni del cristallino degli occhi di conigli sottoposti a 2–4 impianti nell’arco di 24 mesi, dagli studi non clinici non sono emersi altri dati indicativi di un aumento dei rischi per la sicurezza. L’impianto è realizzato in poliimmide ed è fondamentalmente simile al tatto a una lente intraoculare; si prevede pertanto che rimanga inerte all’interno dell’occhio.
Tabella degli eventi avversi Gli effetti indesiderati seguenti sono stati ritenuti correlati al trattamento e sono classificati secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000) molto raro (≤1/10.000). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Infezioni ed infestazioni | Non comune: endoftalmite |
Patologie del sistema nervoso | Non comune: cefalea |
Patologie dell’occhio | Molto comune: cataratta¹, pressione intraoculare aumentata² |
Comune: glaucoma³, dolore oculare4, emorragia vitreale, emorragia della congiuntiva, visione offuscata5, acuità visiva ridotta, mosche volanti |
Non comune: occlusione vascolare della retina6, disturbo del nervo ottico, maculopatia, atrofia ottica, ulcera della congiuntiva, neovascolarizzazione dell’iride, essudati retinici, degenerazione del vitreo, distacco vitreale, opacizzazione della capsula posteriore, aderenze dell’iride, iperemia oculare, assottigliamento della sclera, secrezione oculare, prurito oculare |
Traumatismo, avvelenamento e da procedura | Non comune: espulsione dell’impianto, l’impianto interferisce con la vista, complicanze procedurale o dolore procedurale |
Procedure mediche e chirurgiche | Molto comune: operazione di cataratta |
Comune: trabeculectomia, chirurgia del glaucoma, vitrectomia, trabeculoplastica |
Non comune: rimozione dell’impianto espulso dalla sclera |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Non comune: dislocazione del dispositivo |
1 Include i termini MedDRA per cataratta (non altrimenti specificata), cataratta sottocapsulare, cataratta nucleare e cataratta diabetica. 2 Include i termini MedDRA per pressione intraoculare aumentata e ipertensione dell’occhio. 3 Include i termini MedDRA per glaucoma, glaucoma ad angolo aperto, glaucoma borderline, avvallamento del nervo ottico e rapporto fovea/disco del nervo ottico aumentato. 4 Include i termini MedDRA per dolore oculare, irritazione oculare e fastidio oculare. 5 Include i termini MedDRA per visione offuscata e compromissione visiva. 6 Include i termini MedDRA per occlusione della vena retinica, occlusione dell’arteria retinica e occlusione vascolare della retina.
Descrizione di reazioni avverse selezionate L’uso a lungo termine di corticosteroidi può causare cataratte e aumento della pressione intraoculare. Le frequenze riportate di seguito riflettono i risultati osservati in tutti i pazienti degli studi FAME. Le frequenze osservate nei pazienti con EMD cronico non sono state significativamente diverse da quelle nella popolazione complessiva. Negli studi clinici di fase 3 l’incidenza di cataratta in soggetti fachici è stata dell’82% circa nei soggetti trattati con ILUVIEN e del 50% nei soggetti in trattamento fittizio. Per l’80% dei soggetti fachici trattati con ILUVIEN è stato necessario un intervento di cataratta entro 3 anni rispetto al 27% dei soggetti in trattamento fittizio, con la maggioranza dei soggetti sottoposti a intervento entro 21 mesi. La cataratta sottocapsulare posteriore è il tipo più comune di cataratta correlata all’uso di corticosteroidi. L’intervento chirurgico per questo tipo di cataratta è più difficoltoso e può essere associato a un rischio maggiore di complicanze durante la procedura. Gli studi FAME hanno escluso i soggetti con una IOP basale >21 mmHg. L’incidenza di pressione intraoculare aumentata è stata del 37% e per il 38% dei soggetti è stata necessaria una terapia farmacologica per la riduzione della IOP. Di questi, la metà ha dovuto essere trattata con almeno due farmaci. L’uso di farmaci per la riduzione della IOP è stato simile nei soggetti ritrattati con un impianto aggiuntivo durante lo studio. Inoltre, il 5,6% (21/375) dei soggetti che ha ricevuto un impianto ha dovuto essere sottoposto a procedura chirurgica o laser per il controllo della IOP (trabeculoplastica 5 (1,3%), trabeculectomia 10 (2,7%), cicloablazione per via endoscopica 2 (0,5%) e altre procedure chirurgiche 6 (1,6%)). Nel sottogruppo di soggetti con IOP basale superiore alla mediana (≥15 mmHg) è stata necessaria una terapia farmacologica per la riduzione della IOP nel 47% dei casi e la percentuale di procedure chirurgiche o laser è aumentata al 7,1%. In questo sottogruppo, i soggetti sottoposti a trabeculoplastica sono stati 5 (2,2%), quelli sottoposti a trabeculectomia 7 (3,1%), 2 (0,9%) a cicloablazione per via endoscopica e 4 (1,8%) ad altre procedure chirurgiche per il glaucoma.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili